«Rinuncio alla candidatura in una posizione eleggibile nella lista del Pdl. Lascio la politica, non posso permettere che nei primi sei posti fra Camera e Senato ci sia un solo marchigiano. Non accetto che le Marche vengano massacrate in questo modo. La nostra dignità non ha prezzo». Il coordinatore regionale del Pdl Remigio Ceroni affida queste parole a Facebook. Dopo settimane di tentennamenti da parte della direzione nazionale del partito, impegnata nella compilazione delle liste, la bomba è esplosa questa mattina con l’apertura della cancelleria per la consegna. Alle dimissioni di Ceroni sono seguite quelle dei coordinatori Alessandro Bettini di Pesaro, Andrea Assenti di Ascoli e Jessica Marcozzi di Fermo e non è detto che nelle prossime ore non seguiranno l’esempio altre figure eccellenti. Il coordinatore maceratese Mario Lattanzi si era già dimesso nelle scorse settimane per lo stesso motivo.
Già nei giorni scorsi il Pdl marchigiano aveva manifestato forti malumori e aveva rivendicato l’importanza di avere una rappresentanza più forte sul territorio. In particolare la direzione regionale aveva indicato Francesco Massi, capogruppo in consiglio regionale, Bugaro e lo stesso Ceroni. Berlusconi e i suoi, però, hanno manifestato l’intenzione di confermare le candidature del 2008 paracadutando così dall’alto, oltre ad Angelino Alfano, Baldelli, molto stimato da Berlusconi e Ignazio Abrignani che è legale per le liste elettorali.
Solo al quarto posto, con poche possibilità di elezione, ci sarebbe l’unico marchigiano, appunto Remigio Ceroni. Tra l’altro la direzione marchigiana aveva anche criticato fortemente il metodo utilizzato proprio perchè non c’erano state consultazioni sul territorio e le decisioni, prese da pochi e imposte dall’alto, non erano affatto gradite.
Le dimissioni di Ceroni, dopo quelle di qualche settimana fa del coordinatore provinciale Mario Lattanzi, lasciano il Pdl locale senza le guide che lo hanno portato avanti negli ultimi anni, senza considerare i molti amministratori che hanno lasciato alla volta di Fratelli d’Italia, movimento che fa capo a Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto, tra i quali Carlo Ciccioli, figura di riferimento e il consigliere regionale Francesco Acquaroli (leggi l’articolo) e de La Destra di Storace, oltre a Franco Capponi che ha seguito l’ex premier Mario Monti.
Oggi il Pdl dovrebbe ufficializzare le liste su tutto il territorio nazionale.
(a. p.)
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Da parole dei suoi amici di partito:
‘ERA ORA!! Per anni non si è fatto mai vedere sul territorio, che pretendeva??’
Ma quanto siamo bravi noi marchigiani o a cambiare casacca secondo tornaconti personali o a mollare. Ma fino ad ora dove stavate, quale impronta di serietà e laboriosità avete dato o lasciato al partito? Quanti giovani avete educato ed istruito al di la delle sempre e solite cene vicine ad ogni elezione? Il territorio non può e non deve essere riscoperto all’ultimo minuto.
lascia la politica!!! Dopo che Berlusconi l’ha reso MILIONARIO con una pensione d’oro e con la famiglia sistemata senza nessun merito personale basta vedere i cambiamenti nelle marche ‘niente’….. mi dispiace solo una cosa Ceroni che tu la mattina ti puoi permettere di non alzarti per andare a lavorare tu e la tua famiglia tirate avanti uguale……svegliatevi cittadini!!!!!!
Era ora!!!
Tipico comportamento da Berlusconiano col culo attaccato alla poltrona: niente seggio, niente politica!!!
Come se la politica non si facesse anche e soprattutto nel territorio… chissà quando lo capiranno gli elettori di centrodestra quel’è l’unico “ideale” del loro schieramento: soldi facili e privilegi!!!
