Il para rigori Scarpacci lancia l’Elfa:
“Fondamentali i prossimi 180 minuti”

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Il portiere dell'Elfa Tolentino Marco Scarpacci

 

 

di Federico Bettucci

 

Due rigori parati nelle ultime tre partite e porta inviolata da quasi 300 minuti. Marco Scarpacci è il protagonista assoluto del girone di ritorno dell’Elfa Tolentino. Per una squadra che dopo quattro giornate cambia allenatore, dopo sette giace ancora sul fondo della classifica, che non ha grandi goleador ed in generale giocatori che “fanno la differenza”, poter contare su un portiere di categoria superiore non è cosa da poco. Se la formazione di Mancini è reduce da tre vittorie consecutive e si è posizionata nella colonna di sinistra della graduatoria, prospettiva utopistica a dicembre o gennaio, gran parte del merito è del suo estremo difensore. Al quale si potrebbe anche affibbiare l’appellativo di para-rigori.

Scarpacci, si sente un para-rigori? Ne ha respinti molti nel corso della tua carriera?

“No no, assolutamente no. Non sono un para-rigori e non è mai stata la mia specialità quella di respingere i tiri dal dischetto. Ho altre doti, ma non quella di essere un mostro nei tiri dagli undici metri. I rigori parati nella mia carriera me li ricordo tutti, ed anche nei minimi dettagli, proprio perchè, purtroppo, sono pochissimi. Nelle ultime due occasioni devo dire che sono stato bravo, poi naturalmente un pizzico di fortuna serve sempre”.

Raccontiamo i due penalty neutralizzati contro Serralta e Belfortese…

“Quello contro il Serralta è stato sicuramente il più drammatico, sotto tutti i punti di vista. Occupavamo una posizione di classifica decisamente più scomoda rispetto a quella attuale, era il novantesimo e non avremmo avuto più il tempo di cercare la rete della vittoria. Inoltre Natali aveva segnato in prima battuta. L’arbitro decise di far ripetere l’esecuzione e nella seconda occasione mi sono tuffato alla mia sinistra, respingendo in angolo. Sabato scorso contro la Belfortese invece mi sono buttato alla mia destra, la palla è rimasta pericolosamente nei paraggi ma per fortuna poi sono riuscito a riconquistarla. In comune i due episodi hanno il fatto che il risultato era di 1-0 in nostro favore e grazie al rigore parato è rimasto lo stesso fino al fischio finale, per due vittorie importantissime”.

Questo è il suo secondo anno all’Elfa. Anche l’anno scorso girone di andata “normale” e ritorno alla grandissima. C’è un motivo particolare?

“Non credo proprio. Non c’è un motivo particolare secondo me. I miei compagni nello spogliatoio me lo dicono: all’andata compitino e normale amministrazione, al ritorno prestazioni stratosferiche. Ma non trovo una valida spiegazione”.

Il momento attuale della tua squadra. Riuscirete a salvarvi?

“Il momento è sicuramente positivo, impossibile negarlo. Tre successi di seguito non sono cosa da poco. Ma è proprio ora che dobbiamo mantenere alta la concentrazione. Mai abbassare la guardia. Vogliamo salvarci e farlo anche il prima possibile. Le prossime due gare sono due scontri diretti fondamentali, a Cessapalombo e nel derby sul terreno dello Juve Club. Se faremo bene in questi 180 minuti, saremo già quasi salvi”.



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