Lettera del patron Cerolini:
“Le mie aziende sono frutto del lavoro
Da lunedì torno al timone”

LA REPLICA - L'imprenditore interviene in seguito all'articolo del'avvocato Giuseppe Bommarito: "Ho la coscienza pulita, contro di me solo ipotesi di reato ma i fatti mi hanno sempre dato ragione. Da ragazzo ho fatto tanti errori ma li ho pagati ed è grazie a quelli che sono riuscito a rialzarmi e sono ripartito. Per me costituisce motivo di vanto che all’interno delle mie aziende hanno lavorato e lavorano persone che hanno avuto un passato non fortunato (vedi Mellino e altri) ma che hanno pagato il loro debito con la giustizia"
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L'imprenditore Giuseppe Cerolini insieme al suo staff. Da domani è pronto a tornare al timone delle sue aziende

L’imprenditore Giuseppe Cerolini insieme al suo staff in una foto inviata oggi alla nostra redazione. Da domani è pronto a tornare al timone delle sue aziende

 

L'imprenditore Giuseppe Cerolini, presidente della Civitanovese

L’imprenditore Giuseppe Cerolini, presidente della Civitanovese

 

«Le mie aziende sono frutto del lavoro e forse di una buona strategia. Da lunedì riprendo il timone e dovrò lavorare 26 ore al giorno. Ho la coscienza pulita, i fatti mi hanno sempre dato ragione». Giuseppe Cerolini, patron della Civitanovese, replica con una lettera all’analisi che l’avvocato Giuseppe Bommarito ha fatto sul suo impero e apparsa su Cronache Maceratesi (leggi articolo). Intanto il gip, su richiesta della procura, ha scongelato i conti correnti dell’imprenditore per consentirgli di operare nella gestione delle sue aziende. Il giudice aveva disposto il sequestro in merito all’indagine della procura che coinvolge Cerolini e altre 8 persone, su di una presunta evasione fiscale da 13 milioni di euro (leggi l’articolo). I beni confiscati, in base alla valutazione completata nei giorni scorsi dal consulente del giudice, ammontano a 120mila euro. Il patron della Civitanovese premette: «Credimi – scrive rivolto a Bommarito –, non mi importa delle critiche che mi hai fatto; è normale, vista la nostra situazione, sono chiacchiere da bar, a mio avviso». Poi l’imprenditore entra più nello specifico: «Ti posso assicurare, avvocato, che le mie aziende sono frutto del lavoro e forse di una buona strategia, che negli anni, non facendo parte di lobby, e quindi non usufruendo di “benevoli affidamenti bancari”, si reggono sul lavoro di oltre 200 dipendenti e grazie all’impegno del sottoscritto che lavora oltre 16 ore al giorno ed effettua circa 120mila chilometri all’anno.

L'avvocato Giuseppe Bommarito

L’avvocato Giuseppe Bommarito

Caro avvocato, io in genere non commento mai chi mi critica, è libero di farlo. Il mio lavoro è sotto gli occhi di tutti, di una cosa sono molto amareggiato, ma per me costituisce motivo di vanto che all’interno delle mie aziende hanno lavorato e lavorano persone che hanno avuto un passato non fortunato (vedi Mellino ed altri) ma che hanno pagato il loro debito con la giustizia ed il sottoscritto ha dato loro la possibilità di tornare a fare una vita normale attraverso l’attività lavorativa. Questa si chiama riabilitazione. Ti posso portare altri trenta casi, tossicodipendenti ed altri sfortunati. Ricordati, tu che sei avvocato, che il lavoro, il rispetto e l’educazione riescono a riabilitare mentre le parole senza i fatti riportano nel baratro chi ha sbagliato (ma ha pagato). Tu hai una fondazione a nome di tuo figlio Nicola, se posso permettermi, e ti chiedo scusa; parla con chi sbaglia e fa sbagliare e non giudicare come vedo fai spesso e cerca soprattutto di dare una riabilitazione a chi ha sbagliato inserendolo nel mondo del lavoro. Da ragazzo ho fatto tanti errori che ho pagato, ma è grazie a quegli errori che sono riuscito ad alzarmi e a ripartire – si legge nella lettera –. Ritorno, da lunedì, al timone delle mie aziende. Debbo lavorare 26 ore al giorno per recuperare perché il sottoscritto non frequenta lobby o gruppi di potere che, in questi casi, ti facilitano la vita lavorativa. Ritornando alle cose quotidiane, il sottoscritto ad oggi ha il casellario giudiziale pulito. Visto che la mia vita non è stata proprio una passeggiata, le ultime accuse rivoltemi debbono essere provate, sono solo ipotesi di reato della magistratura come lo sono state in tutti questi anni. I fatti mi hanno sempre dato ragione. Un’ultima cosa ti voglio dire: io mi sento e sono pulito ed ho la coscienza pulita; questa è la medicina che mi fa superare le difficoltà della vita».

Con i conti correnti scongelati Cerolini ritornerà a gestire le sue aziende. L’interesse della procura è quello che le attività di Cerolini funzionino bene, nel rispetto delle leggi tributarie, aveva spiegato il procuratore Giovanni Giorgio. Rimarrà comunque presente il commercialista Alessandro Benigni che era stato nominato dal giudice amministratore giudiziale. Benigni sarà custode delle quote delle società.

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Il senatore Pd, Mario Morgoni

Il senatore Pd, Mario Morgoni

Il senatore Mario Morgoni, è intervenuto commentando l’articolo dell’avvocato Bommarito. «L’ analisi di Bommarito può apparire impietosa ma mi pare piuttosto lucida – ha scritto Morgoni –. Del resto i mezzi di informazione hanno il compito di essere una voce critica e non di rendere la realtà più gradevole. Al di là della vicenda specifica, dove auspico che l’imprenditore possa dimostrare di aver agito correttamente, è innegabile che nel nostro territorio si sono accumulati in tempi recenti segnali numerosi e preoccupanti di una presenza sempre più minacciosa di realtà economiche che ruotano in ambiti di illegalità o criminalità, organizzata e non. Quindi il fatto che i mezzi di informazione siano attenti a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema come questo, così come le forze dell’ordine e la magistratura operino con determinazione per contrastare questi fenomeni, è senz’altro da salutare positivamente, nell’interesse del rispetto delle regole, della qualità della convivenza delle nostre comunità e della tutela dell’ imprenditoria sana che rappresenta ancora gran parte della nostra economia».



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