Riordino Province: CAL(da) riunione
Fuoco incrociato su Macerata
da Ascoli e Fermo

Seduta del Consiglio delle autonomie locali ad Ancona. I presidenti Celani e Cesetti hanno proposto due macro Province, cercando di impedire ai maceratesi di esprimere una proposta. Pettinari: "Creando un clima surreale, volevano negarci di esprimere la dignità del nostro territorio". Sconcerto per l'intervento del presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi che ha annunciato che non porterà in consiglio proposte che non rispetteranno i limiti previsti dalla legge

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provincia-sergio-leone di Alessandra Pierini

Non si ha memoria nell’ultimo secolo di alcun provvedimento legislativo che, ispirato al riordino, sia stato capace di creare tanta confusione e disarmonia tra i territori italiani come l’articolo 17  della spending review, ridefinito dal quotidiano di informazione giuridica Leggioggi “arma di distrazione di massa”. Nelle Marche, sembra di essere piombati all’improvviso nel Far West con alcuni personaggi della scena politica pronti a sparare più forte possibile, senza tenere affatto in considerazione che in gioco ci sono servizi ai cittadini e funzionalità dei territori, altri costretti a difendersi e qualcuno che piomba sulla scena e, anzichè placare gli animi, mette il silenziatore alle pistole. La riunione del Cal (Consiglio delle Autonomie Locali), organo deputato a presentare una proposta di riordino,si è svolta questa mattina ad Ancona ed  è diventata  uno scontro a fuoco che ha visto da una parte le Province di Ascoli e Fermo, disposte dopo anni di scontri e incomprensioni, sfociati nella separazione dei due  territori, pronte a sparare su Macerata e sul resto delle Marche con la proposta (provocatoria?) di dividersi in due macro Province, una a Nord e una a Sud, dall’altra i maceratesi decisi a difendersi mentre il presidente del consiglio Vittoriano Solazzi, che tra l’altro non fa parte del Cal, ha dato un’ interpretazione puramente personale della legge per cui non porterà neanche in Consiglio regionale ipotesi di riordino che non rispetteranno i criteri previsti dalla legge. Da parte sua, il governatore Giammario Spacca non si sbilancia, invita all’unità ma non dà ancora una risposta certa sulla volontà di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il famigerato articolo 17 come hanno già fatto altre Regioni italiane. Hanno difeso la Provincia di Macerata e l’equilibrio dell’intera Regione il presidente Antonio Pettinari, i sindaci Romano Carancini (Macerata), Roberto Broccolo (Urbisaglia), Nelia Calvigioni (Corridonia), Stefano Cardinali (Montecosaro), Giuseppe Ripani (Montelupone) e il consigliere regionale Francesco Massi.

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Antonio Pettinari

Molto deluso il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari: «La seduta di oggi, a tratti,  tutto è sembrata  tranne che la riunione di un organismo composto da amministratori. Addirittura abbiamo assistito ad un assurdo tentativo di impedire ragionamenti  sulla decisione da prendere che è importante e grave per le conseguenze che un eventuale errore potrebbe causare a tutta la comunità regionale. Si è tentato persino di bloccare il dibattito con pregiudiziali  su cose che non erano neanche state dette. E’ stato molto grave e avvilente il comportamento di coloro – dice facendo riferimento agli amministratori delle Province di Ascoli e Fermo –  che hanno voluto impedire alle altre Province  di fare proposte, creando un clima surreale. Un momento non esaltante,  un consesso di precostituita faziosità. I maceratesi non sono caduti nella trappola di una gravissima  provocazione del presidente del consiglio Solazzi. Non trovo le parole per esprimere quello che si è provato. Dall’altra parte ci danno forza gli interventi come quello di Spacca e di altri amministratori orientati al bene della comunità ma certo il clima non è dei migliori per affrontare una fase così delicata. Ragionare appiattendosi su situazioni che qualcuno pensa porterà qualche piccolo vantaggio, fregandosene delle conseguenze, senza preoccuparsi di cancellare tutto senza avere le risorse per ricostruire è impensabile. Noi continueremo a lavorare per presentare una proposta che al di là delle patetiche proteste fatte da qualcuno, sia  migliorativa delle situazioni che qualcuno pensa di chiudere frettolosamente. La pseudo maxi provincia non sarà mai fatta. Negare perfino ad una comunità piena di dignità e successi come quella maceratese la possibilità  di esprimere la forza di questo territorio è davvero inaccettabile».

