di Laura Boccanera
Primi scricchiolii nella maggioranza di Fabrizio Ciarapica. A poco più di un mese dalle elezioni comunali di Civitanova tre consiglieri della maggioranza escono dai propri gruppi e partiti, direzione, forse, un gruppo misto. Si tratta di Sergio Marzetti (Fi), Alfredo Perugini (Vince Civitanova) e Simone Garbuglia (Noi con Ciarapica). Questa sera in consiglio comunale Marzetti comunicherà ufficialmente l’uscita dal gruppo consiliare di Forza Italia: «Non mi sento rappresentato da questa maggioranza e sento di non rappresentare rimanendo qui chi mi ha dato la propria fiducia con il voto – ha detto Marzetti – continuerò comunque a svolgere il mio ruolo di consigliere comunale con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono, cercando di rappresentare al meglio le esigenze di tutti i cittadini. Continuerò a sostenere l’attività di questa amministrazione con spirito collaborativo, propositivo e se necessario, critico». Ha protocollato questa mattina l’uscita da Vince Civitanova anche Alfredo Perugini, ex assessore della giunta Mobili: «ritengo che doveva esserci più collegialità e in questo momento non è stata espressa. Il gruppo consiliare è molto giovane e serviva una sorta di collegamento fra esecutivo e gruppo consiliare. Mi piace fare politica e forse così riesco di più a farla. Faremo probabilmente un gruppo misto. Questa scelta non è legata alla nomina o meno ad assessore. Occorreva dare uno scatto di reni e mostrare una politica nuova, non solo facce nuove, e questo a mio avviso non c’è stato, non c’è stato dialogo. Il gruppo consiliare viene tenuto all’oscuro di tutto». Questa mattina Perugini ha parlato con il vice sindaco Fausto Troiani: «gli ho detto che l’amicizia è salva, ma siccome invecchiando divento anche meno tollerante, gli ho spiegato che non mi è piaciuto il modo di agire. Non ho avuto alcun contatto neanche col sindaco dopo le elezioni. Il consiglio comunale è di importanza vitale e devono prendere atto di questo, purtroppo questa attenzione non l’ho vista. Un po’ di malcontento c’è, ma è dettato dal metodo e dal modo, serviva il modo nuovo che non lo fa una faccia nuova».
MA............
Solo problemi di poltrone,il sindaco,,,Troiani non me ha concesse ed allora fanno i capricci
Senza poltrona,la giunta si abbandona!
Ha promesso ciò che non può mantenere.
Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta…”. Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…” (Carlyn Warner)
Questo è il cambiamento che i civitanovesi hanno voluto....
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Il comportamento di Ciarapica è davvero assurdo. Non solo non ha tenuto conto delle preferenze degli elettori che sono state ben chiare, ma dopo essersi circondato da gente sì nuova ma inesperta, non ha più tenuto nessun rapporto con gli altri amministratori di maggioranza. Non mi si venga a dire che occorrevano facce nuove, perché nemmeno la sua lo era, e a distanza di poche settimane mette già in crisi la nuova amministrazione dopo che finalmente ci siamo liberati dalla precedente che a detta di moltissimi è stata la peggiore che Civitanova abbia mai avuto. Forse Ciarapica vuole emularli o come si temeva si nascondono dietro queste scelte intollerabili vecchi volti che se si fossero presentati, Ciarapica arrivava ottavo. Prendiamo Marzetti, politico con una esperienza che pochissimi possono vantare e che ha fatto sempre ciò che doveva fare come amministratore e il fatto che sia stato il secondo più votato lo dimostra. Troiani è stato il più votato della lista Ciarapica ed e stato nominato vice sindaco, Marzetti se vuole dire la sua è costretto a formare insieme ad altri due consiglieri un altro gruppo. Ciarapica sta facendo un gioco finora misterioso e non vorrei che quando verrà alla luce e ci fa pure la rima, vergognoso. Marzetti per cinque anni non ha fatto altro che denunciare tutte le mancanze di Corvatta e sono state tante e ora non ha contatti diretti ma a giudicare dall’articolo neanche indiretti con il nuovo sindaco. C’è un commentatore che parla di poltrone, pensando che il sindaco sia Troiani, mi fa sorridere perché oltre al fatto che parla di cose che ancora non conosciamo forse quel Troiani è il classico lapsus freudiano o si sta ancora una volta facendo confusione come con l’ex binomio di cui tanti erano incerti di chi fosse il vero comandante.