Cattiva notizia: a Corridonia un camionista rimasto senza lavoro tenta il suicidio impiccandosi a una trave di casa. Buona notizia: avvertiti dalle figlie i carabinieri intervengono subito, sfondano la porta, tagliano la corda di plastica che lo sta strangolando, chiamano il 118, l’ambulanza lo porta a sirene spiegate in ospedale e, in extremis, gli viene salvata la vita (leggi l’articolo). La prima notizia appartiene a una serie che purtroppo è in aumento, con persone di ogni ceto che messe sul lastrico dalla crisi si consegnano alla tragica scelta di farla finita. La seconda rivela che in questa nostra vacillante società qualcosa, nonostante tutto, funziona. E’ un motivo di conforto? Lo è. Significa che possiamo ancora contare su servizi pubblici e di volontariato pronti a occuparsi della nostra sicurezza e della nostra salute.
Non è di questo, comunque, che intendo parlare, ma di alcuni commenti che Cm ha ospitato in appendice alla cronaca dell’episodio di Corridonia. Eccone uno: “Santo subito chi entra in Parlamento e fa una strage! Devono morire tutti, da destra a sinistra, branco di ladri, porci, infami, assassini!”. E un altro, sempre rivolto ai politici: “A morte! Ci stanno mangiando le interiora e glielo lasciamo fare!”. E un altro, con gli stessi destinatari: “Se si prendono qualche pallottola in testa, se la sono meritata alla grande!”. Che dire? E’ triste constatare che un nobile moto di solidarietà umana verso quel camionista possa degenerare in una ben poco nobile violenza verbale di stampo quasi terroristico contro coloro – i politici – ai quali si attribuisce il crimine di aver causato la mancanza di lavoro e la conseguente disperazione esistenziale che a volte, ma sempre più spesso, porta oggi al suicidio.
Ebbene, mi chiedo se è giusto che Cm dia spazio a questo genere di reazioni. E pur dissociandomene in modo totale mi rispondo che è giusto. Perché nella loro somma sgradevolezza esse esprimono un sentimento d’indignazione e di collera che ormai ha le caratteristiche di fenomeno sociale ed esercita un peso significativo sul presente e sul futuro della nostra democrazia (si pensi agli apocalittici proclami di Beppe Grillo, in cui la cipria della comicità non nasconde una cieca veemenza aggressiva, con sondaggi che sfiorano il 7 per cento). Perciò non invoco censure. Anzi, ritengo utile e al limite necessario che in sella al galoppante cavallo dell’informazione on line questo giornale faccia emergere le pulsioni, anche le meno condivisibili, che esplodono – e qualche ragione ci sarà – dalla coscienza della cosiddetta gente comune. Che poi, Costituzione alla mano, sarebbe il popolo sovrano.
Dobbiamo allora rassegnarci alla libera uscita di viscerali auspici di morte? Non me ne rassegno affatto. Ma la soluzione non sta nel tenerli nascosti, nell’imporre il silenzio, nel turarsi le orecchie, nel metter la testa sotto la sabbia, nell’appellarsi alla buona educazione o al codice penale. Al contrario, come per qualsiasi malattia, e specialmente se ha l’estensione di un’epidemia, la soluzione non sta nel soffocarne i sintomi e farla covare come brace sotto la cenere, ma nel prendere atto del suo manifestarsi, nell’indagarne le cause, nel trovarne le terapie. Fuor di metafora butto là una provocazione: se è riprovevole che si chieda lo sterminio dei politici d’ogni colore, non sarebbe il caso che i politici d’ogni colore cercassero di dimostrare di non meritarselo? La qual cosa, purtroppo, non avviene. E, per citare un esempio fra cento, metto insieme sia il vecchio imbroglio dei rimborsi elettorali moltiplicati per mille sia le nuove manfrine per evitare di pagarne lo scotto.
Attenzione: la crisi economica mondiale non è stata determinata dalla politica italiana (s’usa dire che per far calare la borsa di Milano basta un battito d’ali di una farfalla a Singapore e Mario Monti, ahinoi, non possiede una retina acchiappafarfalle da usare a Singapore). E i modi per venirne fuori non stanno in Italia ma in Europa e negli Usa. Ed è mera illusione credere che il nostro Pil crescerebbe se i politici, come peraltro sarebbe sacrosanto, rinunciassero a certi privilegi. Ed è illusione ancor più mera credere che la politica migliorerebbe in trasparenza e in legalità se i suoi costi – ci sono, altroché se ci sono! – fossero sostenuti esclusivamente dai privati (via, conosciamo l’idea di “bene comune” che alberga nelle lobby, nelle corporazioni, nelle consorterie, nei meandri della finanza e, lo si ammetta, nei più disparati settori della società civile).
