Da Paolo Ranzuglia, candidato sindaco della lista civica Maceratiamo:
“Prendete una persona qualsiasi e cominciate a parlare di politica e di elezioni. Entro dieci minuti verrà fuori che lui “vota il partito giallo perché l’ha sempre fatto” oppure che “vota Tizio perché è il meno peggio” oppure che “non serve a niente perché tanto sono tutti uguali“; la più bella però è quando sostiene che “voterà Caio perché vuole dare un voto utile“. Verrebbe da prenderlo a sberle, ma la colpa non è sua; il malcapitato è solo una delle tante vittime di una propaganda che da anni lavora, con un discreto successo, per impedirci di ragionare sul significato del voto.
La prima trappola di questa propaganda, forse la più efficace, è quella che ci porta a votare sempre allo stesso modo. Anno dopo anno votiamo sempre gli stessi partiti e le stesse persone, per poi lamentarci che le cose non cambiano mai… è proprio il caso di dire “chi è causa del suo mal pianga sé stesso“. Eppure è così, che ci piaccia o no: le variazioni tra una votazione e l’altra sono minime e questo fornisce ai partiti un enorme potere di controllo. Potere che noi prima consegniamo loro e poi ci lamentiamo di averlo fatto, fino alla volta successiva, quando ripetiamo da capo lo stesso errore. Che furbizia!
Noi però possiamo cambiare questa situazione in un modo semplicissimo: cambiando il nostro voto. Se riuscissimo a liberarci dai condizionamenti, dalle false ideologie, dall’uso strumentale dei concetti di destra e sinistra, dall’idolatria che ci lega (chissà perché?) a un leader, ci accorgeremmo che il nostro accanimento nel difendere certe posizioni e certe persone è in massima parte campato per aria. Cambiando il nostro voto noi possiamo generare un terremoto politico, perché faremmo saltare tutti gli equilibri, togliendo ogni certezza ai partiti e, aspetto ancora più importante, costringeremmo i partiti a confrontarsi con noi cittadini, cosa che non fanno più da molti anni.
La questione del “meno peggio” poi, oltre che sotto il profilo logico, è insostenibile anche dal punto di vista pratico dell’esperienza. Che si chiamino Bianchi, Rossi o Azzurri (ognuno ha il suo “meno peggio” preferito) li abbiamo provati tutti e il risultato, visto che passiamo il tempo a lamentarci dei politici, è che di ciascuno rimane sempre e solo il “peggio”. Del resto, quando si sceglie in partenza di accontentarsi di un risultato mediocre, non ci si può poi sorprendere se l’esito non sarà brillante. Ancora una volta dipende solo da noi, dalla nostra capacità di cercare qualcosa di “meglio”, qualcosa e qualcuno su cui scommettere non solo sperando, ma pretendendo un risultato positivo.
Sostenere che “sono tutti uguali” è una tentazione sempre in agguato, e di certo i fatti quotidiani non ci aiutano a liberarcene, ma questa classe politica non è qui per volontà divina; ogni giorno ne diciamo tutto il male possibile, ma l’abbiamo voluta noi, l’abbiamo votata e continuiamo a sostenerla perché abbiamo paura a cambiare strada. Eppure se l’uomo si è evoluto nel corso dei millenni è proprio perché ha sempre cercato qualcosa di meglio; perché oggi non riusciamo a fare questo passo?
Infine c’è la questione del voto utile. Un concetto di per sé offensivo, perché significa che se io voto per un partito piccolo (questo è il senso) il mio voto diventa inutile. Allora cosa ci vado a fare a votare? In questo modo i partiti più grandi cercano di spingerci a votare per loro, oppure a non votare affatto.
Il valore del voto in realtà prescinde da ciò che esprime: il voto non è mai inutile! Inutile semmai è il non votare, perché permette ad altri di decidere per noi, ci toglie quel poco di diritto che abbiamo e ci precipita nel disfattismo nel quale troppo spesso ci crogioliamo beati; inutile è anche votare per qualcuno sapendo che non è la scelta migliore, perché è la rinuncia alla nostra libertà di scelta. Se invece crediamo che la partecipazione e la libertà siano principi fondamentali, allora il voto è sempre utile, qualunque esso sia, purché dato con convinzione.
Il motivo per cui c’è questa spinta a concentrare i voti è semplice: tanto meno peso avranno le forze minori, tanto più sarà facile per i grandi partiti controllare e gestire il potere a loro uso e consumo e potranno fare e disfare quello che vogliono ancora più allegramente di come avviene oggi. L’obiettivo è la cristallizzazione della politica: se oggi ci lamentiamo perché le facce sono sempre le stesse, a furia di voti utili domani potrebbe essere anche peggio.
