di Marco Cencioni
«Quello che stiamo vivendo oggi è un momento importante per chi vuole bene a questa città». Con queste parole il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi ha voluto comunicare che partirà, nei primi giorni di agosto, la bonifica del lago delle Grazie. Si tratta della prima di quattro fasi del progetto (sistemazione del materiale presente dallo sfangamento quale integrazione al piano di gestione dello stesso invaso) che vuole prevenire eventuali pericoli per l’incolumità pubblica in caso di abbondanti piogge, dovuti alla presenza di melma e detriti terrosi portati dal fiume Chienti e che vanno rimossi dal fondo del lago. Passaggio parziale (il primo di quattro previsti) ma di fondamentale importanza quello della messa in sicurezza dell’invaso, lavoro che durerà 4 o 5 mesi al massimo. Costo dell’operazione 2 milioni e 490mila euro, finanziamento coperto per 2 milioni dai fondi statali, con il comune che ritiene di poter rientrare all’interno dell’budget calcolando le economie e i ribassi d’asta. Quindi, questo è un primo importante intervento che dovrebbe essere seguito dal completamento dei lavori e dello svuotamento di tutto il lago dai fanghi. L’intero progetto prevede una spesa complessiva di 9 milioni di euro e potrebbe anche favorire la creazione a valle di nuovi invasi per l’irrigazione dei campi, permettendo un uso più razionale delle risorse idriche e un minore dispendio di energia. La notizia è stata ufficializzata questa mattina, nel corso della presentazione del progetto all’auditorium Roberto Massi Gentiloni Silveri del castello della Rancia di Tolentino. «C’è qualcuno a cui piace scrivere, noi amiamo fare più che parlare – ha affermato Pezzanesi – fare per la nostra comunità, fare per garantire il meglio al nostro territorio. Quest’opera sarà possibile grazie ad una persona che non è qui con noi oggi ma che lo sarà quando inizieranno i lavori, una persona per bene che incarna i valori in cui credo e che voglio ringraziare. Sto parlando di Maurizio Lupi». Il 16 gennaio scorso, infatti, l’ex ministro alle infrastrutture e ai trasporti aveva visitato Tolentino dopo aver inaugurato il nuovo tratto della superstrada a Serravalle e aveva dichiarato che avrebbe fatto il possibile per reperire i fondi necessari ad avviare le azioni di bonifica dell’invaso artificiale delle Grazie. «Credo che sia assolutamente indispensabile trovare le risorse per poter intervenire – aveva affermato l’ex ministro – Se non mettiamo in sicurezza il lago rischiamo che alla prossima alluvione possano accadere ulteriori danni».
Questo intervento, in particolare, consentirà di garantire la piena sicurezza a tutto il bacino e al territorio di riferimento, permettendo anche una migliore funzionalità degli impianti di produzione di energia elettrica gestiti da Assm e anche una più adeguata fruizione di tutti gli spazi per fini ambientali, turistici, di svago e sportivi, connessi con la pesca sportiva. Il progetto è stato preparato dal consorzio di bonifica delle Marche – ingegnere Riccardo Triggiani con la collaborazione dell’ingegnere Elena Cantalamessa e dell’architetto Anna Gardenas – e prende spunto dalle direttive del piano di gestione dell’invaso che deve assicurare il mantenimento della capacità utile, come stabilito dal Decreto “Salva Italia” nella parte inerente le dighe con scarichi ostruiti o a concreto rischio di ostruzione. Pertanto è stata ritenuta necessaria ed urgente la rimozione dei sedimenti accumulati e l’individuazione di siti idonei per lo stoccaggio definitivo dei sedimenti, proprio perché il lago delle Grazie rientra nelle dighe a rischio di ostruzione degli organi di scarico. Inoltre, è stato ricordato che, attualmente, la sedimentazione comporta la riduzione del volume di invaso, l’abrasione delle opere, l’ostruzione degli scarichi di fondo e l’aumento della sollecitazione sulla diga. L’intervento prevede il graduale svuotamento del lago e la riduzione di circa 114 mila metri cubi di sedimentazione che verranno abbancati su due aree, già individuate, situate nelle vicinanze delle sponde. Quindi, a partire dai prossimi mesi, si provvederà alla messa in secca del lago e alla preparazione dell’area di stoccaggio, alla caratterizzazione in sito ed asporto del materiale e all’abbancamento, ripristino del materiale e rinvaso. Lo sfangamento dell’ invaso serve, inoltre, ad evitare possibili rischi futuri e in particolare consente il ripristino dell’efficienza degli scarichi di fondo, il recupero della capacità di laminazione in eventi di piena, la diminuzione dell’erosione a valle del corpo diga e la messa in sicurezza della valle del Chienti. Si prevede, infine, anche la sistemazione degli spazi adiacenti al lago che verranno razionalizzati e ammodernati – ad esempio verrà portato al livello della strada l’attuale campetto di calcio e verrà ridefinita tutta l’oasi verde – con l’intento di accogliere turisti, cittadini e praticanti della pesca sportiva, favorendo anche la creazione di nuove strutture di accoglienza e esercizi commerciali.
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