Tutto questo è lampante e dovrebbe essere fuori discussione. Eppure milioni di persone lo ignorano, si astengono dal riflettere sui guasti di un generale modello di vita imperniato sul denaro e sul più sfrenato degli individualismi, si autoconvincono che la colpa della chiusura delle aziende, della disoccupazione, della povertà e dei suicidi stia solo – e in toto – nella politica. Che fanno, però, i nostri politici? Benché sostanzialmente innocenti rispetto alle reali e profonde cause della crisi, continuano a seminare prove di colpevolezza su altri fronti – corruzione, concussione, arricchimenti personali, tangenti, favoritismi di casta, oscure contiguità con le mafie – e in tal modo finiscono per apparire artefici d’ogni male, anche dei gravissimi disagi derivanti dalla depressione economica dell’intero Occidente.
Ma a chi, se non a loro, tocca il dovere di adeguarsi ai mutamenti epocali imposti dalle moderne tecnologie dell’informazione che scoprono tanti altarini, tirano fuori tanti scheletri dagli armadi e rendono sempre più pressante e severo il pur magmatico e disorganico giudizio dei cittadini sull’andamento delle pubbliche cose? A chi, se non a loro, tocca il dovere di capire che un certo modo di gestire i partiti non regge più all’incalzare dei tempi, come nel piccolo mondo maceratese dimostrano le assemblee dove qualcuno recita il logoro ed evasivo breviario del politichese, una mesta platea di venti iscritti lo ascolta annoiata, alla fine c’è un gelido applauso di circostanza e tutti tornano a casa col rimpianto di essersi persi un programma televisivo di Carlo Conti, Maria de Filippi o Ilary Blasi?
Anche nel 1946, subito dopo la guerra, l’Italia era messa malissimo. Certamente peggio di adesso. E Guglielmo Giannini fondò l’Uomo Qualunque, un movimento che si scagliava contro la politica e contro i partiti (“Fuori dalle palle! Alla guida del governo basta un semplice ragioniere!”). Ebbe subito successo, tanto che alle elezioni per la Costituente ottenne più del cinque per cento dei voti e fece eleggere trenta deputati. L’odierno movimento delle “5 Stelle” non è molto diverso, anche perché Giannini, pure lui uomo di spettacolo, non era dissimile da Beppe Grillo nell’uso della battuta di facile presa sulle folle. Diversa, invece, era la politica. E diversi erano i partiti, che rispetto a quelli di oggi la lotta antifascista aveva reso più seri, più motivati, più lungimiranti e più consapevoli delle loro alte responsabilità anche ideali. L’urto con leader del calibro di De Gasperi, Togliatti, Nenni, Einaudi, La Malfa e Saragat fu, per Giannini, fatale. Nel 1948 l’Uomo Qualunque perse voti e l’anno dopo si sciolse. Demerito suo o merito, allora, della buona politica?
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Dott. Liuti
potrebbe farmi un solo nome dei politici che abbiamo oggi a disposizione che possa assomigliare non dico al 100% ma almeno al 5% ai vari
De Gasperi, Togliatti, Nenni, Einaudi, La Malfa e Saragat
Sellò! Quilli c’ha lasciato la classe politica che cimo e ha fatto la parte sua per lasciacce lu debitu pubblico che cimo, non me pare jente da prenne a modellu. La verità è che non cimo avuto ogghi più che mai na classe politica decente. Non parlimo de Togliatti che se fosse per issu la fame ce spercotea l’osse sotto na dittatura pò
articolo mediocre
articolo bellissimo
Liuti, non gradiremmo che invece dei commentatori, ci criticasse ogni tanto anche le corbellerie di Carancini che questa settimana tra bilanci e volley ne ha sparate parecchie!!!!!!!!
Non uccidiamoli…… basterebbe farli viveri con la paga di un pensionato e si ……suiciderebbero da soli dopo solo pochi mesi….Corrotti e viziati tutti ai lavori forzati.
