Il candidato giusto nel momento sbagliato? Flavio Corradini non nasconde la delusione per la debacle Pd ma esprime soddisfazione per il voto personale. In tanti infatti, soprattutto nelle aree interne colpite dal sisma, hanno espresso la preferenza sulla persona. E senza questi voti di Corradini il Pd sarebbe stato quasi inesistente nelle zone dell’entroterra maceratese. Insomma, una conferma sullacattiva gestione dell’emergenza sisma.
«Il malcontento generale sulla questione terremoto è evidente – commenta l’ex rettore di Unicam – e i risultati in questi territori parlano di un Pd fortemente penalizzato. Un’analisi andrà fatta, qualcosina è andata per il verso giusto e qualcos’altro no». E un’analisi sulla debacle Pd? «Andrà fatto un ragionamento serio, non oggi di pancia ma nel giro di un paio di settimane più a freddo. Queste elezioni hanno decretato la sconfitta delle forze moderate del centrosinistra e del centrodestra. In questo momento il Paese ha preferito posizioni più forti, come quelle di 5Stelle e Lega. Pd e Forza Italia si dovranno ritrovare, bisognerà ricostruire il centrosinistra e il centrodestra per garantire una competizione positiva tra forze moderate. Se l’elettorato dà segnali così chiari bisogna mettersi seduti e ragionare con grandissima attenzione . Bisogna farlo con lucidità. La vera questione, la più importante, è capire se il progetto Partito Democratico esiste ancora». Corradini commenta poi la sua campagna elettorale: «Mi sono candidato perché pensavo di poter dare un contributo importante, ho cercato di allontanare gli slogan e la tentazione di cadere nella rete degli insulti. Se alla gente è questo che piace è un problema della società attuale. Per quanto mi riguarda continuerei a fare una politica di tipo prospettico, sulle strategie sostenibili». Quindi continuerà a fare politica? «Vediamo, di sicuro continuerà a insegnare all’Università di Camerino. Ringrazio chi mi ha sostenuto e nonostante la grande delusione per il risultato del Pd rimane la soddisfazione delle tante preferenze sulla persona».
(redazione CM)
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bruciare un candidato di quella levatura è un errore strategico imperdonabile. purtroppo paga per colpe non sue e forse nemmeno attribuibili tutte al partito: il post sisma, per il dramma di Pamela ma non ultime per delle conflittualità all’interno di alcuni settori che andavano risolte qualche mese fa. La colpa del PD è di aver poco ascoltato i segnali di sofferenza dei cittadini. Comunque non è successo niente, in democrazia ci sta a perdere. Ora va fatto tesoro degli errori, va posta più attenzione ai problemi della cosiddetta gente comune. bisogna evitare il KO che potrebbe essere sancito con le regionali
A me sembra che il processo economico globale in corso imponga alle forze politiche più avvedute,sia in Italia che negli altri Paesi della Comunità europea dove i problemi non sono tanto diversi dai nostri,di procedere speditamente ed incisivamente verso una reale integrazione economica e politica continentale.Pensare a significative soluzioni interne è alquanto velleitario ed illusorio,non potrebbero essere altro che palliativi,e può provocare ulteriori delusioni,anticamera di esiti politici indesiderabili.