di Marco Ribechi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Dormivano nel piazzale dell’ufficio immigrazione da circa sei giorni. Cartoni come materassi, ricavati dagli scatoloni del supermercato, pochi vestiti e nient’altro. Per mangiare e bere solo la solidarietà di alcuni residenti del quartiere Collevario che con qualche donazione li hanno aiutati fino a ieri sera, quando è arrivato il soccorso della Croce rossa di Macerata. Si tratta di dodici pachistani, tutti uomini di età compresa tra i 16 e i 40 anni (leggi l’articolo).
RIUNIONE D’URGENZA – Oggi è stato organizzato un tavolo di emergenza in Prefettura con Comune e Questura a cui hanno partecipato anche il sindaco Romano Carancini e gli assessori Stefania Monteverde, Marika Marcolini e Mario Iesari. «Abbiamo convocato d’urgenza questa riunione perché nel fine settimana sono arrivate altre persone che faranno richiesta d’asilo alla Questura di Macerata – ha dichiarato Carancini – Si sono fermati davanti agli uffici di immigrazione in attesa dell’iter di identificazione. Non possiamo permettere che le persone dormano all’aperto e restino senza cibo e rifiutiamo politiche di respingimento. Lo dico con più convinzione oggi che è la festa di San Giuliano Ospitaliere. Ma allo stesso tempo siamo preoccupati perché non siamo in grado di dare ospitalità se non dentro un coordinamento molto forte con tutte le istituzioni. È necessario che anche la Provincia, responsabile della protezione civile territoriale, si sieda al tavolo in maniera collaborativa e i Comuni del territorio siano coinvolti».
IL VIAGGIO DELLA SPERANZA – La loro storia inizia con un viaggio; sono circa 7mila i chilometri che separano Islamabad, la capitale del Pakistan, da Macerata. «Siamo in viaggio da circa 4 mesi attraversando tanti paesi tra cui Turchia, Grecia, Serbia – spiega Qumar Abbas, 36 anni, il più fluente in inglese – E’ stato impossibile entrare in Ungheria per via delle recinzioni sorvegliate con le armi dal governo». Infine l’approdo a Macerata, secondo dinamiche ancora poco chiare, dove proprio nelle giornate di celebrazioni di San Giuliano l’Ospitaliere, quando la città stava festeggiando il suo patrono insieme alle delegazioni internazionali delle città gemellate, hanno trovato cibo e un luogo sicuro. In tasca un foglio, ricevuto durante un incontro fortuito lungo la strada, con scritto “Piazza della libertà, 62100 Macerata”, l’indirizzo della questura.
«Ci siamo incontrati strada facendo, non ci conosciamo bene tra di noi – prosegue Qumar Abbas – Avevamo l’indirizzo della polizia, dove ci hanno detto che potevamo spiegare la nostra posizione e registrare la nostra presenza. In questura però ci hanno detto di provare all’ufficio immigrazione (che si trova a Collevario in via Prezzolini) perché c’erano circa 40 o 50 persone in attesa come noi. Siamo così arrivati in questo piazzale e da sei giorni dormiamo qui, anche perché negli ultimi tre giorni l’ufficio è rimasto chiuso». Come era già accaduto per altri profughi afghani che si erano accampati in piazza della Libertà ad agosto (leggi l’articolo) anche questa volta nessuna associazione è intervenuta per l’assistenza poiché i profughi non hanno ancora effettuato le richieste di asilo. «In questi giorni ci siamo arrangiati elemosinando ai passanti un po’ di cibo e qualche moneta. Un signore che abita qui vicino ci ha fornito dell’acqua, very good people – continua Qumas Abbas – Poi ieri verso le 18 abbiamo avuto il primo contatto con la Croce rossa. Verso le 23 hanno portato questa tenda dove ora dormiamo, ci hanno fornito delle brandine, acqua, del cibo e la colazione di oggi. Speriamo di poter accedere all’ufficio immigrazione domani». Tutti hanno lasciato la loro famiglia in Pakistan, chi moglie e figli, chi la madre con le sorelle, rappresentando l’unica speranza ad un futuro di povertà e stenti. Speranza arrivata proprio nel giorno di San Giuliano, il cacciatore divenuto santo per aver teso la mano in segno di aiuto ad un vecchio lebbroso, rivelatosi in seguito il Signore sotto mentite spoglie (leggi l’articolo). Una coincidenza che però ben riassume lo spirito di sostegno e di cura del più debole che caratterizza la città e il suo patrono.