Noi possiamo fare qualcosa; noi, il “popolo bue”, i cittadini che diventano importanti solo in quanto portatori sani di voto. Noi possiamo incidere sul nostro futuro e, se possiamo farlo, allora dobbiamo farlo. Perché se rinunciamo a questa possibilità, allora avremo perso: chi combatte può vincere oppure può perdere, ma chi rinuncia a combattere sceglie la sua sconfitta in anticipo.
Se davvero questa classe politica non ci piace, allora dovremmo cominciare a fare l’esatto contrario di quello che ci chiede.
Invitano a concentrare i voti? E noi li sparpagliamo. Sostengono che altrimenti è meglio non votare? E noi ci presentiamo in massa alle urne. Dicono che è utile solo il voto dato ai grandi partiti? E noi lo diamo ai piccoli movimenti.
Già, i piccoli partiti, i movimenti civici, le liste improbabili… Tante persone sostengono che “non hanno nessuna possibilità, quindi non ha senso dargli il voto” e non si accorgono di ribaltare il rapporto causa – effetto. La verità è esattamente l’opposto: se non gli si dà il voto non avranno mai nessuna possibilità.
Se continuiamo a dare delle possibilità sempre e solo ai soliti noti, allora non ci possiamo certo lamentare di come vanno le cose.
Domanda: “E chi ci garantisce che poi anche quelli non diventeranno come gli altri?” Risposta: “Nessuno”.
Votare significa dare fiducia, poi a posteriori (ma in parte anche nel durante, che la partecipazione è essenziale) si valuta se quella fiducia è stata ben riposta oppure no; l’unica garanzia che si può pretendere da parte di chi non ha ancora avuto occasione di far vedere ciò che vale, è la propria storia personale. Una garanzia più ampia invece ce l’abbiamo da quelli che hanno già dato prova di sé: abbiamo già visto i grandi partiti e anche molti di quelli piccoli al lavoro, sappiamo già come si comportano. Da tutti loro sappiamo esattamente cosa aspettarci e non sembra una bella prospettiva: chi vuole affidargli il suo futuro faccia pure ma che non si venga poi a lamentare.
Finché andremo avanti riempiendoci la testa con idee prese a prestito non avremo un futuro degno di questo nome, né per noi né per i nostri figli.
Ricordo un manifesto, visto parecchi anni fa, che recitava: “Quello che tu puoi fare è una goccia nell’oceano, ma è ciò che dà significato alla tua vita“. Diamo un significato al nostro voto, dimostriamo che è comunque utile e non dimentichiamoci che l’oceano è composto di gocce e mettendo insieme tante gocce si può creare un’onda capace di spazzare via tutto”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Concordo in parte con quanto detto da Ranzuglia. Occorre un voto di rottura, non ai soliti partiti, un voto che esprima delle istanze di cambiamento, ma io al contrario suo unirei il dilettevole (voto quel che più rispecchia i miei ideali) all’utile (voto una lista collegata ad un candidato che può vincere e che ha inserito nel suo programma molte istanze di quella lista). Inutile che le dica, anche perché rischio di essere bannato, caro candidato sindaco, quale sia quella lista.
Gabriele (in penombra)
P.S. Voi di Maceratiamo mi date sempre tante soddisfazioni! E volevo complimentarmi con la sua intervista comparsa su CM in mattinata…
“un candidato che può vincere”
Mi perdonerà la franchezza Gabriele, ma questa affermazione è esattamente ciò che nell’articolo viene contestato.
Non esistono candidati che possono vincere e candidati che non possono vincere a priori; i candidati vincono o perdono in base ai voti raccolti. Il voto è la causa, l’elezione (o la non elezione) è l’effetto.
Se lei nega il suo voto al candidato che apprezza maggiormente perché non lo ritiene in grado di vincere, non fa altro che invertire il rapporto causa – effetto. Al punto che il suo mancato voto (insieme a quello di chi ragiona in questo modo) impedirà al candidato che le piace di vincere. I possibili vincitori NON sono predeterminati ma dipendono solo dal suo voto; queste idee (purtroppo molto diffuse) servono solo a mantenere saldamente il potere nelle mani dei soliti noti.
