Non si ha memoria nell’ultimo secolo di alcun provvedimento legislativo che, ispirato al riordino, sia stato capace di creare tanta confusione e disarmonia tra i territori italiani come l’articolo 17 della spending review, ridefinito dal quotidiano di informazione giuridica Leggioggi “arma di distrazione di massa”. Nelle Marche, sembra di essere piombati all’improvviso nel Far West con alcuni personaggi della scena politica pronti a sparare più forte possibile, senza tenere affatto in considerazione che in gioco ci sono servizi ai cittadini e funzionalità dei territori, altri costretti a difendersi e qualcuno che piomba sulla scena e, anzichè placare gli animi, mette il silenziatore alle pistole. La riunione del Cal (Consiglio delle Autonomie Locali), organo deputato a presentare una proposta di riordino,si è svolta questa mattina ad Ancona ed è diventata uno scontro a fuoco che ha visto da una parte le Province di Ascoli e Fermo, disposte dopo anni di scontri e incomprensioni, sfociati nella separazione dei due territori, pronte a sparare su Macerata e sul resto delle Marche con la proposta (provocatoria?) di dividersi in due macro Province, una a Nord e una a Sud, dall’altra i maceratesi decisi a difendersi mentre il presidente del consiglio Vittoriano Solazzi, che tra l’altro non fa parte del Cal, ha dato un’ interpretazione puramente personale della legge per cui non porterà neanche in Consiglio regionale ipotesi di riordino che non rispetteranno i criteri previsti dalla legge. Da parte sua, il governatore Giammario Spacca non si sbilancia, invita all’unità ma non dà ancora una risposta certa sulla volontà di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il famigerato articolo 17 come hanno già fatto altre Regioni italiane. Hanno difeso la Provincia di Macerata e l’equilibrio dell’intera Regione il presidente Antonio Pettinari, i sindaci Romano Carancini (Macerata), Roberto Broccolo (Urbisaglia), Nelia Calvigioni (Corridonia), Stefano Cardinali (Montecosaro), Giuseppe Ripani (Montelupone) e il consigliere regionale Francesco Massi.
Molto deluso il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari: «La seduta di oggi, a tratti, tutto è sembrata tranne che la riunione di un organismo composto da amministratori. Addirittura abbiamo assistito ad un assurdo tentativo di impedire ragionamenti sulla decisione da prendere che è importante e grave per le conseguenze che un eventuale errore potrebbe causare a tutta la comunità regionale. Si è tentato persino di bloccare il dibattito con pregiudiziali su cose che non erano neanche state dette. E’ stato molto grave e avvilente il comportamento di coloro – dice facendo riferimento agli amministratori delle Province di Ascoli e Fermo – che hanno voluto impedire alle altre Province di fare proposte, creando un clima surreale. Un momento non esaltante, un consesso di precostituita faziosità. I maceratesi non sono caduti nella trappola di una gravissima provocazione del presidente del consiglio Solazzi. Non trovo le parole per esprimere quello che si è provato. Dall’altra parte ci danno forza gli interventi come quello di Spacca e di altri amministratori orientati al bene della comunità ma certo il clima non è dei migliori per affrontare una fase così delicata. Ragionare appiattendosi su situazioni che qualcuno pensa porterà qualche piccolo vantaggio, fregandosene delle conseguenze, senza preoccuparsi di cancellare tutto senza avere le risorse per ricostruire è impensabile. Noi continueremo a lavorare per presentare una proposta che al di là delle patetiche proteste fatte da qualcuno, sia migliorativa delle situazioni che qualcuno pensa di chiudere frettolosamente. La pseudo maxi provincia non sarà mai fatta. Negare perfino ad una comunità piena di dignità e successi come quella maceratese la possibilità di esprimere la forza di questo territorio è davvero inaccettabile».