Mi chiedo solo a chi cercherà di rivendersi ora…
Ceroni pensva che avendo partecipato al 99,5% delle sedute della Camera (è stato tra tutti i parlamentari il più presente) , avrebbe potuto avere un occhio di riguardo dal Rais Berlusconi…..
E invece no!!!!!
Noi marchigiani non contiamo un c…..
I più furbi, visto il caos nel quale stava il PDL , se ne sono già andati avendo già saputo che non ci sarebbe stata “trippa per gatti” (candidature in posizioni appetibili ) !!! Vedi le dimissioni di Lattanzi dalla carica di coordinatore provinciale e soprattutto quella di Capponi che si è trasferito con da Monti (4^ posizizione in lista con possibilità pari a zero per uno seggio alla camera) ed addirittura ha sbattuto la porta del PDL (del gruppo consiliare regionale) dopo che gli è stato rinnovato l’incarico di collaborazione dallo stesso PDL, ritornando nella sua ex casa democristiana!!!
Solo ambizione personale …coerenza =zero! Good Luck!
Molto più coerenti sicuramente i Fratelli d’Italia che hanno preso le distante dal Rais….anche se ..stanno nella stessa coalizione!
non una grande perdita.
Ceroni ha il 99,88% di presenze, tra i più elevati, ma l’indice di produttività parlamentare è piuttosto basso, risultando 182esimo su 630 deputati.
Tutti i dati si trovano qui: http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/288
Sullo stesso sito si trovano inoltre, i dati di tutti i parlamentari, pertanto è molto utile per capire DAVVERO come si comportano costoro, una volta che son li. Divertitevi a curiosare, sarà una sorpresa… o forse no.
Ciò significa che se fosse stato candidato in posizione sicura, non avrebbe lasciato la politica ??
E se il PDL grazie alla rimonta che (pare) stia facendo a livello nazionale prendesse il quarto seggio nelle Marche, cosa farà Ceroni, tornerà subito in politica, o si dimetterebbe dopo la “miracolosa” elezione ?!?
Mah…
…ma rimango sopratutto sbalordito per la scelta di Franco Capponi e il suo ex compagno di merenda Antò Pettinari, la politica è capace di fare miracoli!!!!!!!e non finisce mai di stupirci caro Conti, tuo padre che dice?
Uno che fa (faceva?) parte di un Partito che ha mandato all’aria la legislatura anche per non modificare la legge elettorale e consentire così di candidare chi vuole il capo, se lo poteva aspettare. Adesso avranno capito lui e i suoi amici perché le “primarie” non si sono fatte e non si faranno mai da quelle parti.
Premettendo a tutti quelli che hanno detto “cose non vere” che dal 2011 il sottoscritto e’ Capogruppo in Provincia del Partito Popolare Europeo e con questo replicare a tutti coloro che parlano senza informarsi che il sottoscritto ha chiesto ripetutamente il rispetto dello Statuto del PDL e a seguito del mancato rispetto delle regole contenute nello stesso e delle piu’ elementari norme democratiche come ad esempio:
1)La modifica della Legge elettorale con l’introduzione della preferenza per consentire ai cittadini ed ai territori i propri rappresentanti;
2) l’annullamento delle primarie per la scelta dei candidati;
3) la inopportuna ricandidatura del presidente Berlusconi;
4) la mancata esplicitazione dei termini dell’accordo con la Lega che porterà la politica del PDL verso l’antieuropeismo e alla difesa di interessi del Nord e di pochi fortunati conservatori; e a valutazioni collaterali come la caduta del governo Monti dopo averne elogiato la leadership e condiviso tutte le scelte e la mancata attivazione di una iniziativa di ricostruzione del campo dei popolari e dei moderati, dei liberali e dei riformatori con espresso riferimento ai valori del PPE e in particolare della scelta di una convinta e attiva partecipazione Europeista del PDL al Partito Popolare europeo, alle sue politiche di sviluppo economico, monetarie, di attenzione verso le giovani generazioni,
ha deciso, con invio di atti scritti e con il dolore per i tanti amici che ancora militano nel PDL, con i quali abbiamo condiviso anni di impegno e di lavoro, conseguendo anche importanti risultati in termini politici ma anche di progetti e di risultati raggiunti ha deciso di non rinnovare la sua adesione al PDL e di sentirsi libero di aderire all’Unico Partito che oggi in Italia fà riferimento ai miei valori di sempre: il PARTITO POPOLARE EUROPEO e cioe’ la SCELTA CIVICA di MARIO MONTI.
