di Laura Boccanera
(Foto di Federico De Marco)
Soddisfazione e un clima festoso ieri sera nella sede elettorale di Fabrizio Ciarapica in corso Garibaldi. Il candidato sindaco ha atteso sveglio l’esito dello scrutinio che lo dà in vantaggio su Corvatta per il ballottaggio. E all’indomani del voto sottolinea con fair play anche i risultati dell’avversario: «mi complimento con tutti i candidati – ha detto – è stata una campagna elettorale faticosa per tutti noi e ciascuno ha dato qualcosa. Riconosco a Corvatta un buon risultato e ora ci prepariamo a vincere la sfida finale. Sono soddisfatto perché il risultato ottenuto è omogeneo su tutte le sezioni, anche quelle ad appannaggio della sinistra storicamente». Ciarapica sottolinea poi l’orgoglio per il risultato di Noi con Ciarapica: «ha tirato la lista e, lasciatemelo dire con una punta di compiacenza, il mio nome su di essa, è un atto di fiducia sulla mia persona, dimostra il buon lavoro fatto. La lista ha ottenuto più preferenze rispetto ai consiglieri, superando addirittura Forza Italia, è un voto personale del quale vado fiero». Non ha inciso secondo Ciarapica invece l’assenza della lista di Marinelli Insieme per Civitanova sul risultato finale.
Era al lavoro in Comune anche questa mattina Tommaso Corvatta: ieri sera quando ancora le sezioni scrutinate non erano neanche a metà è tornato a casa e ha appreso questa mattina del risultato. Il sindaco è soddisfatto: “è andata bene – commenta – penso che andiamo al ballottaggio con ottime possibilità di spuntarla. La differenza con Ciarapica è minima. Ora vedremo con gli altri la strada da percorrere, stiamo analizzando il voto per capire dove intervenire”. Su Futuro in Comune dice: “ha ottenuto il risultato minimo sperato e per una lista di neofiti è una prova positiva, buona”. Tempo di analisi e bilanci anche per i candidati sconfitti: il commento più fantasioso arriva da Dimitri Papiri, non ha sconfitto la balena bianca, il simbolo usato come slogan della sua campagna elettorale: “La balena bianca non si batte – ha scritto – gli eroi tragici sono destinati a soccombere. Un ringraziamento va ai 288 valorosi che ci hanno amato, la nostra impresa somigliava un po’ a quella del capitano Achab, e a differenza delle grandi baleniere che scappano davanti alla demoniaca forza di Moby Dick che è la ferocia dell’intrallazzo. Ora a contendersi la vittoria saranno gli artefici, i progettisti di un dissesto che dura da oltre 20 anni. Grazie ancora, 288 amici, 288 cuori, 288 quote di fiducia sono ancora qualcosa per cui salpare”. Si escludono per ora, pare, apparentamenti ufficiali con le altre liste rimaste fuori. Il bacino di voti più interessante è quello di Stefano Massimiliano Ghio, che potrebbe far gola sia a Ciarapica che a Corvatta. La composizione delle liste di Ghio per estrazione politica infatti sono piuttosto eterogenee e sembra difficile riuscire a convogliarle in un unico schieramento senza mal di pancia rumorosi. Al momento i candidati al ballottaggio non si sbilanciano, ma sicuramente si metteranno al lavoro per convogliare l’elettorato di Ghio verso le proprie coalizioni. Impossibile inglobare i 5 stelle che hanno come regola proprio quella di non accorparsi con nessuno e che fanno della propria indipendenza una bandiera etica e deontologica.
Responsabilità del fallimento del progetto civico è secondo Stefano Massimiliano Ghio la scarsa affluenza: “È stata una grande avventura che rimarrà gelosamente nel mio cuore – ha dichiarato – Le relazioni umane che si sono create tra coloro che hanno condiviso il nostro percorso è quanto di più bello si poteva pretendere da una competizione elettorale. Politicamente si può affermare che hanno vinto i partiti che hanno ottimizzato la scarsa affluenza alle urne. Il patrimonio politico che si è creato con le civiche però non verrà disperso, perché Civitanova ha bisogno delle persone che hanno passione civica. Grazie a tutti i civitanovesi che ci hanno creduto”.
