di Giuseppe Bommarito *
Sostiene il patron della Civitanovese Calcio di essere tranquillo e del tutto convinto di “stravincere” nell’ambito delle sempre più numerose vicende giudiziarie che lo riguardano. Talmente sicuro di sé che non si è fatto scrupolo nei giorni scorsi di augurare la buona Pasqua anche alla Guardia di finanza che sta indagando nei suoi confronti a tamburo battente e al pubblico ministero che coordina l’inchiesta (leggi l’articolo).
Eppure è indubbio, al di là dell’ottimismo di maniera sfoggiato dall’interessato, che il secondo colpo della Procura contro Giuseppe Cerolini e la sua galassia di aziende, cioè l’ulteriore recentissimo sequestro preventivo per equivalente per un importo di oltre otto milioni di euro, sia stato ancora più forte del primo, ed abbia riguardato questa volta in modo particolare la Effemme srl, forse la società fulcro dell’attività imprenditoriale del gruppo civitanovese, quella che principalmente gestisce le attività commerciali dove girano quotidianamente tanti soldi contanti: stazioni di carburante, chalet, bar, negozi, ristoranti.
E sembra evidente che gli inquirenti, sulla base dell’attenta analisi di visure societarie e di operazioni e transazioni commerciali varie, ma a quanto pare anche sulla base di una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, abbiano per il momento stabilito alcuni punti fermi piuttosto compromettenti per Cerolini, tali da far pensare che la galassia societaria posta in essere dall’indagato sia sostanzialmente un castello di carta, ormai in fase di sgretolamento più o meno imminente. Innanzitutto gli inquirenti sono convinti che proprio Giuseppe Cerolini sia l’indiscusso amministratore effettivo delle numerose società che, pur facendo parte del suo gruppo e pur essendo inizialmente da lui amministrate, ad un certo punto hanno visto spuntare dal nulla come amministratori altri personaggi pure di altra nazionalità, chiaramente ritenuti dalla Procura dei meri prestanome.
Poi che le persone a Cerolini più vicine, quelle indagate, siano tra di loro e con lui legate in una presunta associazione a delinquere finalizzata a porre in essere ingentissime frodi fiscali. Ed infine che l’ingegnoso sistema ruotasse principalmente su un vorticoso giro di continue cessioni di rami d’azienda da una società all’altra del gruppo Cerolini, nonché sulla creazione di crediti e debiti inesistenti supportati e risultanti da fatture false e da fittizie cessioni “pro soluto”.
Certo, è tutto da verificare e da vagliare in sede dibattimentale e quando si svolgerà il processo vero e proprio ne vedremo sicuramente delle belle, come ha baldanzosamente dichiarato Cerolini a commento degli ultimi sviluppi giudiziari, ma forse una minore sicumera sarebbe stata opportuna nel caso specifico da parte dell’imprenditore civitanovese, se non altro perché, volgendo per un attimo lo sguardo al primo sequestro disposto dalla Procura di Macerata, quello risalente allo scorso mese di gennaio per circa tredici milioni di euro, balza subito agli occhi che il Tribunale del Riesame ed il Giudice per le Indagini Preliminari, lungi dal revocarlo come richiesto dall’indagato, nelle settimane successive lo hanno tranquillamente confermato, mostrando di condividere l’impianto accusatorio per la sussistenza di numerosi e concordanti elementi e/o indizi di colpevolezza. E tuttora Cerolini, pur proseguendo ad amministrare le sue aziende, è assoggettato all’amministratore nominato dai giudici maceratesi, il commercialista Alessandro Benigni.
Nel frattempo, com’è ovvio, le indagini proseguono, anche perché ulteriori preoccupanti interrogativi rimangono sullo sfondo e necessitano di una qualche risposta da parte degli inquirenti. Il principale è il seguente: tutto il frenetico giro di società messe in piedi da Cerolini, un vero e proprio “tourbillon”, e il susseguirsi di acquisizioni di locali pubblici effettuate dal patron della Civitanovese, spesso e volentieri non appetibili e al di fuori di ogni normale logica commerciale, servivano solamente a consentire e realizzare l’ipotizzata gigantesca frode fiscale, oppure erano un sistema principalmente finalizzato a ripulire soldi di incerta, se non addirittura oscura, provenienza?
