di Filippo Ciccarelli
Monte Bove, inverno. Complice la perdurante alta pressione che dura dalla seconda metà di dicembre, sul versante di una delle più alte montagne dei Sibillini non c’è molta neve. Simone Gatto, biologo e guida escursionistica, si reca in montagna per andare a caccia di foto: il suo obiettivo cattura un gruppo di camosci a cui, ben presto, si avvicina in volo un rapace di dimensioni notevoli.
“Ero appostato ed ho visto un’aquila reale che ha cercato di catturare uno dei camosci: questi hanno subito cominciato a scappare, e sono riusciti a fuggire nonostante i tentativi del rapace. E’ la testimonianza di un equilibrio ecologico che è rinato sui Sibillini”.
Ma un camoscio non è una preda un po’ troppo cresciuta per un’aquila?
“I camosci sono prede grandi, ma non troppo: un’aquila reale riesce a spostarli e a farli cadere in un dirupo. Non riesce a sollevare completamente un esemplare adulto, ma può catturare in volo un cucciolo. Anticamente tra le prede dell’aquila c’era il bestiame, i rapaci cacciavano anche agnelli e pecore. Il bestiame, però, è diventato sempre più raro”.
Com’è la situazione delle Aquile sulle nostre montagne?
“Ci sono sempre state sui Sibillini: la coppia nella zona di fronte a Casali di Ussita nidifica in più punti sulla parete del Monte Bove. Dopo l’istituzione del Parco le coppie sono aumentate”.
Il ritorno dei camosci sui Sibillini si deve invece alla reintroduzione, avvenuta nel 2008, di alcuni esemplari provenienti per la gran parte dal Parco Nazionale d’Abruzzo, ma anche dalle riserve del Gran Sasso e della Maiella. La loro presenza nelle nostre zone è testimoniata dalle tante foto pubblicate sul sito Camoscio Sibillini: si consiglia comunque di non infastidire e avvicinare questi rari animali che è possibile incontrare durante le escursioni in alta montagna.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Io l ho vista da vicino qualche anno fa…un emozione indimenticabile!!!
Un’emozione indimenticabile……
chidetelo al gestore del rifugio del Fargno che ha visto, dalla distanza di pochi metri, un’aquila che gli portava via il cane.
mi spiace per il cane, ma è la natura e la montagna la sua casa. Vince il più forte.
Casomai è il rifugio del Fargno ad essere “fuori posto”…
Però possiamo sempre farci fare dai nostri politici un apposito disegno di legge per normalizzare i pasti delle aquile…
L’Aquila si chiama reale quindi può fare questo ed altro.
Il rifugio del Fargno è una delle cose belle dei Sibillini.
Fuori posto sarai tu, caro Francesco66
I politici non faranno mai questo disegno…sono troppo rapaci di loro…. 🙂
Purtroppo sempre più spesso l’unico disegno che sempre più politici comprendono è €
🙂
@giuseppe matteucci
Conosco molto bene il rifugio e tutta la zona.
Il mio post non era contro il rifugio… Mi sembra ben scritto e si capisce bene. Solo lei non l’ha capito. La prossima volta lo scrivo in dialetto visto che lo comprende meglio dell’italiano.
Saluti
Foto bellissime, che fanno il paio con quelle che hanno documentato la presenza dei lupi sul sentiero della Sibilla (quello orribile a zig-zag, che noi, al CAI di Macerata, definivamo il segno di Zorro) e che documentano la giustezza della battaglia di tanti anni fa per l’istituzione del parco dei Sibillini.
C’è un ecosistema che, a distanza di anni, con la protezione ambientale che ne è derivata e con una politica sapiente di reintroduzioni, ha riportato sulle nostre montagne animali di grande rango e ha incrementato il numero di quelli già presenti. Manca l’orso appenninico, almeno non ricordo di articoli che ne abbiano documentato la presenza, riscontrato però nel confinante Parco dei Monti della Laga, con elevate possibilità quindi di sconfinamenti nel nostro Parco dei Sibillini e forse di insediamento stanziale.
