Fumata bianca in piazza San Pietro
Il nuovo Papa è Jorge Mario Bergoglio

IL CONCLAVE - Si chiamerà Francesco. Alle 19,06 il fumo dal camino aveva annunciato la scelta del nuovo Pontefice. Reportage fotografico del nostro Guido Picchio. Suona il campanone a Recanati, nella città dove è sepolto Gregorio XII, ultimo papa dimissionario prima di Benedetto XVI
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Papa Francesco si presenta

 

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Fedeli in attesa sotto la pioggia in piazza San Pietro

Aggiornamento delle ore 20.17 –E’ il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio il nuovo Pontefice: il 76enne, che compirà 77 anni il prossimo 17 dicembre, era arcivescovo di Buenos Aires. Si tratta del primo Papa latinoamericano nella storia della Chiesa cattolica. Ha scelto di chiamarsi Francesco, nome che non era mai stato scelto nella storia millenaria della Chiesa.
Appena eletto vanta già diversi primati: oltre ad essere il primo a chiamarsi Francesco, è il primo pontefice gesuita e il primo dell’America latina.
Bergoglio, come molti cittadini argentini, ha origini italiane: la sua famiglia era emigrata in Sudamerica dal Piemonte.

“Fratelli e sorelle, buonasera”, ha detto il Papa appena affacciato dal loggione centrale di San Pietro di fronte alla folla in attesa. “Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo… Vi ringrazio dell’accoglienza”, ha detto Francesco.

 

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La fumata bianca che il mondo aspettava

 

La fumata bianca che tutto il mondo aspettava è arrivata alle 19,06 in piazza San Pietro. Con l’inconfondibile segnale la Chiesa ha comunicato al mondo che il nuovo Papa è stato eletto. Sono stati necessari solamente cinque scrutini per decidere chi sarà il successore del dimissionario Benedetto XVI. La folla che ha atteso per tutto il giorno la comunicazione è esplosa in un urlo di gioia e a conferma della scelta del Papa è arrivato il suono delle campane. Il nome del nuovo Pontefice sarà annunciato da Jean – Louis Pierre Tauran, cardinale protodiacono al quale toccherà l’Habemus Papam

elezione_papa-1I 115 cardinali chiamati a scegliere il nuovo pontefice si erano riuniti ieri pomeriggio. Nella serata di ieri dal camino della cappella Sistina si era levata al cielo la prima fumata nera, così anche questa mattina alle 11,40. Questa sera però, dopo un attimo di incertezza, dovuto al colore del fumo in un primo istante grigiastro, il camino ha annunciato che la decisione era presa.
Questo conclave si è così caratterizzato per essere uno dei più brevi della storia, nonostante alla vigilia molti fossero concordi nel dire che non c’era una personalità forte di riferimento per tutti.

Per tutta la giornata  anche il nostro fotoreporter Guido Picchio ha atteso in piazza San Pietro tra le migliaia di fedeli  la fumata bianca. Con lui l’inseparabile amico don Felice Riva tra tanta gente accorsa da ogni parte del mondo. Suore, frati, preti, studenti di teologia e filosofia, seminaristi che hanno saltato le lezioni per volgere lo sguardo al camino. Bambini accompagnati dai nonni che si domandano perchè tanta gente, tifosi di Benedetto XVI papa emerito, una grande coreografia di ombrelli colorati e bandiere di vari stati. Le suggestive immagini che seguono documentano l’attesa da ieri notte fino alla fumata nera di questa mattina con il particolare dell’eremita scalzo che prega sotto la pioggia, ripreso da tutte le tv del mondo.

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Francesco Brugnaro

L’arcivescovo di Camerino Francesco Brugnaro, dalle parole ascoltate dai porporati prima del conclave, ha già delineato per il pontefice quattro impegni per continuare la grande tradizione dei suoi predecessori: “Guidare nell’unità e nella carità la Chiesa Santa di Dio perchè sia nel mondo la testimonianza autentica del vangelo di Gesù, far si che la Curia lavori per un servizio che sia sempre più pubblico, più noto, più tranquillo e più sereno, riflettere sulla fede e riscoprirne il grande dono attraverso l’approfondimento del Concilio vaticano II, favorire all’interno della Chiesa quel governo che riconosce a Pietro il perno dell’unità e dell’insegnamento evangelico ma  attraverso la collegialità.”

 

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La tomba di Papa Gregorio XII

 
A Recanati, nella città dove è sepolto Gregorio XII, dimissionario come Benedetto XVI, il campanone ha suonato per salutare il nuovo Papa.

Il Sindaco Fiordomo lo ha annunciato quale omaggio al Pontefice  per rinsaldare un legame tra la città di Recanati ed una storia alla quale spesso i mezzi di comunicazione hanno fatto riferimento nelle ultime settimane, dopo le dimissioni di Papa Benedetto. E’ infatti sepolto a Recanati, in Cattedrale, l’unico Papa non sepolto a San Pietro, l’ultimo dimessosi. Gregorio XII, nato Angelo Correr (Venezia, ca. 1326 – Recanati , 18 ottobre 1417), fu il 205º papa della Chiesa cattolica dal 1406 al 1415. È stato uno dei pochissimi pontefici ad aver rinunciato al ministero petrino (leggi l’articolo). Ad oggi, dopo la sua abdicazione, solo un altro pontefice, papa Benedetto XVI, ha rinunciato al ministero del Soglio Pontificio. GregorioXII fece la rinuncia durante il Concilio di Costanza (1415-18) al termine di una lunga storia che fonda le radici in pieno scisma d’occidente, quando uno sparuto numero di 15 cardinali si riunisce a Roma ed elegge papa Angelo Correr – veneziano, patriarca di Costantinopoli e governatore della Marca di Ancona. Il suo nome è Gregorio XII. Il nuovo papa si contrappone a Benedetto XII eletto dai cardinali francesi e residente ad Avignone. In un successivo concilio convocato a Pisa i cardinali presenti depongono i due papi giudicandoli eretici e facinorosi e ne eleggono un terzo, Alessandro V. Ma è proprio Gregorio XII che rimette a posto le cose affidandosi a un principe Malatesta di Rimini che appoggia un gruppo di cardinali risoluti che convocano il Concilio di Costanza. Nella giornata d’inizio il Malatesta dichiara a nome di Gregorio XII la volontà liberamente espressa di rinunciare alla carica di papa. Deposto contestualmente Benedetto XII, si procede all’elezione del nuovo capo della Chiesa. Ritornato ad essere Angelo Correr e nominato pontefice emerito di Roma e perciò riconosciuto come legittimo past- papa, conclude la sua esistenza nella Marca d’Ancona e muore a Recanati. La sua sepoltura è nella cattedrale nell’andito di accesso alla sacrestia accanto alle tombe di Angelo da Bevagna e Nicolò Delle Aste. La tomba di Gregorio XII è ancora meta di devozione da parte di visitatori provenienti da vari luoghi. C’è un gruppo di Roma, molto fedele, di cui fanno parte alcune persone che hanno assistito alla riesumazione della salma fatta negli anni sessanta del secolo scorso, le quali giurano che quando la tomba fu aperta, si sentì un profumo di rose inconfondibile.

(Reportage fotografico di Guido Picchio)


 
 
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L’ATTESA IN PIAZZA SAN PIETRO

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Don Felice Riva in piazza San Pietro

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Un pellegrino in piazza San Pietro

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Guido Picchio oggi in piazza San Pietro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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