di Mario Battistini
Siamo proprio sicuri che un parcheggio sotto Rampa Zara riuscirebbe a ridare slancio al centro storico? Forse sì, ma qualche dubbio esiste se riflettiamo su quanto sta accadendo in Italia, dove – informano le cronache – è letteralmente esploso il problema dei luoghi antichi e dei centri storici. A Siracusa, a Vicenza, nel Trentino, dappertutto da nord a sud va in onda un piagnisteo corrosivo e contagioso. Chi l’avrebbe mai detto? Addirittura il centro storico di Perugia, per anni preso a modello per dinamismo e capacità aggregativa, è oggi un malato serio, preso in cura da impotenti amministratori, da sociologi e associazioni ambientaliste.
L’Umbria in ginocchio. Per prevenire contraccolpi nel tessuto urbano della città, mentre le periferie si espandevano e conquistavano residenti, a Perugia furono messi in campo servizi di eccellenza, parcheggi e rapidi collegamenti (ascensori, scale mobili) dai quartieri. Questa terapia ha funzionato per un po’, ma progressivamente ha mostrato tutti i suoi limiti. La città oggi è in crisi e la diagnosi di Italia Nostra è spietata: il <cuore> di Perugia presenta un encefalogramma piatto, la luce si è spenta e solo la presenza degli studenti universitari (peraltro in calo) e dei turisti assicura ancora qualche bagliore, mentre dei residenti si son perse le tracce. Decine di negozi hanno abbassato le saracinesche e sui muri di tanti edifici campeggiano cartelli mortuari: <Si vende>, <Si affitta>. Che fare? Nessuno ha la soluzione in tasca e, dice ancora Italia Nostra, non saranno nuovi parcheggi o il commercio tradizionale a risvegliare le città antiche dal torpore in cui sono precipitate. <Solo la Cultura può rimettere in moto meccanismi incrostati dalla ruggine, dall’apatia e dalle mode>. Sì, la Cultura in tutte le sue multiformi espressioni, che anche nei periodi post-bellici si è rivelata una molla decisiva per il riscatto di popolazioni umiliate e depresse.
La situazione a Macerata presenta indubbiamente ritardi, contraddizioni e lati oscuri, ma non è paragonabile allo sconquasso che ha investito Perugia e altre realtà territoriali anche più rinomate della nostra. Qui, per fortuna, non siamo al deserto dei tartari di buzzatiana memoria. Si avvertono anzi, in centro storico, forse timide ma interessanti novità, che lasciano almeno sperare in una possibile inversione di tendenza: più negozi che aprono rispetto a quelli che chiudono e nuovo look di locali e vetrine, da via Garibaldi e fino a piazza grande. Forse non c’è da illudersi, ma è un bel segnale che fa dire a diversi operatori economici del centro, da noi contattati, che il coraggio e non certo il pessimismo può aiutare a uscire dall’incertezza. <I problemi ci sono, ma i partiti dovrebbero smetterla di gridare che il centro storico è moribondo. Siano più seri, è pericoloso diffondere l’dea che tutto va male, perché non è vero e perché così si finisce per danneggiare chi in centro lavora e gli stessi residenti>. Quelli almeno che ancora vi abitano.
I centri storici hanno perduto identità – questo è il punto – perché sono mutate radicalmente le abitudini e le esigenze dei cittadini. Un tempo, anche a Macerata, la vita pulsava quasi esclusivamente all’interno della cinta muraria, dove si accentravano banche, scuole, uffici pubblici, palestre, studi di professionisti, ristoranti e chi più ne ha più ne metta. Per gradi, però, la situazione è cambiata. Molti maceratesi, al pari di tantissimi italiani, hanno scelto di vivere nelle periferie, trovando troppi ostacoli e vincoli in centro: case scomode, ancorchè di prestigio, fitti esorbitanti, strade anguste, dedali di vicoli e vicoletti, mancanza di garage, divieti, isole pedonali, lontananza dalle grandi vie di comunicazione. Il decentramento è stato un fenomeno inarrestabile e ha fatto la fortuna di quartieri e frazioni, spesso anonimi però autosufficienti e dove tutto è più facile e a portata di mano. E’ prevalsa la logica della comodità, che ha disintegrato storie e tradizioni che sembravano immutabili. Il piccolo commercio, parte integrante della vita sociale, si è visto soppiantare dal consumismo sfrenato e dalla incontenibile avanzata della grande distribuzione, al punto che oggi i centri commerciali e gli ipermercati sono diventati le nuove <piazze> dei cittadini. Ma che piazze, vivaddio: deprimenti capannoni, privi di qualità e decoro e accerchiati dalla bolgia di smisurati parcheggi.
