La chiesa dei Cappuccini a Tolentino dopo il sisma
di Marco Ribechi
Ricostruzione post sisma, Nazzareno Marconi critica duramente i ritardi nei lavori dei responsabili. «La mia pazienza è finita» dice il vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia durante un incontro per annunciare la rivoluzione che avverrà in diocesi nei prossimi mesi per rimediare alla mancanza di parroci: ben 14 parrocchie entro settembre cambieranno sacerdote e collaboratori.
Il vescovo Nazzareno Marconi con il vicario Andrea Leonesi e il responsabile dell’ufficio stampa Piero Chinellato
«Ad oggi gli unici atti concreti per la riapertura delle parrocchie sono arrivati dal governo ungherese come nel caso della chiesa dei Sacconi di Tolentino (leggi l’articolo) – spiega Marconi – e dalle offerte delle diocesi italiane tramite la Caritas per i tre centri di comunità. Quella della ricostruzione è una macchina progettata in maniera farraginosa e complessa che si basa sulla sfiducia e sul sospetto, come se tutta l’Italia fosse costantemente in preda a infiltrazioni mafiose. Se non si aprono le chiese ne risente anche l’economia perché il turismo non riparte, speriamo che il Signore dia forza e volontà a chi si prende le responsabilità. Ho letto attentamente il contratto di governo presentato in questi giorni, ci sono belle intezioni e attenzioni verso le aree svantaggiate ma devono seguire i fatti. Fondamentale è anche ascoltare il territorio perchè sono tante le persone che soffrono, gente a cui è crollato il tetto in testa».
Gli affreschi di una chiesa danneggiati dal terremoto
Oltre alle difficoltà relative alla mancata ricostruzione, la diocesi deve affrontare una forte carenza di personale: a fronte di 13 preti in meno per il servizio diocesi solo 3 sono i nuovi arrivati. «Cinque sono i preti defunti – prosegue Marconi – Monti, Pietrella, Castellani, Ramaccioni, Cocilova. Due i padri missionari della fede che hanno lasciato Porto Recanati, un frate minore lascia San Francesco a Macerata, Don Lorenzo di Re va a Pescara come sacerdote in prestito tra diocesi, Don Kristof rientrato a settembre va a Fermo, don Andres Mateo torna in patria a Santo Domingo, don Gegosh torna in patria in Polonia, don Sergio Fraticelli ha chiesto dal prossimo agosto un tempo di riposo per motivi di salute e di formazione. A fronte di questo abbiamo due nuovi ordinati, don Paul Felice e don Luca Poli e don Honesto che è rientrato dalle Filippine».
Alcuni sacerdoti
Senza la ridistribuzione del clero alcune zone del territorio diocesano sarebbero ulteriormente penalizzate. Il cambiamento più grande è forse quello che interessa la chiesa di Collevario “Buon Pastore” dove inizierà anche la costruzione di un centro diocesano. «I cambiamenti dovuti al sisma – spiega Marconi – l’invecchiamento del clero, alcuni confratelli che sono morti in questo anno, altri partiti o in partenza per un impegno missionario, la riduzione della presenza di religiosi, ma anche lo sforzo di rinnovare l’azione pastorale sono le ragioni di un complesso ricambio di incarichi e nomine nel nostro clero. Complessivamente cambiano almeno 14 preti, mentre almeno altri 8 modificano il loro impegno pastorale. Se vinceremo il campionato sarà per il grande impegno dell’allenatore e della sua squadra ma anche per la grande disponibilità dei giocatori. A tutti spetta un po’ di sacrificio perché le necessità crescono e le forze diminuiscono, ma se saremo uniti potremo fare tanto bene».
Il vescovo Nazzareno Marconi
I TRE SETTORI – Tre sono i punti su cui la diocesi aumenterà la sua attenzione: «Il primo è quello della Pastorale familiare – prosegue il vescovo – Il numero di coppie in crisi o di giovani da guidare spiritualmente è in significativa crescita ogni anno. Va migliorata ed aumentata la formazione umana e soprattutto spirituale. Il secondo settore è quello del Ministero della Consolazione, chiamo così il servizio di accoglienza, discernimento e aiuto spirituale per “consolare gli afflitti”, sia da vere che da supposte vessazioni dello spirito del male. Persone che soffrono, che rischiano di finire in mani sbagliate e il cui numero cresce ogni anno. Anche qui serve preparazione, maturazione, disponibilità di forze. Il terzo settore è quello della Pastorale del Turismo, che ogni estate fa passare la cittadina di Porto Recanati da 13mila abitanti ad una media di 150mila presenze. La partenza di alcuni sacerdoti da Porto Recanati richiede di ripensare questo servizio estivo e la pastorale ordinaria di questa cittadina in forma unitaria, anche per tenere conto delle altre sue emergenze.
Due parroci impegnati sul territorio
I CAMBIAMENTI – A Macerata, nel Buon Pastore, don Egidio Tittarelli sostituirà don Gennaro De Filippi e sarà affiancato dai padri francescani Noel e Aurelien. Nella parrocchia Santa Madre di Dio don Juan Carlos Munoz Ceceres prenderà il posto di don Andres Matejo Alejo. A San Francesco Padre Noel Achi subentra a Marco Buccolini, con Padre Aurelien come vice. Altro cambiamento importante riguarda la parrocchia del Sacro Cuore dove don Ariel Veloz Mendez lascia l’incarico a Don Gennaro de Filippi, confermato Piergiorgio Copparo come collaboratore. Con il trasferimento di Don Egidio Tittarelli l’Immacolata sarà gestita da don Andrea Lionesi insiemea Don Luigi Taliani, Don Piero Tantucci e don Giacomo Pompei. A Santa Croce resta Don Alberto Forconi con il vice parroco don Pietro De Micheli e Don Enzo Buschi. Confermato invece alla Pace e Santa Maria del Monte don Gianluca Cerolini che avrà come collaboratore don Jeorge Trinidad.
