Dopo aver liberato la città di Macerata da piccioni e topi di fogna, il Cittadino Maceratese, supereroe della nostra provincia, sempre pronto ad accorrere alle richieste dei concittadini e a risolvere i problemi, entra nuovamente in azione. Questa volta il suo obiettivo sono i luoghi leopardiani, nella città di Recanati. Il Cittadino Maceratese è venuto a sapere che il Colle dell’Infinito è in pericolo e che qualcuno vorrebbe trasformare il paesaggio recanatese con colate di cemento e pannelli fotovoltaici. Lo scorso 2 settembre, infatti, Cronache Maceratesi pose l’attenzione sul pericolo che correva il Colle dell’Infinito di leopardiana memoria a causa del piano particolareggiato proposto dal Comune di Recanati che, permettendo accorpamenti di cubature esistenti e nuove costruzioni, avrebbe fatto rivivere l’incubo del mattone nei luoghi leopardiani, come già accaduto qualche anno fa. Una settimana dopo anche il settimanale “L’Espresso” ha lanciato il suo grido di allarme denunciando la possibilità che in futuro nuovi agriturismi venissero realizzati nei luoghi leopardiani.
Da allora si sono susseguite prima le risposte rassicuranti del sindaco Francesco Fiordomo e dell’assessore Giacomo Galassi l’interrogazione e poi una serie di inviti autorevoli a riproporre il vincolo di tutela del Colle dell’Infinito, rimosso nel 1997. Arriviamo fino ai giorni nostri. Quello che in questa fase preoccupa è la realizzazione di un parcheggio da 50 posti. Il Cittadino Maceratese ha deciso di vederci chiaro e di farsi carico di riportare a Recanati lo spirito del sommo poeta Giacomo Leopardi con l’aiuto dei cittadini recanatesi ai quali ha chiesto di recitare la poesia principe, quella più conosciuta “L’Infinito”.
«E’ una notizia infondata, ampliata dalla stampa. Non c’è nessun parcheggio sul colle, l’unica struttura che faremo è adiacente all’Ospedale, vicino al laboratorio d’analisi. Lì vorremmo recuperare una zona incolta da bonificare ma un parcheggio non di asfalto e cemento, posizioneremo un po’ di ghiaia e un po’ di verde. L’altra questione riguarda proprio la zona del Colle dell’Infinito. Quando io non ero il Sindaco il Comune ha avuto dei problemi con dei privati. Il Comune si è tutelato con un vincolo superiore rispetto alla legge nazionale. Vi dirò di più, noi abbiamo in mente di
rimettere a posto il parco del Colle dell’Infinito come abbiamo fatto di recente a Villa Colloredo Mels. E’ stato costruito un caso su una questione che non esiste».
A questo punto il Cittadino Maceratese, per stare tranquillo, ha incalzato ancora il sindaco: «Quindi l’Infinito è al sicuro? Possiamo stare tranquilli?». Ancora una volta il primo cittadino ha confermato.
Per ora, pericolo scampato sul Monte Tabor ma il nostro super eroe continuerà a vigilare, pronto a
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Grande Supereroe!
http://giornale.regione.marche.it/archivio/num5698/artcom28.htm
Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere
Vend. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Pass. Almanacchi per l’anno nuovo?
Vend. Sì signore.
Pass. Credete che sarà felice quest’anno nuovo?
Vend. O illustrissimo, sì, certo.
Pass. Come quest’anno passato?
Vend. Più più assai.
Pass. Come quello di là?
Vend. Più più, illustrissimo.
Pass. Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Vend. Signor no, non mi piacerebbe.
Paas. Quanti anni nuovi sono passati dacchè voi vendete almanacchi?
Vend. Saranno vent’anni, illustrissimo.
Pass. A quale di cotesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo?
Vend. Io? Non saprei.
Pass. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Vend. No in verità, illustrissimo.
Pass. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Vend. Cotesto si sa.
Pass. Non tornereste voi a vivere cotesti vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Vend. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Pass. Ma se avestge a rifare la vita che avete fatta nè più nè meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Vend. Cotesto non vorrei.
Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c’ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz’altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?
Vend. Appunto.
Pass. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascono è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato che il bene; se a patto di riavere la vita di prima con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Vend. Speriamo.
Pass. Dunque mostratemi l’almanacco più bello che avete.
Vend. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Pass. Ecco trenta soldi.
Vend. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
G. Leopardi