Andiamo al dunque: è possibile ridare pieno slancio al nostro centro storico? Bisogna fare di tutto per riuscirci, puntando, a nostro avviso, sulla modernità dei servizi, su un commercio di alta qualità, su settimanali mercatini agricoli, dell’usato e artistici, su sgravi fiscali per chi investe in centro, favorendo poi la riapertura di botteghe artigiane (operazione già tentata dal sindaco Maulo e da riproporre con contributi ad hoc), inventando nuovi appuntamenti (feste, mostre e manifestazioni all’aperto) e spronando anche gli artisti di <casa nostra> a dare un contributo di idee. Dante Ferretti e Valeriano Trubbiani in primis. E mai dimenticare il sostegno di proposte che può arrivare dalla fiorente Accademia di belle arti. Dall’Università. E dallo Sferisterio, eccezionale veicolo promozionale di Macerata e delle Marche con la sua affermata Stagione lirica.
Fondamentale sarà anche la definizione dell’importante progetto del Museo diffuso, avviato dall’amministrazione in carica e dispiegato in edifici nobiliari che racchiudono un variegato patrimonio culturale. Il Museo del Risorgimento, la ricca documentazione storica dei rapporti con Macerata di Garibaldi, Pio IX e Napoleone, il Museo di Storia naturale, la Biblioteca <Mozzi Borgetti> (oltre 350 mila volumi), la Biblioteca statale di via Garibaldi, il Museo di Palazzo Ricci (opere del ‘900), il Museo tipologico del presepe, il Fondo librario (più di diecimila volumi) dell’economista Maffeo Pantaleoni, restituito a Macerata dal presidente Ciampi, il Museo della carrozza, adesso ordinato in quella autentica perla che è il recuperato Palazzo Buonaccorsi.
Pubblicizzati a dovere, questi possono diventare argomenti di grande richiamo per turisti, studiosi e amanti del bello. E, a proposito di bello, il primo impegno della futura Amministrazione dovrà essere la realizzazione di un raffinato e invitante arredo urbano, trasformando davvero in un accogliente salotto – come auspicato dall’architetto Paolo Castelli – il cuore antico di questo capoluogo. Un salotto da vivere e da ammirare. <In centro è tutta un’altra cosa>, potrebbe essere questo lo slogan-guida per invertire la rotta. O anche altri, chi ha proposte da fare si faccia avanti. E, allora, sì o no al parcheggio sotto Rampa Zara di cui si è fatto cenno all’inizio? Disco verde, crediamo, se sarà provata la sua utilità per un più agevole accesso in piazza.
Insomma, c’è materia in abbondanza per avviare una propositiva politica del fare. Fuor di retorica, questa città, che fa scuola di sapere e tolleranza, va sostenuta e non denigrata (per interessi di parte).
(Foto di Guido Picchio)
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Sono stato a Macerata lo scorso week-end.
Passi per i cinque candidati sindaci ed i loro comitati elettorali, ma diversi locali del centro sono attualmente occupati dai candidati al consiglio regionale: un paio di cartelloni con foto in gigantografia, uno slogan, in qualche caso nemmeno un tavolino e due sedie.
Spero che il 30 marzo si ricordino di sgomberare…
ma non recitava la famosa canzone…
paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio addormentato
la noia l’abbandono,
son la tua malattia
paese mio
ti lascio
vado via
che sarà, che sarà , che sarààà…..
La vera priorità è la viabilità, dobbiamo riportare le persone a Macerata (e perché no, anche tutte le istituzioni, Provincia, Comune, Banche etccetcc) Il centro storico va pedonalizzato, bisogna realizzare il parcheggio RAMPAZARA e abbassare le TARIFFE ORARIE… e di molto!! Io 12 anni fa ricordo che le persone della costa venivano a Macerata, ora è il contrario!! Dobbiamo INVERTIRE la rotta!! :o)
Cara Tamara la canzone che citi purtroppo è riferita a Camerino
Munafò:
ah sì?? bella figura!!! convinta da sempre che si riferisse a Macerata…ma già J. Fontana è nato a Camerino…..però il ritornello lo teniamo in prestito lo stesso fino al 29 ….ci sta, ci sta
saluti e…..grazie della rettifica
“Il paese che “sta sulla collina” della prima strofa è il noto borgo della Val di Chiana Cortona, molto caro a Migliacci, che vi ha trascorso molti anni della sua vita. Per Jimmy Fontana la canzone è dedicata a Bernalda, in Basilicata, paese da cui proviene la moglie del cantante.” (da Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Che_sarà)
Siamo noi maceratesi a lamentarci che il Centro non è più frequentato come una volta … quando noi stessi lo frequentavamo; eppure Piazza Mazzini è più bella di prima, così Corso della Repubblica e lo stesso sarà per Piazza San Giovanni, Galleria del Commercio, ecc. Anzichè accusare, diamoci da fare … Sabato e Domenica mattina, ore 10,30 tutti in Piazza con cagnolino al guinzaglio e paletta, fidanzato/a, passeggino e chi più ne ha più ne metta.