Non si tratta di un interrogativo di poco conto, anche perché, laddove fosse vera la seconda ipotesi, l’enorme frode fiscale addebitata sinora dagli inquirenti al gruppo Cerolini sarebbe secondaria rispetto a ben altri reati ed aprirebbe scenari davvero sconcertanti.
Invero il sistema del riciclaggio dei soldi sporchi passa soprattutto, come è ormai noto, attraverso scontrinaggi non corrispondenti agli incassi reali in esercizi pubblici laddove i pagamenti avvengono sempre e solo in contanti: bar, pizzerie, ristoranti, distributori di carburanti, chalet, discoteche, sale di scommesse. In pratica, si incassa dieci e si scontrina cento, e in tal modo tramite anche un singolo esercizio si immettono nel mercato legale in due o tre anni centinaia di migliaia di euro provenienti dalle attività illecite della criminalità organizzata, soprattutto quelle connesse al traffico infame e denso di morte degli stupefacenti (si calcola che alla droga, nelle sue varie declinazioni, sia riferibile circa il settanta per cento degli enormi guadagni illegali realizzati dalle mafie nostrane, con la ‘ndrangheta calabrese ormai in prima fila). Ciò ovviamente ha un costo, perché questa indispensabile “ripulitura”, tra spese di messinscena imprenditoriale e tasse da pagare, si porta via circa il trenta per cento degli incassi simulati. Ecco che a questo punto, per evitare di pagare persino tale scotto, servono gli specialisti dell’evasione e dell’elusione fiscale, le persone disposte a tutto, i professionisti con il pelo sullo stomaco, le società create ad hoc, le fatture false, i continui trasferimenti di sede legale, le cessioni a ripetizione di rami di azienda, le fittizie compensazioni, le teste di legno che non hanno nulla da perdere destinate ad essere nominate ad un certo punto come amministratori, i fallimenti pilotati che arrivano dopo qualche anno vissuto pericolosamente a livello imprenditoriale e fiscale.
E’ a questo mondo che appartiene il patron della Civitanovese? Mah, non è agevole dirlo allo stato attuale della vicenda giudiziaria e bisogna comunque essere garantisti. Anche se – va pure detto – l’indispensabile esigenza di garantismo non impone di mettersi una fetta di prosciutto dinanzi agli occhi per essere certi di non vedere e di non capire, come per esempio ebbe a fare l’attuale amministrazione di Civitanova con il noto Mauro Mattucci, l’eroe della Civita Park, definito nelle altissime sfere della giunta e della politica cittadine addirittura come un fuoriclasse che risolveva problemi e poi mestamente finito nel carcere di Pescara con accuse pesantissime.
Insomma, in determinate situazioni e a fronte di determinati contesti, è del tutto legittimo (e addirittura doveroso per chi ricopre ruoli di responsabilità istituzionale, politica e amministrativa) porsi domande e porle agli inquirenti, provare inquietudine, cercare di capire mettendo insieme intuizioni e spezzoni di notizie, tenendo anche conto del fatto che lo stesso Nicola Gratteri, il magistrato di punta della lotta alla mafia calabrese, ha più volte detto e scritto che la malapianta della ‘ndrangheta ormai privilegia il nord ed il centro Italia per le operazioni di risciacquo del soldi sporchi e di investimento nell’economia legale.
In ogni caso, tornando ora al gruppo Cerolini, quando si acquistano più locali commerciali del tutto analoghi a distanza di pochi metri l’uno dall’altro e non si provvede a chiuderne almeno uno, le perplessità sono inevitabili e lasciano pensare che vi sia un sostanziale disinteresse del gestore rispetto agli incassi reali di quegli esercizi pubblici. E che dire quando in un locale si scontrina con la ragione sociale di un’altra società? Ebbene, a fronte di situazioni del genere è difficile non domandarsi che senso abbia tutto ciò a livello commerciale.
Ma lo sconcerto aumenta ancora di più quando si riscontra che il Cerolini, ufficialmente con lo scopo encomiabile di una riabilitazione sociale, ha portato a lavorare a Civitanova nelle sue varie imprese, almeno in parte ospitandoli in abitazioni di cui ha la disponibilità, diversi personaggi legati per rapporti familiari ed amicali al famigerato clan Mellino, filiale romagnola della sanguinaria cosca crotonese Vrenna-Bonaventura, una congrega criminale ormai sfrattata da Riccione, Rimini e dintorni (ove era specializzata in traffici di droga, usura e gestione di bische clandestine) dopo un omicidio nel buio della notte con una pistola Skorpion 7,65 ed altri fatti di sangue, ai quali hanno fatto seguito condanne molto severe.
