Buttiglione capolista Udc nelle Marche
Ancora polemiche nel Pd e nell’Idv

VERSO LE ELEZIONI - Il responsabile dell'organizzazione del Partito Democratico Daniele Salvi spiega l'iter della compilazione per placare le proteste. I dipietristi se la prendono con Favia e Giorgi, passati al Centro Democratico. L'appello del consigliere Pizzichini (Udc): "Diffidate dagli affabulatori". Il Mir punta su Tamara Moroni
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Rocco Buttiglione con Antonio Pettinari

Se a generare una gran confusione alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio ci saranno ben 215 simboli, tanti ne sono stati presentati venerdì, giorno di scadenza, si sta invece chiarendo la situazione delle liste che man mano vengono completate dai singoli partiti.

BUTTIGLIONE  GUIDA L’UDC NELLE MARCHE – Come già annunciato nei giorni scorsi il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione sarà capolista alla Camera nelle Marche. Al secondo posto ci sarà il deputato uscente Amedeo Ciccanti, al terzo l’attuale assessore regionale ai Servizi sociali, il recanatese Luca Marconi.

LA POLEMICA CONTINUA NEL PD – Nel Pd non si placano le polemiche per le liste che hanno spopolato anche sulle bacheche Facebook degli esponenti maceratesi. Risponde il reponsabile regionale dell’organizzazione Daniele Salvi: « Non credo che il Pd abbia deciso di chiudere con largo anticipo le liste di Camera e Senato per dedicarsi nei giorni successivi alle polemiche. Il sempre difficile lavoro di composizione della proposta di lista che la Direzione nazionale ha approvato all’unanimità, con il voto quindi anche dei rappresentanti marchigiani, è stato svolto dal partito regionale in modo trasparente e collegiale. E’ stato condiviso nell’esecutivo regionale del partito, di cui fanno parte tutti i segretari provinciali e dove era assente soltanto quello di Macerata. E’ stato approvato nella Direzione regionale del 4 gennaio senza voti contrari ed è stato inoltrato a Roma nella versione fornita alla stampa per la decisione conclusiva. La direzione nazionale, cui compete per Statuto l’approvazione definitiva delle liste del partito, l’ha integrata e modificata in autonomia e l’ha deliberata insieme a quelle delle altre regioni italiane.
Né sono pervenute all’Unione regionale comunicazioni da parte degli organi nazionali di garanzia rispetto all’accoglimento dei diversi ricorsi presentati, non potendosi a rigore intendere come formale accoglimento di un ricorso la nota pervenuta due giorni dopo la votazione delle liste da parte della Direzione nazionale, con la quale il Comitato nazionale dei Garanti precisa che non è tenuto a dare “interpretazione unitaria ed univoca” rispetto a quanto richiesto dalla Commissione regionale. Tutto questo per dire che continuare a pensare che la Direzione regionale possa modificare quanto votato dalla Direzione nazionale non ha alcun senso e rischia soltanto di alimentare sospetti e polemiche deleterie per l’immagine del Pd».

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DavId Favìa e Paola Giorgi

L’IDV ATTACCA I FUORIUSCITI FAVIA E GIORGI –Non mancano le polemiche neanche nell’Idv e ad essere presi di mira da iscritti e simpatizzanti dell’Idv sono David Favia e Paola Giorgi che hanno lasciato il partito per aderire al Centro Democratico di Massimo Donadi: «La responsabilità del divario creatosi nel tempo tra PD e IDV – si legge in una nota –  è da ascrivere anche al comportamento di ex-esponenti locali, come Favìa e Giorgi, avvezzi ai continui attacchi alle amministrazioni di centro-sinistra, quali le giunte di Ancona, Macerata, Civitanova, ecc. . Un comportamento che si commenta da sé e che dimostra incoerenza con l’attuale posizione politica. Veramente il PD è alleato con loro? C’è da chiedersi infatti se il riavvicinamento alla coalizione PD-SEL è reale o solo opportunismo politico. Come non ricordare i ridicoli manifesti con Pinocchio commissionati da Favìa a Civitanova la scorsa estate? L’ex-coordinatore regionale, senza tenere in considerazione il parere degli eletti IDV, dopo la vittoria di Corvatta ha esercitato fortissime pressioni per passare subito all’opposizione, screditando il centro-sinistra locale, risultato vincente a Civitanova dopo ben 17 anni di governo della destra, con noncuranza dei gravi problemi della città, come l’indebitamento del Comune, lasciati dalla precedente amministrazione».

IL MIR PUNTA SU TAMARA MORONI – “ Moderati in Rivoluzione” guidato dal suo fondatore e leader , l’ avvocato, professore e imprenditore modenese Gianpiero Samorì, che col suo simbolo elettorale partecipa alle elezioni politiche 2013 su tutto il territorio nazionale come Lista Indipendente in coalizione al centrodestra sarà presente anche nelle Marche con l’unica candidata maceratese Tamara Moroni tra i 16 in lista per la Camera e gli 8 per il Senato. Il movimento comunica che «martedì 15 gennaio, in chiusura della fase di raccolta firme a sostegno della Lista MIR, sarà presente a Macerata nei pressi di Via Garibaldi dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 per espletare l’ultimazione degli appositi moduli di sottoscrizione a Camera e Senato contenenti la lista dei candidati per la Regione Marche e per fornire ai cittadini ogni informazione richiesta sull’ associazione politica di nuova formazione, in vista anche della composizione a breve di comitati elettorali locali» .

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Massimo Pizzichini

SI AL NUOVO, NO AL NUOVISMO – A lanciare l’appello è Massimo Pizzichini, consigliere dell’Udc al Comune di Macerata. «E’ giusto che ci sia un continuo ricambio tra i banchi del nostro parlamento, ma evitiamo che ci siano, in nome del nuovo, dei dilettanti allo sbaraglio. Il riferimento è a quanto accaduto con la fine della cosiddetta prima Repubblica. I partiti nati dalle macerie della Democrazia Cristiana, Lega e Italia dei Valori in primis, sono stati i primi che ben presto hanno approfittato del loro ruolo. Loro, che hanno additato alla Democrazia Cristiana di aver usato soldi pubblici per far rimanere a galla un’ideologia e un partito ritenuto superato, sono stati i primi in pochissimi anni ad arricchirsi a livello personale, vedi la famiglia Di Pietro o la famiglia Bossi. Perciò ben venga il nuovo ma non il nuovismo.  A quando una politica normale? Che s’interessi veramente del bene comune. Che fa seguire alle parole i fatti. Evitiamo di dar credito agli affabulatori che s’avvicinano alla politica o che hanno governato di recente solo per soddisfare le proprie esigenze personali».



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