di Marco Ricci
Facendo i ringraziamenti e i migliori auguri ai dipendenti, Mario Volpini si è dimesso questa mattina dalla presidenza di Confcommercio. In carica da lungo tempo e da lungo tempo anche vice presidente della Camera di Commercio, le dimissione di Mario Volpini segnano in qualche modo una svolta all’interno dell’associazione che, nelle ultime settimane, è stata al centro di diverse polemiche ma anche di diffuse preoccupazioni per lo stato dei conti. Una situazione, quella economica di Confcommercio, che giovedì scorso aveva spinto otto consiglieri a porre all’ordine del giorno del successivo Cda proprio le dimissioni del presidente. Ma le dimissioni sono arrivate prima, senza polemiche, da parte di Mario Volpini.
Già da vario tempo priva di un direttore, Confcommercio vedrà adesso l’attuale vice presidente vicario con potere di firma, Gianni Morresi, assumere la guida dell’associazione come solo ieri – a titolo personale – si augurava Elisa Bolognesi, una degli otto che avevano sfiduciato Volpini nella riunione di giovedì. Ad affiancare Morresi ci sarà l’altro vice presidente di Confcommercio, Claudio Pini. “Sta tirando un vento nuovo” – ci ha dichiarato Pini subito dopo la notizia delle dimissioni del presidente – e ora stiamo cercando di ripartire con serenità dopo queste giornate molto intense e drammatiche. Oltre al risanamento dei conti, necessario per il rilancio dell’associazione, il futuro vedrà Confcommercio andare a nuove assemblee per il rinnovo degli organi. Adesso – ha concluso Pini – vediamo un po’ di luce, anche se la strada da fare è ancora lunga”.
In un momento non semplice per la Confcommercio di Macerata, i vertici nazionali non sembrano voler lasciare sola l’associazione provinciale. Così, dopo aver inviato nei mesi scorsi a Macerata il direttore regionale, Massimo Polacco, per osservare la situazione, da ieri in Confcommercio c’è anche un tecnico il cui obiettivo è quello di valutare lo stato effettivo dei conti, prerequisito per qualsiasi intervento futuro.
Le dimissioni di Volpini – al di là di Confcommercio – potrebbero aprire molti nuovi scenari e segnare uno spartiacque verso un più complessivo ricambio della governance economica della provincia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Alleluia!
ma ora che si è dimesso chi pagherà i buchi di bilancio della Confcommercio? Non invidio chi dovrà ricostruire sulle macerie!!!!!!!
Dopo Novotný ora aspettiamo il nuovo corso liberal-dubčekiano e la Primavera di Praga della Confcommercio di Macerata – meglio con 40-50 anni di ritardo che mai – ma attenzione ai carri armati sovietici che potrebbero imporre la normalizzazione moscovita.
“Ringraziamenti e migliori auguri ai dipendenti”. Dopo aver incasinato anche questa associazione…che faccia tosta! Però, almeno., non ha fatto troppa resistenza evitando danni peggiori. Avrà tratto insegnamento dai suoi amici di banca marche?