….l’Uomo Qualunque…..come il Poujadismo movimento di protesta e di rivolta fiscale, di carattere qualunquista, sviluppatosi inFrancia verso la metà degli anni 1950 per iniziativa del libraio Pierre Poujade (1920-2003), che fondò nel 1953il giornale Union et défense e il movimento Union pour la défense des commerçants et artisans (UDCA); la lista a esso collegata, Union et fraternité française, nelle elezioni del 1956 ottenne 52 seggi alla Camera, ma poi la sua influenza declinò.
Di qui l’uso del temine per indicare ogni movimento di matrice piccolo-borghese e corporativa rivolto contro la politica fiscale governativa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Poujadismo
@ Alex
Sento di darti ragione – ma sento di averne
un po’ anche io –
La riprova di quello che dico- sta nel
fatto che se non erro l altro ieri
non si e’ trovato di meglio che dare un
premio a Ciaffi —
Per quanto riguarda Togliatti oppure che so
Almirante be’ che debbi dirti io li rivorrei !!!
E per questo anche se la mia ideologia tende
altrove – come si fa a non ammirare un uomo
Politico rispondente al nome di Almirante
che va al funerale di Berlinguer – dicendo
sono venuto a rendete omaggio ad un vero
uomo —
Togliatti era molto simile ad Almirante
tutti e due Veri Uomini e riprendendo
Sciascia non Quacquaracqua’ !!!!
Grande Liuti quando afferma che certi commenti non vanno messi sotto al tappeto del soggiorno, non concordo assolutamente sulla campagna che sta facendo contro il movimento 5 stelle a pochi giorni dalle elezioni. A mio avviso Liuti non conosce il movimento…
Ma io conosco, come tutti del resto, questa politica o questo modo di fare politica. Fallimentare sotto ogni punto di vista. Da nessuna parte in questo mondo è ammesso un così alto tasso di disonestà, falsità e incapacità. In politica sì. Allora chiediamoci il perché. Chiediamoci se questo è quel vogliamo. Vogliamo resuscitare i morti? Vogliamo aspettare gente onesta nelle file dei maggiori partiti? Ma siamo seri… gli onesti (i non ricattabili) non fanno carriera per statuto, lo sanno tutti.
Il mercato ha vinto sui popoli, poco da fare. Il ruolo del politico ha assunto i connotati di marionetta in un teatrino squallido dove l’unico compito che si ha è quello di dare la parvenza di democrazia nonostante ormai tutto viene deciso in luoghi sempre più remoti e inaccessibili alla gente. Non contiamo più niente. Non decidiamo più niente. La costituzione cambia e nessuno ne parla, perché? Ci indebitano per generazioni e nessuno sa il perché. Ci svendono e nessuno fa nulla. Questa politica è dannosissima, in quanto va contro i nostri stessi interessi (e per di più rubano in maniera spudorata). Ha raggiunto livelli talmente grotteschi che ormai è permesso di tutto. Anche che dei nominati abdicano a favore del creditore che cambia la costituzione al fine di far collassare l’intera classe media sotto il peso del debito perpetuo. Già la famosa classe media italiana, quella che nel mondo aveva i maggiori risparmi privati.
A mio avviso il dibattito serio va fatto su come ristrutturare questo sistema dal basso. Almeno grillo ci sta provando e questo è quello che fa veramente paura.
Umberto Bossi, “Il Tricolore lo uso per Pulirmici il Culo”;
Renato Brunetta, “La Sinistra elitaria vada a morire ammazzata … la Sinistra per bene si liberi di questa Elite di Merda”.
Roberto Calderoli “Che gli immigrati tornino nella giungla a parlare con le scimmie”;
Alessandra Mussolini, “Meglio Fascisti che Froci!”.
Nino Strano, al Senato della Repubblica, “Sei un Cesso Corroso! Sei un Frocio Mafioso! Sei una Merda! Sei una Checca Squallida”.
Gabriella Carlucci, “Le auguro che suo figlio non appena avrà accesso a Facebook venga intercettato dai Pedofili e che lo incontrino sottoscuola”.
Leggo il Suo articolo dopo aver visto lo sguardo da pazzo di quel parlamentare in homepage che va a Tolentino a fare propaganda e penso che, prima di tutto, potremo fare a meno di queste persone.