Di fronte anche alle scomposte reazioni di chi non doveva dire nulla, per le tante negatività portate nel PDL Maceratese e Civitanovese, ho risposto anche al ????? Brini e motivando dettagliatamente la mia scelta ai piu’ come potrete leggere in seguito.
A BRINI dico: Una delle ragioni di massima soddisfazione nel lasciar il PDL e’ proprio quella di non aver più nulla a che fare con Te. Ma la mia è scelta di responsabilità e non dipende da questo ma……….
…….seppur come diceva Napoleone Bonaparte, “Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi” debbo una risposta di chiarezza, non solo a Brini certamente, colui che ha fatto brillare meno il Popolo della Libertà in Provincia di Macerata, ma ai tanti amici che hanno riposto in me alcune delle loro aspettattive e la loro fiducia e che garantisco, almeno per le possibilità personali, di continuare a mantenere mantenere.
I tanti che mi conoscono sanno bene della mia appartenenza critica al PDL, sia per la storia recente di profonda contraddizione rispetto ai Valori del Popolarismo Europeo (io sono iscritto al PPE) ma anche per non aver mantenuto a livello nazionale quanto promesso con il Progetto riformatore presentato nel 2008, fondato sulla meritocrazia, sullo sviluppo, sulla creazione di nuovo lavoro e nuova formazione per i giovani, la restituzione della sovranità democratica agli elettori nella scelta dei propri rappresentanti, nella riduzione della spesa pubblica e in una maggiore integrazione Europea.
Proprio sul tema dell’Europa, l’Italia, , attraverso diversi rappresentanti ha sviluppato negli ultimi anni un rapporto complesso nei confronti del resto del mondo: da una parte siamo un Paese che si è sviluppato in gran misura grazie alla propria capacità di imporsi, con creatività ed efficienza, come con il Made in Italy sui mercati internazionali, specie quelli europei.
Dall’altra, nel momento in cui l’emergenza di nuovi attori internazionali ha modificato equilibri che ci avevano permesso di prosperare, nella società italiana sono apparse molte voci dubbiose nei confronti della ineludibile globalizzazione, che hanno spostato l’attenzione da cosa l’Italia avrebbe dovuto fare per prepararsi al meglio ai nuovi scenari, a uno sterile dibattito sui mali della globalizzazione. Ha fatto riemergere atteggiamenti conservatori che, nel nome di uno pseudo-nazionalismo di ritorno, vogliono invece proteggere rendite di posizione, a scapito in primo luogo dei cittadini italiani, delle nostre imprese e dei tanti giovani che sono stati educati e formati all’integrazione Europea.
Pensiamo all’Europa: lo spazio europeo è stato quello della rinascita dell’Italia dalle macerie della seconda Guerra Mondiale e grazie a statisti come De Gasperi e altri teorici di una Europa della pace, della democrazia sopranazionale e dello sviluppo coerente , come Robert Schuman e Konrad Adenauer, Don Sturzo, Altiero Spinelli, le nostre imprese hanno iniziato ad esportare, hanno creato crescita e occupazione infondendo anche lo stimolo incessante al cambiamento e alla modernizzazione della nostra società.
Che riforme avrebbe mai fatto un parlamento italiano, come quello di questi ultimissimi anni, più attento a preservare che non a rinnovare – se non fosse stato per ottemperare alle esigenze dell’integrazione europea e delle nuove frontiere che essa propone con i suoi Programmi?
E quanto sarebbe durato il metodo di non decidere, allargando i cordoni della borsa in un processo d’indebitamento infinito, se non fosse venuto l’euro ad abbassare (sino all’agosto 2011) i nostri costi finanziari e ad obbligarci a un maggiore rigore, cui la nostra classe politica non è abituata?
