Erano gli inizi di marzo del 2011, quasi esattamente tre anni fa. Mentre Macerata veniva coperta da una leggera mano di neve, nei fondovalle i fiumi e i torrenti rovesciarono in pochi giorni dai monti un’enorme quantità d’acqua, mentre il cielo sembrava non dare tregua (leggi l’articolo). Così il nostro territorio visse una di quelle tragedie che per i maceratesi erano rimaste fino ad allora confinate nei servizi di televisione. L’acqua sommerse infatti nei pressi di Casette d’Ete una ragazza di vent’anni e il suo patrigno, mentre i pochi ponti non danneggiati venivano chiusi dalla protezione civile. Strade portate via, frane, l’acqua fece sprofondare a Colbuccaro uno dei piloni del ponte che attraversa il torrente Fiastra, rendendo il passaggio completamente inagibile. A tre anni di distanza da quel disastro non solo ambientale, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, ha annunciato il via libera della giunta al progetto definitivo per la demolizione e la costruzione di un nuovo ponte, con tempi che l’amministrazione provinciale vorrebbe celerissimi. A giorni infatti arriverà il bando di gara per la demolizione della vecchia struttura, mentre appena più lunghi, dato l’importo, saranno i tempi per il secondo bando relativo alla nuova realizzazione, con i lavori per la nuova costruzione che potrebbero iniziare già prima dell’estate e durare, secondo il capitolato, al massimo 13 mesi.
Costo complessivo per la realizzazione del progetto preparato dall’ufficio tecnico della Provincia, poco meno di 3 milioni di euro. L’importo, già totalmente coperto, vede 2.2 milioni provenire dai fondi regionali concessi dal governo per l’alluvione del 2011, più altri 777.000 euro che la provincia di Macerata aveva stanziato per le opere di adeguamento antisismico del vecchio ponte. Resta solo sul tappeto il non proprio piccolo problema che quest’ultima cifra rientra nel patto di stabilità, un patto contro cui gli amministratori degli enti virtuosi hanno rovesciato da sempre tuoni e fulmini. Il patto infatti che dovrebbe limitare l’indebitamento complessivo dello Stato, impedisce di fatto anche di utilizzare risorse presenti in cassa, risorse che per la Provincia di Macerata ammontano a circa 70 milioni di euro. Con l’edilizia scolastica, le strade, le manutenzioni che nel frattempo vanno a farsi benedire. La giunta provinciale, data l’importanza dell’opera e la priorità che le ha dato l’amministrazione, è però intenzionata ad andare avanti. E’ stato il presidente Pettinari – con a fianco gli assessori Paola Mariano e Massimiliano Bianchini, il dirigente dell’ufficio tecnico Sandro Mecozzi e il presidente del consiglio provinciale, Paolo Cartechini – a riassumere l’intero iter che ha portato alla deliberazione di pochi giorni fa. “Appena ci insediammo – ha ricordato Antonio Pettinari – abbiamo subito che quella del ponte sul Fiastra era un’emergenza per tutto il disagio che procurava ai cittadini e ai lavoratori anche perché il guado, la cui realizzazione fu importantissima, veniva chiuso ad ogni pioggia o poco più”. Così, dopo l’incarico agli uffici di proporre un progetto di massima che presentava sia l’ipotesi di ristrutturare il vecchio ponte che di realizzarne uno nuovo, l’ente provinciale si indirizzò verso quest’ultima direzione.
“La sistemazione del vecchio ponte sarebbe stata antieconomica – ha proseguito Pettinari – e oltretutto avremmo investito risorse per circa 1.5 milioni su un’opera del Dopoguerra, una struttura obsoleta che non poteva garantire gli stessi standard di qualità e sicurezza di un nuovo progetto”. Oltre alla poca profondità dei basamenti, come ha spiegato in seguito l’ingegner Mecozzi, il vecchio ponte era costruito tra l’altro con calcestruzzo che oggi non sarebbe più a norma. Così, dopo il preliminare si è arrivati al progetto definitivo approvato dalla Giunta provinciale, con la scelta politica e amministrativa “coraggiosa” – come l’ha definita Pettinari – di iniziare a procedere nonostante il vincolo di stabilità. Il nuovo ponte sul Fiastra assomiglierà molto, per le tecniche utilizzate, al ponte dell’Annunziata inaugurato nell’ottobre scorso e che unisce le provincie di Macerata e di Fermo (leggi l’articolo). La nuova opera sul torrente Fiastra sarà lunga quasi 163 metri e divisa in quattro campate, rispetto alle otto attuali, sorrette da tre piloni i cui pali di fondazione avranno una lunghezza che va dai 30 ai 21 metri. Sui piloni in calcestruzzo armato, le travi in acciaio sorreggeranno la vera e propria piattaforma stradale che risulterà più ampia di quella attuale, con due corsie di marcia ciascuna larga 3.25 metri e un passaggio pedonale-ciclabile di un metro e venti. Il tempo di realizzazione sarà di non più di 13 mesi a partire presumibilmente da inizio estate, seppure il presidente della Provincia, un poco scherzando e un poco no con il responsabile dell’ufficio tecnico, scalpiti per accelerare il più possibile l’inizio dei lavori “e mettere fine ai disagi dei cittadini di queste zone ma anche di chi vive tra Piediripa e Corridonia dove oggi si riversa la maggior parte del traffico quando il guado è chiuso”. L’opera, secondo il presidente Pettinari, è anche strategica in vista della realizzazione dello svincolo della superstrada in contrada Campogiano. Senza definirsi eroe – “ci sono cose da fare per i cittadini, non scherziamo” – il presidente della Provincia è tornato più volte sul patto di stabilità e sue quelle risorse che rientrano nel patto.
