di Marco Ricci
L’urbanistica è una donna furba e carina. Senza alcun preavviso, di soppiato, appare in Consiglio Comunale nel suo svolazzante vestitino color rosso corallo. I sandali alla romana, un luccichio di smeraldo appena sopra l’incavo dei seni, diffonde nell’aria quel suo leggero, inconfondibile, dolcissimo profumo alle viole. Ammiccante quel che basta, provocatrice quel che basta in un gineceo di liberi professionisti che non attendono altro che di farla accomodare. Lei sorride, i solerti Consiglieri approvano, dunque la fulgida bellezza saluta tutti e, accennati ai presenti due soli passi di tango, svanisce di nuovo sui sanpietrini di piazza. A questo punto il Consiglio Comunale si chiude e i Consiglieri se ne tornano a casa fischiettando malinconici una triste melodia di Edith Piaf.
Gli ultimi due Consigli Comunali sono stati esemplari. Il 30 aprile, verso le otto di sera, sono tutti sfiniti dalla lunghissima discussione sul Cosmari. Sembra proprio fatta, si torna a casa: “butta la pasta, Ninetta!” Chi al cellulare, chi con la Marlboro in mano, ecco a sopresa la richiesta del Consigliere Guzzini di Villa Potenza di discutere, legittimamente, la variante che interessa la sua frazione. Eccola allora la signorina urbanistica! Bella come non mai, quasi nell’ora primaverile delle lucciole, basta un suo sguardo che il PD si rianima. Dimentica le fazioni interne, si ricompatta e in quattro e quattr’otto, senza praticamente alcuna discussione, la delibera viene approvata. Due passi di tango, un sorrriso appena accennato con gli occhi e la bellissima, dopo aver svolazzato una mano, vola via e se ne va.
Lunedì 13 maggio, quindici giorni più tardi. La sfinente (e deprimente) discussione sul Cemaco si chiude alle diciannove e trenta. Di nuovo tutti in piedi. Ninetta ha già buttato la pasta quando arriva un un tocco di magia e, con un sol colpo di bacchetta, scompaiono dal programma del Consiglio due punti all’ordine del giorno. E chi compare allora nell’ormai surriscaldata e priva ormai di ossigeno sala consiliare? Fresco come non mai, leggiadro come non mai, dalle scale ecco salire un dolcissimo e amorevole profumo alle viole. E’ lei, la bella signorina urbanistica, in veste di tulipano campestre a perorare la causa dell’Idec-23 di Viale Indipendenza, ai margini del pratoso Sasso d’Italia e dal poco rigoglioso – ma altisonante nel nome – “bosco urbano”. Questa volta qualcuno protesta. Ma uno sguardo ammaliatore, femminilmente provocante e ben assestato, vale certamente più di cento contestazioni per vincere, convincere ed approvare. Senza discussione. La signorina a questo punto sorride, ringrazia, i soliti due passi di tango e il Consiglio alla fine si chiude. Olè.
Lunedì prossimo(27 maggio) altra seduta del Consiglio Comunale. Con una variante però. Che la sorpresa già c’è. Un punto dell’ordine del giorno aggiunto una manciata di ore prima del week-end, una vera e propria lettera d’amore della signorina urbanistica con tanto di sigillo, cera lacca e una dolce spruzzata di profumo alle viole. Chi ha partecipato da spettatore a qualche seduta del Consiglio si è reso perfettamente conto che la maggior parte dei Consiglieri non legge niente. Non solo non sanno in anticipo cosa si discuterà – del merito lasciamo perdere – ma anche a discussione finita qualcuno probabilmente ancora non sa per cosa ha votato. Altri invece, una minoranza, magari a sapere ci tengono. O almeno ci terrebbero quando si tratta di missive d’amore della signorina urbanistica, così poco sincera alle volte. La sua lettera questa volta contiene un amorevole Suap, procedura di per sé sufficientemente arbitraria e complessa, che in questo caso ricade su Via Ghino Valenti. La delibera collegata è di venti (complicatissime) pagine. La sua redazione, oltretutto, ha dovuto prendere atto di un parere legale (di parte) sull’ammissibilità del Suap stesso, oltre a contenere tutta una serie di ulteriori e notevolissimi punti di criticità. Ebbene, quando sono stati avvisati i Consiglieri dell’arrivo di questo Suap? Venerdì tra le sedici e le diciassette. Oltretutto senza che nell’allegato fosse presente la documentazione tecnica. Documentazione ovviamente che durante il week-end i Consiglieri avrebbero potuto comodamente richiedere agli Uffici, sempre che a quel punto fosse disposto a passare due notti bianche fantasticando su San Pietroburgo e la biancheria intima della nostra signorina “charmant”.
