Da Alessandro Bruni, vice-sindaco uscente di Tolentino riceviamo:
In questi giorni ho scelto il silenzio dopo un anno intenso di dibattito e prese di posizione sulla pista ciclabile. Capisco che la campagna elettorale esasperi chi vuole cercare il consenso immediato tramite slogan, luoghi comuni e cavalcare i dubbi dei cittadini in una fase di antipolitica.
Tra i tanti problemi che attanagliano la vita dei cittadini (dalla crisi economica alla disoccupazione alle tasse ai suicidi) aver diretto l’attenzione su una pista ciclabile, addirittura chiedendo un referendum o di smantellarla, è veramente curioso.
Si contesta un intervento che costituisce una opportunità riconosciuta a livello mondiale come “buona pratica” per migliorare l’ambiente e la salute dei cittadini (anche promuovendo il movimento fisico), anziché affrontare la vera origine dei problemi: le polveri sottili sono prodotte dalla presenza eccessiva di auto, la crisi del commercio dipende da una drammatica crisi economica di sistema.
Sinceramente sentire inesattezze e strumentalizzazioni obbliga a fare qualche precisazione.
La pista ciclabile, la Rete Urbana Ciclabile di 3.337 m(+ 1.080 m ciclopedonali), è un’opera pubblica finanziata per due terzi dal Ministero dell’Ambiente del Governo Berlusconi, deliberata più volte dalla Giunta, i lavori sono stati già appalti e sono in fase di realizzazione anche per mettere in sicurezza il percorso.
Addirittura si è polemizzato anche sui cordoli di 50 cm, previsti dal codice della strada, che servono proprio per quella sicurezza che tanto viene invocata: la protezione dei ciclisti è stata anche l’oggetto della manifestazione “Salvaciclisti. Città a misura di bicicletta” che si è tenuta ieri a Roma. Rispetto a questa manifestazione il sindaco Alemanno ha dichiarato: “La Capitale è da sempre impegnata nel promuovere la mobilità sostenibile e il mondo della bicicletta rappresenta un tassello fondamentale di questo importante progetto. Un contributo fondamentale per mostrare il senso civico che anima i romani. È con questo spirito che Roma Capitale autorizza la manifestazione”.
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i cordoli di cemento di sicuro ti salvano se una macchina ti viene addosso ma se ci sbatti la testa nn credo siano una sicurezza… hanno il coraggio di dire che serve per pulire l’aria peccato che il traffico a tolentino a causa di questa pista ciclabile e aumentato l’inquinamento invece che diminuire… pista ciclabile ridicola
Premettendo che ritengo Bruni, una delle poche voci “pulite e sincere” e poco politicanti, tant’è vero che ha pagato con la sconfitta alle primarie per le sue scelte sulla pista ciclabile, vorrei fargli degli appunti non sul concetto che è oltremodo condivisibile, augurarsi un diverso stile di vita e un miglioramento della vivibilità dell’ambiente cittadino è cosa buona e nuova per i cittadini e soprattutto per l’amministrazione, ma la foga di introdurre questa novità ha fatto commettere degli errori che non gli sono stati perdonati. Primo si doveva porre delle domande: Come e chi incentivare all’uso della bicicletta? Che genere di cittadini potrebbe usufruirne? Per andare dove? a fare cosa?
Perchè i cittadini di Tolentino usano soprattutto l’auto? Quali sono le attività lavorative, ludiche o di servizio che obbligano all’uso dell’auto? Quali sono le vie più transitate e perchè? Quali sono gli orari in cui si potrebbe sostituire l’auto con la bici? Quali potrebbero essere i disagi per gli altri utenti della strada con l’inserimento di piste ciclabili? Le strade e i marciapiedi (dove ci sono) attuali sono idonei per l’inserimento di piste ciclabili senza arrecare maggiori problematiche ai pedoni? Si potrebbero prima progettare degli incentivi per diminuire l’uso dell’auto, per esempio con il pedibus che raccolga i bambini dalla scuola per l’infanzia fino alle scuole medie da tutti i punti della città, visto che gli orari di entrata e uscita dalle scuole sono i più trafficati? Potrebbero essere i giovani i pionieri di questo cambio di stile? Come incentivarli senza metterli in pericolo? E soprattutto, le nostre strade si possono prestare ad essere utilizzate per tutti i sistemi diversi di locomozione contemporaneamente e cioè, sosta, a piedi, in bici, a motore e non dimentichiamoci di chi ha una disabilità motoria che in questo caos mi sembra il più penalizzato? In conclusione Bruni, provaci ancora ma parti dal principio e non dalla fine e non ti scoraggiare, siamo un popolo duro a cambiare ma se vale la pena lo sappiamo fare.
Per Andrea Capponi: ridicolo è il suo commento.