Sembra che oggi, l’unico a sostenere che “l’Europa sia un’occasione per modernizzare la nostra società” sia proprio il Presidente Monti.
E’ Monti e con Lui i Popolari Europei, che oggi pensano che cogliendo a fondo le possibilità che la globalizzazione, prima europea e poi mondiale ci offre, sia l’unica opportunità, come in parte dimostrato in questo anno di governo, per riprendere la crescita su basi nuove, attraverso la ricerca, il richiamo di capitali esteri, la vicinanza della BCE e la sua garanzia di intrevento sulle tensioni del debito nazionale, la valorizazione del capitale umano che l’Italia dispone, con tanti giovani formati ma che non hanno oggi nessuna opportunità a causa di un mercatio del lavoro bloccato e l’assenza di valide iniziative di sviluppo e di innovazione.
L’Europa non e’ un male da cui rifuggire o un treno da cui poter scendere a piacimento; e’ un’occasione da sfruttare per modernizzarci, divenire più competitivi, più forti nel mondo.
A forza di non capire l’Europa, di mandarvi rappresentanti inadeguati o “trombati” in casa, il peso dell’Italia in Europa si è indebolito sempre più e le voci italiane nella politica europea sono divenute sempre più flebili: in parallelo al processo d’allargamento, l’Italia ha perso peso politico in Europa, lasciando anche la leadership nell’area mediterranea.
Poi, quando i grandi temi discussi al Parlamento Europeo arrivano a quello nazionale per la ratifica, li scopriamo, senza però poter più incidere. Normalmente il dibattito in Europa è avvenuto qualche anno prima, mentre noi ci occupavamo del nostro particolare, come l’ennesima (non)riforma della giustizia, delle (dis)avventure dei nostri leader o dei privilegi dei nostri parlamentari o dei costi della politica e l’arretratezza della Burocrazia.
L’immagine dell’Italia nel mondo è stata penalizzata per anni da una classe politica impreparata. Ma l’Italia non è solo quello: è molto di più, e può ancora recuperare il terreno perduto. L’esperienza dell’ultimo anno, anche se faticosa, ha cominciato a trasmettere un’altra idea di Italia, in linea con il mondo, con l’Europa e le sue startegie.
Io non ho tradito !! È questa la linea a mio avviso da perseguire, senza parlare di “salti della Quaglia” o di “tradimenti” (anche se sarebbe facile per me indicare chi ha tradito) per non cadere nella tentazione di tuffarsi di nuovo nel populismo, nell’autoreferenzialismo, nei cammini apparentemente facili che in realtà peggiorano la vita degli italiani. I problemi non si possono ignorare, perchè nel mondo globale non si può sopravvivere con rendite di posizione, ma solo se si è aperti, propositivi, competitivi, attenti alle trasformazioni e conseguentemente sforzarsi di adeguare i propri modelli sociali e di sviluppo.
Personalmente io non cambio Partito, come ho già detto rimango convintamente aggrappato ai valori del Partito Popolare Europeo, sono altri semmai a dover dire e dimostrare che non abbandonano questa prospettiva di futuro per i nostri giovani, di solidarietà e sussidiarietà, di pace per i popoli, di sviluppo per le imprese e per l’uomo, come invece traspare dai programmi del “PDL nuovo corso” e nelle alleanze con forze antieuropeiste in corso di ratifica.
Con poche righe ho risposto anche a BrINI e chi, inengenuo servitore, parla di tardimento…….senza sapere che la persona e’ un’altra cosa dal servire…….