“La regione Marche e i nostri parlamentari, in particolare Irene Manzi con la sua interrogazione (leggi l’articolo) – ha spiegato Pettinari – hanno più volte sollecitato la Protezione civile e il ministero ad una deroga al patto di stabilità, ma da allora non è cambiato nulla. Noi, con gesto di coraggio, abbiamo deciso di andare avanti, continuando nel frattempo a sollecitare Regione e Ministero per la deroga. C’è bisogno di lavoro, ci sono i cittadini che chiedono la messa in sicurezza delle strade, immaginate quale frustrazione per noi amministratori avere queste continue sollecitazioni, avere le risorse e non poterle spendere. E’ necessario far ripartire l’economia – ha concluso Pettinari – non con opere ciclopiche ma con tanti interventi sul territorio che sono bloccati”. Interventi a cui si dovrebbero aggiungere, visti i danni sul territorio provocati da ogni pioggia abbondante, anche la sistemazione degli alvei dei fiumi e più complessivi interventi di manutenzione dei campi e dei fossi. Interventi, però, su cui Pettinari ha mostrato ancora il proprio scetticismo. “La Regione – ha dichiarato a questo proposito – è ancora in alto mare per una legge che consenta di abbassare l’alvei dei fiumi. Nel frattempo il materiale continua a depositarsi e l’acqua continua ad inondare i terreni e le strade, costringendoci ad opere anche costose di manutenzione”. Ma tornando al ponte sulla provinciale 78, secondo Pettinari quella di oggi “è una bella notizia”.
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6 miliardi delle vecchie lire per nemmeno 200 metri di ponte??? ma li fate i confronti con quello che costano le infrastrutture in Germania, tanto per fare un esempio? ecco, fateli, poi qualcuno mi dovrà spiegare perchè qua in Italia fare questi lavori costa più del doppio che farli in altri stati… senza considerare, poi che, “chissà per quale motivo”, i preventivi nell’edilizia si gonfiano clamorosamente con il passare del tempo….
ALLELUIA!…..
A parole tutti bravi…!!!! Per i posteri l’ardua sentenza….!!!
Finalmente un altro traguardo quasi raggiunto, Presidente maglia rosa! Ora si occupi anche del dissesto delle strade provinciali, data la loro pericolosita’.
Porca puttana !!!! Se Renzi non riuscirà a cancellare le Province…., Tonino porterà a casa il TERZO PONTE nello stesso mandato di presidente… Roba che non si è vista neanche nell’immediato dopoguerra, sarà il nuovo CAMPIONE DEL MONDO dei PONTEFICI (altro che papa Benedetto o papa Francesco). FORZA TONINO!!!!!!!
Speriamo non faccia la fine della rotatoria di Colbuccaro – Sforzacosta che ha durato solo qualche anno ………………….
E’ importante che il ponte sia ricostruito prima possibile. Ma visto che trattasi di opera pubblica, è importante soprattutto che venga ricostruito esclusivamente per il transito di mezzi e persone e non anche per il transito delle tangenti.
…bene… E ORA PER CORTESIA GLI ASFALTI!!!!!!!!!!
….LE STRADE PROVINCIALI SEMBRANO TUTTE MULATTIERE!!!!!!
Evvai…..lavori pubblici…..siete contenti politici regionali??? Dovete esserlo così mangiate di nuovo sulle nostre spalle…… schifosi…!!!!
Ci vorrebbe un bel “Decreto salva la Provincia di Macerata…!!! Il decreto “salva Roma” ha funzionato…!!! Le restrizioni sul famoso “Patto di Stupidità” è valido solo per la nostra Provincia ??? Certamente ci saranno altre promesse per la sistemazione delle strade…!!! Sarebbe ora che queste promesse fatte da anni… diano finalmente i frutti… e non solo quando passa il Giro d’Italia, Tirreno Adriatico, Sarnano-Sassotetto, 1000 Miglia (a Maggio), visite del Pontefice… o qualche Politico influente… specialmente prima delle elezioni…!!! Chi paga le tasse, bolli e assicurazioni vorrebbero vedere che qualcosa di buono viene fatto (?)…!!! Il ponte verrà ricostruito rispettando il massimo impegno per la sicurezza… e mi sta bene… ma la tanto proclamata “sicurezza” delle strade… a quando…??? Spero presto ci siano buone notizie da parte dei responsabili della Provincia… senza attendere le prossime promesse elettorali…!!!
Mi segno sul calendario la data stimata di fine lavori nonché il preventivo di spesa: voglio proprio vedere se il treiese, famoso per i suoi cambi di casacca politica, riuscirà a mantenere la promessa. E visto che le province, tra le poche materie di loro competenza, sono tenute alla cura del manto stradale, mi aspetto anche asfalti migliori e più duraturi.
Giusto palanca….