di Gianluca Ginella
Immediata restituzione dei locali dello chalet Nero di sole di Porto Sant’Elpidio: la gestione era in mano al patron della Civitanovese Giuseppe Cerolini che però non ha pagato l’affitto da febbraio. Da qui la decisione del proprietario dell’immobile, la società Mav snc, di rivolgersi al giudice, tramite i suoi legali, per ottenere la restituzione dei locali. Oggi è stato eseguito il provvedimento disposto dal giudice del tribunale di Macerata, Luigi Reale. Presenti i legali della società Mav, gli avvocati Alfonso Valori e Rossano Romagnoli. «Il fatto è che Cerolini non pagava l’affitto da febbraio – spiega l’avvocato Valori –, si tratta di una somma sostanziosa: oltre 30mila euro. Oggi al locale non abbiamo trovato nessuno, era tutto chiuso. Ma sappiamo che fino a domenica aveva lavorato, c’era stata una serata. Diciamo che hanno cercato di lavorare fino all’ultimo». Cerolini aveva la gestione dello chalet attraverso una delle sue società, la Effemme srl, con sede a Roma. Eseguita l’ordinanza, sono state cambiate le serrature agli ingressi. Il giudice ha fissato al primo giugno l’udienza per il contraddittorio cautelare.
Un nuovo guaio per Cerolini dopo che per una questione di bollette non pagate aveva avuto problemi con l’affittuario del bar Venanzetti di Macerata, Eraldo Marchetti, titolare della Rico’s caffè di Osimo. Marchetti aveva parlato di un debito di bollette per 7mila euro e che intende riavere indietro le chiavi dello storico bar di Macerata, che domani riaprirà dopo alcune settimane di chiusura. Due le indagini della procura di Macerata che coinvolgono Cerolini. Gli inquirenti avevano disposto sequestri per equivalente per circa 21 milioni di euro tra il gennaio e il marzo di quest’anno. A gennaio la guardia di finanza aveva eseguito un primo decreto di sequestro per equivalente, che in quel caso riguardava verifiche fiscali avviate nei confronti di una società operante nel commercio all’ingrosso di calzature e accessori (Mangusta srl) ed erano proseguite nei confronti di altre società operanti nei settori del pellame, della plastica, della distribuzione di carburanti e di locali nel settore ristorazione (Raf 28, Srl, Mat.P. srl, la Dpr di Roberta Secchiari) che avevano portato alla contestazione di numerose violazioni fiscali e tributarie.
A marzo i nuovi sequestri per una presunta frode fiscale che sarebbe stata commessa con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, la fraudolenta dichiarazione dei redditi, l’uso di fatture o altri documenti falsi, l’omessa dichiarazione, l’occultamento o distruzione di scritture contabili, l’indebita compensazione con debiti d’imposta. In questa inchiesta è coinvolta proprio la Effemme srl, società cui fanno capo svariate attività commerciali.
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Viene in mente la favola di Fedro intitolata: La rana e il bue.
Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande.
Quelli risposero: – Il bue.
Sdegnata, si gonfiò sempre più, scoppiò e mori.
Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male.
sign. Aldo Iacobini le scrivo per dirle che MI PIACE il suo commento visto che hanno eliminato i like