Da sinistra Luciano Messi, Stefania Monteverde e Romano Carancini
di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
Si scrive Sferisterio, si legge impresa culturale. L’arena di Macerata chiude la stagione con 60mila spettatori paganti. Solo per gli 11 concerti del cartellone Live 776mila euro di fatturato, 19mila presenze e 700 giornate aggiuntive di lavoro. “Non ci siamo mai accontentati – ha detto stamattina il sindaco Romano Carancini presentando i numeri della stagione -. Non ci sono state scelte estemporanee. Abbiamo capito che c’erano non spazi, ma praterie, per valorizzare lo Sferisterio oltre alla lirica. Questo è l’anno zero, si può migliorare tantissimo. E tutto questo è lavoro per il territorio”.
Lo Sferisterio tutto esaurito per Sibillini e dintorni 2017
Dal sogno del duo Radiohead (20 agosto) Sferisterio live ha dato spazio al musical (Mamma mia, doppio solud out), ai grandi ritorni come Mannarino (altro sold out) ed Ermal Meta, e ai grandi nomi di Niccolò Fabi, Renzo Arbore, Amii Stewart e Gerardo Di Lella, Massimo Ranieri. Senza dimenticare gli appuntamenti tradizionali con il Festival del folklore e la serata di Sibillini e dintorni. Qualche pretendente alla stagione di concerti in arena è stato addirittura scartato nella selezione per mancanza di date disponibili. “Siamo stati bene, tutti, per tutta l’estate – dice il sovrintendente Luciano Messi -. Chi ha lavorato, compresi gli artisti, lo ha fatto con il sorriso. Sferisterio live è stato un banco di prova che ha messo tutti d’accordo. E il bello è che una volta finito il concerto spesso gli artisti vogliono già tornare. L’anno prossimo cercheremo di diversificare ancora l’offerta, ma servirebbero più risorse per aumentare il periodo e gli appuntamenti”.
Stefania Monteverde
Perché Sferisterio live, fatta eccezione per il contributo dello sponsor Vemac, si è ripagato da solo tutte le spese. Tradotto in pratica: risorse zero. “Ogni artista – spiega Messi – si è assunto il rischio. La formula è stata questa: l’artista viene a suonare e si prende l’incasso al netto delle spese. Il mondo si è ribaltato”. L’assessore alla Cultura Stefania Monteverde ricorda che quest’impresa culturale vanta ormai appuntamenti “da Recina live fino al Lauro Rossi. Grazie a Thom Yorke e Jonny Greenwood si è acceso sull’arena un riflettore importantissimo che ci apre al mercato internazionale. E poi c’è da sottolineare che il pubblico si è sentito accolto dallo Sferisterio, in più occasioni le persone hanno ballato”.
SOGNANDO SPRINGSTEEN – Questo emiciclo di mattoni contiene circa 2mila e 500 posti, numeri irrisori rispetto alla cugina arena di Verona. “Ma questo non ci impedisce certo di sognare”, aggiunge Monteverde. Anche se il sogno più recente, che ha il nome e cognome di Bruce Springsteen, per adesso è in pausa in attesa di capire se il Boss avvierà o meno un tour italiano. “I contatti sono stati presi – dice Messi a margine – ma per quest’anno penso non se ne farà niente”. Ma Springsteen non è l’unico nome che bolle in pentola. L’associazione Sferisterio, insieme al comitato Arte pro arte (deus ex machina del concerto dei Radiohead), avrebbe almeno un altro big tra le mani. Ma sui nomi, per il momento, c’è il massimo riserbo.
Le canzoni degli Abba fanno impazzire Disco-Sferisterio (Foto)
Ritorna Disco-Sferisterio: Amii Stewart fa ballare anche i sassi
Ranieri “amMàlia” lo Sferisterio: musica napoletana a ritmo di jazz
“Viva Arbore”, capitano d’Italia: lo Sferisterio saluta con un Samba
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Mi è piaciuta molto la frase del Sindaco: non ci sono spazi, ma praterie per valorizzare la Sferisterio. Credo che tutta la città sia una prateria da valorizzare ancor più col turismo e la cultura. Avanti così!!!!
Nell’aria si sente già odore di esordio a Wall Street.
Anche Macerata e Civitanova sono praterie, anzi giungle che si stanno valorizzando. Qui siamo ancora a livelli accettabili, forse meno a Porto Recanati dove più spesso che volentieri gangs rivali si scontrano per marcare il territorio usando coltellacci e bottiglie prima vuotate e poi rotte. Ci si potrebbe girare:” Est side story ” con la musica delle ” Spuntature alla Marchigiana “. Ma con un po’ di tenacia e volontà, pareggeremo i conti. ( Non intendo riferirmi alle spittolettate, è un semplice modo di dire ).
Macerata capitale del turbocapitalismo culturale.