Mi permetto un invito, anche io senza fare nomi: non voti chi ritiene in grado di vincere, voti chi pensa che sarà un buon sindaco. Solo così quello che vincerà potrà essere un buon sindaco.
Si fa finta che queste elezioni siano gestite come un’elezione proporzionale (cioè come si votata PRIMA) dove poi, a seconda dei risultati raggiunti, ci saranno diverse liste che (in Consiglio) si metterano d’accordo, cercheranno delle convergenze tra i vari programi e nascerà Sindaco e Giunta.
Però NON è così.
Con l’attuale forma di elezione delle amministrative le liste che sostengono l Sindaco che vince prendono il 65% dei posti in Consiglio (anche se la somma totale dei loro voti si ferma al 51% dei voti) e alle varie opposizioni (in questo caso alle liste che sostengono gli altri candidati Sindaci sconfitti) andranno solo il 35% dei posti.
In soldoni significa che la Maggioranza avrà 24 Consiglieri (divisi tra le varie liste) mentre l’Opposizione ne avrà 15 (che, diviso tra le varie liste, significa che i grossi faranno il pieno ed i piccoli vedrano eletti solo il loro candidato Sindaco).
Ciò si traduce EVENTUALMENTE in un voto “utile” se voti per i candidati Sindaco che, presumibilmente (visto che hanno dietro di se molte liste, cioè molti candidati Consiglieri che corrono quindi molti voti) arriveranno al ballotaggio.
Perchè con 17 liste, in teoria, tu potresti tranquillamente votare il partito che preferisci (nelle 2 grandi coalizioni centro-sinistra e DESTRA-Centro) e scegliere un volto nuovo, uno dei tantissimi non legati ai soliti nomi….
Quindi anche votare per i “grandi” significa dare un voto utile.
Inoltre in un elezione LOCALE si vota anche per chi conosci: un parente, un amico, un collega di lavoro, il tuo commercialista.
Quindi chi ha dietro di se 5 liste (invece che una) ha più “cacciatori di voti” (cioè candidati Consiglieri) che si daranno da fare….
E in questo caso contano POCO i programmi, contano POCO le alleanze (presenti o future), conta POCO se assieme a te c’è un candidato che il tuo amico o il tuo parente non voterebbe affatto poichè l’amico vota PER TE e sa che per aiutarti ad essere eletto deve votare anche il candidato Sindaco che appoggi (e che magari gli sta antipatico)
Quindi in una elezione amministrativa IN TANTI votano l’amico, il parente o l’amante e PASSA IN SECONDO PIANO la coalizione, il candidato Sindaco, il programma.
NON A CASO in tutte le liste ci sono sempre commercianti, medici, avvocati, commercialisti, baristi…. Cioè TUTTE persone che hano un bacino potenziale di voti dato dalla propria clientela, clientela che potrebbe anche essere di ideologia diversa dal candidato ma CHE LO VOTA perchè lo stima.
Ecco perchè gli aspiranti Sindaci “minori” (cioè appoggiati da 40-60 candidati Consiglieri) hanno assai meno probablità di chi invece corre appoggiato da diverse liste (cioè chi corre con 200 candidati Consiglieri che lo sostengono).
Quindi se si arrivasse al ballottaggio, al di la delle tante sterili discussioni, i MINORI avrebbero possibilità di tornare in gioco solo APPARENTANDOSI così, in caso di vittoria, andrebbero a spartirsi il 65% dei seggi disponibili e non solo il 35%
Candidato Ranzuglia, le dico che leggere certe cose non è bello.
“Verrebbe da prenderlo a sberle”
non mi sembra per nulla bello. Il suo (lo spero) sarà solo un modo di dire ma non è bello.
“ma la colpa non è sua”
praticamente dicendo che chi la pensa così è un idiota e ci siete voi a far comprendere la “verità”. Beh brutta cosa da chi parla di democrazia partecipativa e quant’altro.
Io invece nel mio piccolo ribadisco che non darò MAI il mio voto ad una lista che in molti aspetti può anche convincermi ma che fa solo un favore alle destre.
Io voterò chi nella coalizione di centrosinistra ha inciso materialmente nel programma della coalizione proprio sui temi a voi cari che sbandierate come vostri originali e che invece sono battaglie di molti da molto tempo. Lo ritengo un voto utile questo. Per non regalare la città proprio a chi è a favore dell’acqua pubblica ad esempio…
intendevo “chi è a favore della privatizzazione dell’acqua ad esempio”
Se ti dico :”non è colpa tua ma di chi ha influenzato le tue scelte in un momento di debolezza e soprattutto di stanchezza, perchè sei abituato a pensare così da sempre, per questo, se vuoi, ti propongo un nuovo modo di vivere la politica”
tu capisci: “sei un idiota!”