Non ha affatto gradito l’intervento di Solazzi il sindaco di Macerata Romano Carancini: «Cominciano a vedersi nitidamente le strategie di ciascuno il tutto contornato da un intervento inopportuno del presidente del Consiglio regionale il quale in un consesso in cui non aveva titolo è entrato a gamba tesa, proponendo un’interpretazione della legge contraria allo spirito della stessa. Secondo lui il Cal e la Regione non possono formulare proposte e ipotesi che non rispettano i criteri proposti dalla legge perchè sarebbero irricevibili. In primo luogo è venuto a inquinare un dibattito, in secondo luogo viene da domandarsi a cosa serve dunque il Cal e per finire nessuna legge vieta di formulare ipotesi che si scostano dai criteri minimi stabiliti».
Molto critico il segretario provinciale del Pd Roberto Broccolo, componente del Consiglio: «Il Cal, dopo una lunga discussione ha manifestato la volontà di definire aree vaste ottimali e omogenee, questo non implica l’applicazione formale della legge, come ha sottolineato erroneamente Solazzi, perchè questo non è richiesto al Cal nè al Consiglio regionale. Lasciamo autonomia al Consiglio delle Autonomie locali. In tutta questa situazione la vera novità è la convergenza di Fermo e Ascoli su un’ipotesi comune dopo anni di divergenze. A maggior ragione se il Cal dovesse fare un’ipotesi di riordino a quattro Province che riteniamo sia la più sensata Ascoli e Fermo avranno tutte le carte in regole per la sintonia tra i territori. Non ha senso fare macro Provincia e poi dover organizzare all’interno dei sub ambiti, a questo siamo assolutamente contrari».
Ribadisce l’esigenza di un ricorso regionale al Tar il sindaco di Montecosaro Stefano Cardinali: «Questo riordino non porta a nulla, se non conflitti tra i territori. La cosa peggiore è che un riordino basato su quei criteri porterà dei disservizi. senza risolvere nulla a livello di spese. Se di riorganizzazione si tratta , la soluzione migliore è quella che contempla le quattro Province. E’ scandaloso che il presidente del Consiglio regionale non riconosca il lavoro del Cal. Se la legge è sbagliata, credo sia un atto di forte democrazia che il territorio faccia le sue proposte».
Minimizza il capogruppo del Pdl in Regione Francesco Massi: «Siamo ancora in una fase interlocutoria»
Fatto sta che la prossima riunione del Consiglio delle Autonomie Locali è stata fissata per il 1 ottobre, quindi il giorno in cui scadrà il termine ultimo per presentare una proposta di riordino.
Gravissimo sarebbe se non si giungesse ad una soluzione condivisa. Nel caso in cui, invece, la scelta del Cal non fosse quella ideale, comunque per la Provincia di Macerata si aprirebbe la strada indicata dal parere eccellente di Piero Alberto Capotosti (leggi l’articolo), presidente della Corte Costituzionale nel 2005, il quale indica tra le possibilità anche quella del ricorso al Tar contro l’atto che verrà prodotto dal Consiglio delle Autonomie Locali
Insomma qui non si tratta di darsi da fare per salvare la proprio Provincia o di conquistare territori per ampliarla e magari, se possibile, diventarne anche capoluogo, nè tanto meno di tagliare la spesa pubblica visto che il costo delle Province è irrisorio rispetto,ad esempio alle spese folli dei gruppi consiliari della Regione Lazio. Le Province non sono centri di potere e di decisione di spesa come lo Stato e le Regioni.
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Ma ‘te province quando cavolo le tagliano????????? Non è ora???????????????????????????
O Travaglio , ma ritorna a dormi’ ….
Questi politici locali fanno ridere, tutti alla ricerca di idee pur di tenere in piedi qualcosa di assolutamente inutile!… per poi sistemarci dentro parenti e amici! bah
Vivo da molti anni in Provincia di Macerata ma provengo dal “fermano” e dico solo che la creazione della Provincia di Fermo e’ stata una scelta “scellerata” voluta e sostenuta da politici in cerca di visibilità nell’elettorato .