A fronte di tali situazioni viene anche istintivamente da chiedersi in qual modo si stiano riabilitando questi personaggi che spesso si vedono in giro a Civitanova accompagnare da vicino il Cerolini (secondo alcuni benpensanti e in base ad alcune vanterie dello stesso interessato, a mo’ di guardie del corpo; secondo altri malpensanti, invece, per tenere meglio sotto controllo le varie situazioni gestite dall’ineffabile patron della Civitanovese). Detta in altri termini, che lavoro fanno questi signori? Quale attività esattamente svolgono? Operano forse in quelle aziende e unità produttive che il Cerolini, nell’ambito del suo variegato gruppo imprenditoriale, ha insediato negli ultimi tempi, guarda il caso, proprio a Crotone?
Certo, magari si tratta di preoccupazioni eccessive, di suggestioni, di ricostruzioni in qualche modo forzate della realtà, sulle quali è doveroso attendere l’esito degli accertamenti della magistratura e delle forze dell’ordine, che dispongono di penetranti strumenti di indagine e che stanno iniziando a raccapezzarsi nel caos documentale, fiscale e contabile rivenuto nelle varie aziende sottoposte a sequestro. Però è indubbio, al di là del caso specifico, che sia necessario sin d’ora interrogarsi su quanto da qualche tempo sta avvenendo nella provincia di Macerata, tenendo bene a mente che la criminalità organizzata, specialmente la camorra ed ancora di più la ‘ndrangheta, sono già ben presenti nelle fascia costiera delle Marche (con la mafia siciliana più radicata invece nella zona montana), come affermato pure dal Procuratore Generale della Corte di Appello nella recente inaugurazione dell’anno giudiziario.
E magari, senza saperlo, la cosca calabrese ce la troviamo proprio sotto casa, come per un pelo non è accaduto a quella famiglia maceratese che, nell’ambito di una trattativa per la locazione qui in città di un immobile da destinare a supermercato, si è vista offrire da un discutibile personaggio (il padre di coloro che hanno ceduto proprio a Cerolini nell’aprile 2015 lo chalet Nero di Sole a Porto Sant’Elpidio) una polizza fidejussoria della “Lombard Merchant s.p.a.”, una società, a dispetto del nome, con sede a Roma, cancellata nel settembre 2014 dall’albo degli intermediari finanziari e dichiarata fallita nel luglio 2015, facente capo a personaggi del cosentino e del crotonese, in particolare al broker della ‘ndrangheta Emanuele Sangiovanni e a personaggi della ’ndrina Pensabene, finita in blocco in carcere a seguito delle indagini milanesi della Boccassini sulla penetrazione ‘ndranghetista in Lombardia.
* Giuseppe Bommarito (Avvocato, presidente dell’associazione “Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza”)
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Bommarito, mi scusi, ma che problemi ha Lei e Cronache Maceratesi con Cerolini? Non vi fa entrare nei bar o vi impedisce di fare benzina nei suoi distributori di carburante???
L’Avvocato tenta di dare delle risposte a domande che nella stessa civitanova si pongono da piu’ parti.Molti tifosi rossoblu pensano o sanno che tal soggetto appare nei suoi comportamenti e giri non propriamente limpido…
Sig. Bommarito per fortuna che ha affermato che bisogna essere garantisti…sembra che lei già sappia tutto del mondo Cerolini, perché non partecipa alle indagini?
Le ricordo che gli inquirenti, che sicuramente non sono persone sprovvedute, finora lo hanno accusato di evasione fiscale e non di altri reati.
Mi dispiace constatare che da questa testata online è l’ennesima prova di mancanza di equità per il territorio maceratese in toto.
Prima che Cerolini diventasse “patron della Civitanovese” nessuno lo conosceva anche se i problemi li aveva gia allora,adesso un articolo a settimana è garantito, cosa non si fa’ per avere più cliccate possibili…
E poi dovete anche riconquistare le simpatie della Tardella
Marco il problema e’ che prima seppur a Citano ‘ se ne parlava…ancora non si era mossa paglia da parte degli inquirenti ora il ferro e’ caldo e che Cerolini sia il patron dei rossoblu per voi e’ sola una sfortunata coincidenza.Per il resto tali dicerie come certamente saprai sono in giro da tempo ma solo adesso si e’ deciso di sollevare il coperchio del vaso di pandora.Buona domenica.