…permalosetto no?
Poi scusa favore alle destre?…evidentemente c’è qualcuno che proprio da questi schemi di destra e sinistra non ce la fa a staccarsi…mi verrebbe da dirgli: “Caro mio non è colpa tua se non riesci ad uscire dallo schema che la politica ti propina da diversi decenni…”ma non vorrei se la prendesse a male!
Non nascondiamoci dietro ad un dito.
Non ho dati certi, ma sono più che sicuro che se a dieci persone chiedessimo di esporci il programma del partito per il quale hanno in animo di esprimere la loro preferenza, almeno la metà non saprebbero rispondere. Sarei pronto a scommetterci. E con ciò non voglio insultare nessuno. E’ solo per dire che il pensiero espresso da Ranzuglia, che di certo non aveva intendimenti offensivi per chicchessia, va in un certo senso in questa direzione; sottolinea in sostanza la non piena consapevolezza che alcuni hanno nell’esprimere il proprio voto e le conseguenze di questa cattiva abitudine.
Mi perdoni sig. Giovanni, ma la sua è una lettura molto forzata.
Dimenticavo, qual’è la novità di non dirsi ne di destra ne di sinistra? Slogan vetustissimo, del movimento dell’uomo qualunque, movimento fondato nel 1944 da Guglielmo Giannini.. Quindi neppure voi siete così “nuovi”.
Beh, io permaloso? Chi la pensa diversamente da voi deve essere preso a sberle. Oddio, non mi sembra una dimostrazione di pacatezza e serenità.
Lo so che Maceratiamo si propone non di destra e di sinistra (e no, non è che sono altri a propinarmeli, per me non esiste la tautologia che mette sullo stesso piano cose diverse. E’ una mia consapevolezza), altro motivo per cui non voterò MAI una lista del genere. Intanto una coalizione nel programma ha messo l’impegno di lasciare la gestione dell’acqua pubblica grazie all’iniziativa di una forza presente, nell’altra c’è il ministro che ha fatto il decreto per la privatizzazione dell’acqua. Anche se vogliamo mandare in pensione destra e sinistra, vedo una evidente differenza. Fosse anche solo una. Vedo una grossa differenza.
E scusi, signor Massimiliano (intendimenti offensivi no? Vorrebbe prenderli a sberle… e meno male… altrimenti cosa scriveva?), perchè ci sono elettori di Serie A (quelli vostri) che hanno una consapevolezza totale di quello che fanno e di Serie B per cui il 50% sarebbero inconsapevoli?
A Giovanni:
non abbiamo MAI detto che i programmi sono ‘nostri originali’. Anzi!! Abbiamo sempre ribadito il contrario, ossia che in molte zone d’Europa e in molte città d’Italia, tali programmi sono attuati da tempo e, proprio per questo, non inventando nulla di nuovo, basta ‘rifarsi alle esperienze dei comuni virtuosi’, per una vera città sostenibile.
Tutto quello che abbiamo fatto è stato adattare le pratiche virtuose alle esigenze e caratteristiche di Macerata.
però fate un post si e l’atlro pure dicendo che altre forze politiche copiano il vostro programma….
Crediamo di essere i più incisivi e pressanti sui temi ambientali e forse abbiamo ‘smosso’ le acque, costringendo altre liste e partiti a parlare di ‘stop alla cementificazione’, ‘acqua libera e non liberalizzata’, etc.
