Il dolore della famiglia Mancini a Lodi
Martedì l’autopsia, mercoledì il funerale

IL DRAMMA DI ANDREA - Da venerdì la salma del 43enne maceratese, ad della Orim, è in Lombardia dove si trovano i genitori, la moglie e i due figli piccoli: "In centinaia ci sono stati vicino". L'addio fra tre giorni nella chiesa dell'Immacolata alle 15,30

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Andrea Mancini

 

di Giovanni De Franceschi

“A guardarlo sembra sereno, quasi come se stesse dormendo. E questo ci fa sperare che almeno non abbia sofferto”. Alfredo Mancini a stento riesce a trattenere le lacrime quando torna a parlare di suo figlio Andrea, stroncato a 43 anni da un malore mentre era in auto, sull’A1. Era di ritorno nella sua Macerata da Milano, ma a casa non è mai arrivato, sulla strada ad attenderlo c’era il suo tragico destino. Il presidente della Orim, l’azienda di Piediripa che si occupa di smaltimento rifiuti, è all’ospedale Maggiore di Lodi, è lì che è stato trasferito il corpo di Andrea. Con lui tutta la famiglia, a partire dai due nipotini di 7 e 4 anni e dalla nuora Cristina. Quella famiglia che era la vera ragione di vita di Andrea. Un lavoratore instancabile, era amministratore delegato della Orim, un padre e un marito esemplare.  Ma anche colleghi, amici e parenti hanno riempito la camera mortuaria dell’ospedale lodigiano. “La situazione purtroppo è ancora delicata – racconta Mancini – Andrea aveva un fisico eccezionale, non era mai stato male, tanto che in 25 anni di azienda non era mancato neanche un giorno. Per questo i medici vogliono capire con esattezza cosa abbia scatenato quella morte improvvisa, ma prima di poter effettuare l’autopsia, bisogna attendere 48 ore. Probabile si sia trattato di un arresto cardiaco, ma non abbiamo la certezza”.

E così, visto che oggi è domenica e domani il Primo Maggio, l’esame autoptico sul corpo del 43enne sarà eseguito martedì mattina alle 8 proprio a Lodi. Una volta ottenuto il nulla osta poi, la famiglia potrà riportare la salma in città. Dovrebbe arrivare martedì pomeriggio nella camera mortuaria del Centro funerario di via Dei Velini, poi il giorno dopo, sempre di pomeriggio è previsto il funerale nella chiesa dell’Immacolata in corso Cavour alle 15,30. E’ attesa una grandissima partecipazione, compresa quella del club della Harley Davidson a cui Andrea era iscritto. Centinaia i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia.

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Alfredo Mancini

“Ne abbiamo ricevuti così tanti – spiega Mancini – che quasi non sembra vero, forse sono molti di più di quelli che ci aspettavamo. Proprio due secondi fa ho ricevuto una mail dagli Stati Uniti da un nostro collega. Così come altri colleghi sono venuti a Lodi per far sentire la propria vicinanza. Anche se Andrea rappresentava l’Italia a Bruxelles nel nostro settore, era modesto, ed è proprio questo il tratto del suo carattere che lo contraddistingueva e lo rendeva speciale”.  Venerdì Andrea era stato a Milano per un master. Il suo corpo è stato trovato dalla polizia stradale su una piazzola dell’autostrada, dentro la Mini Cooper. La cintura ancora allacciata. Come ha detto il padre, sembrava proprio che stesse dormendo. Inutili i soccorsi, all’arrivo dei medici non c’era più niente da fare. L’orario esatto della morte è stato fissato alle 20,20, ma il cuore di Andrea in realtà aveva smesso di battere già da un po’. Se n’è andato in silenzio, quasi in punta di piedi. A centinaia di chilometri da casa.

 

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