Acquaroli: “Voto Antonio Pettinari
per sconfiggere la destra”
Appello di Capponi agli elettori dell’Udc

VERSO IL BALLOTTAGGIO - Il Pd: "L'antifascismo non è merce da comprare". Gentilucci: "No all'appetito degli sciacalli". Pistarelli (Pdl): "Al primo turno ha perso il centro sinistra"

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Sballottolaggio

“Se Pettinari apre a Sel noi apriamo all’Udc”. Lo dichiara Franco Capponi, candidato presidente della coalizione di centrodestra, in vista del ballottaggio del 29 e 3o maggio. “Il primo turno delle elezioni provinciali finito sostanzialmente alla pari tra me e Pettinari ha decretato il fallimento del ‘Laboratorio Marche’, che nei progetti di Spacca, Ucchielli e Pettinari avrebbe dovuto vincere al primo turno e che invece si è fermato al 43% – scrive Capponi –  Ora ribadiamo con forza la nostra proposta di veri moderati, che vogliamo estendere anche a tutti gli scontenti dell’Udc. Se Pettinari apre a Sinistra e Libertà, contro tutte le decisioni degli iscritti a quel partito, noi apriamo politicamente a tutti gli iscritti, ai simpatizzanti e agli elettori dell’Udc. Per vincere al ballottaggio, infatti, la coalizione di centrosinistra ora è costretta a corteggiare la sinistra radicale, la stessa che era stata, invece, preventivamente esclusa proprio dal laboratorio di Spacca alle ultime consultazioni regionali. L’alleanza con il centrosinistra servirebbe solo a rafforzare un sistema di potere che non ha nulla a che fare con la corretta gestione dell’amministrazione provinciale, ma evidentemente la sinistra invece che confrontarsi sui programmi per la crescita del territorio preferisce continuare a lavorare per la gestione sottobanco delle alleanze. Noi siamo pronti a parlare di progetti e programmi per questo voglio ribadire con forza il mio invito a Pettinari a un confronto pubblico che, comunque, sarò pronto a portare avanti anche se, come sembra, non avrà intenzione di presentarsi”.

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Nessun apparentamento, ma Francesco Acquaroli, candidato presidente della coalizione di sinistra (Sel, Federazione della Sinistra e Democrazia e Legalità) si schiera e attraverso una nota stampa annuncia la sua dichiarazione di voto per Antonio Pettinari. “Domenica scorsa – scrive – più  di 14.000 elettori mi hanno scelto come candidato presidente della provincia di Macerata. Il risultato raggiunto dalla coalizione di centrosinistra che mi ha sostenuto, quasi il 10%, è straordinario, se si considerano le forze in campo e i mezzi a disposizione.  Segno che il nostro messaggio, per un metodo diverso – le primarie – nella scelta del candidato presidente e nei contenuti programmatici,  è stato recepito, anche se non abbiamo avuto i consensi necessari per andare al ballottaggio. Saremo dunque all’opposizione.

Tuttavia, il primo turno conferma che il cosiddetto  “Laboratorio Marche” fondato sull’asse PD-UDC, non solo è un esperimento isolato in tutto il Paese, ma indietreggia dal punto di vista dei consensi, in maniera tale da considerarlo ormai fallito.

Ora, il 29 maggio saremo chiamati a scegliere tra Pettinari e Capponi . Voterò Pettinari.

Non abbiamo cercato né accordi né promesse. Nonostante le critiche al metodo scelto dal PD e dall’UDC per la scelta del candidato, con l’abbandono immotivato delle primarie, ritengo che la necessità di battere la destra, in Italia e a Macerata, resta, comunque, un obiettivo fondamentale per chi come me è sempre stato di sinistra. Non possiamo rimanere indifferenti o neutrali.

Dall’opposizione, poi, faremo poi valere le nostre ragioni, senza fare sconti a nessuno.

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gentilucci

“Diciamo no all’appetito degli sciacalli” scrive Luigi Gentilucci, in risposta all’intervento di ieri di Mario Lattanzi, coordinatore provinciale del Pdl (leggi l’articolo):

“Restiamo basiti dalle esternazioni del coordinatore provinciale del PDL, Mario Lattanzi, che senza alcuna remora, né pudore fa finta che nulla sia accaduto e si permette pure, anzi “sente di rivolgersi” agli elettori della LAM, per un appello al voto.

Elettori definiti, nelle diverse lettere piene di falsità inviate dal signor candidato del PDL Franco Capponi a tutte le famiglie e le imprese maceratesi, “di una lista minoritaria composta da fuoriusciti dal centrosinistra”.

Elettori di una lista che ha causato, sempre secondo Capponi, un grave danno economico quantificabile, secondo il suo dire, in 2 milioni di euro, cifra oggettivamente infondata e strumentalmente utilizzata per mascherare il risparmio di cui in questo anno la provincia ha beneficiato, quantificabile in un 1 milione e 200mila euro: costo dell’indennità del presidente, degli assessori, della cerimoniera, dello staff del presidente e dei consulenti.