Con la linearità che mi e’ solita, posso rassicurarare tutti che il giorno stesso delle dimissioni dal PDL, il 31 Dicembre, ho trasmesso la richiesta di dimissioni dall’incarico, che mi era stato affidato dal PDL in Regione proprio al Capogruppo Massi, anche se tutti come Brini sànno , io ero solo comandato in quel lavoro, in quanto già Funzionario Direttivo della Giunta della Regione Marche dal 1990. Quindi lavorare al gruppo o ai servizi della Giunta nulla cambia per il sottoscritto;
· L’attacco a salve di Brini contrasta pero’ pesantemente con la sua personale posizione: e’ solo Lui infatti ad essere abbarbicato alle rendite di posizione dato che, come riportato anche dalla stampa, insiste a voler restare a fare il Presidente delle Farmacie di Civitanova, proprio quando ha perso la guida del Comune di Civitanova Marche e competerebbe alla nuova maggioranza (salvo inciuci) l’indicazione delle Linee di sviluppo e di responsabilità dell’azienda;
· quanto alla mancanza di democrazia nella scelta dei candidati ai vari livelli ritengo di non essermi mai autocandidato (non ho mai svolto funzioni di Coordinamento all’interno del Partito) ma questa scelta e’ stat funzionale a vincere importanti competizioni elettorali, con un particolare però, mentre il sottoscritto normalmente conseguiva personalmente risultati elettorali di 10 – 15 punti % in piu’ del Partito, apportando quindi un valore aggiunto anche personale, molti altri prendevano meno delle medie del Partito, anche nei loro territori, come nel suo caso alle ultime Regionali e Provinciali (non risultando eletto in nessuna delle competizioni) recando un nocumento al raggiungimento degli obiettivi della coalizione e quindi abbassando le performance che da solo il partito garantiva;
· Non devo cambiare nome ed adesione al mio gruppo, in quanto come Brini sà, dal momento della formazione dei Gruppi nel Consiglio Provinciale 2011, il sottoscritto ha costituito già in tempi non sospetti (Giugno 2011), nel rispetto ai suoi principi e valori fondanti, il gruppo “PARTITO POPOLARE EUROPEO – Modello Macerata). In ogni competizione elettorale a cui ho partecipato da protagonista ho fatto sempre sottoscrivere a tutti la “CARTA dei VALORI del PPE” prima di dar vita alle varie coalizioni, per sottolineare la mia linearità.
Franco Capponi (Capogruppo PPE Consiglio provinciale Macerata)
E bravo Ceroni. Il suo intervento è sicuramente da leggere con attenzione, memorizzare e divulgare. Gli approfondimenti “diretti” delle tante chiacchiere che si sentono in giro, sono sempre un fatto positivo.
Certo che quando si critica quello che avviene in altre formazioni (come il PD ad esempio) occorrerebbe partire da come stanno combinati gli tutti gli altri. Qualcuno ha avuto da ridire ad esempio perché tra i candidati del PD una persona è stata catapultata in regione dall’alto.
Una volta Andreotti ebbe a dire che il Potere logora chi non ce l’ha. Viene da dire che il Potere logora chi l’aveva e sa di non poterlo riavere.
Mentre nel PdL, dopo aver più o meno ironizzato sulle modalità delle primarie PD ( anche in passato) si accorgono solo ora che “non c’è trippa per gatti”, ho la vaga sensazione che “@Franco” abbia ” intravisto” prima di altri (diciamo “qualche” giorno prima) la siatuazione e, da politico navigato quale è ( un po’ come l’amico “Tonino”), ha gettato lo sguardo ben oltre il 24 febbraio 2013; ha capito che per questa tornata deve pazientare e sottoporsi ad una necessaria “gavetta” nel partito montiano per essere “prima misurato” e poi eventualmente proporre la sua candidatura alle prossime elezioni europee. Tutto dipenderà dal “risultato” che insieme ad altri sarà capace di far conseguire ai candidati montiani delle Marche. Ovvero, quale “pacchetto” di voti riuscirà a spostare dal PdL a Monti-Casini-Fini ecc.
‘Sto continuo richiamo al PPE e all’Europa… a me pare che abbia già iniziato a predisporre il percorso e la campagna elettorale per le europee.
“Corrigetemi” se sbaglio.
La storia mercenaria, iniziata qualche anno fa, continua.