Per Marco Gatti
Se devo essere sincero non mi interesso di calcio, e non seguo nè la Maceratese nè la Civitanovese., con tutto il rispetto per entrambe le squadre.
Traffico denso di morte causato dai stupefacenti, che lei sostiene che non con con la collusione con la ndrangheta abbiiamo portato in zona , senza prove lei non può accusare nessuno, soprattutto perché quello che sta dicendo è dettato da una fallimento personale , voler scaricare i propri fallimenti è da vigliacchi e soprattutto la renda solo ridicola la gente coni scelta la sud vita personale
Conosce bene la sua vicenda personale, voler distruggere un aumo solo con calunnie la rende senza dignità e come professioni è come padre di famiglia , soprattutto non una persona giusta ma solo una persona invidiosa.
Gentile sig.ra Giusy Marinozzi,
mi sembra che il suo intervento, in quanto braccio destro di Giuseppe Cerolini e con lui imputata e/o indagata in diversi processi per gigantesche evasioni fiscali e per associazione a delinquere, sia lievemente viziato da un personale conflitto di interessi.
Le posso comunque assicurare che i miei interventi non sono finalizzati a distruggere nessuno nè ad agevolare qualche attività concorrenziale (tra i miei progetti non c’è assolutamente quello di aprire bar o ristoranti, nè ho clienti che esercitano tali attività), ma solamente a riflettere e far riflettere su una serie di situazioni di fatto che stanno creando grosso allarme e molta inquietudine, non solo a Civitanova ma in tutta la provincia, in ordine alla sempre maggiore penetrazione della criminalità organizzata.
Stia quindi serena e, se possibile, lasci stare le mie vicende personali, dalle quali si tenga alla larga.
Analisi senza dubbio lucida e chiara come sempre dell’Avvocato Bommarito.
Certo le accuse di frode fiscale nulla hanno a che vedere con ndrangheta o altre vicende che potrebbero essere chiarite nelle sedi competenti ma di certo il Sig. Cerolini avrà modo di difendersi nei procedimenti a suo carico.
I lettori poi si fanno delle idee su quanto apprendono dagli organi di stampa e questo è legittimo.
Non so chi sia Cerolini, cosa abbia fatto e se lecitamente o meno ma di certo qualche leggerezza l’ha commessa perché altrimenti l procura non si muove con tale veemenza.
Lascia sconcertati, questo sì, il solito commento della signora qui sopra che, come al solito, attacca su dolorose vicende personali che nulla hanno a che vedere con l’analisi, oltretutto lo fa in modo confuso e sconclusionato, con un italiano da profugo sbarcato a Lampedusa da non più di due giorni.
Avvocato, non ne ha bisogno, ma ha la mia solidarietà.
Cara Giusy marinozzi .. le dico solo che il Cerolini è stato bravo a creare il suo impero…e sinceramente non mi interessa se continuerà ad ingrandirlo … ma è la mia di vita che ha rovinato… quindi ..con tutto il rispetto..chiuda quella diarrea orale ..x cortesia.. SORRIDOSEMPRE
E così la giunta comunale di Civitanova si mise una fetta di prosciutto davanti agli occhi? Sì, però con tutto l’osso e la cotica!
E.. caro Riccardo Nardi..vieni da me a fare benzina…ho un sacco di buoni monouso che puoi utilizzare visto che la cara azienda del Cerolini li reciclava gudagnandoci in qualche modo…quindi ..dico pure a te…con tutto il rispetto…chiudi quella diarrea orale che fai più bella figura.. saluti
E.. caro Marco Gatti…come ho già detto in faccia con l AMICO-COLLABORATORE del Cerolini quando mi ha alzato il dito parlandomi di RISPETTO e dicendomi di star serena …….SPARATI…E STAI SERENA DILLO AL METEO
Cara sig.ra Pelloni, non so cosa sia successo tra lei e Cerolini e non ho motivo di dubitare della sua amarezza, amzi me ne dispiace.
Ma io non ho niente a che fare con questa sua situazione e di spararmi lei di sicuro non me lo viene a dire, dato che ci tiene a parlare di rispetto, prima impari a darne anche!
Dopodiché, se lei giustamente vuole giustizia si rivolga a chi di dovere.
