Il sindaco Sandro Parcaroli
di Mauro Giustozzi
Sabato il taglio del nastro della nuova piazza Li Madou e domenica il primo evento con il concerto della band Route 77. Tutto pronto per festeggiare la conclusione dei lavori dello slargo dedicato a Padre Matteo Ricci, un nuovo spazio tra storia memoria e dialogo interculturale. Che fa sempre di più di Macerata il vero “ponte” tra Italia e Cina se si considera quanto sia venerato tutt’oggi nel Paese orientale il gesuita maceratese e degli intensi rapporti tra l’Università di Macerata e la Cina segnati anche in questi giorni dalla visita del rettore John McCourt a Pechino. Città con la quale il Comune presto sarà gemellato, come anticipato dall’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta, presente insieme ai colleghi Francesca D’Alessandro e Marco Caldarelli alla presentazione di un appuntamento storico per il capoluogo.
Il nuovo largo Li Madou verrà inaugurato sabato alle 11. Alla cerimonia parteciperanno, su delega dell’ambasciatore cinese in Italia Jia, la console generale della Cina a Firenze, Yin Qi, accompagnata dal console Xu Zijin, una delegazione molto nutrita proveniente da Shanghai. L’evento è stato presentato stamattina in Comune. «Questo luogo è dedicato al dialogo interculturale, un luogo simbolo di incontro tra Oriente ed Occidente – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli – un cortile che da chiuso si apre alla città, ai giovani studenti ed ai visitatori che arriveranno. Luogo da vivere dove scoprire la storia e l’identità culturale che da secoli lega la nostra comunità a quella cinese. C’è stata una sinergia fondamentale tra Comune e Fondazione Padre Matteo Ricci per arrivare a questo risultato: un grazie anche all’artista cinese Yang Dongbai che ha realizzato il gruppo scultoreo in bronzo che celebra l’incontro tra Ricci e il suo discepolo cinese Xu Guangqi, un gesto d’intesa che attraversa i secoli, rappresentando la via del rispetto e della conoscenza reciproca. Mi auguro che gli studenti di Unimc, che hanno il privilegio di godere di questo spazio, saranno i veri fruitori di questa piazza assieme a tutta la comunità».
Piazza Li Madou
L’intervento, finanziato grazie ai fondi del Pnrr ottenuti attraverso il bando per la rigenerazione urbana, rappresenta molto più di una riqualificazione fisica: è la rinascita di un luogo che si trasforma da cortile-giardino isolato all’interno di un’area scolastica a piazza aperta e accogliente, in dialogo con la città e la sua memoria ed è una parte significativa del “teatro paesaggistico urbano” che invita alla socializzazione, alla bellezza diffusa, al vivere condiviso degli spazi pubblici.
L’assessore Silvano Iommi
«Questo luogo non era finora vissuto, quasi un non luogo nonostante avesse avuto in passato una caratterizzazione come i vecchi giardini Mazzini poi rinominato largo Donatori del sangue in ricordo della prima sede della Croce Verde – ha ribadito l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi – un luogo però chiuso dove la cittadinanza non aveva la percezione che fosse uno slargo dove fermarsi e stare. L’idea nacque nel 2008 con un mio ordine del giorno per trasferire il busto di Mazzini nella omonima piazza, avvenuto soltanto nel novembre del 2021. Questo progetto è insieme urbanistica e architettura, una sorta di integrazione tra design urbano contemporaneo e progetto di valorizzazione e rigenerazione urbana lungo un percorso che è il tratturo più antico della storia della città, tra la piazza del Duomo e la piazza della Libertà. Punto intermedio di unione, di cerniera tra due luoghi pieni di significato. Non è un caso che questo spazio sia stato intitolato a Padre Matteo Ricci, nato nel 1552 proprio in questo quartiere di San Paolo dove si trovavano la sua casa e la spezieria del padre Giovanni Battista».