«Le segnalazioni sono arrivate ieri pomeriggio da parte di qualche residente di Collevario – spiega Maria Rosaria Del Balzo, presidente della Croce rossa di Macerata – Abbiamo cercato di fare il possibile considerando che avevamo delle strutture già occupate. Il gazebo è stato preso dal nostro stand di San Giuliano ed è stato portato in via Prezzolini per allestire un accampamento di emergenza. In attesa che avviino le pratiche con la questura stiamo provvedendo ai bisogni primari con cibo, succhi di frutta, il necessario per lavarsi e delle lenzuola. Non sappiamo bene come siano arrivati, sicuramente qualcuno li avrà indirizzati in quel piazzale ma questo è compito della questura che si occuperà di identificarli, noi continueremo a provvedere a questa assistenza d’emergenza».
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Certo è proprio vero che i proverbi sono la verità del “popolino semplice”, “NON V’E’ MIGLIOR SORDO DI CHI NON VUOL ASCOLTARE”
Mi permetto di suggerire alla Prefettura che, nel contesto dell’articolo scritto e pubblicato da CM, sta valutando una struttura più idonea, nonchè al Comune e Croce Rossa Italiana di Macerata, per eventuali futuri casi, due soluzioni (strutture) esistenti nel territorio comunale e precisamente: 1) Domus S. Giuliano (ex Seminario) via Cincinelli 2 Macerata e Seminario “Redemptoris Mater” Via Filippucci 7 Macerata. Entrambi, a mio avviso, abbastanza idonee ad una dignitosa accoglienza.
«I conventi vuoti non sono vostri, sono per la carne di Cristo, che sono i rifugiati». Solo pochi mesi prima Papa Francesco si era appellato ai religiosi e alle religiose chiedendo di fare di più, ancora di più, di aprire comunità e conventi all’accoglienza dei profughi in fuga da guerre e persecuzioni. Pubblicato da “Avvenire.it” il 7 gennaio 2015.
Commento, anzi suggerimento, dell’11 agosto 2015 al quale né la Prefettura, né il Comune, né La Croce Rossa hanno avuto il buon senso di rispondere….”Ospitalità nel segno di San Giuliano Ospitaliere”….sempre il proverbio dice “SCHERZA CON I FANTI, MA LASCIA STARE I SANTI”.
bravo Claudio Fabbrizio, ottimo suggerimento. Condivido pienamente.
Gentilissimo sig. Marco Ribechi, Lei scrive testualmente ….”Dormivano nel piazzale dell’Ufficio Immigrazione da circa sei giorni”… Delle due una è la verità: o i dipendenti dell’Ufficio Immigrazione, cioè la Questura che, per inciso erano chiusi sabato, domenica ed oggi (festa del patrono ndr.) non li hanno visti né mercoledì né giovedì, o Lei quando scrive non si rende conto, nel dare le notizie che si DEVONO partecipare (le notizie/fatti) nel modo reale e non con la “fantasia” alla quale spesso, non solo Lei, ma la sua categoria, hanno pervaso giornali, tv e quant’altro ci sia nella galassia comunicazione, nei confronti del popolo che sempre più distratto pone in atto il “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa” Canto III dell’Inferno, al verso 51, Virgilio, guida di Dante, sta descrivendo i cosiddetti “ignavi” (un’attribuzione – in realtà – mai usata da Dante ma nata in seno alla critica), cioè i vili, “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo” in questo caso il “POPOLO SOVRANO”
QUANTA -STUCCHEVOLE-RETORICA., se si pensa a quanti di noi italiani gli ultimi governi hanno mandato a dormire sui cartoni, e verso quanti lo stesso Comune di Macerata se n’è lavato le mani. Lasciamo perdere.
