Il Fisco bracca
i ristoranti di lusso

Accertamenti condotti dalle direzioni provinciali di Ancona e Macerata hanno evidenziato che le società di capitali dedite alla ristorazione di alta classe hanno omesso di dichiarare, negli anni 2006 e 2007, ricavi per oltre 3 milioni di euro

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L’evasione a tre stelle non sfugge al Fisco. L’Agenzia delle Entrate delle Marche ha ricostruito il reale volume d’affari di alcuni rinomati ristoranti della zona, i cui titolari sono noti chef, accertando maggiori ricavi per oltre 3 milioni di euro. L’indagine ha evidenziato una generale propensione a dichiarare redditi e volumi d’affari relativamente modesti e la presenza di incongruenze e appiattimenti nei dati dichiarati ai fini degli studi di settore. In particolare, accertamenti condotti dalle Direzioni provinciali di Ancona e Macerata hanno evidenziato che le società di capitali dedite alla ristorazione di alta classe hanno omesso di dichiarare, negli anni 2006 e 2007, ricavi per oltre 3 milioni di euro, a fronte di redditi di circa 50-70mila euro in media dichiarati nel periodo 2004-2009. Da verifiche contabili e indagini bancarie è emersa la sostanziale inattendibilità della contabilità. Sono stati quindi ricostruiti i ricavi reali attraverso l’analisi degli acquisti, dei consumi per la preparazione delle portate e dei prezzi praticati. Gli accertamenti sono stati estesi anche ai soci per mancata tassazione degli utili distribuiti dalle società. Complessivamente sono stati accertati oltre 3 milioni di ricavi non dichiarati cui corrispondono maggiori imposte per circa 1,5 milioni di euro.



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