…….Preg.ma Sig.ra Giorgia Pelloni leggendo quanto da Lei scritto immagino che sia una diretta discendente del sommo poeta Leopardi per cui mi inchino a cotanta sovraumana sapienza!!! Pertanto mi scuso di aver rivolto una domanda al Suo “divo”, tal Bommarito e di non aver sparlato del Suo odiato nemico tal Cerolini!!! P.S. Preg.ma sta per Pregevolissima quindi non la consideri un’offesa personale!!!
MA SE PRIMA DI FARE TANTI DISCORSI LASCIASSIMO CHE LE INDAGINI VENISSERO COMPIUTE E SE AVESSIMO LA PAZIENZA DI CAPIRE E DI SAPERE SE VI SARA’ UN PROCESSO ? La presunzione di innocenza non è garantismo è semplicemente conoscenza che una persona è innocente fino a sentenza definitiva . E questo vale per chiunque debba rispondere innanzi alla Autorità Giudiziaria .Scusate l’intromissione .
Al Sig. FRONTONI ho il dovere di chiedere scusa per il mio italiano , da profugo sbarcato solo da due giorno a Lampedusa . Le dolorose vicende personali del Sig. Bommarito a me non interessano, infatti non ne parlo affatto, ma nessuno può atteggiarsi a padre eterno in terra e sputare sentenze, calpestando l’altrui dignità. Milioni di aziende in italia hanno procedimenti penali aperti per evasione fiscale, quindi Cerolini non è certo una mosca bianca da dover subire continuamente questo linciaggio mediatico. Per quanto riguarda le altre accuse mosse dal Sig. Bommarito, a mio avviso devono e possono essere “fatte” solo se il procedimento penale con certi capi di accusa è aperto, oppure lui fa anche parte della procura e sa cose di cui il diretto interessato è all’oscuro. Mi dice che sono imputata con Cerolini , gli sembra di offendermi, ma non è così, io ho la coscienza pulita , fino a che la corte costituzionale non mi condanna io non sono colpevole, e sono orgogliosa di far parte del gruppo Cerolini, perchè a differenza del Sig. Bommarito il sig. Cerolini è nato signore.
Alla signora Giorgia Pelloni vle solo dire, che non saremo certo noi a dare un giudizio su come lei ha lavorato, sarà chi di dovere a farlo, in quanto a diarrea orale ho cercato in seguire bene il suo esempio, per capirci ” lo ricorda il post che ha scritto qui in fb sulla CEROLINI GROUP ???????
Senza entrare nello specifico (non ho seguito per nulla la vicenda) di sicuro c’è che molto spesso la malavita pulisce denaro sporco tramite scontrini, come scritto dall’Avvocato.
Così come anche i più distratti dovrebbero essersi accorti dei troppi singolari incendi di auto, esercizi commerciali, fabbriche avvenuti negli ultimi 3-4 anni lungo la costa (e non solo)… Tutti questi fuochi (non fatui) sonoi chiari indici di ambienti delinquenziali.
Purtroppo negli ultimi 20 anni la situazione in tutta la Provincia/Regione è peggiorata es e prima si doveva essere vigili oggi lo si dovrebbe essere ancora di più.
Che di fronte alle preoccupazioni espresse da Bommarito, e concernenti il fatto che dalle nostre parti si stiano affacciando personaggi e tirapiedi della criminalità organizzata calabrese, non venuti per girare le chiese e i musei e ammirare le opere di Lorenzo Lotto o dei Salimbeni, ma per insinuarsi nelle attività commerciali e imprenditoriali (addirittura generando strani giri per cui fideiussoni emesse da società legate alla ‘ndrangheta compaiono qui in città durante le trattative per un contratto di locazione …), dei commentatori ipotizzino che Bommarito scriva per antipatia di campanile verso Cerolini, beh .. non me ne meraviglio affatto; ciascuno opina col proprio cervello, e se il cervello pensa su tali registri, inevitabili tali conclusioni.
Meraviglia invece, che l’avvocato Bommarito trovi quattro secondi del suo tempo per rispondere a questi commenti, e va certo a suo onore in termini di disponibilità al dialogo con tutti (ma proprio tutti …).
Ottusi..e nn e’ un offesa..non avete capito che l unica cosa che voglio è che lui sappia che ci sono persone come me che i suoi discepoli hanno degradato senza alcun rispetto o sentimento umano…. Voglio che se ha ancora un minimo di umanità che si fermi a riflettere sul perché succede questo sotto al suo impero…voglio CHE SAPPIA ..capito??? E la mia non e poesia ..magari..e’ semplice ironia sulla tristezza di queste vicende…
la signora marinozzi dovrebbe visto il risultato statistico dei suoi post…forse domandarsi cosa pensa la gente della “Cerolini Group” e farsi un giro per Citano’ e parlare con le persone ultras rossonlu compresi.
peraltro Cerolini non e’ nuovo agli onori della cronaca per essere finito sotto il mirino degli inquirenti per frode fiscale basta vedere quanto successo nel 2007.
