di Laura Boccanera
Nubi all’orizzonte sul centrosinistra di Civitanova. A tuonare ora è Ivo Costamagna, che dismesse le vesti da presidente del consiglio super partes, indossa di nuovo quelle del politico socialista e stavolta è lui a scandire i diktat al sindaco Tommaso Corvatta. Costamagna scrive su Facebook il suo pensiero e suggerisce al primo cittadino di prendere presto una decisione, perché «per il suo “schema”, signor sindaco, ormai è tardi». Così Costamagna si rivolge a Corvatta per commentare l’attuale situazione e l’esito della riunione di maggioranza (leggi l’articolo). Incontro durante il quale Corvatta avrebbe dovuto sciogliere le riserve e confermare la sua ricandidatura a sindaco. Salvo poi fare un passo indietro visto il terreno scivoloso tra i suoi. Costamagna pare accusare il sindaco di aver ceduto a Gismondi consegnatogli la testa del presidente del consiglio da immolare e ora, sembra che anche i socialisti non siano più così convinti di sostenere Corvatta. Da qui l’appello monito tramite Facebook: «Vogliono altro – suggerisce Costamagna riferendosi a Gismondi e ai 5 golpisti – e quando lei poteva almeno tentare di difendere gli uomini e, soprattutto, i principi e le idee che hanno determinato la sua elezione, ha preferito mediare ma di troppa mediazione si muore. Oggi solo un’alleanza fra tutti i veri riformisti, di sinistra e moderati, come al governo e in Regione, senza estremisti può competere con i 5 Stelle a cui i “lobbisti” stanno consegnando Civitanova». Costamagna conclude poi con il progetto politico di trasformare Uniti per cambiare in “Uniti per Civitanova”.
Di fatto però, al momento, questa unità rimane solo sulla carta, dal momento che non sembrano esserci schiarite per un progetto unitario. Se Costamagna e i socialisti spronano Corvatta, il Pd rimane ancora all’angolo in attesa del risultato del referendum, i 5 “golpisti” continuano i colloqui con Stefano Ghio, mentre l’area più a sinistra fatta da civici, Sel e associazioni guarda a Roberto Mancini. Corvatta, vista la situazione di caos in cui tutti si guardano alle spalle e lo sfaldamento della maggioranza prende tempo e non scioglie la riserva.
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Ma liberate Civitanova, portatevi via anche la Cammertoni dato che l’avete e sono sicuro a ragione degradata, forse l’unica cosa buona fatta da quattro anni a questa parte e dato che il nuovo comandante voluto da Corvatta ha aumentato i costi ma nessun beneficio per la città, fatevi accompagnare anche da lui. Ma smettetela, siete l’amministrazione più insulsa da quando hanno tolto il Potestà, a quell’epoca non c’ero quindi non posso giudicare ma non credo sia stato possibile fare peggio. Siete una di quelle barzellette a cui uno ride per educazione anche se presi singolarmente di risate ne fate fare. Ma non vi vergognate? Ma di che si blatera? Ma che sta a di Quasimodo? Quell’altro è invecchiato di vent’anni e ancora non ci ha capito niente, vorrebbe trovare una soluzione pacifica tra gente che da onnivora è diventata esclusivamente carnivora, e infatti la migliore mediazione sarebbe quella di mandare tutti al pascolo. Ma anche per fare il pastore ci vuole testa. Il terzo, non parla e non parlo neanche io, lo lascio appollaiato sul camino del comune in attesa di librarsi in volo e gettarsi sulla preda come un avvoltoio ormai mezzo zoppo che deve stare attento nel suo volo sgraziato a non perdere il ritmo con schianto finale sul selciato proprio mentre passa una schiaccia sassi, come nei migliori cartoni animati. Patetici, solo patetici, senza dignità, intelligenza, consapevolezza storica ( l’ho detta grossa, ma anche loro sono un bel po’ grossi de zucca ), ma sopratutto irritanti perché fate sforzare il cervello alla gente che di problemi ne ha già tanti di suoi, per capire il motivo per cui non alzate ancora i tacchi e non ve la finite di tormentare le persone anche attraverso i giornali che sono sempre imbrattati dagli stesi musi da quattr’anni. Come direbbe Giorgio Gaber con coro di quasi quaranta mila persone, tolti ammiratori segreti, amori inconfessabili e attrazioni misteriose forse esoteriche: ” Ma bastaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! “.