Come cittadini e come movimento autonomo ci sentiamo in dovere di ringraziare il commissario Calvosa per l’ottima gestione dell’istituzione Provincia e portiamo a lui la solidarietà di tutto il gruppo LAM, che stigmatizza gli attacchi da sciacallo di Capponi e del centro-destra.

Caro Lattanzi, la pochezza che si puo’ evincere dalle azioni da voi perpetrate, è sotto gli occhi di tutti, vi qualifica ed è a dir poco, sconcertante…ma fortunatamente qualcuno inizia a rendersene conto.

Per il resto, non si preoccupi dell’elettorato LAM, siamo un movimento civico, nato da poco, che si autofinanzia e che ha risorse esigue, ma abbiamo già un’assemblea, da noi è sovrana e darà eventuali indirizzi in merito.

Le consigliamo ad ogni modo, vista la sua premura, di pensare nel frattempo all’elettorato del PDL, non sia mai, data la vostra nota coerenza, unità e compattezza che perdiate, come è già successo, grazie al contributo di qualcuno del vostro stesso schieramento.

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In risposta a Lattanzi interviene anche il Partito Democratico: “Le cattive abitudini di Berlusconi di comprare parlamentari, sembra abbiano contagiato anche il coordinatore provinciale del PDL. Tuttavia – si legge in una nota  della segreatrio provinciale del Pd – l’antifascismo non è merce che si possa comprare o vendere come al supermercato. Dietro il sorriso accattivante, ben celato da buone intenzioni, si riconoscono però, i denti finti delle false lusinghe. Chi oggi, nel tentativo di ribaltare un risultato elettorale particolarmente negativo, tenta di blandire con argomentazioni risibili le forze della sinistra democratica, fa finta di non sapere che, sulla scheda elettorale, accanto al nome di Capponi, non c’è una sola, ma ci sono ben due fiamme, simboli dell’estrema destra. Riteniamo che questo maldestro tentativo, oltre che patetico, sia particolarmente offensivo nei confronti di quanti ogni anno celebrano con partecipazione e rispetto il 25 aprile e con esso i Valori della Resistenza e dell’antifascismo che hanno dato vita alla Carta Costituzionale quindi alla Democrazia”.

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Fabio Pistarelli, coordinatore del Pdl Macerata e capogruppo in Consiglio comunale

Interviene anche Fabio Pistarelli, coordinatore del Pdl Macerata. Dalle urne è emerso con tutta evidenza un dato: Pettinari ha perso il primo turno e con lui il “modello Ancona ” .

La conveniente razionalità  di Pettinari e c. era infatti basata su un calcolo numerico e politico: sostituire il 9% di rifondazione, comunisti e vendoliani con l’11% dell’UDC, sottratta all’altra parte. Viste le precedenti elezioni provinciali 2009 il gioco era fatto, tanto è vero che Ucchielli, il regista di Pesaro, ha più volte e solennemente parlato (guarda caso) di vittoria al primo turno. E invece? Il risultato delle urne ha dato a questo mostro chiamato “modello Ancona” (io lo chiamerei semplicemente “modello banderuola”) uno striminzito 43%, raggiunto peraltro grazie all’aiuto della lista Bianchini, ex assessore snobbato in Comune ma radicato in città. Non solo. I comunisti e i vendoliani , da reietti della politica perché esclusi da questo modello, sono diventati decisivi! Un totale fallimento del disegno PD-UDC: ora Tonino è “tra la falce e il martello”, tant’è che lui e il PD stanno cercando affannosamente  un accordo con le sinistre radicali, promettendo mari e monti. Ma in nome di cosa? Di un modello che ha già escluso la sinistra identitaria dalla regione ? E’ come consegnare la corda a chi ti vuole impiccare! Per battere le destre? Ma Pettinari non è (era) di quella DC tambroniana da sempre avversaria delle sinistre? L’esperimento non è riuscito e non ha appeal, anzi penso proprio che questo modo di interpretare la politica come un continuo salto della quaglia abbia notevolmente influito sull’astensionismo record, il più alto d’Italia! Capponi e il Pdl, d’altra parte, malgrado le defezioni di UDC e dell’ex leghista Marangoni , sono lì, in parità. Anzi vincenti a Macerata città e in moltissimi comuni. Certo, molto è da fare come partito e come coalizione (i risultati di alcune città sono emblematici) ma , dove l’abbiamo fatto, siamo stati gli unici a parlare di politica e di programmi, gli unici a fare convegni tematici (lavoro, territorio, sviluppo, ambiente) o a dedicare una parte specifica del programma a Macerata capoluogo.Gli unici a dire cose concrete, quelle realizzate da Capponi nella sua prima parte di mandato.