Il vicario Don Andrea Leonesi
A Tolentino don Diego di Modugno prende il posto di don Sergio Fraticelli nella parrocchia dello Spirito Santo con il vice parroco don Vitantonio Zecchino. Alla Santa Famiglia confermato don Diego di Modugno così come don Gianni Compagnucci resta a San Catervo, affiancato da don Rafael Ranchal e don Honesto Alcantara. A Porto Recanati don Gabriele Crucianelli sostituirà don Lorenzo di Re insieme a don Luca Beccacece e don Luca Poli al Prezioso Sangue e all’Oratorio mentre sarà don Nazzareno ad affiancarlo a San Giovanni e Scossicci. Castelnuovo, Bagnolo ed Addolorata: sarà don Fabio Olano a celebrare le messe al posto di don Ignazio e don Roberto. A Montefano Montefiore resteranno Don Iagnesh Konganawor Shantappa e Don Eugenii. A San Domenico e Montemorello Don Roberto Zorzolo subentra a don Alejandro Parrilla Gonzales che sarà affiancato da dei frati cappuccini. Al Cristo Redentore e Chiarino entra il diacono Samuele che affiancherà Don Rino Ramaccioni o Don David. A Passo di Treia e Treia Don Alejandro Parrilla Gonzales sostituisce Don Gabriele e avrà Don Manuel come assistente mentre padre Luciano come collaboratore a San Lorenzo. Confermato a Urbisaglia don Marino con il futuro diacono Fabio Piombetti come collaboratore.
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Sarà ora che personaggi come: demicheli, sviapichetti, cerescioli e tutto il baraccone messo su dai #pdioti vadano estromessi dalla gestione del post sisma x incapacità manifesta?
Bella l’immagine delle chiese come propulsori per l’economia. In un certo senso fa il paio con il ricordo di quando da piccoli la parrocchia ci regalava cioccolatini e formaggini: correvano (hanno corso proprio!) gli anni cinquanta.
All’Immacolata di Macerata in realtà arriverà don Andrea Leonesi, già nominato vicario generale della diocesi. Il giusto clamore delle parole del vescovo sul terremoto tolgono un po’ di attenzione ad una rivoluzione che si annuncia non solo di nomine e spostamenti ma di mentalità e di criteri pastorali. Una chiesa povera di vocazioni non riorganizza dunque solo gli orari delle messe ma prova a ripartire dall’essenziale, dalla fede par di capire; e poi si guarda attorno e investe risorse nel campo della pastorale familiare, dove la formazione e l’accompagnamento devono contare quanto la cura del disagio e delle crisi. Verrà nominato un secondo esorcista diocesano e si lancia un allarme, pur senza sensazionalismi, rispetto alle preoccupazioni e alle sofferenze associate al mondo dell’occulto, della magia eccetera. Preti e laici sono sulla stessa barca, che deve pure fronteggiare qualche ondeggiamento di dottrina, mica solo aggiustamenti pastorali, le reti pescano poco e alla fine la pastorale del turismo a Porto Recanati è l’ultimo dei problemi.
E’ il concetto di vocazione che è inquietante, l’idea di qualcuno che sente la voce di D.io che lo chiama a celebrare tutta la vita sempre gli stessi riti adulatori di una vanitosissima divinità, a predicare tutta la vita sempre gli stessi precetti morali necessariamente inadeguati a una realtà in continua trasformazione… quest’idea ricorderebbe molto la schizofrenia, la malattia mentale se non fosse per il fatto che dietro c’è una struttura potentissima, prestigiosissima, ricchissima che controlla scuole, università, mass media, un’organizzazione che per tradizione ha la facoltà di stabilire cos’è il bene e cos’è il male, cos’è folle e cosa non lo è. Tuttavia a quanto pare D.io chiama poco e, considerando i tanti scandali scabrosi e sconcertanti, chiama pure persone sbagliate a meno che non si tratti di imbroglioni che hanno fatto finta di essere chiamati, mentendo. Ma d’altra parte queste chiamate sono per lo più riservate a ragazzini e ci sarebbero tanti addetti a controllare negli anni l’autenticità di queste chiamate, a meno che questi addetti non siano fasulli pure loro. Non si capisce.
Ah, la vocazione, poi gli anni di seminario e quanto ci vuole a diventare prete? Sono attualmente disoccupato, ateo ma buono, buona attitudine alla comunicazione, orale, scritta, telefonica e tramite computer. No Facebook, istagram ecc. Come tutti i preti, anch’io predico bene e razzolo male. Patente B, auto munito ma benzina, bollo e assicurazione affidate alla carità clericale o 5 X mille. Chiedo solo vitto, alloggio, inquadramento sindacale, contrattuale e percentuale da definire in sede di contratto su elemosine, donazioni e varie ed eventuali. Disposto viaggiare. No latino, ma buona conoscenza portoghese e civitanovese. Serio, non sposato, no figli. Nessuna inclinazione sessuale. Astenersi perditempo, mercenari e prostituti.
Pavoni, quando parli di scandali ti riferisci anche alle dimissioni in blocco dei vescovi cileni?
http://www.repubblica.it/vaticano/2018/05/18/news/pedofilia_dimissioni_in_blocco_per_vescovi_cileni-196719734/
ah, i casi son tanti…