di Alessandra Pierini
In seguito all’inchiesta “Ragnatela” relativa al presunto traffico di rifiuti pericolosi, la discarica Senesi di Morrovalle è nuovamente balzata al centro del dibattito tra amministrazione e opposizione. Al di là dei discorsi politici, preoccupa l’eventuale pericolo per la salute dei cittadini come sottolineato in una nota diffusa nei giorni scorsi dal Pdl cittadino (“ancora una volta è stata danneggiata la salute dei cittadini di Morrovalle a favore di interessi economici dovuti all’Eco Indennizzo.”) Il Comune di Morrovalle, per approfondire la questione, si è rivolto in questi giorni a Susanna Vitarelli, responsabile del Registro Tumorale della Provincia di Macerata per avere una mappatura relativa all’incidenza delle malattie tumorali nel territorio ma la ricercatrice non ci sta. “Dal 2006 a oggi, il Registro Tumori ha registrato un continuo e rapido declino dell’attività che è stata definitivamente sospesa, per mancanza di fondi, nel mese di giugno del 2009 con l’uscita di scena dell’ultimo collaboratore che, dopo 14 anni di contratti e precariato, ancora resisteva. Arrivano ancora numerose richieste che, a questo punto non possono essere esaudite, non ultima la mappatura dell’incidenza tumorale nella zona di Morrovalle.”
l Registro Tumori della provincia di Macerata, attivo dal 1991 e ubicato nel Dipartimento di Scienze Igienistiche dell’Università di Camerino, si è finanziato con i fondi autonomi derivanti dai progetti di ricerca svolti dall’U.O. ed in piccola parte con il fondo ricerca di Ateneo che ora non bastano più a sostenerlo. “Nel 1997 il nostro registro è stato accredito in campo internazionale dallo Iarc di Lione (n.d.r. International Agency for research on cancer) – ci dice la Vitarelli, molto amareggiata per il disinteresse verso un’istituzione che poteva essere di grande utilità per tutto il territorio provinciale – e dal 2000 l’Associazione Italiana dei Registri Tumori ci ha affidato il compito di organizzare il “Corso annuale di aggiornamento per il personale dei registri tumori” che viene istituzionalizzato presso l’Università di Camerino e si terrà anche quest’anno. Nonostante questi eccellenti trascorsi , il disinteresse nei confronti del Registro ci costringe a sospendere l’attività e le Marche sono una delle 3 regioni italiane, insieme ad Abruzzo e Molise, a non avere un Registro.”
Susanna Vitarelli è ormai scoraggiata e non crede di riuscire a trovare soluzioni nell’immediato futuro: “Il Registro è partito come progetto sperimentale che coinvolgeva 3 Asl, l’obiettivo era quello di ampliarlo fino a diventare regionale, invece il percorso è stato molto diverso ed oggi siamo costretti a sospendere il lavoro. In tutti questi anni – ci racconta – ho avuto solo promesse ma niente di concreto.” Poi si lascia trasportare dai ricordi legati ad un lavoro al quale si è dedicata con grande passione: ” Tra i corsi che abbiamo organizzato ricordo in particolare quello del 1998. Tra i relatori c’erano il dottor Parkin e la dottoressa Buiatti che rano tra i pochi ad avere accesso all’archivio di Di Bella, i cui studi all’epoca facevano molto discutere. Mi ricordo che ci ritrovammo la sala piena di media che volevano intervistarli ad ogni costo.”
E per quanto riguarda Morrovalle? ” Nel 2007 il consigliere Brini presentò una interrogazione a risposta scritta, su ‘Indagine delle malattie tumorali nel territorio di Morrovalle’. Ci fu girata la richiesta ma ci fu fatto presente che non erano previsti finanziamenti. Quindi portammo avanti una ricerca basata sul confronto tra l’incidenza tumorale di Morrovalle e quella nei paesi limitrofi. L’unico dato che emerse fu un’incidenza elevata di tumori alla pelle anche se in realtà anche questo dato andrebbe approfondito ma purtroppo non saremo noi a poterlo fare.”
La Vitarelli non crede più che il Registro possa essere salvato nè che qualcuno possa riconoscerne l’utilità sociale e quindi impegnarsi per il suo recupero: ” Ritengo importante far notare che il Registro Tumori di Popolazione della Regione Marche dovrebbe, a mio parere, essere intitolato a Franco Pannelli che nel frattempo ci ha lasciato. Per noi rappresenta 20 anni di lavoro, sacrifici e lotte oltre naturalmente alla salvaguardia di un’immagine a livello nazionale ed internazionale. So che questo ha un significato solo per chi l’ha vissuto ma voglio credere che esistano ancora valori come riconoscimento e onestà anche se ne dubito sempre di più.”
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LA STORIA
Nel 1990, su richiesta dell’allora Assessore alla Sanità della Regione Marche Paolo Polenta, fu avviato dal Prof. Pannelli e da Susanna Vitarelli, il Registro Tumori della Provincia di Macerata . Al Registro Tumori venne, necessariamente, affiancato il Registro di Mortalità che oltre a permettere di disporre del dato di mortalità in tempi utili, rappresenta anche uno dei flussi di segnalazione per il recupero dei casi di tumore sfuggiti alla registrazione.