Oggi la mafia non va più in giro con coppola e fucile ma con cravatta e laurea. Quindi una visita a musei e chiese non è certo da escludere.
Nn, acronimo di Nomen Nescio ( nome di nessuno ), credo, venga qui usato come acronimo di ” figlio di buona donna “, inteso come dispregiativo verso il diretto interessato di cui si mettono in dubbio le qualità della madre. Oppure per mettere in risalto qualità truffaldine, morali ed altro della persona a cui ci si rivolge. Trovo questo genere di offesa di cattivo gusto, dal momento che chi la fa, insulta, comunque un soggetto che con molte probabilità non ha nulla a che fare con vicende che vedono attore l’insultato. Ho notato che una commentatrice dal dente avvelenato a suo dire giustificato e qui nessuno vuole entrare nel merito della discussione, offenda con facilità estrema persone che neanche a lei si rivolgono e lo fa in maniera piuttosto sgarbata, usando termini veramente osceni per cui la persona oggetto da queste graziose invettive è costretto a rispondere in maniera meno cruenta per non mettersi alla pari con chi reca offese a persone che neanche, prima,l’ avevano presa in considerazione e che si sono trovate quasi a doversi difendere. Morale della favola, chi si arrabbia non se la prenda con chi non c’entra perché così rischia con il suo poco simpatico comportamento che chi legge caldeggi per la parte avversa a prescindere da chi abbia o meno ragione. Te saluto scucchiò.
Signora Giusy Marinozzi mi ricordo benissimo tutto quello che ho commentato e mi creda che non si immagina neanche quant altro avrei da dire…e la mia non è una diarrea orale …la mia è una verità scomoda e inumana…che mi ha causato gravi problemi fisici e morali…qundi visto che non ha ancora capito in quanto vedo in lei dei paraocchi grandi come pannelli solari che non sono solo i soldi a dare la felicità anzi …purtroppo ,come credo sia nel caso del signor Cerolini, fare troppi soldi e facili porta le persone all egoismo di farne sempre di più calpestando malamente innocenti come me che pur lavorando onestamente e duramente sin dai tempi della scuola dispone solo del minimo indispensabile per vivere( ora nemmeno di quello) … questa brama di avere sempre di più ,a mio avviso, porta al totale annullamento dell anima e dell UMILTA’ …. portando le persone a fare di tutto ciò l unico scopo della loro vita…a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo… per poi arrivare come in questo caso a un punto di non ritorno..
Di guerre inutili per appunto questa brama di potere ce ne sono già abbastanza direi….
Credo che anche il signor Cerolini abbia a cuore famiglia e amici .. e se capitasse a loro tutto ciò che sta capitando a me??? Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te???
Vorrei solo che si fermasse a riflettere anche solo un minuto chiedendosi come ha fatto ad arrivare a tutto ciò convincendo se stesso di essere un Dio intoccabile…..e poi???? raggiunto l olimpo ?? odiato da tutti ??? da solo??? con un capitale che potrebbe salvare il terzo mondo??? Un corpo senza anima fatto solo di pelle e ossa che dio può pretendere di essere se non la semplice reincarnazione della superbia???
Ci sono persone che meritano di essere salvate e altre no… io non sto combattendo per salvare o degradare lui..ma per riprendermi la mia vita…
La vita è una sola… la solitudine, l emarginazione, i pregiudizi, l invidia, l indifferenza, l abbandono rappresantano già di per sè l annullamento della personalità… ma la superbia è la dipendenza peggiore che ti porterà a rimanere solo…. Si nasce e si muore soli….il grande patrimonio creato nessuno se lo porta nella tomba..
Allora cara mia se ancora non ti è chiaro quello che mi preme… te lo riassumo :
Voglio che sappia cosa succede sotto la sua campana di vetro e che se ancora gli è rimasta un briciolo di umiltà , che almeno per una volta nella sua vita scenda dal piedistallo e FACCIA VERAMENTE QUALCOSA PER GLI ALTRI E NON PER SE STESSO.