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Romano Carancini

Non ha affatto gradito l’intervento di Solazzi il sindaco di Macerata Romano Carancini: «Cominciano a vedersi nitidamente le strategie di ciascuno il tutto contornato da un intervento inopportuno del presidente del Consiglio regionale il quale in un consesso in cui non aveva titolo è entrato a gamba tesa, proponendo un’interpretazione della legge contraria allo spirito della stessa. Secondo lui  il Cal e la Regione non possono formulare proposte e ipotesi che non rispettano i criteri proposti dalla legge perchè sarebbero irricevibili. In primo luogo è venuto a inquinare un dibattito, in secondo luogo viene da domandarsi a cosa serve dunque il Cal e per finire nessuna legge vieta di formulare ipotesi che si scostano dai criteri minimi stabiliti».

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Roberto Broccolo, segretario provinciale del Pd

Molto critico il segretario provinciale del Pd Roberto Broccolo, componente del Consiglio: «Il Cal, dopo una lunga discussione ha manifestato la volontà di definire aree vaste ottimali e omogenee, questo non implica l’applicazione formale della legge, come ha sottolineato erroneamente Solazzi,  perchè questo non è richiesto al Cal nè al Consiglio regionale. Lasciamo autonomia al Consiglio delle Autonomie locali. In tutta questa situazione la vera novità  è la convergenza di Fermo e Ascoli su un’ipotesi comune dopo anni di divergenze. A maggior ragione se il Cal dovesse fare un’ipotesi di riordino a quattro Province che riteniamo sia la più sensata Ascoli e Fermo avranno tutte le carte in regole per la sintonia tra i territori. Non ha senso fare macro Provincia e poi dover organizzare all’interno dei sub ambiti, a questo siamo assolutamente contrari».

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Il sindaco di Montecosaro Stefano Cardinali

Ribadisce l’esigenza di un ricorso regionale al Tar il sindaco di Montecosaro Stefano Cardinali: «Questo riordino non porta a nulla, se non conflitti tra i territori. La cosa peggiore è che un riordino basato su quei criteri porterà dei disservizi.  senza risolvere nulla a livello di spese. Se di riorganizzazione si tratta , la soluzione migliore è quella che contempla le quattro Province. E’ scandaloso che il presidente del Consiglio regionale non riconosca il lavoro del Cal. Se la legge è sbagliata, credo sia un atto di forte democrazia che il territorio faccia le sue proposte».
Minimizza il capogruppo del Pdl in Regione Francesco Massi: «Siamo ancora in una fase interlocutoria»

Fatto sta che la prossima riunione del Consiglio delle Autonomie Locali è stata fissata per il 1 ottobre, quindi il giorno in cui scadrà il termine ultimo per presentare una proposta di riordino.

Gravissimo sarebbe se non si giungesse ad una soluzione condivisa. Nel caso in cui, invece, la scelta del Cal non fosse quella ideale, comunque per la Provincia di Macerata si aprirebbe la strada indicata dal parere eccellente di Piero Alberto Capotosti (leggi l’articolo), presidente della Corte Costituzionale nel 2005, il quale indica tra le possibilità anche quella del ricorso al Tar contro l’atto che verrà prodotto dal Consiglio delle Autonomie Locali

Insomma qui non si tratta di darsi da fare per salvare la proprio Provincia o di conquistare territori per ampliarla e magari, se possibile, diventarne anche capoluogo, nè tanto meno di tagliare la spesa pubblica visto che il costo delle Province è irrisorio rispetto,ad esempio alle spese folli dei gruppi consiliari della Regione Lazio. Le Province non sono centri di potere e di decisione di spesa come lo Stato e le Regioni.

 

 



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