Il ritmo della taranta e dei balli popolari hanno infiammato l’ultima serata di Futura a Civitanova alta. Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel, musicista e compositore, insieme con l’Orchestra popolare italiana di Ambrogio Sparagna hanno chiuso in musica il festival del futuro che si è tenuto dall’11 al 28 luglio nella città costiera. Ieri sera, nella piazza piena, in tantissimi si sono fatti rapire dai ritmi della musica popolare, da “Monastero Santa Chiara”, passando per le canzoni della tradizione napoletana come “l’urtimo emigrante” e “era de maggio”, magistralmente interpretati da Servillo e dai musicisti dell’Orchestra. Finale di grande festa con gli spettatori sotto il palco, sindaco compreso, per ballare e salutare l’edizione 2013 del festival che avrà un’ultima appendice mercoledì 31 luglio con l’attesissimo arrivo di Paolo Sorrentino regista de La Grande Bellezza, “L’uomo in più” e de “Le conseguenze dell’amore”.
La domenica di Futura si è aperta con l’incontro con Roberto Ippolito, curatore di alcuni appuntamenti del festival che, al Chiostro di Sant’Agostino, ha presentato il suo libro “Ignoranti” pubblicato da Chiarelettere, ovvero analizzare il grave arretramento del sapere e della cultura e riflettere sulla “scossa possibile”. Finissage anche per la mostra Vita da Strega che ha portato a Civitanova alta le immagini fotografiche recuperate dall’archivio Riccardi che raccontano la storia e la fondazione del Premio Strega. Presente alla cerimonia di chiusura anche Sergio Colleoni, ex direttore della Utet che ha fatto dono al festival del documentario sulla storia del premio.
Ma la vera conclusione è spettata alla poesia, con la maratona di lettura che ha accompagnato tutti coloro che non volevano saperne di salutare l’appuntamento con la kermesse estiva. Soddisfazione da parte degli organizzatori che presenteranno il bilancio della manifestazione dopo l’appuntamento con Sorrentino. “Abbiamo vinto una scommessa. Siamo molto soddisfatti di ciò che è stato realizzato – ha detto l’assessore alla cultura Giulio Silenzi – la musica di qualità ha richiamato tante persone e abbiamo chiuso in bellezza così come,quando la mente si è nutrita di pensieri profondi: questo è Futura festival. Sicuramente tante cose possono essere migliorate, ma realizzare una manifestazione del genere in così poco tempo è stato possibile solo grazie al progetto culturale del direttore artistico Gino Troli, che si è messo a disposizione e ha raccolto e rappresentato le idee di tanti civitanovesi e delle loro istituzioni culturali che hanno partecipato. Grazie anche a tutti coloro che hanno messo passione, tempo ed impegno nel progetto, da Rosetta Martellini, presidente dei Teatri fino a Alfredo Di Lupidio, figura insostituibile per la riuscita dell’evento”. Dal palco il sindaco ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato: “Futura per noi è come un figlio e l’emozione stasera è grande. Ma non è un figlio solo mio, è il figlio di tutti i civitanovesi, della città. L’anno prossimo avremo ancora più calore e ancora più futuro”.
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Per Gino Troli. L’avevo pregata, durante la nostra polemica sulle pagine di Cronache Maceratesi, di non offendere persone di cui conosce l’esistenza solo per sentito dire, lei invece lo ha fatto con tracotanza, spingendosi fino alla mia sfera affettiva. Di questa faceva parte la mia compagna Maria Rosaria, docente di Diritto ed Economia, vicesegretaria del Pds di Civitanova Marche, che ho improvvisamente perduto nel 1999, a seguito di un ictus. La prossima volta stia più attento, non ferisca intimamente persone di cui non conosce il vissuto – non dovrei essere io a farglielo presente dato che ha 60 anni – mi ha procurato un dolore immenso: la fortuna di un festival non può valere un’esistenza umana. Scusi se l’ho disturbata, ma questo il mio animo aveva urgenza di comunicarle
FLOP
Nell’articolo si dice espressamente che gli organizzatori, dopo l’appuntamento con Sorrentino presenteranno, il bilancio della manifestazione…e sta cosa già mi induce a pensare male. Per bilancio si intende la considerazione finale alla luce di come si vogliono mostrare le cose fatte, per cui un bilancio è suscettibile di “manipolazioni” oppure di “aggiustamenti” per dimostrare che sta scommessa, di cui nessuno conosce la natura ne l’entità, neppure si sapeva che Silenzi avesse scommesso e neppure con chi, sia dimostrata vinta o persa. Io ho parlato invece dei soli numeri della manifestazione, grazie ai quali chiunque può farsi una idea personale e reale di come siano veramente andate le cose. E non serve fare esempio per spiegare la differenza fra un bilancio e dei numeri finali, chiunque la potrebbe comprendere, ma se si vuole invece dare il proprio bilancio senza mostrare tutti i numeri allora bisogna che gli organizzatori accettino l’idea che mantenere il dubbio che qualcosa possa essere andato storto è lecito averlo. La mia sensazione, ma parlo di sensazione e non di assoluta certezza, è che fra le intenzioni espresse da tutto il soviet organizzativo in ogni conferenza stampa, e i risultati visti sul campo, ci sia un gap considerevole, sia in quantità sia in qualità, e la sensazione non è solo mia ma molto condivisa, sia numericamente sia qualitativamente, una cosa che a molti, me compreso, è apparsa molto inferiore alle aspettative, è stata, oltre alla scarsissima spinta turistica che il Festival NON ha garantito, la parte tecnica, luci e audio ridotti all’osso o al lumicino, con la conseguente sensazione di mancanza di attrezzature necessarie o soldi da spendere, per cui anche vedendo i costi di questi due servizi si potrebbe facilmente ricavare la certezza se la sensazione di ristrettezza sia reale o immaginaria, perchè servizi tecnici del genere non costano tanto nel mercato degli eventi…insomma lasciate che i bilancio si facciano con i numeri in mano e non il contrario.
Mi dispiace signor Caporaletti se ho fatto questo. Mai avrei voluto andare oltre la battuta o la generica valutazione su una sua ossessione nei miei confronti. Devo pure dire che anche lei è entrato nella sfera dei miei sentimenti e delle miei passioni, dandomi in qualche modo del mercenario e facendomi sentire estraneo in una regione che ho persino governato nel settore culturale con un generale giudizio positivo. Si faccia raccontare all’ex sindaco Marinelli, un uomo sincero, come venti anni fa nacque Civitanova Danza o come e da chi furono fatte le prime grandi mostre della sua città . Mi ha rimandato al mio Tronto decine di volte e dire che la mia e la sua città sono così simili da aver quasi respirato la mia aria. Non mi aspettavo tanto pregiudizio nei miei confronti, senza entrare mai nel merito della qualità degli incontri. Si riveda i video e vedrà che il livello è stato altissimo. Comunque se l’ho toccata negli affetti le chiedo di nuovo scusa. Anche io mi sono sentito attaccato nella cosa a cui tengo particolarmente, la mia buonafede e la passione con cui ho lavorato.
ma ogni strimpellata riempie la piazza !!! il progetto e’ fallimentare nel suo complesso.
E’ stata una bellissima serata, di buona musica. Solo chi c’era può parlare. Il resto solo chiacchiere.