Il cordolo protegge, come il marciapiedi progette i pedoni. Ovviamente quando si cade si corre sempre un rischio. Dire che aumenta l’inquinamento per la pista ciclabile è una bugia.
Per “abitante”: ringrazio per l’apprezzamento e per le domande costruttive. Nel mio intervento, che si può trovare nella forma integrale su FB, ho cercato di ricordare che collegare il cenro della città con la zona est potrebbe permettere il raggiungimento in bici della stazione, del Parco Isola d’Istria, dell’Ospedale, dell’Istituto Comprensivo, delle strutture sportive, del nuovo cinema (completato il collegamento del viadotto Berlinguer) e dal “Retail Park” si arriva alle attività industriali, ecc.
Ringrazio anche per l’invito “Bruni, provaci ancora ma parti dal principio e non dalla fine e non ti scoraggiare, siamo un popolo duro a cambiare ma se vale la pena lo sappiamo fare”, ma mi permetto di dire che la pista è l’inizio e non la fine. La finalità è la mobilità sostenibile.
Dott. Bruni, Lei se la prende per la faccenda della ciclabile: è stata fatta una riunione di presentazione, nella quale eravamo forse in 15 persone, è stato chiesto un parere e i più se ne sono fregati, sono state, in parte, accolte le istanze di commercianti (buono a sapersi che si vendono meno film a noleggio a causa della pista ciclabile), e, adesso, le menti illuminate di cittadini modello, alcune addirittura impegnate a lanciare allarmi di pidocchi nelle scuole, pontificano sulla pericolosità, inutilità, dannosità dell’opera.
Che dire delle iniziative proposte, come gli incontri con : Ingroia, Lucarelli, Mancuso e tanti altri alle quali abbiamo partecipato in quattro gatti, al contrario, della manifestazione sulla moda dei bambini che ha visto una piazza gremita all’inverosimile?
Lei parla a gente il cui unico interesse è fare bella figura alla messa domenicale, alla quale si va vestiti di tutto punto e rigorosamente in macchina, a gente lontana anni luce dalle città più evolute, dove si va al lavoro, magari, con i pattini, a gente alla quale un candidato sindaco si presenta con la frase “vivo da ,sempre, a Tolentino”, quasi fosse un vanto non essere mai “uscito di casa”.
Non era meglio assecondare passivamente le istanze , come fanno alcuni suoi colleghi, guadagnando consensi tra i cittadini, invece di tentare di svegliare una popolazione di mediocrità infinita?
Quando ho visto che a Tolentino stavano facendo la pista ciclabile, mi sono detta, cavolo la prima città dell’entroterra maceratese con la sua pista! Siamo sempre i più fighi! Anzi per me si dovrebbe collegare alle zone industriali. Poi delusione, sentir la gente lamentarsi,per cosa? Per la crisi? Per la disoccupazione? Per il caro benzina? No ragazzi, per la pista ciclabile. Siccome io non sono come il sovracitato “mai uscito di casa”,spero che il tutto rimanga fra le nostre provinciali quattro mura. Non vorrei mi si dicesse ah tu sei quella che viene da quel paese… quello che produce i sedili della ferrari,quello della compagnia della rancia…… e protesta per la pista ciclabile. Bravi ragazzi,prendete la vostra bella auto,fate benzina,pagate il parcheggio,ogni tanto prendete anche qualche multa,poi pagate il dietologo,il massaggiatore e la palestra ovviamente….. Forse ha ragione il sig Marco,anch’io ho dato troppa fiducia alla massa.
Concordo pienamente con quanto scritto da Marco Seghetti.
Premetto che sono un ciclista e che l’idea inizialmente mi era molto piaciuta.
Provi a fare un giro dalla stazione a Palazzo Europa durante le ore di punta, tipo le 18 di sera o la mattina
La viabilità ed il traffico sono aumentati vertiginosamente; ci siamo divertiti una sera a cronometrare…dalla stazione al p.europa 22 min…… in auto…..
il progetto è un buon progetto effettivamente, ma non è stato pensato in maniera adeguata, vedi domande di chi mi ha preceduto.
Non sarebbe possibile modificare o allargere la pistas verso i centri commerciali, fino ad arrivare al centro comm. la Rancia. ?
Dovreste fare una stima di quante persone lavorino nelle ditte che sono tra le 2 strutture commerciali (l’oasi e la Rancia appunto).
La pista sarebbe molto + utilizzata, perche visto come veicolo di spostamento verso la zona lavoro, i sarebbero molte persone (considerati i tempi in cui viviamo) che lascerebbero a casa la macchina volentieri.
Ovviamente parlo da profano..la mia è una semplice osservazione basata sull’esperienza quotidiana..
Saluti Francesco