Si è riunita per la sua prima seduta la nuova giunta regionale delle Marche, nel corso della quale il presidente Gian Mario Spacca ha assegnato e comunicato ai neoassessori le loro deleghe.
Questo il quadro del nuovo esecutivo.
Il presidente GIAN MARIO SPACCA ha tenuto per sè le competenze relative alle Riforme istituzionali, Rapporti con le istituzioni internazionali, comunitarie, nazionali e locali; Green economy; Internazionalizzazione; Programmazione e politica regionale unitaria; Affari generali, istituzionali e legali; Sistema informativo statistico; Ordinamento dell’informazione e della comunicazione; Persone giuridiche private e nomine.
PAOLO PETRINI (Pd) – E’ stato confermato vicepresidente. Sarà anche assessore alle Politiche comunitarie; Agricoltura; Sviluppo rurale; Agriturismo; Bonifica; Zootecnia; Forestazione; Industria agroalimentare; Alimentazione; Caccia e pesca sportiva.
ANTONIO CANZIAN (Pd) – Progetto speciale per il Piceno; Commercio, fiere e mercati; tutela dei consumatori; Lavori pubblici; Edilizia pubblica; Enti locali e partecipazione; Rapporti con l’Assemblea legislativa; Servizi pubblici locali.
SANDRO DONATI (Idv) – Beni ambientali; Tutela e risanamento ambientale; Gestione dei rifiuti; Parchi e riserve naturali; Risorse idriche; Difesa del suolo e della costa; Energia e fonti rinnovabili; Sistemi telematici ed informativi; Società dell’informazione.
SARA GIANNINI (Pd) – Industria; Artigianato; Ricerca scientifica e tecnologica; Sostegno all’innovazione per i settori produttivi; Cave e miniere; Pesca marittima e nelle acque interne.
MARCO LUCHETTI (Pd) – Lavoro; Istruzione; Diritto allo studio; Formazione professionale e orientamento; Professioni; Previdenza complementare ed integrativa; Promozione della cooperazione.
PIETRO MARCOLINI (esterno, di area Pd) – Bilancio; Finanze e federalismo fiscale; Demanio e patrimonio; Credito; Provveditorato ed economato; Rapporti con le agenzie, gli enti dipendenti e le società partecipate, in collaborazione con il presidente e gli assessori competenti; Beni ed attività culturali.
LUCA MARCONI (Udc) – Sostegno alla famiglia e servizi sociali; Cooperazione allo sviluppo; Emigrazione; Immigrazione.
ALMERINO MEZZOLANI (Pd) – Tutela della salute; Veterinaria; Volontariato; Acque minerali, termali e di sorgente.
SERENELLA MORODER (esterna, dell’Idv) – Turismo; Protezione civile, polizia locale e politiche integrate per la sicurezza in collaborazione con il presidente; Politiche giovanili; Sport e tempo libero; Impianti e infrastrutture sportive; Diritti e pari opportunità.
LUIGI VIVENTI (esterno, dell’Udc) – Viabilità; Porti ed aeroporti; Urbanistica e governo del territorio; Trasporti, reti di trasporto, mobilità e logistica integrata; Organizzazione amministrativa e personale; Decentramento amministrativo; Territori montani e politiche per la montagna; Interventi post terremoto per la ricostruzione e lo sviluppo.
Di recente è stato pubblicato da Mondadori un nuovo libro. Si chiama “Il costo della democrazia”, gli autori sono entrambi senatori diessini, Cesare Salvi e Massimo Villone.
