Gli pignorano lo stipendio,
fa ricorso e lo vince

SAN SEVERINO - La vicenda riguarda un debito per un mutuo che era stato acceso anni fa con Banca Marche e poi ceduto ad una società che doveva fare il recupero. I legali: «Manca prova dei contratti originali»

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L’avvocato Marco Massei

Dalla banca il debito (per un mutuo) di un 55enne passa ad una società di riscossione ma manca il contratto originale e il giudice sospende l’esecuzione del pignoramento.

Un 55enne di San Severino, assistito dagli avvocati Marco Massei e Gabriele Pacini, ha vinto il primo round (la palla dal giudice dell’esecuzione passa al giudice di merito) su di un mutuo (doveva pagare 150mila euro) acceso con Banca Marche. L’uomo aveva ricevuto un pignoramento dello stipendio (unico percettore di reddito con moglie e 2 figli a carico) a causa del mutuo non saldato, che era stato trasferito alla Purple Spv, società veicolo per la cartolarizzazione. Si tratta di società che acquistano uno o più pacchetti di crediti in sofferenza (mutui, prestiti personali, scoperti di conto corrente, carte revolving) e ne gestiscono poi il recupero giudiziale.

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L’avvocato Gabriele Pacini

Il 55enne si è rivolto agli avvocati Pacini e Massei che hanno impugnato il pignoramento presso terzi che, nel frattempo la società aveva promosso contro il debitore, ottenendo dal Giudice la sospensione della procedura.

«Sulla base di precedenti della Corte di cassazione – spiegano i legali – (e anche una pronuncia del Tribunale di Macerata), abbiamo contestato la legittimità della “cessione dei crediti in blocco” da parte della Banca originaria». I legali in particolare hanno contestato «la prova dell’esistenza dei contratti originari a cui si riferiva la cessione del credito, credito che oggi non sarebbe più esigibile – dicono i legali -. Questa problematica, purtroppo, riguarda anche debiti di tanti altri clienti ceduti in blocco da parte di altre banche nei confronti di finanziarie e altre società di cartolarizzazione: per tale ragione, molte attività esecutive in corso potrebbe essere contestate con successo e quindi stoppate delle richieste di denaro che non sono provate secondo quanto prevede la legge».

(Gian. Gin.)



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