sono pienamente d’accordo con Battistini: il fattore Sosta-Accessi- Zone a traffico Limitato può favorire (ma non necessariamente) la ripresa dei centri storici: ma altri sono i fattori determinanti ( servizi, qualità dell’offerta culturale e commerciale, arredo, accoglienza, coordinamento e tipologie delle iniziative) che possono variare anche con il variare delle esigenze ed delle condizioni economiche…E’ semplicistico ridurre decadenze e rinascite al fattore parcheggi e ascensori o affini. Un esempio tipico di Macerata oggi: al mercoledì mattino il mercato è pieno (e non certo di agilissimi giovani che saltano su per le scalette) nonostante la chiusura del centro, l’intasamento del traffico attorno alle mura, l’assenza di posti auto a disposizione: il fattore ‘offerta’ (in questo caso…economica) e il fattore ‘affezione’ tirano. Credo che siano determinanti per Macerata il ‘fare sistema’ con la cultura dando continuità alle proposte e comunicando adeguatamente le iniziative (BENE TUTTE QUELLE ELENCATE DA BATTISTINI E POCO CONOSCIUTE), il ‘Museo diffuso’ , il coordinamento del commercio in un vero e proprio ‘centro commerciale all’aperto’ con servizi-trasporti-pubblicizzazione-orari complementari, la diffusione delle iniziative culturali su tutto l’arco dell’anno, piazza san giovanni come salotto davanti ad una biblioteca con orari di apertura prolungati, l’ex-upim com centro per i giovani con galleria attrezzata, sala di lettura, informatizzazionee, sala giochi, servizi e mensa per universitari, apertura sistematica di Palazzo Ricci collegata con il museo diffuso, Palace destinato a museo o a sala di ascolto musicale, Palazzo Buonaccorsi completato ed aperto, parcheggio dei giardini e ascensore aperto in continuità con sistemi automatici di accesso e di sicurezza…: non sto parlando di sogni ma di realtà prossima ventura per la quale ci sono tutte le premesse e le condizioni.
….P:S: naturalmente ritengo necessario (anche se non determinante) il PARCHEGGIO A RASO A FONTEMAGGIORE(gemello del parcheggio Garibaldi) collegato al centro con ascensore, con RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA A NORD COME PARCO DELLE FONTI (da Fontemaggiore a Fonte Agliana): E’ in programma in questa legislatura.
Salve a tutti,
si parla di ripopolare le vie e le piazze. Ma se si intende riportare la gente in strada è necessario dare una buona motivazione. Mi spiego con alcuni esempi: perchè dovrei andare in piazza mazzini di domenica mattina se (per esempio) non c’è uno straccio di bar aperto o un mercatino; perchè dovrei andare il sabato o la domenica pomeriggio a fare la passeggiata per il corso quando ancora non ci sono negozi aperti? Per riportare la gente a vivere la città è necessario creare eventi e dare buone motivazioni alle persone. A mio avviso è inutile di parlare di parcheggi per riportare la gente se le persone stanno da un’altra parte e preferiscono di gran lunga andare a Civitanova.
Il sindaco che sarà eletto a mio avviso, se intende risolvere la situazione, si dovrebbe fare una bella passeggiata per Macerata e vedere il completo stato di abbandono e il deserto che ci sono in alcune ore del giorno e soprattutto della sera.
Vi consiglio la lettura di Vita e morte delle grandi città di Jane Jacobs (per i più pigri (http://it.wikipedia.org/wiki/Jane_Jacobs)…è un testo veramente illuminante…
Ogni tanto, in questa campagna elettorale, ma non solo, torna in auge il concetto per cui chi critica una certa situazione diventa, ipso facto, un “denigratore”, un “detrattore”. Se questo può essere senz’altro vero quando ci riferiamo ad un lamento fine a se stesso, vagamente qualunquista, non credo invece che tali categorie possani essere applicate nei confronti di chi critica offrendo possibili soluzioni o prospettive di miglioramento. Si può criticare (denigrare?) la soluzione proposta, si può non essere daccordo e proporre altro, ma non tacciare di disfattismo chi registra una situazione che, comunque, ogni cittadino può tranquillamente verificare di persona.