Il saggio è interessante perché fa le pulci alla “politica”: appura quanto costi, nel nostro Paese, la politica stessa. E di certo l´analisi non risparmia giudizi severi e tranchant, al modus operandi degli amministratori di centrosinistra. Questi sì, responsabili di politiche da Ancien Regime, volte cioè a perpetrare clientele e inefficienze alle spalle del contribuente. Vediamo qualche dato quantitativo nella tabella di seguito:
Comparti e Costi Annui°
Parlamentari europei 11.638.770
Deputati 124.263.720
Senatori 63.315.324
Consiglieri regionali 124.231.824
Presidenti di provincia 6.354.820
Vicepresidenti di provincia 4.765.706
Sindaci 191.088.824
Vicesindaci 65.327.039
Presidenti di comunità montane 13.681.583
Incarichi e consulenze 958.371.922
Finanziamento ai partiti 196.435.646
Contributi ai gruppi parlamentari 92.293.321
Totale 1.851.767.958
libro davvero interessante. Peccato che l’ex ministro e senatore Salvi e l’ex senatore Villone lo abbiano scritto a (loro) carriera politica terminata….
Peccato anche che questo governo aveva promesso la riduzione delle provincie (e non se ne parla più), la riduzione delle Comunità montane (stesso discorso) e ogni tanto qualcuno accenna alla riduzione dei parlamentari (peccato però che per fare ciò occorra una modifica costituzionale molto complicata). Sarebbe sufficiente però una riduzione degli stipendi dei parlamentari (al limite adeguandoli a quelli europei cioè meno della metà di quello che prendono ora) e per fare ciò basta una legge ordinaria e con la maggioranza che c’è oggi non dovrebbe essere complicato. Solo che dal dire al fare … soprattutto quando si toccano le tasche!!!!
Vedo con viva soddisfazione che nell’elenco della nuova giunta regionale di centrosinistra il non eletto Antonio Pettinari non è stato nemmeno nominato assessore. Non è più uno e bino, quindi. E’ già qualcosa…
Mi piacerebbe sapere dagli autori del libro egregio che sono del PD, come mai il PD ha fatto passare lo scudo fiscale facendo assentare 28 parlamentari ( e altri dell’UDC). Vorrei inoltre sapre a quanto ammonta l’evasione fiscale in Italia ( ci sono tre libri in giro, ma nessuno li cita).
Guido: ma che domande fai???
L’evasione fiscale in Italia è come la mafia… Non esiste!!!
Dati Istat 2009:
L’imponibile evaso ammonta a circa il 50% (270 Miliardi di Euro)
L’evasione fiscale ammonta a circa il 15% del PIL (100 miliardi di euro)
Scusate, i dati sono dell’Agenzia delle Entrate
La Banca delle Marche, relativamente allo scudo fiscale, ha “incassato” 96 milioni di euro. Eppure dalle nostre parti non abitano Riina o Spatuzza, ma “gente tranquilla che lavorava”, come dice Celentano. Mi chiedo poi, oltre alla Banca delle Marche, quanto hanno “incassato” gli altri sportelli?
Guido, ma cosa dici mai?!?
Qui da noi tutti pagano le tasse…..
Una domanda che mi sono sempre fatto (scusate l’ignoranza):
Ma come si fa a calcolare a quanto ammonta l’evasione?
Non riesco a capirlo. Non è una domanda ironica è vera curiosità quindi vi prego di non dare risposte ideologiche ma tecniche.
Grazie per l’aiuto
Integrando dati amministrativi sulle dichiarazioni Irap con dati statistici sulla contabilità nazionale. Vado a senso, probabilmente si incrociano i dati delle dichiarazioni dei redditi con i dati dell’IVA (e quindi dei consumi). Tolta la quantità di debito, viene fuori che l’Italia spende molto di più di quello che guadagna.
Inoltre visto che è tutto codificato è assai strano he alcuni codici fiscali risultano incassare, in un mese, 1.000 euro e poi, tra carta di credito-bolletta luce-riscaldamento lo stesso codice fiscale, lo stesso mese, ne spenda 3.000 e magari ha intestata una macchina da 60.000 quando, a fine anno, quel codice fiscale ne ha incassati (ufficialmente) solo 12.000….
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Ve lo ricordate quado obbligarono ai registratori di cassa, che vennero messi secondo le dichiarazioni dei redditi???
Risultava che orefici incasssavano meno dei dipendenti che avevano e soprattutto che le panetterie guadagnavano più delle gioiellerie… Misteri dela fede!!!