Se non ricordo male l’Uomo Qualunque, non avendo in realtà un programma complessivo di Governo e non avendo una struttura organizata come un partito, venne eroso dall’interno in quanto molti suoi componenti “cambiarono presto casacca”, finendo dentro il ventre della balena bianca che li fagocitò e li rese prima inoffensivi e poi li fece sparire del tutto visto che nessuno dei transfughi aveva la benche minima capacità di vivere dentro un partito con le sue correnti, le sue liturgie, le sue congiure di palazzo….
Insomma rispetto ai politici di allora Giannini si circondò, per buona parte, di qualinquisti mediocri….
il puodjadismo per capire e spiegare il presente….!!!
Attraverso il sito di Grillo ho potuto leggere e poi visionare il Centro Riciclo Vedelago e conosciuto la dott.sa Carla Poli : se chiudiamo il COS.MA.RI. e facciamo quello che hanno fatto a Vedelago in Provincia di Treviso come propone il Movimento 5 Stelle abbiamo fatto una cosa populista e qualunquista oppure abbiamo fatto una scelta all’avanguardia sul piano del’utilizzo dei rifiuti ?
Più leggo articoli “qualunquisti” come questo più mi convinco di andare a votare per il movimento 5 stelle .
Dirigenti di partito che non hanno il coraggio di rispettare una buona volta il referendum popolare che abolì il finanziamento pubblico e di aprire contemporaneamente una sottoscrizione straordinaria tra i propri eletti, quadri e iscritti per autofinanziarsi, come possono avere la forza e il coraggio di opporsi alle ondate di qualunquismo e demagogia, alle reazioni rabbiose e rancorose, alla ricerca irrazionale di capri espiatori? Per fronteggiare la crisi e per governare il presente serve la politica, serve più politica, cioè idee e iniziativa. Se ne assumeranno l’onere i partiti attuali o nuovi soggetti? Si vedrà presto. Resta il rischio di scenari pericolosi poiché l’eccezionalità oligarchica e commissariale del governo Monti ha dimostrato come il sistema democratico italiano possa essere forzato con l’assenso del parlamento e il consenso del popolo.
Una via per arginare il mare che si ingrossa tra politici (che continuano a ingrassare) e cittadini (che cominciano a inveire contro i loro pasti) può essere la democrazia partecipativa, ne parlava già nel 1861 il filosofo della politica John Stuart Mill: “Ancora più salutare è il vantaggio acquisito con la partecipazione, sia pur rara, del cittadino privato alle questioni pubbliche. Egli è ivi chiamato a preoccuparsi di interessi che non sono i suoi; ad essere guidato, in caso di pretese in conflitto, da una norma diversa da quella suggerita dalla sua mentalità individualistica; a mettere incessantemente in pratica dei principi e delle massime la cui ragion d’essere è il bene pubblico. Ed egli trova in genere al suo fianco, in tale attività, persone più adusate a queste idee e a questo genere di attività; vicinanza che gioverà a fagli maggiormente comprendere gli interessi della collettività e a stimolarne il sentimento. Egli impara a sentire che fa parte di una collettività e che l’interesse pubblico è anche il suo”. Non occorre cambiare la Costituzione, basta applicarla (articolo 49). Non occorre ridurre il numero dei parlamentari, basta pagarli meno. Ops, si pagano da soli. Allora togliamogli il bancomat, partecipiamo!
Per leggere il programma elettorale 5 stelle
http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf
Per ascoltare il pensiero di Grillo
http://www.youtube.com/watch?v=sU887z0-ftA
Ad ognuno le sue valutazioni.
Carissimo Giancarlo,
hai fatto bene a trasferire in articolo la bella chiacchierata dell’altra sera a cena.
Così, com’ero presente e dialogante là, anche qui mi permetto di dire la mia. Che mi vede sostanzialmente d’accordo con la tua linea di principio (pubblichiamo tutti i commenti, anche quelli deteriori e imbarazzanti) ma mi preoccupano gli esiti di questa scelta: dovrebbe capirsi, cioè, ben chiaro che si tratta di fornire uno spaccato, per quanto tragico, del basso livello civile e culturale in circolazione. Ma ho paura che troppa libertà offra il fianco al libertinaggio; ed essendo l’uomo mimetico, anziché ricondurre anche la più aspra delle contraddizioni e delle battaglie dialettiche nell’alveo di un dialogo civile, si finisca per legittimare un malcostume e – dandogli cittadinanza (almeno nel recepimento di tanta libertà da taluni facinorosi) – finanche incentivarlo come una strada diversamente percorribile.