Nel merito, personalmente ritengo che il nodo fondamentale del centro storico di Macerata sia costituito dal cercare di incentivare la residenzialità. Tutto il resto, dalla viabilità, ai parcheggi, all’arredo, all’offerta culturale, all’innovazione commerciale, sono aspetti molto importanti, ma se non passano attraverso una politica che tenda a far tornare i residenti, non mi sembrano decisivi.
L’amministrazione comunale può fare molto in questo senso, utilizzando, per esempio, incentivi fiscali ed economici sia per l’affitto, sia per l’acquisto, sia per la ristrutturazione.
David: .
quando io dico che non puoi fare una certa politica senza ‘farne un’altra correlata e un’altra ancora correlata alle due e così via, è proprio questo che dici. che ci vado a fare in Piazza Mazzini di domenica mattina se non trovo neanche un bar aperto? osservazione giusta ma a cui presumo, i gestori dei bar risponderanno…e che tengo aperto a fare se non c’è movimento? allora ,come se ne viene a capo? a te nessuno ti ci può portare di forza e altrettanto il barista, se ha fla acoltà di tenere chiuso, decide nel suo interesse.
riferendomi sempre alla mia esperienza nel settore fieristico, ti posso garantire che è una cosa difficilissima fare uscire la gente da casa per portarla dove voui tu o per spostarla da dove vuoi tu Per farlo devi darle o un’ottimo motivo o un’ottima alternativa. Il che implica: primo centrare l’evento che gli proponi
(devo aver premuto l’invio per sbaglio)
dicevo… primo, centrare con il minimo margine di errore , l’evento che proponi e questo pone a monte una scelta : vado incontro ai gusti e alle mode oppure faccio una scelta in contrasto? secondo, senza innamorarsi della propria idea , metterla a dura prova , tenendo conto di tanti fattori contingenti, devi anche guardarti intorno per sapere con anticipo se ci sono eventi concorrenti di maggiore attrazione per esempio, eppoi, fatto tutto , incroci le dita e aspetti di vedere che succede. Niente è garantito, magari !.
chi decide alla fine è sempre il pubblico . Però, al 90 % se hai lavorato bene, la cosa riesce.
Questo per riflettere anche sul fatto che la politica può anche fare bene ,ma non c’è automatismo di successo per quello che ha fatto. fare una bella piazza non comporta necessariamente interesse per andarci.
per rifarmi all’idea della carrozza nel centro storico che ho buttato là, per esempio, tenuto conto della strategia in cui si inserisce, a che e a chi è orientata e quant’altro, se la vai a fare una domenica in cui c’è un derby di campionato è un conto, in quanto vorrebbe portare le famiglie in centro, se la contestualizzi in un’atmosfera natalizia con le vie addobbate ,le belle vetrine,le luci, i mercatini , e i babbo Natale …è un’altro. non c’è centro commerciale che tenga a quel punto. contro una scenografia artata ma “naturale” alo stesso tempo.
Ovvio che prima di farli salire in carrozza per il centro, devi aver dato a chi ti segue nell’iniziativa , la possibilità di prcheggiare il più vicino possibile perchè i bambni non prendano troppo freddo, se compri qualcosa di voluminoso non portartelo a spasso per km.
e torniamo all’inizio David: da dove cominciare a Macerata per farla “funzionare”??
Salve Tamara,
sono in accordo con quello che lei dice. Mi metto nei panni del gestore di un locale: se non c’è nessuno chi me lo fa fare di tenere aperto?..ragionamento che non fa una piega. Ora mi metto nelle vesti di chi deve risolvere questo problema con un esempio: domenica mattina, piazza mazzini vuota. Perchè non si organizza un bel mercatino dell’usato (stile porta portese, per intenderci) tutte le domeniche?…da lì la gente che va al mercatino, il bar aperto…etc etc…
Oppure a MIlano (e non mi si dica che l’esempio non vale perchè è una grande città) in molti giardini pubblici o parchi il sabato pomeriggio o la domenica mattina, quando la stagione lo permette, vengono organizzate attività rivolte ai bambini e anche ai più grandi: si pensi agli scacchi alti un metro o alla caccia al tesoro finalizzata alla scoperta dei più piccoli della città.