Il professore Monti vorrebbe presentarsi come “nuovo“, ma chi si è messo intorno puzza di stantio. Non solo parlo di Casini e Fini, ma della Merloni, poc’anzi del PD, e dei diversi transfughi verso il miraggio dell’Uomo della Goldman Sachs, della Commissione Trilaterale e del Gruppo Bilderberg – organizzazioni “occulte” in odore di satanismo (secono l’esorcita padre Amorth) che, come tutti sanno, sono interessate al bene della gente comune, della maternità, e a fare ripartire l’economia dalle piccole e medie imprese, dell’artigianato, della proprietà contadina e del piccolo commercio.
Per i resto, vediamo solo vecchi individui paludati di rosso, rosée, bianchiccio, verdolino marcio, azzurro inquinato. L’unico nuovo è Ingroia, come pure nuovi sono i ragazzi del Movimento 5 Stelle.
Le grane di casa nostra sono l’On. Ceroni e Marinelli del PD: dimostrazione che democrazia e volontà popolare quelli dei vertici se le mettono sotto i piedi.
ganm gam stile…buon ruttino digestivo allora…
Ci mancava solo il satanismo e l’esorcista. Se non ci fosse dovrebbero inventarlo…….
Era ora.Non se ne poteva più!
Franco hai fatto il tuo tempo.
Berlusconi come sempre fa miracoli….oggi Ceroni dopo una lunga chiacchierata amichevole con Silvio ritira le sue dimissioni a danno di Casoli…avevo detto che la politica fà miracoli….
dal corriere.it di oggi:
IL CASO CERONI NELLE MARCHE – Nelle Marche era esploso il caso Remigio Ceroni. Il coordinatore regionale aveva lasciato per i troppi «paracadutati» nelle liste di Camera e Senato nelle Marche. Adesso, però, rientra nelle liste. «Mi metto a disposizione e accetto la candidatura, al presidente Berlusconi non si può dire di no». Ceroni, infatti, ha incontrato l’ex premier a Palazzo Grazioli e ha accettato la candidatura al quarto posto in lista alla Camera, dopo il segretario Angelino Alfano e Ignazio Abrignani e Simone Baldelli.
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…….una domanda: Casoli, Piscitelli e Massi non sono marchigiani come il coordinatore del PDL Ceroni?!?!
Un altro che ha approvato il trattato del Mes e fiscal compact senza nulla da obiettare mettendoci alle corde. Fonte: http://parlamento.openpolis.it/parlamentare/remigio-ceroni/288
È doveroso premettere che in democrazia ogni individuo è libero nelle sue scelte è la coerenza dei propri operati semmai oggetto di critica.
Per cui si dovrebbe dedurre che la scelta è libera ma le giustificazioni rispetto alla coerenza no.
I problemi di democrazia dentro il PDL oggi Forza Italia ieri è sempre lo stesso la legge “porcello” esiste oggi ma c’era anche ieri, le primarie non mi risultano mai utilizzate dentro il PDL: Mi pare anche che nelle ultime elezioni politiche del 2007 i candidati locali correvano per il PDL ma l’’eletto è stato un catapultato da Roma La Malfa. Questo però non ha costituito irritazione per i berlusconiani doc di Macerata la lista elettorale per la provincia si targava “ BERLUSCCONI PER CAPPONI” .
La lega anche ieri era antieuropeista e da sempre è stata alleata a tutti i livelli anche a Macerata con il PDL.
Berlusconi e il Berlusconismo ci pare sempre lo stesso anzi oggi è forse migliore, forse quello che è cambiato è “l’opportunità” di una collocazione migliore come purtroppo è accaduto qualche anno fa con la caduta della prima repubblica e, in quel momento F,I, era un buon trampolino di lancio per l’occupazione di poltrone.
La filosofia popolare sembra essere sempre attuale: “quando muore il cane i primi che scappano sono le pulci”. Peccato che il cane non sembra morto anzi………
Comunque noi siamo per la democrazia e il ravvedimento.
Mi rimangio il commento precedente. Posso? Ma vaff…..