Di frecce nell’arco la donnina dei due passi di tango lunedì non ne scaglierà solo una ma due. La seconda freccia, quella con la punta di piombo, ha la futuristica sigla di PCL-1 Corneto ed è arrivata nelle caselle postali dei Consiglieri ben giovedì! E’ una freccia bellissima. Perchè prima si permette di costruire in un posto del piffero. Poi – siccome si è permesso di costruire in un posto del piffero – la delibera intende modificare le norme del REC (regolamento edilizio comunale) appunto per permettere di costruire in un posto del piffero. Geniale, ma l’amore, si sa, fa compiere agli uomini gesta mirabili. E nella delibera, oltre alla modifica del REC, si nasconde quel sottobosco di fragole e mirtilli che ombreggia notoriamente al fresco di martelli e cazzuole: gare vinte con ribasso spaventoso a cui segue (ovviamente) una successiva revisione del costo dei lavori – aggiunta di spesa “debitamente comprovata nella documentazione allegata” – e (udite, udite!) cosa si chiede di deliberare: “L’eliminazione del percorso pedonale nel verde, non praticabile per i disabili, tra la strada centrale e quella a monte, risulta opportuna visto lo stato dei luoghi e il fatto che permane comunque la possibilità di passaggio libero nel verde.” Insomma, siccome il percorso non è praticabile per i disabili – si è costruito su una pendenza da discesa libera – allora il percorso lo si toglie del tutto! Non male, però! E poi c’è dell’altro, tra cui la revisione (al risparmio) di un lavoro per minimizzare l’impatto sul traffico, uno scambio di terreni con il Comune, tutto buttato nero su bianco in venti pagine da studiare tra il digiuno del venerdì e la Messa della domenica. Documentazione tecnica a parte, ovviamente. Per quella, come a scuola, c’è tempo dieci minuti prima della campanella.
Se le donne fanno perdere la testa l’urbanistica manda proprio fuori di senno. Sarà quindi per non far finire i nostri consiglieri come l’Orlando dell’Ariosto che è preferibile non far sapere cosa si vota e presentare e discutere sempre tutto all’ultimo minuto. Il famoso Suap Giorgini, tanto per fare un altro esempio, fu miracolosamente inserito come punto aggiunto nell’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale dell’Amministrazione Meschini. Il sabato mattina, quarantotto ore prima della discussione. I Consiglieri dal canto loro, con l’eccezione di pochi, di questo non si lamentano mai. In compenso si capisce perché con un tale modo di procedere questa città non ha più una forma. Perché sia sommersa in certi orari dal traffico. Perchè il centro storico si svuota. Perchè nelle delibere ruotano spesso gli stessi cognomi di geometri, notai, avvocati e costruttori. Si capisce poi perché se costruisci una passeggiata sulle mura viene storta, se costruisci una galleria crolla, se vuoi una piscina la progetti su terreno franoso e se decidi ci creare un campus per gli universitari deporti gli studenti in mezzo al nulla. Conseguenze dell’amore, cos’altro? Ma la prossima volta, Presidente Mari, sia generoso con tutti. Avverta un po’ prima dell’arrivo della meravigliosa signorina urbanistica dai due passi di tango. Sia buono, la prego. Ci dia il tempo anche a noi di respirare uno sbuffo di quel dolcissimo, fragrante, inebriante profumo alle viole.
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“Sono in poter di Circe i tuoi compagni,
E li chiudon, quai verri, anguste stalle.”
(Odissea, Libro X, versi 367-8)
http://it.wikisource.org/wiki/Odissea/Libro_X
Forse che forse è che la “signorina” urbanistica, che comunemente dal 25 anni fa la peripatetica in tutte le sedi dei partiti, ha troppi papponi?