Ciò che mi spaventa non è la possibilità di fare le cose, ma è la mancanza di idee propositive che mi terrorizza…
@ adelio bravi: quando si dà per scontatoa una cosa capita che la su tralascia: è evidente che senza abitanti il centro diventa un museo senza vita. Ho visitato sabato la città di Bruges: una città viva, tutta abitata, case conservate con colori, mattoni, finestre, negozi di stile 1600: ma perfettamente attrezzate con tecnologie attuali. UNa ciuttà abitata non un museo: perciò perfettamente d’accordo sulle politiche della riabitazione con tutto ciò che comporta di stile di ritrutturazioni, funzionalità, abitabilità, cubature, accessi.
Salve Tamara,
leggo ora la domanda: dove cominciare per Macerata?Dagli eventi…fare eventi, sempre, in continuazione, incentivando la gente a venire, coinvolgere, riportare la gente sulla strada, dare un’alternativa anche quando piove e fa meno -20…anche a costo di fare il giro delle mura 4 volte per trovare il parcheggio. Guardi la festa del patrono…O le varie sagre…è un casino per parcheggiare e per muoversi, ma la gente è contenta…è coinvolta…è innamorata della propria città. Si deve pensare alla quotidianità.
Contestualmente, si può pensare ai parcheggi…altrimenti senza eventi, avremo molti parcheggi, vicini e comodissimi…però vuoti…
Il centro storico è come un’attività commerciale.
Il paragone è molto semplice, come si arriva al successo di un’attività commerciale? Con una serie di ingredienti fondamentali, prodotto, location, gestione, servizi (parcheggi) e promozione, il risultato sarà una clientela composta in grande percentuale da clienti fissi ed abituali, una secondaria da clienti che arrivano da fuori città e una terza composta da clienti occasionali e di passaggio.
Questo esempio serve per capire che se il centro e le sua attività non è amato e frequentato neanche dai maceratesi come fa ad essere attrattivo anche per l’intero circondario?
Perchè si è arrivati a questo?
La risposta cari signori è semplice, una politica scellerata che prima di costruire parcheggi comodi e funzionali ha chiuso il centro blindandolo come un bunker, difeso dalle penne dei vigili urbani, da parcheggi lontani, scomodi e cari e dalle telecamere, come poteva sostenersi un centro storico pedonalizzato, con attività commerciali, Università ed uffici? Creando per prima cosa l’abitudine dei maceratesi a disabituarsi al centro cercando nuovi spazi fuori città, e la seconda di farsi una fama per quelli che venivano da fuori, di città chiusa e non ospitale con le multe a pioggia dei vigili, controllori del traffico ecc.
Prima di costruire una casa bisogna PRIMA fare le fondamenta altrimenti la casa CROLLA e non prendiamo in giro ancora i cittadini con tante chiacchiere, sarà veramente difficile riparare i danni fatti e ci vorrà molto tempo, ma da qualche parte bisogna cominciare, intanto mandando a casa questi incoscienti per non usare altri termini più coloriti ma sicuramente appropriati.
P.s.: Ricordiamo anche a qualche ex Sindaco che quando decise di eliminare tutti i parcheggi attorno alle mura, che erano gratuiti, ancora erano stati ultimati i silos, quando dopo molto tempo furono terminati, erano lontani, senza attracchi, cari e chiusi dopo le 20. Addirittura fece un ordine di servizio per i vigili urbani dopo cena fino alle 2 di notte per multare le macchine dei clienti dei locali maceratesi con il risultato che Macerata che era un punto di riferimento e molti studenti sceglievano proprio la nostra Università per la vivibilità che la città offriva ai giovani dopo lo studio, perse sia molte delle sue attività ludiche che gli studenti universitari residenti, con la conseguenza che siccome gran parte degli studenti viveva nel centro, perse anche il commercio ed il centro si è spopolato.
Possibile che nessuno a questa gente ha il coraggio di dirgli le cose in faccia? SI VERGOGNI ex Sindaco, che ancora pretende di amministrare la città!
