Ad un mese dalla complessa quanto spettacolare operazione di avvio del relativo cantiere proseguono, secondo i tempi previsti, i lavori di costruzione del nuovo ponte che la Provincia realizza per il secondo attraversamento del fiume Potenza a valle del Centro Fiere. Dopo la posa in opera dei due grandi archi in acciaio, i lavori sono proseguiti per mettere in sicurezza ed in perfetta stabilità la struttura ad arco ed ora stanno riguardando la posa in opera delle altre componenti. In primo luogo i quattro “puntoni” – due per ciascuna delle due estremità – su cui dovranno poggiare i due viadotti di accesso (ognuno 85 metri di lunghezza) che a valle e a monte congiungeranno la nuova strada – anch’essa in corso di realizzazione – con il ponte stesso. Anche l’intero impalcato, cioè la parte stradale del ponte (115 metri di lunghezza) , poggerà interamente sulle travi di acciaio. Il nuovo ponte sul Potenza, infatti, è stato progettato con una soluzione tecnica che non prevede “piloni” o altri appoggi in acqua. La progettazione realizzata dalla studio tecnico Dall’Asta-Niccolini di Ancona, infatti, ha dovuto tener conto in primo luogo del carattere torrentizio del fiume Potenza, soggetto spesso a piene, tale da sconsigliare la previsione di pilastri di appoggio nell’alveo del fiume. L’acqua, pertanto, potrà scorrere in direzione del mare senza trovare alcuno ostacolo.
Tutte le strutture del nuovo ponte sono state costruite nello stabilimento metalmeccanico Meloni Tecno Handling in contrada Rancia di Tolentino e vengono montane sul posto dall’impresa appaltatrice dei lavoro, la società Pema di Torre San Patrizio.
Il ponte è inserito nel nuovo raccordo stradale di Villa Potenza che attualmente la stessa impresa sta costruendo per conto della Provincia di Macerata.
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Mi sembra che talvolta con gli aggettivi si esagera.
Operazione complessa e spettacolare la realizzazone del Ponte???
Si è un esempio di ingenieria moderna, illavoro svolto merita l’applauso di tutti per impegno e serietà…. Ma fermiamoci qui.
Ponti ben più complessi sono stati realizzati, in epoca antecedenti,con strumenti che oggi sarebbero sorpassati.
Senza tornare al tempo dei romani, di cui alcuni ponti stanno ancora in piedi, basterebbe guardare l’ingenieria del 1900 per rendersi conto che, con strumenti certamente “preistorici” (separagonati a quelli di oggi)si sono realizzati ponti in situazioni assai più complicate e difficili sia sotto l’aspetto costruttivo hce sotto quello dell’impegno per superare difficoltà naturali (venti, terremoti, ecc) nonchè tutti gli altri problemi legati all’intenso traffico veicolare….
http://it.wikipedia.org/wiki/Golden_Gate_Bridge
Gli aggettivi non costano nulla e danno soddisfazione 🙂