Per me, come dicevo alla cena, tanto la faccenda di dire le cose col proprio nome e cognome (quella sì, conquista di libertà e di dignità) quanto il modo per dirle rappresentano una imprescindibile battaglia culturale nel tempo infausto dei grandi fratelli, delle isole dei (poco)famosi, dei cappi sventolati e degli inneggiamenti alla guerra civile.
C’è anche – perdonami il paradosso – il pericolo che tanta rumorosa confusione, al di là della testimonianza “fotografica” (per così dire), finisca pure per anestetizzare la vera forza di commenti e articoli sobri quanto allo stile ma acuminati e precisissimi quanto ai contenuti.
Siamo sicuri che il gioco valga la candela?
Ho letto il programma del movimento 5 stelle . Mi sembra una lista della spesa con alcune o molte cose condivisibili e altre meno . Non ho trovato nel programma quella che considero una boutade demagogica che pero’ viene ripetuta spesso negli ultimi giorni e cioe’ il rifiuto del debito estero. Come se fossimo un paese africano depredato dai paesi coloniali ! Ma a parte questo sempre pensando al programma mi sembra più affine a quello per la candidatura ad un municipio o al massimo ad una regione . Per governare, per cambiare un paese di 60milioni di persone per me ci vuole una visione piu’ ampia che francamente non vedo . Quello che non mi piace proprio del movimento e’ poi il suo essere l’ennesima espressione personalistica della politica italiana. Quando faranno un congresso ? Quando ci sara’ qualcuno che proporra’ il suo pensiero o magari la sua candidatura in dialettica con il capo ? Ho letto ditemi se e’ vero che anche il logo del movimento e’ di proprietà personale di Grillo che quindi lo può concedere o rifiutare all’ uso sul territorio secondo il suo unico giudizio! Detto questo abbiamo talmente bisogno di spingere il rinnovamento totale dei partiti tradizionali che anche il movimento 5 stelle può portare il suo contributo. Senza dimenticare questi che almeno per me siono limiti.
La crisi economica ha radici profonde e globali e di questo non vi è dubbio, che l’Europa sia soltanto un’espressione economica priva di una politica unitaria è altrettanto giusto, ma come si è prodotto il nostro mostruoso debito pubblico? chi ha favorito evasione ed elusione fiscale? chi ha impedito qualsiasi ammodernamento di questo paese? onestamente non credo che l’Europa o gli USA siano stati capaci di creare una voragine così pericolosa, nè credo possano risolverla senza almeno un nostro concorso intelligente e seriamente preoccupato delle sorti del paese. Non vedo tracce su questo fronte e la politica dei partiti si agita e solleva polvere per nascondere l’assenza d’idee. Si scoprono malversazioni, furti, connivenze di stampo mafioso, come si potrà cambiare? Credo che occorra al più presto una rivolta delle coscienze, un forte segnale di rifiuto nei confronti della politica non politica, un ritorno alla selezione della classe politica come ci dovrebbe consentire la vera democrazia, che si sta smarrendo e soprattutto bisognerebbe rieducare la coscienza civile degli italiani e ritrovare la vecchia cultura del diritto e del dovere, come insegnava la saggezza di quelli che furono realmente i realizzatori della rinascita del paese. Basta con le buffonate padane, basta con i grillini, che si torni finalmente a ragionare e si scelgano le menti migliori per realizzare un progetto costitutivo moderno per restituire fiducia, per allontanare le tante situazioni senza speranza. Un paese che perde la fiducia in se stesso è come un corpo senza vita, preda inerme della globalizzazione. Per il resto si dica pure tutto, è da rigettare ogni forma di censura, Voltaire diceva ” non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte perché tu possa esprimerle”, comunque si torni al più presto ad un confronto serio, perché l’esempio deve ripartire dal basso, dagli uomini di buona volontà, per scacciare gli incapaci e gli indegni iniziando dall’elenco citato nel titolo quinto della Costituzione e cioè dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni, enti più vicini al cittadino.