Cerchiamo di supplire anche alla palese assenza di certi partiti nati per l’ambiente e poi persisi per strada. Inoltre, dato che il tema è scottante, è altrettanto palese che partiti che dell’ambiente e della salute umana se ne fregano ampiamente, escano fuori con parole di cui ignorano il significato, tipo ‘sostenibile’, ‘rinnovabile’ e ciò ci dà un pò fastidio, lo ammettiamo…
Avete fatto esplodere pure Tropy e questo non va bene… Scusate signori di Maceratiamo, ma potrei divenire volgare ad un certo punto. Per me il candidato migliore per guidare la città non è Ranzuglia, ma è Carancini. La lista migliore è quella in cui sono candidato, fatta di tanti giovani che da anni portano avanti delle lotte vere e che non hanno mai avuto esperienze politiche per così dire “di democrazia rappresentativa”… Detto questo, io spero di restarci sempre negli schemi destra/sinistra e spero che la città non vada in mano a Pistarelli ed alla sua coalizione, mi spiace ma io con la Lega Nord o con gente che pensa di difendere il proprio orticello scrivendo sui manifesti che “è razzista far entrare gli extracomunitari in Italia per poi costringerli a delinquere” non voglio avere niente a che spartire. Infine, avete un programma, portatelo avanti e magari poi dopo al ballottaggio proponete al candidato di centrodestra un accordo programmatico. Sarebbe interessante la risposta…
A Gabriele:
purtroppo da “giovane” cittadino di Macerata, da tempo rivolto a sinistra, queste “lotte vere” dei giovani del PD non le ho ne viste ne sentite. Quello che ho visto e sentito è una città vittima dell’immobilismo di una amministrazione di centro-sinistra nelle mani dei soliti nomi e volti. E dico che proprio verso i giovani a Macerata è stato fatto ben poco, vedi la carenza di locali di divertimento, l’assenza di una discoteca, o luoghi di esibizione per gruppi musicali.
Non so gli altri, ma io non mi sono mai riferito al PD. No di sicuro. Per il resto mi associo al Candidato dei Verdi Mastroleo : spero che la città non vada in mano di Pistarelli.
Grazie Giovanni… Conosciamoci!!! 😉
A Danilo: per i giovani, il Comune di Macerata ed in particolare l’assessorato alla cultura (al quale spesso ho contestato i finanziamenti ” a pioggia”) ha creato iniziative teatrali, musicali e non solo. Inoltre credo che la discoteca non è una priorità. Punterei più che altro a creare un luogo di esibizione per gruppi musicali, un capannone o un live club!
Ognuno è libero di votare per chi vuole, nessun voto è inutile, ho solo detto quel che penso, cioè che Carancini è un ottimo candidato sindaco, tra l’altro scelto con il metodo consolidato delle primarie… I Gas sono anche nei Verdi ed in altre liste. La nostra lista è movimentista ed è fatta di attivisti veri. Ovvio che ognuno tiri acqua al suo mulino come fa Maceratiamo in continuazione, ma è scorretto svalutare qualsiasi candidato non appartenga alla loro lista…
Caro Gabriele siamo tutti, chi più chi meno, giovani che hanno fatto le lotte per i loro ideali quindi se vogliamo parlare di differenze di opinione va benissimo ma non cominciamo a mettere in dubbio le competenze e l’impegno perchè proprio non te lo concedo…
Anche io vedo una grande differenze tra destra e sinistra ma per certi aspetti non ne vedo molta, resta nei tuoi schemi, va bene così pensala come ti pare ma non fare quello che lotta da tutta la vita per portare avanti le proprie idee, tutti lottiamo da tutta la vita…ma non tutti lo gridiamo ai quattro venti.
Gabriele,
hai ragione, preciso, “discoteca” nel senso di un locale in cui ascoltare musica. Credo che purtroppo Macerata da parecchi anni ne sia carente, ed è un peccato visto che è Città Universitaria. Nella mia esperienza personale, e penso anche di molti altri, ogni volta che ho voluto assistere a concerti di musica “moderna”, sono dovuto come minimo arrivare in Ancona. Credo che dai tempi dei Litfiba o dei Ramones al palazzetto che non mi capita di assistere ad un evento sul genere a Macerata. E ne è passato di tempo… finisco qui perchè altrimenti andiamo troppo fuori tema.
Secondo siamo in tema. Almeno se parli con me che sono venuto qui tanti anni fa ed ho visto la morte della città universitaria, non sei fuori tema, caro Danilo. Ho visto il declino. Ho criticato aspramente l’ex sindaco per le sue ripetute assenze nei consigli di amministrazione dell’Università, come se non fosse un suo problema. Ho criticato le scelte del rettore e continuo a criticarle. Purtroppo per mesi si è parlato della porcata del ministero che ha messo l’università in coda, senza chiedersi il perché di tale scelta. Mi fermo perché ci vorrebbe un post a parte per questi argomenti. Spero di poterne continuare a discutere anche dopo il 29 marzo di queste cose…
In ogni caso, cara Sara, innanizitutto vedi grandi differenze ma non ne vedi molte dal punto di vista retorico è un ossimoro. Ci sono o non ci sono? O meglio sono grandi ma non sono molte? Quindi le poche che ci stanno sono abissali? E non pensi siano fondamentali per decidere da che parte stare? Io in Pistarelli vedo un grande pericolo, nella possibilità che la Lega entri nel consiglio comunale della città che mi ha ospitato per anni una grande sofferenza. Un discorso a parte merita la storia delle lotte. Non sbandiero nulla, non faccio autoagiografie in pillole, può anche esser vero che tutti lottiamo tutti i giorni per tutta la vita, per sopravvivere, per poter contribuire alla propria crescita individuale. Ma questo nulla ha a che vedere con la difesa di diritti troppo spesso calpestati, queste erano le lotte che intendevo. Se anche per te tutti lottano da tutta la vita per l’altro, forse dovresti guardarti intorno, scopriresti l’eccesso di individualismo che c’è in giro.
