di Stefano Palanca
Ancora una volta è l’area del Lidobello nell’estremo sud della costa portopotentina la zona più colpita dalla mareggiata della notte tra giovedì e venerdì, poi proseguita per tutta la giornata di ieri, del comune di Potenza Picena. Lungo tutto viale Gramsci, in parte allagato dalle piogge, le attività balneari nonostante le barricate contro le onde sono state gravemente colpite dalla potenza dei marosi.Oltre ai sottopassi chiusi quasi ovunque, come accade ogni volta che la pioggia battente colpisce la costa, ma in particolare davanti lo chalet La Lancetta e il pontino di via Don Minzoni, la mareggiata ha letteralmente distrutto le verande di alcuni locali e messo a serio rischio altri chalet. Il Lidobello Beach, un prefabbricato posizionato e fissato su una base di cemento e pesantemente bersaglio delle onde, si è piegato rischiando di finire in mare. Salvo, ma con qualche danno come sempre, il confinante balneare La Rosa dei venti mentre altre attività commerciali sono rimaste sott’acqua a causa dell’esondazione del fiume Asola poco distante. Peggio, forse, è andato allo chalet Mosquito, nella zona Belvedere poco distante: veranda pericolante e in piedi per miracolo, ma tutto il piastrellato verso est completamente messo sottosopra, senza poi contare le ultime attrezzature, compresi tavoli e seria, accartocciate su
se stesse. L’associazione Valorizzazione Area Mare Sud – Vams di Porto Potenza, intanto, documenta tutto segnalando il problema ancora irrisolto della protezione della costa. In una nota stampa, infatti, il presidente Stefano Costantini chiarisce: “Non siamo ancora entrati in autunno e già iniziano i guai: cosa accadrà quest’inverno? In più, anzi in peggio, nasce il dubbio che parte della responsabilità possa essere attribuito al riallineamento delle scogliere fatto lungo il litorale nord senza provvedere prima a mettere in sicurezza i tratti più a sud sprovvisti di protezioni, ora dei recenti fatti avuti durante la stagione appena trascorsa sembra che anche in piena estate si ha il problema erosione”. Un’accusa pesante dettata dalla “popolazione avvilita e snervata da questi soliti problemi” si legge ancora nel comunicato del Vams. Il problema poi che l’associazione fa notare è che il Governatore della Regione Gian Mario Spacca ha da tempo ricevuto una loro missiva nel mese di giugno con la quale Costantini cercava di “sensibilizzare le istituzioni ad intervenire” ma senza risposta.
Ieri mattina, invece, il sindaco di Porto Recanti (guarda le foto della mareggiata) Rosalba Ubaldi ha incontrato i bagnini della sua città insieme all’assessore al Turismo Elena Leonardi in un summit straordinario a palazzo Volpini. I bagnini del lungomare Lepanto, in particolare dello chalet Panetti e del Circolo della vela, sono quasi in bilico sul mare mentre
quelli poco più a sud hanno il mare a pochi metri dalle vetrate come l’Oasi, il Gioia di Puglia e l’Acapulco. “Serve una soluzione definitiva e una per affrontare l’inverno che sta per arrivare e la Regione è al corrente della situazione della città” ha spiegato il sindaco Ubaldi ai bagnini “Per ora preoccupiamoci di affrontare la mareggiata prevista per la settimana prossima. Poi contatteremo ancora la Regione sul da farsi”. Colpite dalle mareggiate anche la zona di Santa Maria in Potenza, oltre la pineta Volpini a sud rimasta ormai con un fazzoletto di spiaggia e una parte di Scossicci, a nord. Porto Recanati ha però a disposizione di 417.000 euro della Regione per un ripascimento, denaro già stanziato ma anche di 4 milioni del Ministero dell’Ambiente che però sono bloccati. A questi si aggiungono altri 3milioni di euro della Regione in tre anni.
