di Laura Boccanera
Oltre alle piante di via Di Vittorio, altri alberi della città sono a rischio parassita. A testimoniarlo c’è anche una documentazione dell’Assam del 2004 che riferisce che i lecci presenti in alcune zone come i giardini del Lido Cluana e in via Veneto sono attaccati dalla cerambyz, nome tecnico di un insetto della famiglia dei coleotteri che si nutre del legno delle piante scavando dei cunicoli e deponendo le uova, larve che succhiano linfa e scavano tunnel all’interno fino a rendere l’albero secco tanto da portarlo alla morte. A seguito dell’incidente avvenuto a Santa Maria Apparente e che ha coinvolto il giovane Nicholas Sbaffoni, il Comune ha intrapreso una serie di monitoraggi legati al controllo e all’ispezione delle aree verdi per la sicurezza e l’incolumità pubblica e in secondo luogo per la salvaguardia delle specie verdi. Già questa mattina i giardinieri del Comune (ne sono rimasti solo tre) guidati dal capo giardiniere Gildo Squadroni hanno iniziato ad abbattere le piante malate: in particolare gli interventi si sono concentrati su di un leccio vicino all’hotel Miramare, un platano in corso Umberto e alcuni piccoli interventi di potatura e controllo lungo la pista ciclabile. Nel frattempo ieri si è riunita anche una commissione tecnica per fare il punto in via Di Vittorio per capire se esiste un pericolo reale in caso di riapertura della strada che collega Santa Maria Apparente alla zona industriale; in tal caso verrà emessa un’ordinanza specifica per la messa in sicurezza della strada mediante l’abbattimento delle piante a rischio. <<Per quanto riguarda invece i lecci già colpiti da cerambyz – commenta l’assessore all’ambiente Nicoletti – sulla base delle indicazioni fornite dall’ Assam interverremo in autunno con alcune attività risolutive per l’eliminazione del parassita e contemporaneamente attiveremo dei servizi preventivi con dei rami esca da piazzare attorno al tronco della pianta viva, in tal modo l’insetto viene attirato dall’esca non intaccando il leccio. Stiamo inoltre pensando di attivare una convenzione con l’istituto di agraria per una consulenza>>. Un intervento costoso, ma necessario secondo Nicoletti che da bilancio dispone però solo di 16mila euro per potature e affini. E’ stazionaria intanto la situazione clinica di Nicholas Sbaffoni dopo l’intervento di domenica che ha rimosso alcuni tessuti necrotici. Il ragazzo sarà però operato nuovamente oggi per evitare il diffondersi di infezioni. Il quadro clinico seppur delicatissimo permane stabile.
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È evidente che il dolore della famiglia di questo sfortunato ragazzo merita tutto il rispetto possibile, tuttavia non possiamo ignorare come in questi casi di tragiche fatalità le amministrazioni pubbliche, pressate dalle circostanze, prendono decisioni che spesso vanno oltre le reali necessità.
Ho già segnalato in altre occasioni come nella nostra provincia e non solo, ci sia una preoccupante tendenza al facile abbattimento di alberi, anche secolari, sia nelle aree urbane che extraurbane, per non parlare delle potature dissennate.
Troppo spesso vengono concesse autorizzazioni all’abbattimento a costruttori edili che in pochi minuti recidono grossi alberi secolari sanissimi per far posto ad un manufatto o ad un’aiuola. Mi auguro che nel caso specifico a Civitanova si adottino i provvedimenti strettamente necessari per la sicurezza e ci si preoccupi di mantenere il patrimonio arboreo. Ricordo che la nostra esistenza dipende dal mondo vegetale e in particolare dai fragili ecosistemi dei boschi e delle foreste: preservare gli alberi è un fatto di sopravvivenza, oltre ad una normale manifestazione di civiltà. Gli incendi, il disboscamento e gli abbattimenti indiscriminati stanno consumando velocemente la risorsa più importante (insieme all’acqua, naturalmente).
Credo che basterebbe usare un minimo di buonsenso.
Se la pianta è malata (e potrbbe trasmettere la malattia ad altre piante) o per altre cause potrebbe risultare pericolosa credo che il Comune abbia l’obbligo di intervenire.
Diverso è il caso in cui, per opportunismi di parenti e amici (una nuova strada, unanuova palazzina, ecc.), ci si inventa alberi ammalati al solo scopo di aver la scusa di segare, tagiare, asportare al solo scopo di allargarsi….
In questi casi di malamministrazione i responsabili dovrebber essere perseguiti
Se il responsabile è il Cerambyx cerdo (specie protetta dalla dir. habitat……. quindi occhio…), va detto che normalmente non attacca piante in salute, ma solo quelle già indebolite da smog, terreno compattato, muffe, funghi o altri agenti negativi. Se ci sono queste condizioni i Cerambyx danno il colpo di grazia. A volte, senza spendere troppi soldi, bastano delle trappole con vino e sale sugli alberi poco infestati.
In ogni caso gli alberi in ambito urbano andrebbero protetti il più possibile, visto che di per sè è già un ambiente per loro inospitale.