La realtà aumentata nel centro di Macerata è un altro aspetto di unione tra arte, tecnologia e società
di Marco Ribechi
La popolarità di Macerata potrebbe presto decollare con l’inserimento della città in un circuito internazionale dell’Unesco, quello delle Città Creative (leggi l’articolo). Il capoluogo, candidato per la sezione Media Arts, ha la possibilità di essere riconosciuto e annoverato in una rete di città che fanno dell’interazione tra arte, tecnologia e società un obiettivo su cui confrontarsi, da sviluppare nel tempo. Il riconoscimento dell’Unesco, finora assegnato solo ad altre 8 località nel mondo, porta con sé grande prestigio e visibilità e avrebbe la capacità di far balzare subito alla ribalta internazionale il nostro territorio. Diventare una creative city non è solamente un marchio da affiancare al nome di Macerata ma racchiude tutta una serie di opportunità per le aziende e le realtà eccellenti che operano su tutto il territorio.
Queste sarebbero infatti inserite in un programma di progetti e collaborazioni globali con grandi vantaggi in termini economici e pubblicitari. Proprio per questo motivo molte altre città in tutto il mondo hanno deciso di partecipare alle medesime selezioni sommergendo di richieste gli organi incaricati, costretti a prorogare la data di emissione del bando che uscirà entro il 30 aprile. Da quel giorno ci saranno circa 3 mesi di tempo per ultimare il progetto e presentare la candidatura. Diverse le aziende illustri selezionate, come ad esempio la Rainbow, la Clementoni, la Nuova Simonelli, Guzzini. Nel settore della comunicazione c’è Cronache Maceratesi in qualità di primo giornale online locale d’Italia per indice di visibilità.
Il museo della carrozza a palazzo Buonaccorsi è un esempio di interattività tra oggetti e visitatori
La candidatura è stata voluta dal comune di Macerata e il sindaco Romano Carancini spiega le motivazioni che sostengono questo ambizioso traguardo: «Abbiamo deciso di candidare la nostra città per tre ragioni principali. In primo luogo siamo convinti che Macerata abbia molto da esprimere ma è vittima di un limite storico nel proiettarsi all’esterno, nel mostrare il proprio valore. C’è un’indole innata di chiusura che potrebbe essere vinta dall’opportunità data dall’Unesco che vorremmo portasse uno spirito nuovo con cui rilanciare la città. In secondo luogo è importante aumentare la consapevolezza delle proprie possibilità che finora ha sempre avuto come termine di paragone delle realtà locali senza mai fare il passo verso l’internazionalizzazione. Il terzo punto invece riguarda quelli che definisco i talenti, cioè le rarità che si distinguono come l’Università, l’Accademia, i Festival, Ars in Fabula, il distretto culturale evoluto. Sono tutte eccellenze che in maniera isolata non hanno la forza per raggiungere il respiro più ampio che meritano.
Macerata Città Creativa significa internazionalizzare il capoluogo e proporre la sfida di confrontarsi con standard globali, vogliamo spronare la città a superare i propri limiti e i cittadini a partecipare, non avremo risultati se qualcuno si sente escluso, tutti sono invitati a fare la propria parte».
Il progettista reale della candidatura sarà PlayMarche, uno spin off dell’Università nato per sviluppare nuove idee e collaborazioni. Il presidente Pierluigi Feliciati, professore Unimc, spiega il significato di quest’avventura: «PlayMarche analizza e raccoglie i dati delle realtà più interessanti, segnalate da un comitato proponente che raggruppa numerosi enti territoriali. Il fatto che sia una costola dell’università assicura la neutralità del ruolo il cui impegno è quello di portare innovazione, tecnologia e relazioni tra le aziende. Entrare nel circuito dell’Unesco significa attivare tutta una serie di iniziative internazionali che faranno crescere la popolarità della città e spingeranno continuamente verso nuovi obiettivi creando un circolo virtuoso». Tutte le informazioni sono gestite da un portale: «Il cuore del progetto si chiama www.maceratacreativa.net – spiega Michele Spagnulo, amministratore delegato PlayMarche – da qui si possono segnalare iniziative, eventi, buone pratiche e chiedere di collaborare, come azienda, come associazione o anche come singolo».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
già cliccato mi piace
bello
Boh…mi sbagliero’ ma a me sembra aria fritta!
Ottimo progetto per valorizzare un minimo il territorio, poi sono stati resi partecipi ragazzi dell’università alcuni dei quali molto validi, preparati e seri, ora speriamo che questo non sia fatto e poi lasciato inutilizzato come molte altre cose simili sul nostro territorio.