Che le associazioni non siano intervenute perchè i profughi ( che non sono profughi dal racconto reso, ma si legge, di persone che scappano dalla povertà in cerca di un futuro migliore) non hanno ancora fatto formale richiesta di asilo, ciò NON VIETA, e NON E’ PECCATO – anzi- che tutti quelli dell’accoglienza a tutti, quindi dal sindaco in giù, assessori, consiglieri, associazioni e cooperative limitrofe, fino ai privati cittadini e al vescovo, sacerdoti e parrocchie comprese, in attesa dell’iter burocratico – molto più lungo di quello richiesto dallo stomaco- stendano la loro mano caritatevole per ospitare a casa loro questi 12 pakistani, come i 20 precedenti, e quelli che verranno prossimamente. Allora sì, diventa giusto citare il Santo patrono di Macerata, che la mano l’ha stesa come Giuliano, no come rappresentante della chiesa, di qualche istituzione, o organizzazione umanitaria.
Resta un mistero comunque, come mai questa riunione d’ urgenza di vertice comunale-prefettizio a distanza di sei giorni da che sono accampati a Collevario, manco fosse New York, Macerata, e Collevario Brooklyn, che nessuno , tra Comune e Prefettura, sapessero della loro presenza. Altro mistero glorioso, è sapere come sono arrivati proprio a Macerata i 12 , e altrettanto avere una risposta a questa domanda più che ovvia: se questi uomini sono scappati dalla loro terra in cerca di miglior sorte lasciando moglie, figli, madre e sorelle, in questi 4 mesi di viaggio più quelli che verranno, altri sei mesi + sei mesi, fino a trovare un posto di lavoro retribuito da poter spedire denaro a casa , chi le mantiene là le loro famiglie se siamo noi a mantenerli qui?
Se vengono dal Pakistan, come fanno a sapere dove sta l’ufficio immigrazione? E’ chiaro che qualcuno del mestiere ce li porta. Ognuno di loro attira, in un certo senso, soldi.
7000 km a piedi e il più magro è quello della croce rossa.
Portateli a Corridonia dove esiste una numerosa comunità di pachistani, loro sapranno cosa fare e dove indirizzarli…….
(Io già immagino cosa farà la comunità e dove li indirizzeranno)
carancini ormai i voti li hai presi fai il bravo…..questi non sono profughi,sono clandestini.
Vogliamo ospitare tutta l’africa con questa scusa della guerra? allora portateli a casa tua e passagli da mangiare tu e la chiesa che parla tanto, perchè io non ce li voglio i clandestini a mangiare a scrocco in italia mentre gli italiani fanno la fame, grazie.
ancora un titolo inesatto: non sono profughi ma clandestini
Il flusso migratorio che stiamo subendo in questi ultimi anni non ha paragoni con quanto accaduto in precedenza, ne può essere paragonato a quando gli immigrati eravamo noi.
Ad un problema così complesso non si possono dare risposte semplici (cacciamoli tutti, accogliamoli tutti) e non sarà certo possibile trovare una facile soluzione partendo da Macerata, e forse nemmeno dall’Italia.
Innanzitutto c’è da capire come e perché, chi fugge da guerra e distruzioni, non siano in stragrande maggioranza donne, vecchi e bambini (cioè le prime vittime di ogni guerra) ma siano “giovani” maschi che, in ogni guerra, (volenti o nolenti) sarebbero arruolati…
Inoltre c’è anche da capire come è perché chi, via terra, parte da Nazioni lontanissime (muovendosi per mesi e sopravvivendo -non si sa bene come- e saltando molti confini – non si sa bene come-) riesca a mantenersi…. ed a mantenere la famiglia che rimane nei luoghi d’origine.
