Don Giovanni Carnevale (a destra) con il suo braccio destro Domenico Antognozzi
Il professor Giovanni Carnevale riceverà la cittadinanza onoraria del comune di Corridonia. A circa 25 anni dall’inizio dei suoi studi sulla storia e la cultura della città e del territorio limitrofo Carnevale vede riconosciuti i suoi sforzi intellettuali, non ancora accettati dalla comunità scientifica. Il consiglio comunale di Corridonia, in risposta al sollecito del “Centro Studi San Claudio al Chienti”, con il consenso convinto del sindaco Nelia Calvigioni, ha deliberato all’unanimità di concedere al professore l’importante titolo. Giovanni Carnevale è laureato in teologia, in lettere con una tesi sull’archeologia cristiana ravennate del V e VI secolo, in lingue (francese e tedesco). Per 40 anni è stato docente di storia dell’arte, oltre che di storia della lingua e della letteratura greca, latina, tedesca, italiana, di storia antica, di storia medievale, di storia moderna e di geografia. Un quarto di secolo fa, ha individuato un collegamento tra la chiesa di San Claudio e la chiesa di Germigny desPrés, attualmente comune con 730 abitanti nel dipartimento della Loira.
Don Carnevale con Antognozzi, il gruppo di studi The X-plan e alcuni membri del Centro Studi San Claudio al Chienti
Questa chiesa francese è universalmente riconosciuta come imitazione di quella di Aquisgrana, come già il vescovo Théodulf scrisse a Carlo Magno dopo la sua costruzione. E oggi, nella zona circostante, numerosissimi cartelli stradali la indicano come chiesa carolingia. La chiesa è a pianta quadrata con 5 absidi, pianta quindi identica a quella di San Claudio, e anche all’interno ha la stessa struttura, come si può verificare pure nel dodicesimo libro del professore, “Il Piceno da Carlo Magno a Enrico I”, pubblicato circa 2 mesi fa con la collaborazione di Domenico Antognozzi (leggi l’articolo). Inoltre l’attuale chiesa di Aachen in Germania, oltre ad essere a struttura ottagonale, è all’interno e all’estero totalmente differente da quella di Germigny des Prés, come ha messo in evidenza il professore. La stessa enciclopedia Treccani riporta dall’edizione del 1995 che la chiesa di Germigny rivela un sicuro influsso orientale sassanide od omayade, che, come l’illustre professore ha sempre affermato, si ritrova e si riconosceanche a SanClaudio.
Il gruppo di fronte alla chiesa di San Claudio, fulcro delle ricerche di Carnevale
Le opere, distribuite in 24mila copie stampate, sono state lette da decine di migliaia di persone che hanno sentito parlare di Corridonia in Italia e all’estero, magari per la prima volta. L’importante scoperta storico archeologica è stata riconosciuta indirettamente anche dall’Istituto Storico Germanico di Roma, quando chiese al professore una collaborazione. Recentemente il gruppo di studi umbro The X-plan esperto di simbolismo, ha offerto ampia collaborazione a Carnevale con la promessa di ampliare e proseguire i suoi studi. Questo porterà nei prossimi mesi alla pubblicazione delle tesi del professore in lingua tedesca (leggi l’articolo). «Dalle scoperte di questo studioso potrà iniziare un risvolto economico positivo per Corridonia – spiega l’amministrazione Calvigioli – tenendo presente che 2 milioni di turisti ogni anno si recano ad Aachen per visitare un evidente falso, con tutto l’indotto che ne consegue. Nella promozione del nostro territorio potremo perciò valorizzare un luogo così attraente non solo dal punto di vista paesaggistico ed architettonico, ma soprattutto storico e culturale». Il conferimento della cittadinanza onoraria sarà ufficializzato con solenne cerimonia alla fine dell’estate.
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Perché la politica dovrebbe interessarsi ad un argomento di cultura storica quale è quello della capitale del Sacro Romano Impero di Carlo Magno in Italia, che si trova addirittura qui da noi in Val di Chienti?
Ormai sappiamo che l’Aquisgrana e la Cappella Palatina ad Aachen in Germania sono una falso storico, creato dall’imperatore Federico Barbarossa e trafugando il corpo di Carlo e le suppellettili che erano nella Cappella Palatina di San Claudio, per una investitura personale imperiale, favorito in ciò dal Papato di allora, pur allontanare le mire egemoni dei successori imperiali di Carlo Magno dal nostro territorio e dall’Italia.
Ad Aachen non c’è, né mai c’è stata una “cappella palatina” di Carlo Magno. Invece, a San Claudio, nel territorio comunale di Corridonia, c’è… Allora – ci si chiede – perché non sfruttare la cosa a fini turistici, che ad Aachen stanno facendo da tanto tempo e guadagnandoci pure un paio di milioni di turisti all’anno?
San Claudio è meta di parecchi turisti francesi. Penso che farebbe loro piacere il sapere che stanno visitando la Cappella Palatina di Carlo Magno, che è qui, mentre la bufala l’hanno costruita gli amati Tedeschi…
Fa piacere riconoscere come cittadino di Corridonia che la Giunta Calvigioni e l’intero consiglio comunale hanno dato il riconoscimento a don Giovanni Carnevale, laureato in Archeologia e Storia dell’Arte. E che da questo riconoscimento potrebbe scaturire una politica amministrativa volta a riappropriarsi della sua Storia carolingia per gli innegabili risvolti socioeconomici che si creerebbero con il turismo, la ristorazione e la produzione agroalimentare secondo il “Capitulare de Villis” di Carlo Magno, che dice che una parte dei prodotti agricoli ivi elencati è impossibile coltivarli alla latitudine di Aachen.
Altro vantaggio per Corridonia sarebbero gli scavi archeologici che le Università di Macerata e Camerino avrebbero in programma intorno a San Claudio. Nonché la ristrutturazione, prima della fine del mandato amministrativo del sindaco Calvigioni, del famoso e famigerato Convento degli Zoccolanti (IL PROGETTO E’ PRONTO E I FONDI PURE…) per farne un punto di riferimento universitario sula produzione agroalimentare e la ristorazione, secondo il famoso detto “mens sana in corpore sano”. Che è poi ciò che i monaci benedettini, voluti e sostenuti da Carlo Magno per la creazione della Civiltà occidentale, hanno attuato e che ancora oggi viene proposto con il “biologico” in generale e “il piatto unico” di UPM di Mario Pianesi, che altro non è che il pasto giornaliero dei monaci benedettini di allora, riferimenti esoterici orientali a parte…
La troupe televisiva belga che ha ripreso i luoghi carolingi della nostra zona ci ha detto che qui da noi c’è la più alta concentrazione di chiese carolinge che in qualsiasi altra parte d’Europa. Perché allora le agenzie turistiche non creano un “percorso turistico carolingio” per i visitatori europei, con visita pure dei luoghi della Cultura e dell’Arte nel Maceratese, nonché di quelli della Cultura culinaria, senz’altri superiore a quella germanica?
Spero di vedere presto un cartello turistico all’inizio del viale dei cipressi che porta a San Claudio, con la scritta in varie lingue “CAPPELLA PALATINA DI CARLO MAGNO, AQUISGRANA”…
I Tedeschi si incazzeranno e ci muoveranno guerra? Niente paura… Noi abbiamo un’arma segreta per batterli: il VINUM COCTUS che beveva Carlo Magno e che ancora si produce nelle nostre contrade con il nome di “VINO COTTO”. Rimanderemo a casa i Tedeschi ubriachi e felici…