Al successivo turno elettorale l’assessore Polenta non venne riconfermato e la regione non finanziò più il Registro che, ormai ben avviato ha continuato ad operare utilizzando fondi autonomi derivanti dai progetti di ricerca svolti dall’U.O., in ambito nazionale ed internazionale, ed in piccola parte il fondo di ricerca di Ateneo.
Nel 1997 l’International Agency for Cancer Research (IARC) di Lione invia una commissione e, dopo aver valutato la qualità dei dati prodotti, accredita il Registro in campo internazionale. Il riconoscimento della IARC consente la pubblicazione periodica dei dati della prov. di Macerata nella pubblicazione Cancer Incidence in Five Continents.
Nello stesso anno nasce in Italia l’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTum) con l’intento di coordinare le attività dei Registri tumori già presenti in Italia ed il Registro viene ufficialmente riconosciuto anche in campo nazionale.
Nel 1998 fu stipulata una convenzione tra il Dipartimento e l’ARS Regione Marche, per la raccolta ed il trattamento dei dati epidemiologici regionali. Tale convenzione fu poi rinnovata per un altro anno nell’ottobre del 1999 e di nuovo, per il terzo anno, sino al 30 aprile 2002.
Nell’anno 2000 l’AIRTum assegnò al Registro il compito di organizzare il “Corso annuale di aggiornamento per il personale dei registri tumori” che venne istituzionalizzato presso l’Università di Camerino, si svolge tutti gli anni la seconda settimana di settembre e conta mediamente circa 120 iscritti provenienti da tutta Italia.
Nell’anno 2005 Susanna Vitarelli fu nominata Responsabile dei Registri Tumori e Mortalità a seguito del pensionamento del prof. Pannelli. Il gruppo di lavoro era costituito dal responsabile e tre collaboratori a contratto.
Nel 2006 i registri iniziarono a soffrire per mancanza di fondi e il personale a contratto venne gradualmente diminuito.
Susanna Vitarelli si attivò in diversi modi per ottenere un finanziamento e poter continuare l’attività. E’ stata anche contattata dalla Regione Marche per uno studio di fattibilità sull’istituzione di un Registro dei Tumori Regionale che prevedeva una collaborazione atitolo gratuito. Anche per divergenze sull’organizzazione del registro la collaborazione non è mai stata avviata e il registro è rimasto sulla carta.
L’attività del Registro Tumorale della Provincia di Macerata è stata ufficialmente sospesa nel mese di giugno 2009 con l’uscita di scena dell’ultimo collaboratore
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si promettono garanzie sulla salute, che non esistostono, e si appioppano discariche a popolazioni indifese……………..e i politici lo sanno…………………chi sono i veri criminali?
Quelli che la discarica non la metteranno MAI vicino casa loro.
Troppo facile (ed estremamente ipocrita) il ragionamento “no nel mio giardino di casa… altrove dove vi pare”
perchè non la chiedono la verifica anche agli per gli abitanti di Sforzacosta e Casette Verdini???????
I comuni che ospitano impianti di trattamento rifiuti, discariche ecc. dovrebbero contribuire pro quota a mantenere in vita il registro tumori, un’importante strumento di monitoraggio della salute dei cittadini. Oppure si potrebbe chiedere che tutti i comuni e la provincia contribuissero, sarebbe una vera è propria “elemosina” a carico di ogni ente.
La storia raccontata dalla Signora Vitarelli ha dell’incredibile ed è triste al tempo stesso. Desta irritazione e stupore apprendere l’isolamento ( economico prima e informativo poi ) del Centro. La tesi di Ranzuglia è totalmente condivisibile e per questo, credo, occorra che i Comuni “sensibili” ( nel senso segnalato da Ranzuglia) se ne facciano carico. Occorrerebbe poi, a mio avviso, che la Fondazione Banca delle Marche agevolasse una così civile intrapresa, come del resto fa egregiamente in situazioni simili.
Alla contribuzione dovrebbero partecipare tutti comuni che utilizzano la discarica o l’impianto di trattamento rifiuti. Far partecipare soltanto (anche se pro quota) il comune ospitante sarebbe aggiungere danno al danno. Ma anche i privati che a vario titolo conferiscono rifiuti dovrebbero partecipare alla spesa.
nell’articolo e negli interventi si mette in relazione l’importanza del registro tumori solo con i problemi di salute causati da discariche e i rifiuti in genere. spero anche che il registro possa servire per rilevare i tumori provocati dalle onde elettromagnetiche delle antenne per telefonia, disseminate a decine in centri urbani ad alta densità. chiedere qualche soldo ai tanti privati che per un’antenna guadagnano 30-50.000 euro all’anno non dovrebbe essere difficile, come non dovrebbe essere difficile (e forse è pure obbligatorio per legge) inserire nei siti internet istituzionali (comuni, provincia, arpam,…) l’elenco completo delle antenne installate e il loro stato di funzionamento