Va bene paragoniamo pure il 1946 con il 2012 catastrofismo eccessivo. La storia può ripetersi? Attraverso un altro paragone di comici che approfittano della situazione. Guglielmo Giannini nella crisi fondò l’Uomo Qualunque portando il Ragioniere Mussolini alleato di Adolf Hitler con le conseguenze che tutti sappiamo, il MILIARDARIO Beppe Grillo approfitta di una situazione non dissimile insultando la storia giusta cavalcando attraverso i giovani disoccupati, gli errori effettivi di una parte politica inserita in tutti i partiti. Dott. Liuti, si arrivò al 1946 dopo una guerra mondiale, mentre oggi c’è solo una grande crisi economica da mettere in ordine. I partiti credo che abbiano terminato il proprio ruolo, nel dopoguerra la sezioni, erano frequentate in maggioranza da gente analfabeta desiderosa solo di lavoro e libertà. Oggi il dibattito si ripete in modo diverso come stiamo facendo noi ora. Sono fiducioso che la vera cultura politica ritorni fra la gente rifiutando con saggezza i pericolosi suonatori di pifferi aggiungendo ai suoi nomi politici citati anche quelli che tutti devono conoscere, studiando anche la loro storia: Alcide De Gasperi, Enrico Mattei, Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Martinazzoli, Zaccagnini, Anselmi, Donat – Cattin. Quella politica con quegli ideali ancora esiste in alcuni movimenti politici, nel 1948 fu scelta attraverso un mandato di maggioranza assoluta portando l’Italia fra le prime nazioni, facciamo con coraggio che si ripeti ancora.
Non sono per niente d’accordo con l’articolo… si, c’è stato un periodo di recessione mondiale ma i nostri politici ci hanno messo molto del loro per peggiorare la situazione e anche adesso fanno di tutto per perseverare nello sperpero, come se nulla fosse.. per non parlare di storie di tangenti, di ruberie, di illeciti… portatemi qualche politico che possa vantarsi di qualche risultato concreto veramente raggiunto, altrimenti per me tutti gli altri possono andare quanto prima a fare altro nella vita… e lasciamo perdere le operazioni di facciata che già si profilano all’orizzonte… ma che veramente vogliono farci credere che cambiando nome ad un partito ma lasciando le stesse persone che sono lì da 20/30 anni, cambia qualcosa? ma per piacere!!
altra csa: per quelli che si fanno duemila problemi dicendo che Grillo è l’antipolitica, il male assoluto, ecc. ecc. Allora, innanzitutto cominciate a specificare voi da che parte state, perchè se per sbaglio siete di Pdl e Lega, è meglio che nemmeno proferite parola visto in che mare di m… ci hanno messi Berlusconi e Bossi. Per questi e gli altri, vale cmq il discorso: bene, portate i vostri programmi di quando avete governato e vediamo cosa avete fatto in concreto rispetto a quanto promettevate di fare, dopodichè cominciamo con i confronti.
Certo per capire cosa e’ diventata la nostra povera politica , basterebbe leggere un articolo dell’Espresso di questa settimana –
vi cito alcuni nomi di liste presenti nelle varie città interessate dalle amministrative
1) L’ape
2) Movimento politico
3) Le Nuvole
4) Mettici del tuo
5) Buongiorno Italia
6) Piazza Pulita
7) Via la Casta
8) Donna Domani
9) Il faro per Como
Insomma un formicaio impazzito
Poi uno dice lAntipolitica avanza .
Dott. Liuti siamo proprio sicuri che l Italia abbia bisogno dei partiti politici e che magari invece – non fosse vero il contrario ?
Ora ” Maledetti politici uccidiamoli tutti ”
Ammesso e non concesso che la cosa fosse giusta – quanti anni sarebbero necessari ??
E per ultimo da 56. Milioni tanti ne siamo – in quanti si rimarrebbe ??
caro Liuti, il discorso non è che la gente crede che la crisi in Italia sia dovuta alla classe polita attuale. Anche i sassi sanno che la crisi economica è mondiale. La rabbia che porta tutti a lasciare commenti come questi è dovuta al fatto che, tutte le riforme e i “rimedi” che la nostra classe politica trova per affrontare questo periodo di stenti vanno a colpire le fasce più povere e già provate della nostra società. è questo quello che da fastidio e fomenta gli animi. e se lei non lo capisce mi sa che non vede come vive la nazione.i soldi vanno sempre nelle tasche degli stessi e vengono tolti sempre dalle stesse tasche! questo è quello che non va giu.