Da quello che si vede (in televisione e sui giornali) non sono poi molti quelli che arrivano in condizioni disperate.
Non sono molti quelli che arrivano in condizioni veramente miserande, magri come usciti da un campo di concentramento, con i vestiti a brandelli… Anzi il telefonino lo hanno quasi tutti e, tutti, restano in contatto con i luoghi d’origine.
Che a livello nazionale ed internazionale ci sia una ”FABBRICA DEI PROFUGHI” che lucra e ci si arricchisce con queste persone è il segreto di pulcinella.
Da chi li trasporta a chi gli fa passare i vari confini, fino ad arrivare a chi “se ne prende cura” (però solo dopo che lo Stato versa i denari, mai prima!!) oramai è accertato che questi flussi migratori rendono più del commercio di droga e prostituzione: Mafia Capitale la dice lunga…
Pertanto la risposta NON può essere e NON deve essere di tipo istintivo.
Cacciamoli tutti…
Dove poi, che moltissimi di questi non hanno nemmeno documenti o si fingerebbero rifugiati di Nazioni in guerra e quindi richiedenti asilo???
Accogliamoli tutti..
Facile predicare bene, ma razzolare male: tanto per fare un esempio, a Macerata, le strutture ci sarebbero pure… Però sono di chi predica bene, ma accoglie solo se vede i soldini, altrimenti nisba…
Di certo la politica, locale e nazionale, come sovente accade in Italia fa lo “scaricabarile” (queste persone arrivano e difficilmente qualcuno si accorge di loro e, quando se ne accorge, è sempre dopo che altri sono arrivati a togliere le castagne dal fuoco) o si riempie la bocca con [email protected] pseudo umanitarie (siamo contrari alle politiche di respingimento: OK dai il buon esempio e prenditeli a casa tua, allora!!)
Visto che sono oramai molti mesi che, per gruppi e gruppi di profughi “la destinazione finale è Macerata” ancora nessuno (Amministrazioni, Prefettura, Questura) si è chiesto (ed ha dato una chiara risposta) sul come mai proprio a Macerata??
…….Oppure la domanda se la sono pure fatta ed hanno pure la risposta… Ma non la danno perché anche qui sarebbe scoprire il segreto di Pulcinella
Perché queste persone NON si fermano in un’altra Nazione (prima di arrivare in Italia ne passano molte) o non si fermano a Venezia, Milano, Bologna (città più grandi e sicuramente più preparate, a livello di Istituzioni, ad accogliere)????
Perché NON accolgono il ripetitivo e ipocrita invito, delle massime autorità del clero, e non vanno ad accamparsi in Piazza San Pietro, chiedendo sostengo finanziario al Vaticano (che non è certo uno staterello povero)??
I summit lasciano il tempo che trovano: i nostri amministratori ed i nostri rappresentanti del Governo dovrebbero coinvolgere la Regione, il Ministero dell’Interno, quello della Salute….
Il nostro Governo dovrebbe far sentire VERAMENTE la sua voce in Europa, all’ONU perché, da questa situazione, se ne esce fuori con politiche complesse, di lungo periodo.
Con investimenti, con lavoro e sicurezza nei Paesi d’Origine….
Ed anche con quelle che, una volta, venivano chiamate “cannoniere” che devono servire ad impedire il continuo flusso di barconi.
Se il problema ora è in Libia si deve intervenire, avendo anche il coraggio di intervenire con la forza, quando tutte le altre opzioni non producono risultati…
Caro Gianfranco Cerasi, la sua è una disamina talmente chiara da far da contraltare all’assordante silenzio di TUTTE, nessuna esclusa, quelle istituzioni come dice Lei che alimentano il “segreto di Pulcinella”. Una cosa mi sento di affermare con vigore, che quanto sarà, a qualsiasi livello, ognuno di noi esprima il proprio dissenso con la sola arma legale che abbiamo IL VOTO!!!!! e non certamente girando il viso dall’altra parte magari disertando le urne…..e siccome come si dice la speranza è sempre l’ultima a morire auguriamoci con forza (del voto) di poter ogni volta che ce lo concedono di farlo! Già proprio di concedercelo poiché ultimamente da qualche parte d’Italia mi sembra ci sia stata qualche “distrazione a tal proposito.
