di Marco Ribechi
Elio factotum e Micheli anchorman da prima serata. La strana coppia dello Sferisterio ha presentato lo spettacolo Cantiere Opera che si è concluso con lunghissimi applausi interminabili. Non è stato il pubblico del tutto esaurito delle prime ma l’effetto successo non è mancato per un’esibizione che ha mescolato come in una magica alchimia presente e passato mostrando come la lirica sia anche rivoluzione, soprattutto quella di Gioachino (con una C ripeterà più volte Elio) Rossini che con la sua musica ha dato una scossa alla vecchia società Settecentesca. A lui infatti era dedicata la notte di Macerata che non ha voluto mancare alle celebrazioni dei 150 anni dalla morte del genio pesarese. In platea quasi tutti maceratesi come fa notare con alzata di mano lo stesso Francesco Micheli: «Praticamente siamo a una riunione di condominio». E’ chiaro che l’affetto della città nei confronti dell’ex direttore artistico dei record non si è interrotto e infatti anche Micheli ricambia il calore del pubblico: «Vi voglio bene, dobbiamo ricordare che questa è la terra che ha generato le persone più belle del mondo», complimento in parte dedicato alle Marche in parte all’Italia intera.
Sul palco la stupenda Orchestra Filarmonico Marchigiana capitanata da Francesco Lanzillotta, direttore musicale del Mof e nella serata anche in veste di chitarrista, quando imbraccia la chitarra per accompagnare Elio – Rossini in una serenata per Rosina affacciata al balcone. Ai lati dell’orchestra anche alcuni operatori di scena con tanto di caschetto di sicurezza perchè «C’è un mondo dietro l’opera e oggi abbiamo voluto portarlo in scena con questo Cantiere» spiega Micheli. Il viaggio nel tempo parte da una vecchia sigla Rai in bianco e nero la cui colonna sonora è il finale del secondo atto del Guglielmo Tell di Rossini: «La società ha bisogno di personaggi come Bellini, Doninzetti, Verdi, Puccini e Rossini – spiega Micheli – se lo avessi qui avrei farei la rivoluzione» e così appare su uno scooter Elio, alter ego del compositore pesarese, che inscena un divertente “Largo al factotum” accompagnato dalla sua possente voce. Il nocciolo della notte è mostrare quanto ciò che oggi sembra classico e antico in realtà contiene i geni di una rottura con la tradizione e il conservatorismo, come il coraggio e la sfrontatezza di un compositore abbia potuto segnare i costumi di un’epoca.
E quindi non mancano i rimandi tra la società del Congresso di Vienna e la Restaurazione, dove i “vecchi” hanno cercato di mantenere inalterate le situazioni post Rivoluzione Francese, e la società attuale in cui come Micheli ripete più volte è necessario dare una nuova scossa. La genesi del Barbiere di Siviglia è il filo della narrazione con Elio perfettamente calato nella parte di Rossini che spiega, con il rischio di sembrare quasi ingenuo, che la sua opera sarà fatta non di eroi mitologici ma di barbieri, dottori e farmacisti. La notte si chiude con un filmato elogio ad un altro genio ma del cinema, Stanley Kubrick e con la sua bomba atomica del Dottor Stranamore, che prelude ad una nuova epoca. Dopo lo spettacolo e gli applausi Elio e Micheli nella sala ex cinema hanno incontrato i fan e autografato le copie del loro volume “L’opera è polvere da sparo” fornite da La Bottega del Libro di Corso della Repubblica.
(Foto Alfredo Tabocchini)
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..se questa è la rivoluzione, figuriamoci cosa potrà essere la conservazione!! Giuseppe.
i tempi belli non tornano più
https://www.youtube.com/watch?v=7Y6gdRGmCiM