E’ rientrato l’allarme sulla scomparsa di Silvia Fachechi, la studentessa di 29 anni di cui da una settimana non si avevano più notizie. La denuncia della scomparsa della giovane, di origini pugliesi ma da anni residente a Macerata, era stata fatta dal fratello ai carabinieri di Macerata. Ma già nella giornata di oggi i dubbi hanno cominciato a dissiparsi, fin dalla comparsa di un messaggio scritto dalla stessa Silvia sulla bacheca della sua pagina Facebook: “ma la finiamo con questa stupidaggine che sono scomparsa? Certa gente non ha altro da fare che inventarsi sciocchezze”. Già questo basterebbe e avanzerebbe per far capire che la giovane si è allontanata per motivi squisitamente personali e che non esiste alcun giallo in merito alla sua presunta “scomparsa”. La notizia aveva trovato un certo risalto anche a livello nazionale e, forse proprio a causa di tutto questo clamore, Silvia, che in questi giorni sarebbe ospite di un amico in un’altra Regione, si è rifatta viva su Facebook tranquillizzando tutti.
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siamo talmente controllati che non si puo’ piu’ neanche fare un uscita segreta!
Scusi Cristina se mi permetto, ma il suo commento è piuttosto basso…
Mi pare di aver capito che a cercarla sia stata soprattutto la sua famiglia dopo che per giorni non la sentivano….
Per fare un’uscita segreta non c’è bisgono di dire più di tanto ma basta uno squillo per far sapere che tutto è ok.
Del resto al cellulare non si vede se una persona è a Milano o a Bari, se è sola o in compagnia, se sta riposando o lavorando ecc….
Ma forse Lei, come la ragazza dell’articolo, non ha figli e quindi non può rendersi conto di cosa si prova ad averne uno lontano: qualcosa di noi parte con lui o lei e diventiamo menomati di quella parte di gioia nel guardarlo ogni giorno negli occhi che spesso ci impedisce anche di vivere.
Anch’io ho una figlia che studia fuori e ora sta girando per mezza Italia ma sentirla ogni giorno o anche più volte a giorno per sapere che sta bene aiuta ad alleviare quella sottile e dolorosa tristezza che solo un genitore può sentire.
Posso capire Silvia che a 29 anni ha tuttii diritti di farsi la sua vita a suo piacere ma lei non ha sicuramente capito cosa possa aver provato la sua famiglia non sentendola più.
Se poi alla lontananza si aggiunge la paura della scomparsa si arriva in un attimo alla disperazione totale.
C’era bisogno di far provare questo ai suoi genitori pur di non fare una telefonata??
BRAVA LILLY!
BEN DETTO LILLY!