Periodicamente la Regione Marche emana bandi con cui mette a disposizione contributi a fondo perduto per la valorizzazione della qualità architettonica dell’abitato e per dare impulso alla creazione di reti fra le imprese che operano nei centri storici: sono i cosiddetti CENTRI COMMERCIALI NATURALI. E’ da una decina di anni (dai tempi in cui ero responsabile del Cescot Confesercenti di Macerata) che c’è questa opportunità ma non mi risulta che il Comune di Macerata o le associazioni che vi operano ne abbiano mai usufruito (o se ne hanno usufruito non ne ho potuto apprezzare i risultati). Gli interventi ammissibili sono quelli di cui necessiterebbe il centro storico della nostra città. Accedere a questi fondi sarebbe un primo passo importante da compiere. Per realizzare le opere infatti occorrono fondi, non bastano le buone intenzioni.
gentile signor Tosoroni, che non ho l’onore di conoscere, lei forse ha tanta…rabbia da scaricare, ma faccia un po’ memoria locale! l’eliminazione dei parcheggi attorno alle mura era vincolata al finanziamento europeo per la ristruturazione delle mura stesse ( e risale al 1989 quando io ero molto lontano dal Comune): la Regione che era titolare di quei lavori , su mia richiesta nel 1995, ha aggirato la norma rinviando la loro eliminazione, eccetto che a viale Puccinotti dove era obbligata l’eliminazione dal contratto del 1989 con l’Italimpa, come contropartita per la costruzione del parcheggio interrato dei giardini Diaz. i PARCHEGGI A DESTRA SU VIALE LEOPARDI SONO SATI ELIMINATI DA CINGOLANI cvetrso il 1986 , perche’ pericolosissimi oltre che orribili; su viale Trieste e su gran parte di Viale Leopardi a sinistra sono restati nonostante l’obbligo europeo sopra detto; in compenso Maulo (che lei tanto detesta) ha avviato, (nonostante le denunce) il parcheggio del Direzionale, il Garibaldi, il parcheggio dello Sferisterio, l’ascensore di viale Leopardi, il SOTTOPASSAGGIO E L’ASCENSORE DAI GIARDINI AL CENTRO! SE HA POCA MEMORIA, mi dispiace per lei…Vada a vedere le città con grandi ZTL come funzionano. Mi ascolti, si liberi dal risentimento e sarà più in grado di….vedere le cose con libertà !
Sig. ex Sindaco.
Lei continua la sua autocelebrazione, ma la parabola discendente sia del centro sia di tutta la città inizia proprio con la sua amministrazione, lei dice che non mi conosce ma questo non è importante io non sono ne politico ne amministratore pubblico, invece io e moltissimi altri ex commercianti del centro ci ricordiamo molto bene di lei con la sua arroganza nel confronto, di tutte le nostre critiche verso certe sue scelte di allora quando il centro ancora viveva e funzionava, certamente con molti problemi da risolvere come i trasporti pubblici ed i parcheggi, ma come sostenevamo al tempo era necessario PRIMA creare i servizi e poi trasformare in centro.
Lei come noi conosce perfettamente come andò il confronto con i risultati che oggi sotto gli occhi di tutti, sia delle sue scelte sia delle amministrazioni che si sono poi succedute che non sono più riuscite a correggere quella pericolosa deriva, anzi come nel caso di questa amministrazione pensando solo ad iniziative elettorali e disinteressandosi ai veri problemi della città.
@ Maurizio
ti seguo su quasi tutto,. però, non serve la propaganda per risolvere i problemi e non serve per questo semplice motivo:
perchè non è su questa base che si può analizzare una situazione. nessuno può garantire che una politica di destra o di sinistra e viceversa sia migliore dell’altra. sono le persone che la fanno, che fa la differenza.
ma alla fine poi ,
ai politici è richiesto di avere attitudine per fare bene tutte queste cose? si viene eletti per tutto tranne che per aver superato un test attitudinale su determinate capacità. come vengono nominati gli assessori? per merito o per altro motivo?
il …quasi tutto, si riferisce al tuo esordio…il centro storico è come un ‘attività commerciale.
da un punto di vista di marketing, sì.
ma oggi si ricorre a questo strumento, perchè il Centro ha perso progressivamente la sua naturale vocazione e questo è un fenomeno generale che non riguarda solo Macerata e parte anche da lontano.
prova ne è, seondo me , che se tu immaginassi possibile intervenire con criteri di marketing in un qualsiasi centro cittadino trovandoti in pieno ‘400, dove la piazza ha la sua vitalità propria, qualsiasi intervento strategico migliorativo che avresti poturo fare , non avrebbe prodotto che entropia .
