Sopra il feretro la foto di Marco e la maglietta biancorossa, autografata dai giocatori della prima squadra
di Filippo Ciccarelli
(foto-servizio di Lucrezia Benfatto)
Solo le note della musica e la voce di Vasco Rossi hanno spezzato il silenzio irreale che era sceso su corso Cavour, una delle vie più trafficate di Macerata, quando alle 16 è uscito il feretro di Marco Principi. Centinaia di persone hanno voluto dare l’ultimo saluto al tifoso biancorosso, stroncato domenica scorsa da un malore all’età di 44 anni (leggi l’articolo), partecipando ai suoi funerali che sono stati celebrati nella chiesa dell’Immacolata. Un dolore silenzioso ma straziante; la vita di Marco è terminata senza una spiegazione: «Oggi abbiamo visitato Marco all’obitorio: non sappiamo la cuasa della morte, ma conosciamo la passione per il calcio e per la Maceratese» ha detto Don Egidio Tittarelli, che ha celebrato la messa «queste ed altre passioni hanno segnato la sua vita. La passione con cui ha curato amorevolmente la madre Germana, insieme a sua sorella Tiziana. La passione per Alessandra e per i suoi tanti amici. Di passione si può morire, ma soprattutto di passioni si vive: la passione dà un senso alla nostra vita. La passione e l’amore restano per sempre, la morte non li distrugge» ha detto il parroco.
Sopra al feretro, disposto in fondo alla navata centrale, corone di fiori e la foto di Marco, sorridente. Appoggiati anche un gagliardetto della Maceratese ed una maglietta biancorossa con le firme dei giocatori della prima squadra, che hanno partecipato alla funzione ed hanno portato il feretro fuori dalla chiesa. Insieme ai giocatori ci sono tantissimi volti che fanno parte dell’ambiente biancorosso. Dall’allenatore Massimiliano Favo alla presidentessa Maria Francesca Tardella, oltre all’ex diesse Michele Bacchi e all’ex presidente biancorosso Maurizio Mosca. Ci sono anche i consiglieri comunali Alessandro Savi e Massimiliano Bianchini, la vicepresidente del Consiglio comunale Deborah Pantana, l’assessore Enzo Valentini. Tantissime persone indossano la sciarpa biancorossa: sono gli amici della curva con cui Marco ha condiviso anni di gioie e dolori, di partite viste un po’ in tutta Italia con il caldo torrido, sotto la pioggia e con la neve. Il dolore è immenso, ma composto.
La compagna Alessandra e la sorella Tiziana sono presenti in chiesa: non c’è, invece, il padre Gino, storico tassista maceratese.
«Nella zona dove hai vissuto per tanto tempo c’è una scritta su un muro, che dice “La Rata come ideale”. L’amore per la propria città e il senso di appartenenza al proprio territorio, Marco, travalicano ogni logico ragionamento: tu e pochi altri sanno questa cosa» ha detto Mauro Marini, uno degli amici di Marco e tifoso della Maceratese, che ha letto il suo messaggio di saluto al termine della funzione. «Certo, la delusione per il derby è stata forte: ma alle delusioni noi ci siamo abituati. Nonostante tutto, nel profondo del cuore, noi abbiamo la Rata come ideale». Il messaggio è stato salutato da un lungo applauso. Lo stesso che, poco dopo, ha accolto l’uscita del feretro. Fuori dalla chiesa dell’Immacolata non è stato intonato nessun coro: i tifosi della Maceratese hanno salutato il loro amico spiegando le sciarpe.
Oltre ai colori biancorossi, c’erano quelli arancioneri di Mestre (tifoseria gemellata con quella di Macerata da 34 anni): ma anche i supporter di Massa, Isernia, Bastia, legati a quelli biancorossi da vincoli di amicizia, hanno chiesto di portare le loro sciarpe per onorare Marco. La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione, non solo in città, dove il 44enne che consegnava carni per conto dell’Aia era molto conosciuto: anche da tifoserie rivali, come quella della Civitanovese e del Tolentino, sono arrivati messaggi di cordoglio per la morte del tifoso biancorosso. La Civitanovese ha emesso un comunicato stampa con cui ha manifestato le condoglianze alla famiglia, e messaggi simili. rivolti alla curva biancorossa, sono arrivati anche da tante altre tifoserie come Ancona, Ascoli, San Benedetto, Salerno, Monte San Giusto e Corridonia. Dopo la funzione la salma è stata tumulata al cimitero di Macerata.
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marco era un tifoso storico della rata che giustamente gli ha reso onore, con la presenza della squadra, della dirigenza e dei tifosi. ma marco non era solo questo. chi lo ha conosciuto in altri ambienti, nel lavoro come nel mio caso, lo ricorda come un ragazzo pieno di umanità, sempre sorridente, disponibile e ironico. con lui un qualsiasi tipo di rapporto diventava per forza di amicizia perché non poteva essere diversamente. un ragazzo che ha sempre affrontato la vita con grande dignità, creandosi il suo posto nel mondo con un lavoro duro ed impegnativo, che aveva per la sua famiglia un amore profondo, così come aveva un amore enorme per Alessandra. sentirlo al telefono o incontrarlo ti metteva la giornata sotto un’altra luce, chi lo ha conosciuto sa che non esagero. voglio salutarlo come ci salutava lui: te vojo vè, già me manchi! marco, ti vogliamo vè, e di sicuro già ci manchi e ci mancherai tanto e per tantissimo tempo!!! buon viaggio! anna bartolacci
Una frase di Madre Teresa di Calcutta dedicata a MARCO ed a quanti hanno pianto per Lui.: ” E’ necessria l’infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità, la morte per capire la vita”. La vita di questo ragazzo è stata vissuta bene, aveva ideali,aveva sorriso, aveva amici, aveva dignità. La sua morte è stata onorata. Offrendo al vento le vostre sciarpe lo avete accompagnato in un’altra dimensione dove non si muore mai. La vita infatti non è altro che l’infanzia della nostra immortalità. Ora lui vivrà per sempre.Un pensiero bello per la gente della Rata. Un saluto particolare per il mio amico Mauro Marini compagno di tante battaglie.
UN VECCHIO MILITANTE DELL’ONDA D’URTO.