di Gaia Tiranti
Ex difensore dell’Ascoli quando vinse, nel ’91, il campionato di serie B e passò alla massima categoria e sempre all’Ascoli, dal 2002 al 2003, ex allenatore in seconda a mister Bepi Pillon (che proprio in questi giorni ha annunciato il suo addio alla squadra bianconera). Chi segue il calcio marchigiano e soprattutto tifa Ascoli non può non ricordare il nome di Rosario Pergolizzi (nella foto), attuale allenatore della Primavera del Palermo che fra qualche giorno tornerà nelle “sue” Marche per giocarsi il Campionato Primavera Tim.
Mister, tutte le squadre vogliono scucirvi il tricolore che portate al petto, quale teme di più?
“Sono 7 squadre una più competitiva dell’altra. Certamente il Milan e la Sampdoria partono avvantaggiate, ma nessuna è da sottovalutare. Alla fine vincerà quella che tirerà fuori maggiore determinazione. Noi comunque cercheremo di tenercelo stretto al petto”.
In che condizioni arrivate a questa finale?
“Il principio base su cui fonda la nostra squadra è la mentalità. Quello che conta è avere determinazione, carisma, stimoli e motivazioni, oltre che voglia di impegnarsi”.
L’anno scorso decise la finale di campionato Hernandez, quest’anno chi potrebbe essere l’erede?
“Dal primo al ventunesimo ragazzo che sarà lì a Macerata è degno di essere nominato, perché ognuno di loro ha dato il suo importante contributo alla squadra”.
Una finale col Milan che quest’anno vi ha fatto perdere la Coppa Italia le piacerebbe?
“Sarebbe bella una finale col Milan, sarebbe bello vincere di nuovo il campionato, ma il mio vero obiettivo sono i miei ragazzi, aiutarli a crescere dal punto di vista tecnico e prepararli ad entrare nel mondo professionistico. Se mi venisse chiesto di barattare uno scudetto per far entrare 10 ragazzi tra i professionisti, lo scambierei volentieri”.
Torna nelle Marche dopo tanto tempo…
“Ascoli è la mia seconda casa, è lì che ho travato moglie ed è lì che sono nati i miei figli. Sono felice di tornare in una regione di cui ho ricordi bellissimi. Mi sento come di venire a giocare in casa”.
A proposito di Ascoli, mister Pillon ha ufficialmente lasciato la panchina bianconera, lo sapeva?
“Sì ho saputo. Con Bepi (Pillon, ndr) ci sentiamo spesso, il nostro rapporto è forte come prima”.
Ad Ascoli è stato sia giocatore che allenatore. Quale ruolo preferisce?
“Decisamente l’allenatore. Mi dà tanto entusiasmo, mi dà stimoli, voglia di crescere e soprattutto mi fa stare ben sul campo”.
Quando mister Zenga fu esonerato dal Palermo fu fatto il suo nome. Cos’è che poi non è andato?
“Se fosse mancato qualche mese alla fine del campionato quel ruolo sarebbe stato dato sicuramente a me. Ma Zenga fu esonerato a dicembre, il campionato era troppo lungo e aperto, la società optò per un allenatore con maggiore esperienza (Delio Rossi, ndr)”.
Si sentirebbe pronto per il grande salto?
“Mi sento assolutamente pronto a misurarmi, deve solo venire la mia grande occasione”.
LA ROSA DEL PALERMO:
PORTIERI: Caroppo, Di Gregorio e Ippolito.
DIFENSORI: Adamo, Cappelletti, Corsino, Pellegrini, Pergolizzi, Prestia, Radu, Silvestri e Siragusa.
CENTROCAMPISTI: Acquah, Ardizzone, Bufi, Cristofari, Davì, Laribi, Maltese, Mineo, Pitarresi e Sposito.
ATTACCANTI: Campione, Carioto, Gattuso, Giovio, Mbakogu, Piazza e Sorrentino.
ALLENATORE: Pergolizzi.
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