INFERNO D’ACQUA

Tregua notturna dopo l'alluvione che ha provocato danni ingenti in tutto il territorio provinciale. Ritrovato il corpo della ragazza travolta dal fiume Ete Morto
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Esondazioni, allagamenti, frane, famiglie evacuate, strade interrotte. L’eccezionale ondata di maltempo che ha flagellato l’intera provincia maceratese nelle ultime 48 ore ha provocato danni e disagi in tutta la provincia. Da 40 anni non si ricorda un’alluvione di questa portata.

Ventotto famiglie, per un totale di circa 80 persone, hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni a causa degli allagamenti che si sono verificati nelle aree pianeggianti delle vallate del Chienti e del Potenza, tracimati in più punti a causa del maltempo e dell’eccezionale stato di piena dei corsi d’acqua. Ventidue i nuclei familiari evacuati nella zona di Sambucheto di Montecassiano, 2 a San Firmano di Montelupone, e a Trodica di Morrovalle e una famiglia di cinque perone a Porto Recanati.

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Oltre alla coltura si registrano ingenti danni ad abitazioni private, a fabbriche e capannoni industriali. Le esondazioni dei fiumi Potenza, Chienti e dei loro affluenti, hanno invaso con acqua e fango la zona industriale di Porto Recanati, vari tratti lungo i 14 chilometri della strada “Regina” anche nei territori di Recanati,Potenza Picena e Montelupone. Tra le zone più colpite nella valla del Potenza figurano le frazioni di Rustichello (Recanati) e Sambucheto (Montecassiano).  Nella vallata del Chienti, oltre alla zona industriale di Civitanova, con innumerevoli danni alle attività produttive, sono allagate vaste zone a Montecocaro Scalo, Trodica di Morrovalle, Villa San Filippo di Monte San Giusto.

ENERGIA ELETTRICA –
Frane e smottamenti hanno provocato danni anche alle linee elettriche. Per tutta la giornata numerose squadre dell’Enel hanno lavorato, pur in condizioni particolarmente difficili dovute anche alla presenza di neve, per ripristinare l’erogazione dell’energia. Nel pomeriggio risultavano prive di elettricità i seguenti paesi: Gualdo, Sarnano, Penna San Giovanni, Sant’Angelo in Pontano, Monte San Martino, parte del territorio di Camerino, Cessapalombo, Bolognola, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Fiastra, Poggio San Vicino, Pievetorina, Acquacanina, Visso, Castelrainondo, Fiumianta, Belforte del Chienti, Pievebovigliana.

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NEVE – Nel tardo pomeriggio è ripreso a nevicare in una vasta zona di alta collina e su tutto l’arco montano del maceratese. Già la scorsa notte una abbondante nevicata aveva imbiancato anche le strade più vicine al capoluogo e la stessa città di Macerata. Poi nella tarda mattinata la precipitazione nevosa si era arrestata. Il manto nevoso oltre i 400 metri di altitudine varia dai 25 ai 50 centimetri e raggiunge il metro di altezza nelle zone più montane. La circolazione è assicurata dal continuo transitare di spazzaneve del settore viabilità della Provincia. Sono però indispensabili pneumatici da neve o catene montate.


LE TRAGEDIE
– E’ stata ritrovato poco fa dai sommozzatori dei vigili del fuoco il corpo di Valentina Alleri, la ragazza di 20 anni travolta ieri dalla piena del fiume Ete Morto, a Casette d’Ete. Il cadavere era a poca distanza dal punto in cui ieri pomeriggio è stato recuperato quello del patrigno, Giuseppe Santacroce. Con il ritrovamento del corpo di Valentina sale ufficialmente a tre morti il bilancio dell’alluvione nelle Marche. A Venarotta di Ascoli Piceno ieri mattina era stata rinvenuta cadavere in un fosso una donna di 85 anni, Maria Corradetti, scivolata nell’acqua la sera precedente per uno smottamento del terreno.

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Valentina viaggiava con il patrigno Giuseppe Santacroce, 51 anni, e la madre, Silvana Granata, unica sopravvissuta alla tragedia, a bordo di una Bmw che ha imboccato via Cavour proprio mentre il fiume rompeva gli argini, rovesciando sulla strada una massa di acqua e fango. Silvana, 47 anni, siciliana, è riuscita ad aprire lo sportello dell’auto e ad aggrapparsi ad un segnale stradale, da dove poi un uomo che abita lì di fronte, Marco Moreschini, l’ha tirata via gettandosi in acqua e sfidando la corrente. Valentina e il patrigno, 51 anni, non ce l’hanno fatta a lanciarsi fuori dall’abitacolo, e si sono inabissati con la vettura. “Aggrappati mamma, reggiti forte…”, le ultime parole della giovane. Ieri pomeriggio, dopo 11 ore di ricerche, i sommozzatori avevano individuato il corpo di Santacroce vicino alla foce dell’Ete Morto, con un braccio teso verso gli arbusti, come in un estremo tentativo di salvarsi. Giuseppe e Valentina lavoravano come operai (insieme a Silvana) in un’azienda di Montecosaro (Macerata), l’Eurosuole. Ieri all’alba stavano andando in fabbrica, come ogni giorno: alcuni vicini li avevano scongiurati di non mettersi in viaggio, con quel tempo, ma non c’era stato niente da fare.

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LA STORIA A LIETO FINE – A San Ginesio una donna ha partorito all’interno della sua abitazione. La neve ha impedito all’ambulanza di raggiungere la casa e così una donna ucraina, con l’aiuto di medici infermieri, ha dato la luce il proprio figlio tra le mura domestiche.

LA SITUAZIONE – Tregua notturna del maltempo nelle Marche, dove il livello dei fiumi è in diminuzione dopo l’alluvione di ieri, anche se nell’interno sta nevicando.
Ieri notte, a scopo precauzionale, una trentina di persone sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni a Casette, portando il numero complessivo degli evacuati nella regione a 143.
Ancora chiuse per frane e smottamenti molte strade provinciali, mentre la circolazione lungo la A-14 è regolare.
Scuole chiuse nel Fermano, a Urbino, Senigallia, Civitanova e Recanati. Comincia intanto il conteggio dei danni, per la richiesta dello stato di Calamità e emergenza annunciata dal governatore Gian Mario Spacca.

(foto di Guido Picchio)

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