lei vuole continuare la stucchevole polemica a base di parole come ‘scellerate’ e ‘vergogna’ (riferite alle mie scelte: perciò sono costretto a ricordarle la storia e i fattim, non ad autocelebrarmi) mentre noi continuiamo a proporre: le ricordo che lo ZTL a Macerata è del 1974 e che già nel 1459 la…polizia urbana dell’epoca fermò e rispedì indietro un servo con l’asinello che portava al centro storico l’acqua terapeutica di Fontemaggiore per il padrone in orario non consentito !!! ma il discorso che si fa qui è proprio il contrario: i fattori che determinano crisi e riprese sono molto più complessi e chi cerca la causa nei parcheggi sbaglia analisi e cura. nONOSTANTE QUESTO NOI FAREMO ANCORA UN PARCHEGGIO: QUELLO A fontemaggiore. mA MI DIA RETTA LE CAUSE DI UNA C RISI ECONOMICA E COMMERCIALE SONO DA CERCARSI ALTROVE, SEN NO SI SBAGLIA LA CURA.
A mio avviso, l’unico che ha centrato il problema è il Sig. David Del Bianco. Aggiungo solo, a quanto già spiegato benissimo, la questione trasporti pubblici!….Un sistema di bus navette (si chiamano Stop and Go!) che costantemente colleghino i quartieri della città al centro!…è davvero così difficile?!?…è davvero così tecnicamente irrealizzabile?!?
@ a monachesi: l’assessore del settore ha ottenuto il finanziamento regionale di cui tu parli: hanno partecipato in 9 o 10 commercianti e il finanziamento era anche modesto; ci vorrebbero somme molto superiore e una partecipazione corale per fare il CENTRO COMMERCIALE NATURALE O ALL’APERTO CON COORDINAMENTO DI SERVIZI, ACQUISTI, TRASPORTI, PROMOZIONI E INIZIATIVE… COMQUNEU LA STRADA è QUELLA!
@ A NASCIMBENI: SE FUNZIONASSE E SE LE PERSONE LO PRENDESSERO IL BUS NAVETTA; SI POTREBBE RIPROVARE; IO AI MIEI TEMPI HO FALLITO COMPLETAMENTE L’ESPERIMENTO: APRILE 1994-APRILE 1995, COSTO 350 MILIONI MEDIA DI UTILIZZO DEI BUS NAVETTA 3 PERSONE A CORSA! NONOSTANTE LE PUBBLICITA’ – IO SONO FAVOREVOLE A RIPROVARE, NELLA SPERANZA CHE SIA CAMBIATA LA CULTURA DELLA GENTE, visti i costi delle auto, le polveri sottili….
@ Maulo. Le somme previste dal bando arrivano fino a 250.000 euro (qualcosa ci si potrebbe fare). Dicevo proprio che se è stato ultilizzato a Macerata non se ne sono visti i risultati e questo dovrebbe spingere a ragionare sul perché. Serve un mix di azioni tra loro coordinate prevedendo nella fase della progettazione il coinvolgimento delle varie associazioni commerciali, culturali, sociali e artistiche che a Macerata pullulano. La sussidiarietà però richiede che il coinvolgimento avvenga nella fase progettuale e non in quella esecutiva dove è poi normale che se non si condivide il progetto non si partecipa. In definitiva questi finanziamenti servono per avviare progetti pilota che individuino le buone pratiche dalle quali avviare processi di meanstreaming e quindi rappresentano solo una parte appunto del mix di azioni che va attivato.
@ Maulo. Iniziativa lodevole e da riprovare assolutamente….ripartendo proprio dall’analisi dei motivi del fallimento di quell’esperimento, correggendoli…ecc…ecc! Una città, oggi come allora, è considerata moderna tanto quanto i suoi servizi pubblici sono fruibili ed efficienti.
Salve a tutti,
secondo me, sarò nauseante, prima di spendere risorse economiche per le navette o altro che collegano il centro con le zone decentrate è necessario dare un buon motivo per utilizzare le navette…e quindi…no eventi no party…:-)
Le foto dell’articolo rispettano egregiamente l’attuale situazione.
E’ vietato l’accesso al centro storico delle auto secondo voi ?
Assolutamente no !
Per entrare basta pagare un biglietto e poi entri e metti la tua auto dove vuoi e come vuoi (vedere le foto).
Domanda : Ma allora che serve la telecamera ?
Risposta: Solo a fare terrorismo per rari turisti che arrivati alla Rampa Zara proseguono avviliti verso Piazza Mazzini; poi …………. escono.
La telecamera è senz’altro un’ottima risorsa economica: produce multe !
A proposito di multe…… quelle le facciamo bene; questo è quanto ci dicono gli abitanti dei paesi vicini.
