Il padre di Andrea Mancini:
“Era un ragazzo d’oro,
forse ha avuto un infarto”

MACERATA - Il titolare della Orim ricostruisce quello che è accaduto ieri. Il figlio era ripartito prima perché diceva di non sentirsi bene, era stato a Milano per frequentare un master. "La polizia stradale lo ha trovato alle 19,40. Pareva stesse dormendo. La situazione è delicata, per ora non possiamo fissare il funerale e rischiamo di rimanere quassù per 3-4 giorni"

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Aldredo Mancini con il figlio Andrea

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Andrea Mancini

 

di Gianluca Ginella 

«Avevo sentito Andrea giovedì quando mi ha mandato un messaggio dicendo di essere arrivato a Milano, poi ieri aveva chiamato la moglie dicendole che ripartiva prima perché non si sentiva bene. È stato trovato dalla polizia stradale alle 19,40, pareva dormisse. Si ipotizza un infarto». Alfredo Mancini, titolare della ditta Orim di Piediripa, trova la forza di raccontare quello che è accaduto ieri a suo figlio Andrea, conosciutissimo imprenditore maceratese, stroncato a 43 anni da un malore improvviso (leggi l’articolo). «Era un ragazzo d’oro» dice mentre con la sua famiglia si trova nell’ospedale di Cologno in attesa di poter rientrare a Macerata con il feretro. Ma per ora la burocrazia e la concomitanza del weekend con il primo maggio stanno bloccando le cose. «Ci hanno detto che visto che c’è una morte improvvisa questo comporta un fermo di 48 ore, oltre al rischio che vi sia una autopsia ed è probabile che resteremo quassù 3 o 4 giorni. Per ora non possiamo fissare il funerale» spiega, raccontando di come al dolore si aggiungano anche questi disagi e un atteggiamento poco collaborativo del personale ospedaliero.

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Alfredo Mancini

«E’ una situazione molto delicata, prima di tutto come genitore. Mancherà anche il collaboratore più importante. Andrea si è addormentato e non si è più svegliato – dice il padre –. La polizia stradale lo ha trovato alle 19,40, fermo su una piazzola (lungo la A14, all’altezza di Lodi, ndr). Il motore della sua auto (una Mini Cooper, ndr) era acceso. Hanno rotto il vetro e hanno scoperto che era morto. Poi la polizia è andata a casa dove c’era mia nuora (Cristina Orlandi, ndr) per comunicare la notizia». Andrea Mancini era arrivato a Milano giovedì per seguire un master da Ambrosetti. Ieri «alle 16,43 ha chiamato la moglie e le ha detto che ripartiva un po’ prima perché non si sentiva bene. Lei lo ha richiamato alle 17,09 e dopo non lo ha più sentito – dice Alfredo Mancini –. E’ probabile sia morto intorno alle 17 o alle 18. E solo più tardi è stato trovato». Il 43enne aveva lamentato di non sentirsi bene giovedì sera, aveva mangiato una piada con il prosciutto crudo e poi aveva vomitato due volte. Però poi la mattina dopo è andato a seguire il master. «E’ sempre stato bene in vita sua, mai nessuna malattia» dice ancora Alfredo Mancini. Andrea, amministratore delegato della Orim, lascia la moglie, con cui viveva in corso Garibaldi, e due figli piccoli, un bimbo e una bimba, di 7 e 4 anni.

Malore in autostrada, muore l’imprenditore Andrea Mancini



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