Bilancio finale anche per Giovanna Capodarca che insieme a Papiri ha condiviso l’utopia di esserci: “L’esperienza delle amministrative è stata coinvolgente, faticosa e bellissima – ha detto l’unica donna candidata sindaco – siamo comunque tristi nel constatare l’aumento dell’ astensionismo che non è un bel segnale per la democrazia. Chiunque vincerà al ballottaggio dovrà misurarsi con questa realtà indice di un malcontento diffuso. Noi di Civitanoi nati da circa 6 mesi come lista civica senza sponsor, mezzi, testimonial siamo comunque riusciti a canalizzare più di 150 voti. Considerando che più della metà dei nostri candidati è molto giovane e inesperta valorizzeremo le loro competenze da qui a 5 anni perché la lista Civitanoi non si fermerà. Il nostro più alto obiettivo è il ricambio generazionale.
Critico con se stesso Stefano Mei del Movimento 5 stelle che ha risentito anche del clima nazionale di crollo dei pentastellati: “I cittadini hanno votato e il risultato è espressione delle loro decisioni – spiega – non siamo riusciti a convincerli che il nostro era un progetto serio e fattibile, non siamo riusciti a convincerli che eravamo pronti a governare questa città e quindi è giusto che sia andata cosi. Ora ci aspettano 5 anni di opposizione in cui proporre la nostra idea di città e vigilare come abbiamo già fatto stando sempre dalla parte dei cittadini. Grazie a tutti per il sostegno e gli attestati di stima e di appoggio”. Soddisfazione arriva anche da Piero Gismondi che ha visto crescere la sua civica: “siamo contenti, la lista è cresciuta, è passata dal 5.84% al 7,22%. Ora il percorso è impegnativo, dobbiamo lavorare per il ballottaggio che sarà duro e che si deciderà su pochi voti, siamo ottimisti”. Questa mattina in comune Gismondi ha anche chiesto delucidazioni rispetto a 10 voti che dai verbali sono stati attribuiti alla lista ma che non figurano sul prospetto ufficiale dei dati del comune visibili su internet.
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Mah i grillini non hanno sfondato perché alla prova dei fatti in altre città non hanno concluso niente. Per quanto riguarda i civici, non credo sia colpa dell’ affluenza, perché chi crede in un progetto lo vota mentre chi non ha votato è perché non ha creduto a nessuno. Oltretutto i cosiddetti civici erano persone che per 20 hanno fatto parte dei più disparati partiti.
Certo che il secondo posto del Corvatta non si può certo definire né ideologico, né politico, né legato a qualcosa che esuli dall’accaparramento dei voti in tutti i modi e né a specifici motivi per cui la conduzione della sua amministrazione avrebbe dovuto premiarlo.
E questo è facilmente dimostrabile. ” La nuova Città “, la lista di Gismondi, ha a lungo traccheggiato se andare con Corvatta o Ghio. Poi la scelta è caduta su Corvatta e non venga a dire perché politicamente e nel modo di amministrare la città si fosse sentito più vicino a lui. Comunque bando alle ciance.
La lista di Gismondi ha ottenuto 1311 voti che non avrebbero avuto nessuna modifica sia che fosse andato con Ghio che con Corvatta. Gismondi ha il suo feudo e qualunque sia la sua idea politica sempre quello prenderebbe, anzi quest’anno è migliorato.
Corvatta ha ottenuto 5995 voti e se togliamo gli apolitici 1311 di Gismondi, otteniamo 4684
Ghio ha ottenuto 3411 voti e se aggiungiamo gli apolitici e personalissimi voti di Gismondi, otteniamo 4722.
Quindi seppur per pochi voti Corvatta non sarebbe andato al ballottaggio. Se vince Corvatta o meglio Gismondi chissà chi comanderà? Non rispondete Gismondi se non conoscete Corvatta. Mi fermo qui, ognuno tragga le sue conclusioni su questa prima parte dell’elezione a sindaco, già falsata dalla non politica intesa come ricerca personale del proprio peso da mettere sulla bilancia.