di Monia Orazi
Un bosco fantastico ed incantato in cui perdersi, per vivere le avventure degli gnomi, delle fate e degli elfi. E’ la fantastica realtà creata dall’artista camerinese Laura Pennesi, insieme al collaboratore Francesco Bruni, sotto i grandi alberi del bosco vicino al bocciodromo di Sefro, non lontano da dove si trovano i giochi per i più piccoli, alle pendici della chiesa di Sant’Albertino. Si entra accolti da un allegro gnomo di legno con l’insegna “Il segreto del bosco”, per poi arrampicarsi su un sentiero dove si trovano case di gnomi, luoghi pieni di fiaba, per andare alla ricerca del tesoro sepolto dallo gnomo Puk. L’idea è nata da una bambina che diversi anni fa, passeggiando in quei luoghi, cercava folletti e magie sotto i grandi alberi. Il sindaco Giancarlo Temperilli ha voluto trasformarla in realtà. L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 20 agosto alle 18,30 con giochi e merenda per tutti.
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Wow. ….un mondo fantastico che mi ha sempre affascinato.
Ma dov’è con precisione questo posto?
Sandra e Stefano che ne dite?
Credete che sia solo fantasia? Gli gnomi esistono. Il Corano li chiama “ginn”. Hanno dei poteri. Gli alchimisti del XV secolo riuscirono a contattarli e a farli materializzare. Servivano loro per trovare i metalli preziosi.
A Cavallirio in provincia di Novara esiste il “Villaggio Verde”, ideato e costruito dal Professore Bernardino del Boca, teosofo, potente chiaroveggente, iniziato della Grande Fratellanza Bianca Sarmoun. Una delle caratteristiche di questo luogo caricato artificialmente di energie positive era (e credo sia ancora) il “Bosco Fatato”, dove potevi incontrare – fisicamente – gli spiriti elementali della terra, ossia gli gnomi, e le fate, i silfi, ossia gli elementali dei boschi.
I primi – di altezza non superiore ai 15 centimetri – avevano aspetto umano e vestiti come gli alchimisti del XV secolo, che li avevano resi visibili. C’erano anche gnomi femmine. Costruivano piccole casette, che ricordano quelle di Sefro.
Le fate avevano aspetti umanoidi femminili ed erano di colore rosa o azzurro. C’erano poi delle energie nere o bianche che velocissime correvano su e giù per il tronco e i rami gli alberi del bosco: energie visibili, queste, solo all’occhio chiaroveggente. Da dire che, pur sembrando consistenti, i corpi degli gnomi e le loro casette erano costruiti di sola energia elettromagnetica. Ossia, erano vuoti all’interno. Li rendevano di quelle forme solo per compiacere l’essere umano.
Al Villaggio Verde, come minimo i visitatori del Bosco Fatato potevano avere il contatto uditivo con gli gnomi, ascoltando i loro potenti “schiocchi” di energia elettromagnetica. Il rumore è simile a quello che si ascolta quando si prende la scossa elettrica dalla portiera dell’auto, ma 100, o 200 volte più rumorosa.
Negli anni 1963-1964, quando ancora la Selva dei Bandini all’Abbadia di Fiastra non era frequentata da villeggianti, turisti, ciclisti, corridori, ed altro, gli gnomi potevano essere visti e soprattutto ascoltati. I loro rumori ricordavano il rumore di un ramo secco calpestato e spezzato. A volte la gente si impauriva, perché credeva di essere seguita da qualcuno, che si nascondeva dietro alberi e cespugli. All’epoca, nella Selva venivano fatti rituali satanici, con sacrificio di gatti neri.
Perché oggi gli gnomi non si manifestano più? E’ presto detto: noi umani emettiamo cariche elettromagnetiche negative, dovute al consumo di alcol, tabacco, carne animale… Sono sostanze che hanno pure una consistenza eterica, invisibile alla vista fisica. Noi umani, agli gnomi facciamo loro schifo.
Per ascoltare almeno i loro schiocchi di energia, basta fare per mezzo minuto (se ci si riesce) un vuoto mentale, ossia occorre bloccare la mente in tempo presente e non mandarla né avanti, né indietro. Dopodiché, inviare agli gnomi una intenzione mentale di affinità, di simpatia e di affetto. Se ci riesci, essi rispondono con schiocchi rumorosi. Che potrebbero essere scambiati per goccioloni su foglie secche.
Volendo, ci sarebbe un metodo per farli apparire. Io saprei farlo… Ma, manterrò il segreto che mi confidò un potente alchimista di Trieste… Pure perché queste entità spirituali degli elementi non conoscono il “bene” e il “male” e potrebbero farti scherzi burloni pure pericolosi, come mandare a fuoco la casa. Al Villaggio Verde questi burloni mi impedirono per giorni, mediante con un campo di forza occludente, di vedere le mie pantofole sul pavimento. Tolsero il campo di forza pochi minuti prima di partire per Corridonia e rividi le pantofole ove le avevo lasciate.
Se avrò il tempo, mi piacerebbe fare un filmato per il mio canale youtube – dove tratto pure questioni esoteriche – proprio sugli elementali della Selva del Bandini dell’Abbadia di Fiastra.
Volete sapere di che aspetto fisico appare uno gnomo? Ha un cappello a punta e un volto generalmente con la barba, come la scultura nella foto iniziale dell’articolo. Poi ha un grembiule di pelle, come lo avevano gli alchimisti medievali e pantaloni in calzamaglia. Infine, scarpe di pelle, a volte a punta.
Ci sono poi gnomi meno evoluti, più bifolchi, che fino al XVIII secolo si manifestavano ai contadini nei campi.
Se non si è informati sulle cose dell’occulto, si corre il pericolo di impaurirsi, o di impazzire.
Ricordo che ero bambino, quando un giorno un fattore si mise ad urlare e a dimenarsi senza sosta, perché aveva visto migliaia di “diavoletti” che correvano verso di lui dalle “rote” del fiume Chienti per portarselo via. Gli misero la camicia di forza e lo portarono al manicomio, dove sarebbe rimasto fino alla morte…
Se la scienza psichiatrica avesse studiato la Teosofia, o almeno letto i testi del professore Roberto Assagioli, che oltre ad essere scienziato della mente era anche teosofo, avrebbe dato un fattore di realtà sul mondo degli elementali al povero fattore, scaricandogli le immagini terrorizzanti degli gnomi e rimandandolo a casa.