Conclusione. Vanno tutti a Civitanova Marche ed hanno ragione.
E che fanno i negozianti del centro storico?
Non hanno più voce per lamentarsi e dopo aver ridotto il personale all’osso scrivono
desolati nelle loro vetrine ” Dopo le 19 si può entrare in centro…. con le auto” – e di tempo per far girare l’economia ne rimane veramente poco.
Si parla di parcheggi ed attracchi meccanizzati al centro quando Senza spendere un euro una prima soluzione potrebbe essere riaprire il parcheggio intorno ai giardini creando 70 posti macchina nuovi a costo zero.
Al parcheggio ci si arriva da Piazza Garibaldi con grande gioia dei commercianti di via Cavour e via Garibaldi. Pensate siamo come al solito sfortunati ………… abbiamo anche l’ascensore che ci porta direttamente in centro.
Difficile …. molto difficile.
E poi i “tossici” dove li mettiamo ? Almeno lì , di sera, possono stare tranquilli !!!
Naturalmente Il parcheggio sotto Rampa Zara più l’attracco meccanizzato sono opere indispensabili,
e speriamo che si facciano con urgenza, fondi permettendo. Qualora non ci fossero le disponibilità necessarie ( perché se le sono già spese tutte) allora, cerchiamo di utilizzare al meglio e senza pregiudizio quelle strutture che abbiamo.
Errare è umano ma perseverare è diabolico.
Le cose semplici sono sempre le più difficili da far comprendere ai politici di professione; loro pensano a costruire orribili palazzoni per cementificare tutto quello che sta loro intorno.
Il parcheggio al campo Boario ? Cancellato. Vuoi mettere quant’è bello un bel palazzone moderno con una bella speculazione edilizia al seguito ?
E come al solito …………. noi paghiamo.
I tossici hanno numerosissimi posti bui e nascosti dove farsi e/o comprare/spacciare stupefacenti…pensiamo allo skate park sotto i giardini (non c’entra molto con l’argomento trattato, ma dato che Massimo lo ha introdotto): io vorrei sapere se chi ha progettato la struttura (sto parlando della posizione) avesse cognizione delle varie teorie sull’edificazione dell’arredo urbano. Come si può lasciare un luogo cosi bello e attraente per i giovani all’incuria e in balia di gente di ogni tipo e pensare di allontanare i tossici con qualche lampione acceso. Quella zona è una terra di nessuno. Andateci la sera e vedete. Meno male il bar, ma tutte le volte che ci sono passato era deserto (anche se è un pò che non ci vado). A proposito esiste un filone teorico chiamato Crime Prevention Trough Environmental Design (in sintesi prevenzione della criminalità attraverso il design urbano) che, tra le numerossisime direttive, sostiene che le siepi dei parchi o dei giardini non devono superare il metro di altezza allo scopo di permettere a tutti cosa succede dietro e da permettere la vista a quello che viene chiamato l’occhio della strada, cioè del passante. La localizzazione dello skate park è un’invito (di notte, ma anche di giorno ho visto gente accoppiarsi allo stato brado) alla devianza.
é inutile che passa la volante della polizia se sotto succede di tutto…ma che sicurezza è…
Avrei una proposta per la rivitalizzazione del centro storico e per nuovi parcheggi a costo zero e, persino, per abolire gli attuali a pagamento e per Tutto in Gioco nuova edizione e per la ristrutturazione delle abitazione del Centro.Poichè in Italia è attivo lo Scudo Fiscale ( 5% contro il 35% della media europea), è notizia pubblica ( voglio dire pubblicata sulla stampa , forse in caratteri minimi…) che presso Banca delle Marche sono rietrati ( dall’ estero ) 96 milioni di Euro ( lordi, il 5% di questi corrisponde allo “scudo” maceratese), non è dato sapere quanti ne siano rietrati presso gli sportelli di altre Banche. Poichè dalle nostre parti non abita Ciancimino o Spatuzza, c’è da dedurre che quel danaro non sia riciclato.Potremmo chiedere al Governo se ci fa un prestito per rivitalizzare il Centro.
chiedo a chi può rispondermi
oltre la sede centrale delle Poste, c’è un ufficio periferico aperto anche di pomeriggio?
decide autonomamente Poste italiane degli orari di sportello ?
Considerato anche, che oggi le Poste svolgono attraverso SDA un importante servizio di spedizione di pacchi, almeno un altro sportello periferico con un posteggio nelle vicinanze sarebbe auspicabile per una città come Macerata, comprese le sue frazioni.