Sebbene oramai sfiorita da tanti anni di gloriosi lavori e sebbene con le grazie (oramai cadenti) provate più o meno da tutti è ancora la star, la numero uno del lupanare…
Negli ultimi 25 anni sono veramente pochi (si contano sulle dita di una mano!!!) coloro che non hanno ceduto alle sue grazie, alle sue lusinghe e che non hanno incassato favori per se o per i propri parenti o amici, che non hanno fatto parte di cordare, gite, escursioni edificatorie…
Nessuna passeggiatrice, ultimamente notate in Viale Don Bosco e in Corso Cairoli potrà mai competere…
Per troppo tempo la gente normale ha lasciato senza presidio la politica in cui si è riversata la parte peggiore della nostra società. Chi aveva capacità, volontà, intelligenza e determinazione ha giustamente preferito confrontarsi con la vita reale per crearsi una posizione senza pensare che, così facendo, avrebbe fatto della politica una discarica sociale. Ora che questa razza di parassiti inetti ha distrutto ogni cosa non ha più nulla da mangiare allora, forse, qualcosa cambierà.
È tutto vero ciò che dice Marco Ricci: a dicembre hanno cambiato in fretta l’ordine del giorno del 18 pur di approvare la variante all’Idec 24 e al consigliere che si oppose venne risposto che era tutto regolare! Attenzione però non sempre le persone si arrendono di fronte alle vostre malefatte!
Scoprire quasi giornalmente, nello sfogliare le pagine locali di un qualunque giornale, che su alcune tematiche, molte e importanti come l’urbanistica, i rifiuti, la viabilità, ecc., vi siano dirompenti novità accompagnate anche da denunce, prese di posizione, dibattiti, discussioni di ogni tipo come se mai nessuno abbia detto o fatto le stesse denunce in passato, o abbia semplicemente cercato di aprire un dibattito su dette tematiche sovente anche trascurate in passato, mi fa comprendere perché i problemi rimango sempre tali. Infatti, quelle stesse denunce fatte in passato e restate però inascoltate senza nemmeno essere state degnate della “ribalta della cronaca”, mi porta a credere che si reputa più interessante e coinvolgente il senso estetico, o l’aspetto, se vogliamo, della denuncia e quindi della politica, anziché la sostanza dei problemi o delle tematiche che si portano dietro. E un po’ come andare al cinema con gli amici, per svago e puro piacere fine a se stesso, e vedere l’ennesimo remake di un vecchio film per poi godere della discussione che segue sulla tematica affrontata dal film, sui personaggi, insomma sulla novità dei problemi che affronta. Macerata docet!
La foto mi ricorda quelle Messe un po’ noiose con il sacerdote officiante (Geom. Carelli) che durante l’omelia ripete la solita solfa ed i fedeli, un po’ annoiati (Sindaco Carancini e Compagnia cantante) hanno gli occhi puntati verso l’altare, ma la mente concentrata ai casi propri!
@ Alexis De Tocqueville
Potrebbe anche sembrare, dati i pessimi risultati urbanistici degli ultimi 20 anni, che sono un gruppo di esploratori intorno ad una vecchia mappa (scritta in sanscrito antico, sottotitolata di aramaico), per cui tutti pontficano senza aver capito nulla (o aver invece capito tutto?? 🙂)
@Cerasi
Mi sono finito e rotto tutto. Mi rimane, talvolta, solo un po’ di ironia … amara…!
Caro Tocqueville,
abbia grandemente a cuore la sua ironia tagliente. Se non per lei, lo faccia per noi.
Caro Placido Munafò,
hai ragione.
Non so perchè ma i pollici versi compaiono solo in “orario di ufficio”. Il mio sarà pregiudizio o eccessiva presunzione nel ritenere i commenti avversi non soggetti a critica?
Immaginiamo la mappa della foto come una mappa militare, ed il gruppetto che la circonda come un alto comando strategico impegnato a consultarla. Eccoci così pronti a ravvisare, in quelle della metaforica Signorina Urbanistica del Ricci, le significative ed indimenticabili fattezze dell’Edwige Fenech del film “La Soldatessa alle Grandi Manovre” di Nando Cicero, 1978.
Ma possibile che nessuno delle liste civiche appunti i piedi? Vabbé che dopo la concessione della carica di vicesindaco Pensare Macerata è in luna di miele col sindaco ma almeno un intervento contrario delle altre liste? Speriamo che arrivino presto le elezioni. Ci ricorderemo di tutto.
Mi scuso per la mia ignoranza dei procedimenti comunali . ma una delibera che arriva al consiglio comunale non deve passare prima al vaglio di qualche commissione ? e se è cosi c’è almeno qualcuno fra i consiglieri comunali che dovrebbe conoscere più a fondo l’argomento per informare con urgenza o meglio a tempo debito i rispettivi colleghi?