Ci saranno un’emergenza cassintegrati, un’emergenza disoccupati, un’emergenza pensionati con pensione al minimo? Ne parliamo?
@ Gianfranco Cerasi
“Cacciamoli tutti…
Dove poi, che moltissimi di questi non hanno nemmeno documenti o si fingerebbero rifugiati di Nazioni in guerra e quindi richiedenti asilo??? ”
Dove????
Basta vedere dove chiamano con il loro telefonino o dove fanno le rimesse dei soldi Guadagnati facendo i profughi.
Per msg 9. Chiamiamoli UFO, è meglio.
Gianfranco Cerasi
hai scritto una sequenza di cose molte giuste, una su tutte, che un problema complesso richiede risposte adeguate e non semplici come quelle agli opposti dell’accogliamoli tutti o cacciamoli tutti. Ma, da noi, altro che soluzioni elaborate, al problema si aggiunge problema, costituito dal fatto che la risposta del nostro governo non è minimamente improntata ad alcun criterio che dovrebbe fare da guida, corrispondente al principio stesso dei fondamenti dell’economia politica su cui si reggono gli Stati. Alla base della scienza economica sta infatti la consapevolezza ( non certo la cattiveria , ma la presa d’atto ) che i bisogni dell’uomo sono illimitati mentre le risorse sono limitate; da qui, la necessità di fare scelte. Per forza. La coperta è sempre più corta del letto:
« L’economia politica è la scienza che studia il comportamento umano come relazione tra fini e mezzi scarsi suscettibili di usi alternativi» Lionel Robbins,1932.
Ormai, neanche per gli elementi naturali da sempre considerati illimitati come aria , acqua, terra e fuoco, per i primi tre, causa inquinamento, cementificazione, desertificazione, si può più parlare di illimitatezza, figurarsi, per altro tipo di risorsa generata esclusivamente dall’ ingegno e per intervento del genere umano che col proprio lavoro è in grado di produrre quella ricchezza su cui si sfamano i popoli . ” Via tutti o accogliamoli tutti”, anche da un punto di vista strettamente economico non soddisfano entrambi il bisogno legato al fenomeno migratorio , uno perchè non fa propria la potenzialità in ogni risorsa umana , l’altro perché non tiene in dovuto conto che in economia non esiste il termine ” illimitato” . Con un approccio antieconomico come il nostro, è solo questione di tempo vederne i suoi effetti per niente positivi.
Come soluzione immediata per porre fine agli sbarchi di tutti quanti arrivano in Italia -che da quanto ci viene detto, in maggior parte sono di transito verso altri paesi europei – e quindi responsabilizzare Germania, Francia, etc. a farsi carico di quanti diretti verso i loro paesi fin dal loro arrivo sulle coste italiane, prima che mettano piede sul nostro suolo e andare a ingrassare i vari Cara di Mineo di tutta Italia dove sostano fino ad un anno in attesa di nuova destinazione, nonchè per non vedere più scene di clandestini sotto le questure in attesa di identificazione e riconoscimento di status, fossi io, farei in Sicilia come di recente la Grecia che nell’isola di Kos ha ormeggiato una nave traghetto a fungere da centro di accoglienza galleggiante in grado di ospitare 2500 persone . In questo modo, ogni migrante verrebbe subito identificato, registrato e distinto come rifugiato, profugo o migrante economico, e contestualmente, tenuto a dichiarare verso quale paese è diretto, dopodiché, a farsi carico di quelli diretti in Italia si provvede noi alla sistemazione attraverso una rete organizzata fra Stato-Regioni-Comuni, tagliando fuori tutti i centri d’accoglienza esistenti e tutte le onlus nate allo scopo ( non servirebbero più) mentre tutti gli altri, espletate da parte nostra le prime procedure , tocca ” alla Merkel ” da quel momento farsene carico in tutto e per tutto. Il come, quando è alle strette, ci penserà lei- loro.