Guardate come buttano i ns. soldi sta gente…
http://it.finance.yahoo.com/notizie/lo-spreco-si-trasferisce-dal-parlamento-alle-province.html
http://www.lettera43.it/economia/macro/la-provincia-degli-sprechi_4367545734.htm
http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/nuova_sede_provincia_roma_troppo_grande_sprechi_casta/notizie/220658.shtml
http://www.reteiblea.it/notizie-politica/361-la-difficile-sorte-delle-province-scoperti-7miliardi-e-mezzo-di-sprechi
@ pierre
Magari la scellerata scelta fosse stata fatta per avere soltanto visibilità…
Una nuova Provincia (tra uffici nuovi, ingradimeno degli esistenti, dirigenti, consulenze, assessori, impiegati, ecc. ecc.) porta un mare di nuovi posti di lavoro, cioè se usi bene la politica clientelare poi hai il tuo tornaconto alle elezioni…
Invece di tagliare le province, avrebbe più senso rafforzale eliminando la pletora di enti che drenano una quantità ingente di risorse. Parlo delle ATO, i Consorzi di Bonifica, gli Ambiti Territoriali, ecc. Inglobando questi enti, si avrebbe il vantaggio mantene l’assetto territoriale e la prossimità dell’ente al cittadino, facendo svolgere in modo efficace ed efficiente alla provincia il compito di coordinamento sovra comunale previsto dalla costituzione e dallo statuto.
Vorrei scatenarmi in improperi e valutazioni odorose contro Monti, la Casta politica e i 43 consiglieri regionali che guadagnano al netto 8.078 euro al mese per indennità netta, più i rimborsi massimi previsti dalla normativa regionale, ma non posso. Sarebbe inutile. Ciò che questa gentaglia di magnaccia ci sta regalando sono centrali a biogas che il Popolo non vuole, mentre il professore Monti – servitore del Governo occulto mondiale (Trilaterale e Gruppo Bilderberg) – fa le cose senza un briciolo di acume politico. Si stanno – tutti costoro – infilando in un “cul de sac”, ossia una situazione ove il Popolo, ormai resistente, può dirigere i suoi colpi e cancellarli dalla faccia politica del Paese.
Sono lieto che il sindaco di Corridonia Nelia Calvigioni si sia battuta bene per salvare la Provincia di Macerata. Consiglierei la sindaca di chiedere aiuto al Popolo mettendosi alla sua testa.
Pure per la battaglia contro il Biogas. la sindaca ha combattuto bene in Regione. Ha intenzione di denunciare i responsabili? Molto Bene! Consiglierei, però, di mobilitare il Popolo contro il Biogas, mettendosi sempre alla sua testa. I comitati spontanei che si stanno organizzando sono Okay, ma il sindaco come Istituzione ha una altro valore. Ormai, la democrazia in Italia si può svoluppare solo nei Comuni e nelle Provincie. In altre Istituzioni non esiste più la democrazia ed esse sono diventate una spelonca di ladri.
Finalmente leggo qualche commento sensato, invece che i soliti accecati dal periodo di anti-politica che sta avendosi oggi.
voglio soltanto aggiungervi qualche dato. Mi sfugge il nome dell’ultimo inquisito, il capogruppo del PdL nella Regione Lazio. Ho letto dai giornali quanto prende questo (definiamolo) signore: 31mila Euro al mese, tra stipendio, diaria, spese per il personale a seguito ed extra. Figuriamoci quanto guadagnano allora i parlamentari.