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Non é possibile che da anni si chiedano provvedimenti e non si ottenga nulla.Quando ero bambino la zona di Scossicci in inverno era regolarmente devastata dal mare.Ma il vantaggio era che la gran parte delle costruzioni erano dall’altro lato della strada.Ora tutto si é spostato verso sud,dove gli stabilimenti sono quasi in acqua.Sono da installare scogliere e quant’altro…ma allo stato attuale,solo promesse.Ricordo i danni anni fa al Tutto esaurito,al Masaya,la Rotonda,Chalet Mauro (zona lido delle nazioni)…ma ogni anno sembra che si speri solo che il mare sia clemente.E giù danni…
I TITOLARI DEGLI STABILIMENTI CE LO SAPEVANO O NO CHE NON C’ERANO GLI SCOGLI O SE PER LO MENO SAREBBERO STATI POSTI ADATTI O NO ALLA COSTRUZIONE DI BALNEARI????O PENSANO SOLO A FARE I SOLDI DURANTE LA STAGIONE ESTIVA?????
Ma insomma ,non sarebbe ora di pensare di……spostarlo ( mi riferisco al mare ) non è possibile che quando il mare mareggia ( che deve fare ? il mare ? ) quei bei chioschi costruiti in quella bella posizione quasi sulla battigia rischiano di essere travolti .
Ancora non si vuole capire che la natura per quanto l’uomo cerchi di controllarla è sempre lei che alla fine vince .
Ho abitato per anni vicino al fiume Chienti , e quando fuoriusciva dagli argini in occasione delle piene , mio padre mi portava sull’argine a vedere e mi diceva : ricordati che il fiume non vende mai ma affitta solo e quando vuole si riprende lo spazio che aveva lasciato, se vale per un piccolo fiume , figuratevi per il mare .
Ancora niente scogli a porto Recanati eh? Questa notizia non dice niente di nuovo!
Personalmente non rieco a prendermela con chi ha in capo la concessione demaniale perchè i titolari dei bagni questo sono.
Non sono sorpeso che voglianoi fare i soldi durante la stagione turistica , non è che stanno li a pettinare le bambole.
A me fa specie quello che succede a monte di tutto questo, di chi ha autorizzato i progetti e/o le modifiche degli stabilimenti a fronte di casottiu già esistenti o di nuova costruzione.
Di chi approva e nella fattispecie, (sperando di non dimenticare nessuno e di non inserire chi non ha competenze specifiche), Il genio civile il demanio, il comune di competenza uffici tecnici e gli stessi progettisti incaricati dai titolari.
Comunque per i “bagnini” questo si chiama rischio di impresa, per cui oltre agli onori tenetevi anche gli oneri e le mareggiate se avete accettatoi di stare sulla battigia, altrimenti chiudete ed andate in altri lidi ma non battete cassa o chiedete interventi faraonici con spese assurde per la collettività a vantaggio di pochi.
D’altrone, nel 2015 con l’avvio delle concessioni ad asta, probabilmente gli attuali titolari non avranno rinnovato il titolo concessorio ed i nuovi concessionari se vorranno, metteranno loro, da soli, in sicurezza quanto affittato al demanio marittimo.
ma con chi ve la prendete?!?!
voi costruite il vostro chioschetto (qualcuno pure il ristorante di cemento armato) a 3 metri dal mare e poi vi lamentate se il mare se lo porta via?!??
Quello che togliete al mare, il mare se lo riprende con gli interessi!! Lo capite o no?? altro che scogli…
Imparate a rispettare la natura invece di lamentarvi.. oppure andare a fare i vostri investimenti da un’altra parte!
Ci sono leggi che vietano di costruire in zone esondabili terreni soggetti a movimenti franosi o con pendenze superiori al trenta per cento.
Dovrebbe essere vietato realizzare qualsiasi tipo di costruzione in aree soggette a mareggiate.
Si possono spendere milioni di euro per salvaguardare attività che rendono poche migliaia di euro all’anno?
Milioni della collettività, migliaia di euro di privati cittadini.
tutti volete le barriere/scogliere..quando sono propri queste che hanno causato l’innesco di fenomeni erosivi che si ripetono di ogni volta che ce una mareggiata. Oramai le barriere artificiali hanno sconvolto il naturale fenomeno del moto ondoso e dove ci sono le barriere, il mare “mangia” sulla costa o un po piu giu..o un po piu su..( a seconda del vento della mareggiata) rispetto a dove finiscono le barriere già posizionate anni prima; e cosi via….oramai il fenomeno si è innescato…e non vedo soluzioni se non….rassegnarsi e togliere gli stabilimenti a 2 metri dal mare.