Vuoi vedere che c’è una competizione tra cooperative per la spartizione dei fondi per l’assistenza ai rifugiati? Che so, tra le cooperative che trattano il Sud (Africa) e quelle che trattano l’Est (Asia)? Chiaramente una lotta per bandi, non per bande (per carità di Dio!).
Diceva il compianto (da me) Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca”.
so che si fa fatica a capirlo (e condivido visto che manco i finti oppositori salvini e grillo lo denunciano!), ma bisogna DIFFONDERE e prendere atto prima possibile che l’immigrazione è imposta dall’ONU, per mantenere e ricambiare la forza lavoro (europea, ma in particolare italiana) con nuovo MATERIALE UMANO a bassissimo costo.
NON LO DICO IO. LO DICE L’ONU!!!!
http://www.repubblica.it/online/societa/popolazione/popolazione/popolazione.html
infatti concordo con Antonio Pantò,è ormai palesemente in atto il non più tanto segreto Piano Kalergi (di cui la Merkel è una delle vincitrici dell’omonimo premio)
Per chi non sa cosa sia , si guardi questo clip https://www.youtube.com/watch?v=HCxe6g5tixw
SI, ma perché proprio a macerata^?
Hanno fatto tanta strada attraverso tanti paesi (adesso persino l’Ungheria, che non li fa entrare, è più civile di noi), perché non continuano e escono anche dall’italia=?
@ Aldo Iacobini
In risposta alla sua domanda del commento 9 (Ci saranno un’emergenza cassintegrati, un’emergenza disoccupati, un’emergenza pensionati con pensione al minimo? Ne parliamo?)
Ne parliamo?
Dipende…..
Cassaintegrati, disoccupati, pensionati, esodati (e quanti altri, in questo difficile momento economico, che non se la passano bene) saranno aregomento di discussione, di tavole rotonde, di summit e di incontri plurilaterali SE E SOLO SE ci saranno dei fondi.
Allora e solo allora qualche ONLUS che se ne potrà prendere cura (gestendo ovviamente questi fondi).
Altrimenti sono argomenti che non interessano, purtroppo….
Per Cerasi.
1. Non va bene il rifiuto dei richiedenti asilo
2. Non va bene il loro mantenimento (35 euro/giorno per ogni richiedente asilo).
3. I richiedenti asilo si lascino identificare e poi vadano a cercare lavoro o a andare in un altro Paese.
4. Le cooperative (da non confondersi con le pecorative) facciano domanda per il cinque permille (gettito fiscale), da usare come vogliono. Solo così le cooperative sono ONLUS e non IMPRESE parastatali.
Più o meno il pensiero di Salvini e Grillo è questo.
@ Aldo Iacobini
Se già le cooperative dicessero chiaramente quanti richiedenti asilo trattano quotidianamente, quanto incassano ogni giorno (e specifichino fino all’ultima lira quanto, dell’incasso, va ai profughi e quanto invece finisce nelle tasche delle cooperative stesse, per il proprio mantenimento) sarebbe già un gigante gigantesco gigantico passo avanti
Per Cerasi. C’è il cinque per mille (gettito fiscale). Chi con questo finanziamento prende poco è perché non è scelto dai contribuenti, i quali scelgono in base alla fiducia.
Qualche cooperativa è chiacchierata, non riscuote la fiducia dei contribuenti e per questo forse nel 2013 ha rinunciato a chiedere di essere inserita nelle graduatorie del cinque per mille per l’anno di imposta 2014. Le conviene molto di più prendere i soldi (tanti e sicuri) dalla prefettura, previa sceneggiata grottesca davanti all’ufficio immigrazione. Ma chi ci crede!