Sapete quanto costa uno stipendio mensile per la giunta ed il consiglio provinciale messi insieme? A dire molto diciamo sui 30mila Euro. Conclusione uno di loro costa quanto tutta la politica provinciale. Togliete un consigliere di una regione grande o un parlamentare, si risparmia quanto una provincia. Eppure lor signori si sono visti bene dall’approvare il comma dell’art. 1 del D.L. “Salva Italia” nel quale si diceva di diminuire di un terzo il numero dei parlamentari. Un terzo significava risparmiare più di quanto si risparmia sopprimendo le province che vorrebbero.
Ma lo scotto sta nel fatto che verranno accentrati tutti i servizi per i cittadini, e state certi che saranno sempr vicini a qualcuno, ma alla stessa maniera lontani da chi perderà il capoluogo di provincia.
Proprio una bella manovra in favore dei cittadini ! Diciamo che siamo alle solite, pur di tutelare i propri comodi, chi ci rimette sono sempre i soliti cittadini.
@ Cronache maceratesi. Sono un vostro affezionato lettore ma devo dire che questo articolo è decisamente confusionario. Potreste per favore riepilogare meglio le posizioni espresse da: Cesetti, Celani e Pettinari?
Perchè per la Regione Marche fa fede solo quanto detto dallo Studio Legale Onida, Randazzo e Associati di Milano? Le provincie dovevano essere tolte tutte, se il Governo Monti non ha avuto il coraggio di farlo, Macerata e la sua provincia compatta deve fare la propria battaglia.
Se Macerata perde la Provincia, come appare certo, salvo un intervento da parte di non si sa, ci saranno importanti conseguenze anche per l’Università perché l’accordo con la Provincia salta e la dotazione ordinaria statale diminuisce fortemente. Siamo spacciati, anche perché ci siamo baloccati con facoltà completamente inutili come scienze della formazione. Complimenti a Ancona che ha giocato bene le sue carte. Come dice la canzone? “Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato, la noia, l’abbandono sono la tua malattia”. La canzone è stata fatta per Camerino e Macerata è la nuova Camerino. Mi sorprende la linea politica di Civitanova. Pensavo che sarebbero stati i primi a saltare il fosso. Su Solazzi abbiamo solo conferme.
@ Leonida Zanni
Mi compiaccio per la saggezza, ma sa quante poltroncine (e prebende) elimenerebbe il riassorbimento che lei propone? Pensi solo: quelli che non acciuffano l’assessorato, vengono spesso calmierati proprio con le partecipate. Sa che casino, se andasse in porto la sua proposta? Sa che aumento di disoccupazione (perché ci sono politici che vivono di politica e non hanno lavorato mai un solo giorno al di là dei propri incarichi)? Vuole davvero spingere questa “povera gente” alla rivolta sociale???
@ claudiob
Caro amico, Civitanova sta salvando la faccia e la forma. Tanto siamo in Italia, e a saltare il fosso si fa sempre in tempo…
@BRAVO Davoli A Me, mi piace ( anche se non si può dire ) la risposta che hai dato a Leonilda!!
Faccio una proposta. Per antichissima tradizione italiana si aggiunge qualche ente, qualche competenza, ma dopo è difficile tagliare quando i soldi sono finiti. Il numero degli enti locali in Italia è spropositato e risponde ad esigenze che oggi non esistono più. Facciamo così: le amministrazioni locali sono territoriali o cittadine. Quelle cittadine per i centri maggiori, che da noi non esistono. In Italia potrebbero essere Roma, Palermo, Catania, Napoli, Bologna, Firenze, Torino, Padova, Bari, Milano. Le altre amministrazioni vengono abolite e amministrate da enti di zona, come una specie di land. In sostanza la provincia diventa unica amministrazione per tutto il territorio di Macerata. Che senso ha avere il Comune di Bolognola e Gagliole? Non hanno nemmeno le risorse e il personale per gestire la politica locale. E inoltre a che serve far fare due volte il piano regolatore, prima nei comuni eppoi in Provincia? I servizi locali con maggiore necessità di vicinanza al territorio, come l’assistenza, devono avere uffici periferici.