Cultura al veleno, Uncinetti:
“Perchè i maceratesi dovrebbero
pagare un orologio falso?”

MACERATA - Il presidente dell'associazione Nuovo Cinema risponde alle critiche mosse dal consigliere comunale Pizzichini che aveva detto a teatro Rebis e Cinema Italia di non cullarsi sui contributi pubblici. "Perché non si chiede allo Sferisterio o a Musicultura di rinunciare al loro lauti finanziamenti e farcela da soli?"

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Maurizio Rinaldelli Uncinetti, pres. associazione nuovo cinema

Maurizio Rinaldelli Uncinetti, presidente associazione Nuovo Cinema

«Riguardo alle ultime note apparse sulla questione Teatro Rebis e Cinema Italia, sembra che alcuni nostri consiglieri conoscano poco le dinamiche economiche dello Spettacolo e della Cultura, o fanno finta di non sapere». Non si fa attendere la risposta di Maurizio Rinaldelli Uncinetti, presidente dell’associazione “Nuovo Cinema” alle critiche con cui il consigliere comunale dell’Udc, Massimo Pizzichini obiettava al teatro Rebis e al cinema Italia di non “aggrapparsi” ai contributi pubblici  pur di mandare avanti l’attività culturale dei due spazi (leggi l’articolo). «Strano, per una Amministrazione che da più di 50 anni organizza un grande Festival di Opera Lirica – continua Uncinetti – Perché non si chiede allo Sferisterio o a Musicultura di rinunciare al loro lauti finanziamenti e “farcela da soli”?». La replica assume poi toni più accesi, scendendo nel merito delle scelte culturali portate avanti dall’attuale amministrazione comunale: «E perché si crede che i cittadini maceratesi  – domanda Uncinetti – preferiscano pagare un orologio falso e inutile piuttosto che la possibilità di continuare ad andare al Cinema o a Teatro?  Le direttive in Regione e in Europa sono chiare: il futuro dell’economia di territori a vocazione turistica è lo sviluppo della Cultura. Ma forse è vero ciò che si dice: a Macerata persino l’arretratezza è arretrata».

 



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