Gli altri non l’hanno fatto perché non lo possono fare. Come fa Pettinari a parlare di programmi, lui che ha sottoscritto il programma di Capponi solo 2 anni fa, alternativo in tutto a quella sinistra che oggi dovrebbe votargli? Noi l’abbiamo invitato ad un confronto pubblico. Vedremo se almeno lì verrà, invece di mandare avanti comunicati stampa di Spacca e Ucchielli che, quelli sì, parlano solo di cose che non c’entrano nulla, e non interessano la nostra terra, ma solo il Palazzo. Noi abbiamo parlato alle piazze, che hanno detto che Pettinari e il “modello Ancona “ hanno perso. Al primo turno. E perderanno anche al ballottaggio!

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Luca Rodolfo Paolini (Lega Nord) replica a Enzo Marangoni. “Come sempre Marangoni , quando si parla di soldi e dimissioni, cambia argomento. Risponda alla domanda: dato che il posto che occupa in Regione lo ha avuto grazie ad un partito, e poiché ha detto e ripetuto, in voce e video, di essere contro tutti i partiti, da lui definiti “poltronari” e “comitati d’affari”, si dimette o no da consigliere regionale, per non dare l’impressione di essere uno che una cosa dice e un’altra ne fa, per tornaconto personale? Se poi Marangoni è contento del suo exploit elettorale, buon per lui. Noi avevamo un consigliere e lo riprendiamo. Lui no. Ha speso un patrimonio per la campagna elettorale e aveva due liste, ed ha preso meno voti della LAM che di liste ne aveva una sola e che ha fatto una campagna assolutamente normale. Eravamo il quarto partito della coalizione, siamo il secondo. Lui è politicamente irrilevante, noi alleato strategico, tant’è che solo ieri sono pervenute varie richieste di adesione di personaggi politici di calibro medio-alto. Infine: i paragoni si fanno tra cose omogenee: mele con mele e pere con pere, provinciali con Provinciali, regionali con regionali e cosi via. Avevamo il 3,9% (con lui) e siamo al 4,7 (senza di lui). Significa che i voti che ha preso non li ha presi a noi, se non in parte insignificante. Infine, come tutti sanno, i voti alle “regionali” e “politiche” sono sempre più numerosi, per tutti, perchè essendoci meno liste c’è meno dispersione. A Macerata erano 17, a Milano addirittura 29! E’ statistico che i numeri siano diversi!”.

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Anna Rombini, segretario provinciale de La Destra, esprime soddisfazione per il risultato elettorale: “Alle elezioni provinciali, 4.198 cittadini maceratesi hanno votato la Destra consegnando al partito un 3,5%. Percentuale in aumento, che ha permesso a La
Destra maceratese, di essere seconda dopo quella del Lazio. Abbiamo concentrato la nostra campagna elettorale  sui valori e sui programmi riconoscendo, in virtù della nostra coerenza, il
massimo appoggio al candidato Franco Capponi. Per questo, per l’impegno e la serietà con cui stiamo portando avanti le nostre idee e i nostri progetti, che i maceratesi ci hanno voluto premiare. Ora in vista del ballottaggio del 29 e del 30 maggio, la nostra Provincia ha ancora bisogno di voi. Pertanto andare alle urne è quanto mai importante per permettere a Franco Capponi di continuate il buon lavoro svolto nella seppur breve legislatura”.

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L’ex assessore provinciale Nazareno Agostini (Pdl)

Anche Nazareno Agostini esprime soddisfazione per il risultato ottenuto al primo turno. Con ben 1611 preferenze nel collegio Recanati II, è stato il più votato fra i tre collegi di Recanati, e con una delle pecentuali più alte in assoluto  (34,40 %), risulta già eletto nel consiglio provinciale.

“Da assessore uscente – afferma Agostini – per me questo è un grande riconoscimento per il lavoro svolto. Per questo vorrei ringraziare chi mi ha concesso la propria fiducia e coloro che mi hanno apprezzato e sostenuto: i sindaci e gli amministratori comunali di Montelupone e Montefano, i consiglieri comunali del Pdl di Recanati, i coordinatori della lista, i simpatizzanti e le tante persone che mi hanno aiutato in modi diversi. Tutto questo mi rende orgoglioso, ma perché si possa davvero arrivare ad una provincia vicina alle esigenze dei cittadini è necessario il massimo sostegno a Franco Capponi al prossimo ballottaggio.  Creerò un ufficio nei tre comuni che compongono il mio collegio, ossia Recanati, Montelupone e Montefano: insieme al web, questi punti di ascolto saranno un mezzo per accogliere richieste e proposte, mettendosi a disposizione di tutti e garantendo il proprio costante impegno. “Vorrei anche invitare chi ne ha la possibilità – conclude il neo consigliere Agostini – a rendersi disponibile per collaborare con me e il mio staff: abbiamo bisogno di persone che sentano l’esigenza di dare un contributo alla propria comunità”.

 



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