@ Bommarito: Si riferisce alle foto scattate ai lupi dal sig. Maurizio Stacchiola, pubblicate su C.M. nei giorni scorsi, scattate lungo la strada che da Pintura di Bolognola porta al rifugio del Fargno. Certamente anche sulla Sibilla bazzicano i lupi essendo la specie in costante incremento. Per quanto riguarda l’orso, fino a 2-3 anni fa nel Parco dei Sibillini è stato avvistato più volte ed anche fotografato un maschio (che gli esperti avevano chiamato Ulisse, perchè come l’eroe mitologico, aveva vagato sulle montagne fino ad arrivare da noi). I segni della sua presenza sono stati molteplici compresa l’aggressione a degli alveari a Vallecanto in Comune di Acquacanina. Si sperava che nelle sue ripetute apparizioni sulle nostre montagne lo avesse seguito una compagna per formare la prima famigliola di orsi dei Sibillini. Questo, purtroppo non è avvenuto, e dalle informazioni che ebbi circa un anno fa da funzionario del Parco, l’orso si trovava nella zona del Lago della Duchessa (sulle montagne tra le province di Rieti e L’Aquila nella zona della riserva naturale del Monte Velino). Personalmente sono convinto (come diceva il Presidente Graziani) che un altro orso verrà sulle nostre montagne con la sua compagna e magari con un cucciolo. Ad ogni buon conto L’Ente Parco effettua uno stretto monitoraggio degli animali selvatici presenti ed allo stesso ci si può rivolgere per avere notizie precise in merito.
Per Mauro Angelo Blanchi
Ha ragione, ricordavo male, le foto con i lupi riguardavano la strada che dalla Pintura porta al Rifugio del Fargno (strada d’inverno pericolosissima: tanti anni fa, quando stavo nel CAI e nel Soccorso Alpino, ogni tanto capitava di andare a recuperare qualche cadavere di escursionista scivolato per il ghiaccio, in particolare in una curva malefica a circa metà percorso, nel dirupo sottostante).
Grazie per le informazioni sull’orso Ulisse, purtroppo ritornato nella zona del Lago della Duchessa, altro posto bellissimo, che mi fa tornare alla mente il sequestro Moro e un tentativo di depistaggio che avvenne in quel frangente. Speriamo in un ritorno di una famiglia di orsi al completo.
@ Bommarito: Grazie di avremi fatto ricordare che, durante il sequesto Moro, anche il lago della Duchessa fu interessato dalle ricerche. Voglio ricordare l’alto profilo dello Statista assassinato.
Caro Blanchi, non c’entra niente con i lupi, le aquile e gli orsi, ma, sempre andando indietro con la memoria, mi sovviene che il lago della Duchessa, pochi anni prima del sequestro Moro, fu teatro di uno scontro a fuoco tra le forze dell’ordine ed alcuni militanti dei NAR o di Ordine Nuovo, con due morti del terrorismo di destra rimasti uccisi.
Caro Bommarito, probabilmente ti confondi con un altro lago su un altro piano:
Il 30 maggio 1974 l’altopiano di Rascino fu teatro di uno scontro a fuoco tra un gruppo di neofascisti e le forze dell’ordine, durante il quale venne ucciso (eufemismo) Giancarlo Esposti, militante di Ordine Nero.
Gabor, hai una memoria di ferro, sicuramente migliore della mia!
Grazie a tutti per l’interesse verso questo articolo!
Simone
http://www.camosciosibillini.it
e veramente 1 spettacolo.certe scene si vedono solo in trentino.
Ma questo non è il Trentino… sono i Sibillini! e più precisamente il Monte Bove di Ussita! 😉 nella nostra Provincia di Macerata
http://www.camosciosibillini.it
Caro Simone,
il Parco Nazionale dei Monti Sibillini deve essere valorizzato. Non dimentichiamo che oltre agli animali c’è la la famosa Grotta della Sibilla (da riaprire). E poi ci sono le Fate, donne celtiche vere non con i piedi di capra, la cui storia è tutta da scrivere. C’è qualcuno che lo può fare?
Comunque, ripeto, complimenti per le foto.
Il Parco sta facendo già qualcosa per la valorizzazione dei Sibillini, naturalmente per il fatto della Grotta, non è semplice, di sicuro bisognerebbe fare indagini geologiche più precise prima di qualsiasi intervento sul sito stesso. Ciao, Simone
http://www.camosciosibillini.it