Dario Grandoni
Sabato verrà scoperta la scultura che raffigura Padre Matteo Ricci e il suo discepolo Xu Guangqi e successivamente verrà installata la stele che è posta sulla tomba di Ricci a Pechino conservata, oggi, nella chiesa di San Paolo, il tutto grazie alla sinergia con la Fondazione Internazionale Padre Matteo Ricci. «Abbiamo sposato questa iniziativa perché a Macerata mancano dei luoghi che siano anche simboli – ha affermato il presidente della Fondazione, Dario Grandoni – che invece per una cultura millenaria come la Cina sono fondamentali. Guardando questa piazza, al progetto di avere la statua di Padre Matteo Ricci col suo primo discepolo, si rappresenta l’incontro e l’amicizia tra le maggiori città cinesi, Pechino e Shanghai, con Macerata che è Italia e quindi Europa. E’ dunque un punto di arrivo ma è anche un punto di partenza di questo ponte che è stato ed è ancora Padre Matteo Ricci. L’auspicio è che molti lo possano attraversare in entrambe le direzioni ed imparare quanto importante è l’incontro tra le persone ed i popoli. A completare la giornata, che vedrà la presenza di importanti delegazioni da Shanghai e da Pechino, sarà l’inaugurazione a Macerata della sede italiana del World Sinology Center che rappresenta un luogo privilegiato di incontro e di conoscenza tra la cultura occidentale ed orientale: l’apertura della Cina al mondo per farsi conoscere».
Dal canto suo la prorettrice vicaria di Unimc, Catia Giaconi, ha ribadito come «con questo gesto si rafforzi il forte legame tra Macerata e la Cina, non a caso il nostro rettore in questi giorni si trova in quel Paese per portare avanti rapporti istituzionali. Eravamo in attesa di questa piazza che si sposa alla perfezione col recupero dell’edificio dell’università: un connubio tra storia e design ma pure accessibilità che anche i nostri studenti con disabilità potranno frequentare così come le persone anziane della città. Interpretiamo questo luogo come spazio per incontri internazionali ma pure intergenerazionali. Spazio che dia nuova vita e impulso agli incontri tra nostri studenti ed un legame sempre più forte con la città e anche con la Cina».
L’assessore Katiuscia Cassetta
Infine l’assessore Katiuscia Cassetta ha voluto sottolineare la soddisfazione per il risultato della rigenerazione della piazza intitolata a Padre Matteo Ricci annunciando che la madre di Mauro Evangelista, disegnatore prematuramente scomparso, anima di “Art in Fabula” che ha la sede nel prospicente palazzo Marefoschi, ha richiesto di avere intitolato a Mauro un albero presente nella nuova piazza Li Madou.
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gemellaggio con la via della seta che ha distrutto il lavoro di molti artigiani e molte industrie.
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Helsinki, Stoccolma, Oslo: mai?
Continua l’esaltazione di fatti accaduti 5 secoli fa della positiva figura di Padre Matteo Ricci, che diventa una sua strumentalizzazione a favore della CINA odierna cercando di sminuire le tante negatività come : CONCORRENZA SLEALE, DUMPING, PRODOTTI CONTRAFFATTI E PERICOLOSI PER LA SALUTE UMANA, SEQUESTRI PER CENTINAIA DI MILIONI ANCHE IN PROVINCIA DA PARTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, ATTIVITÀ ILLEGALI CON EVASIONI E TRASFERIMENTI VALUTARIE IN CINA, APRI E CHIUDI DI ATTIVITÀ CON CAMBIO TITOLARI, MARCHIO DI SICUREZZA EUROPEO CE SIMILE ED INGANNEVOLE ecc….. : tutto questo conta oggi e per il futuro senza rapporti ingannevoli per le nostre imprese produttive e consumatori.
…si si, effetto ‘li madon’ per i nostri, bravissimi, artigiani, però!!! gv