Buon pomeriggio a tutti.
Con profondo rispetto delle idee altrui. Contro il qualunquismo imperante.
Il qualunquismo non è un’idea, è un male della società!
Noto, sig. Giovanni, che Lei ha una particolare attitudine a distorcere il pensiero altrui.
Nel caso specifico, quanto da me scritto in precedenza non credo fosse da sottoporre ad interpretazione.
Il concetto era semplice: a mio avviso solo una parte dell’elettorato si reca alle urne con piena cognizione di ciò che sta facendo, sufficientemente edotta sui programmi, sulle persone alle quali attribuirà la propria preferenza. CIO’ NON SIGNIFICA IN ALCUN MODO CHE TALE PARTE DI ELETTORATO INDIRIZZERA’ IL PROPRIO VOTO VERSO TIZIO E NON VERSO CAIO E NON VERSO SEMPRONIO. Significa piuttosto il contrario: sicuramente sarà un voto spalmato sulle varie liste presenti, con percentuali, ovviamente, diverse, ed è un voto, a mio modo di vedere, con un alto peso specifico.
Poi c’è l’altra parte dell’elettorato, molto consistente, credo, che al voto si reca con minore consapevolezza, vuoi per disinteresse, vuoi per pigrizia, vuoi per un certo disincanto molto diffuso, che quasi certamente esprimerà un voto di routine, direi abitudinario, che sarà quindi la copia del voto espresso nelle precedenti consultazioni e che taglia fuori aprioristicamente opportunità diverse, nuove, per il semplice fatto che, probabilmente, proprio per un deficit di informazioni, neppure conosce. Questa parte di elettorato, quindi, con buona probabilità non voterà per Tizio, che non ha avuto visibilità sufficiente, tempo, esperienza, disponibilità economiche per farsi conoscere, ma indirizzerà il proprio voto per Caio e Sempronio, come ha sempre fatto.
Voto, sia chiaro, che pienamente rispetto, ma che ha un valore civico, sempre secondo il mio giudizio, inferiore.
Spero di essere stato chiaro.
Guardi, avrò distorto il suo pensiero ma mi rimane veramente incomprensibile come lei non possa giudicare offensivo che un candidato sindaco possa dichiarare pubblicamente che prenderebbe a sberle alcuni elettori e poi con la clemenza che mal si addice ad un candidato sindaco ma più a imperatori e monarchi non lo farebbe perchè “la colpa non è la sua”.
Caro Giovanni, vi sono persone che in Italia credono nella propria infallibilità. E’ proprio di molti politici ritenersi di una casta superiore. Qui però siamo giunti al paradosso che tale presunzione di infallibilità non riguarda più il solito noto che governa la nazione, ma è un fenomeno diffuso. Quello di Ranzuglia per me è narcisismo. Stop. Poi, nessun voto è inutile, anche se voti dati a talune liste o a certi partiti sono dannosi. Dannosi perché sono voti tolti al centrosinistra (che per stessa ammissione dei suoi leader locali molto ha sbagliato in questi anni), dati ad una lista civica che non può avere la pretesa di vincere, ma al massimo di mandarne su uno (che a quel punto farà le barricate per portare avanti le sue idee), a tutto vantaggio di una coalizione, quella di centrodestra tendente a destra, che mentre il centrosinistra dormiva, loro erano in stato vegetativo, negli ultimi 5 anni. Domanda a qualche candidato di Maceratiamo qui di passaggio: di fronte ad un sistema bipolare che personalmente non apprezzo, ma che esiste, pensate di poterne stare comunque fuori, qualunque cosa accada in città in un futuro prossimo?
P.S. Per la Cronaca… a questa discussione partecipano 5 candidati di Maceratiamo, magari qualcuno non se n’è accorto… Lo dico soprattutto a Giovanni che forse non lo sa…