SOLIDARIETA’ – Una suggestiva immagine di Macerata con il cielo tinto dei colori della bandiera francese (Foto di Stefania Vecchioni)
di Gianluca Ginella
L’ombra della jihad si è allungata in provincia ben prima dell’attacco a Parigi della scorsa notte. Negli ultimi 11 mesi è successo più volte, in occasione di tre arresti e di tre espulsioni per presunti legami con l’estremismo islamico. Tra i sospetti jihadisti c’è anche chi aveva creato un account Twitter “Islamic state in Rome” che sarebbe stato utilizzato per progettare azioni terroristiche sul territorio italiano.
Operai o venditori di collanine, i sospetti jihadisti nel Maceratese erano integrati, erano degli insospettabili e hanno sempre negato con forza coinvolgimenti con l’estremismo islamico. Eppure dalle indagini è emerso qualcosa di diverso. Tutto inizia lo scorso gennaio quando l’operaio Faqir Ghani, 25 anni, viene raggiunto da un provvedimento di espulsione dal nostro Paese perché sospettato di aver inneggiato sul web alla jihad. Nel corso delle indagini sarebbero emersi particolari ben più inquietanti. Il giovane pakistano avrebbe creato un account Twitter chiamato Islamic state in Rome e sul quale, in base sempre a quanto emerso, sarebbero state progettate azioni terroristiche sul territorio italiano. Anche il fratello maggiore di Ghani, Usman, 28 anni, mesi dopo era stato raggiunto da un provvedimento di espulsione.
In Pakistan ora l’uomo sarebbe tenuto dalla polizia locale in una località segreta dove sarebbero in corso interrogatori per ricostruire il suo legame nell’attacco dei talebani in una scuola di Peshawar nel dice dello scorso anno in cui morirono 150 persone, quasi tutti bambini. L’uomo sarebbe sospettato di essere uno degli esecutori materiali di quella strage. Come il fratello viveva a Civitanova. Sempre a Civitanova viveva il 32enne Shah Inayat, venditore di collanine, anche lui espulso (lo scorso settembre). Avrebbe condiviso su internet numerosi video che pubblicizzavano posizioni estremiste. E’ invece stato arrestato nell’ambito di una vasta indagine della procura di Cagliari (18 erano stati gli ordini di custodia cautelare) il padre dei fratelli Ghani, Sher, 57 anni. L’uomo era finito in manette il 23 aprile scorso insieme ad un altro pakistano, Zubair Shah, 37. L’indagine riguarda un presunto network terroristico che aveva base ad Olbia ma obiettivi in Pakistan (dove avrebbero organizzato il terrificante attentato di Peshawar dove furono uccise 100 persone) e contatti con Al Qaeda.
A Shah e Ghani senior veniva contestato di aver favorito l’ingresso illecito in Italia di cittadini pakistani e afghani dietro al pagamento di somme che potevano andare dai 6mila ai 12mila euro e li avrebbero inoltre aiutati a soggiornare in Italia anche attraverso documenti falsi. Nell’ambito della stessa indagine il 23 aprile era stato catturato all’Hotel House di Porto Recanati anche il 39enne Syed Gul Rahman, residente ad Olbia, che in un primo momento era riuscito a scampare all’arresto.
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La nostra provincia è piena di pakistani che non fuggono da alcuna guerra, nel mio paese ne sono arrivati oltre 20 che tutto il giorno bighellonano al bar e giocherellano con gli smartphone di ultima generazione, in attesa di un permesso di soggiorno o certificato di rifugiato o profugo o rimpatriato che arriverà tra almeno 2 anni.
Tutti bravi ragazzi all’apparenza,ma è difficile interpretare i pensieri di una mente islamica.
Il tutto ovviamente a spese degli italiani,vero presidenta Boldrini?
Invece di lamentarsi in chat sarebbe meglio ricordarsi di queste cose quando si va a votare e lasciare con il culo perterra tutti quei partiti che predicano l’accoglienza senza considerare la sicurezza x chi paga il loro stipendio.
Giusto e difficile interpretare i pensieri di una mente islamica, loro di noi conoscono tutto noi di loro non sappiamo niente, neppure se sono rifugiati o appartenenti all’estremismo islamico, ma sappiamo poco o niente anche di quelli che sono da diversi anni in Italia, si riuniscono nei loro centri di preghiera e non sappiamo se predicano o complottano, loro se vogliono possono entrare in una chiesa in un centro culturale, assistere ad un comizio politico, beneficiare di centri di accoglienza, noi possiamo entrare in tutta tranquillità in un loro centro di preghiera per sapere quello che vanno divulgando o se realmente pregano?
Vista la situazione di terrorismo diffuso o gli islamici si aprono al dialogo e collaborano per arginare i fenomeni terroristici, ma soprattutto condannino esplicitamente tali fenomeni, oppure devono tornare da dove sono venuti perchè non ci mettono nelle condizioni di fidarci di loro.
Il nemico non è alle porte. E’ entrato in casa.
Purtroppo un attentato in Italia sarà solo questione di tempo.
ma no tranquilli è tutta brava gente in fuga da qualche guerra..
http://www.uaar.it/news/2008/06/21/dichiarazione-del-ministro-australiano-peter-costello/
“Non sono contrario all´immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia.
Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.
L´idea che l´Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale.
Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.
Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo paese.
Noi parliamo l´inglese, non il libanese, l´arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua!
La maggioranza degli australiani crede in Dio.
Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.
Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un’altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura.
Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.
Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte.
Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.
Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio.
Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora andatevene.
Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro paese.
Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il paese che avete scelto.
Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al paese da cui siete partiti!
Questo è il dovere di ogni nazione. Questo è il dovere di ogni immigrante.”
Con il terrorismo c’è chi ci guadagna. I governi detti democratici cosa fanno contro queste speculazioni o sono conniventi?
gliene frega tanto alle associazioni “no profit” se sono terroristi oppure no….basta che prendono 35 euri al giorno a capoccia e passa la paura.
@ Giuliano Principi
Non sia così pessimista, per cortesia.
E la smetta di ironizzare.
Possono arrivare a prendere anche € 45 al giorno, non 35… La differenza c’è, e si vede
Quando tanti come me, negli anni passati, sostennero che i mussulmani non dovevano entrare nel nostro paese,, perché in qualche modo conoscevano il loro mondo, la loro mentalità, il loro modo di agire, la loro religione, furono trattati come fascisti e razzisti.
Oggi quelli come me, sostengono che i terroristi vanno eliminati dovunque essi siano, mantenendo una vigilanza ed una operatività efficace ed istantanea, che dovrà protrarsi nei decenni.
L’Europa, e non solo, ha un compito molto difficile, se vuole estirpare il terrorismo dalle sue radici.
Ovviamente, come è nella nostra storia, nel nostro paese, nessuno ha il coraggio di dirlo.