Riecco la chiesa dei Cappuccini:
«Dal male del terremoto è venuto
il bene che oggi celebriamo»

MACERATA - Taglio del nastro oggi per l'edificio di culto chiuso da nove anni. Messa celebrata dal vescovo Nazzareno Marconi: «Fra alcuni anni le persone potranno affermare che si è andati nel verso giusto della ricostruzione dopo il dramma del terremoto». Il commissario Guido Castelli: «Una giornata di festa, nelle Marche ci stiamo occupando di ricostruire oltre 600 chiese e negli ultimi due anni abbiamo svolto 188 conferenze dei servizi»

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Il taglio del nastro della rinnovata chiesa dei Cappuccini

Riaperta nel corso di una cerimonia che si è svolta oggi a Macerata la chiesa dei Cappuccini. Dopo anni di chiusura a causa dei gravi danni subiti con il sisma del 2016, la struttura è stata completamente restaurata e messa in sicurezza grazie a un intervento da 1,4 milioni di euro. Il complesso, di proprietà della Provincia picena dei Frati minori cappuccini, ospita una parrocchia molto attiva nel contesto della Diocesi di Macerata.

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«Oggi è una giornata di festa, che segna la riapertura di un luogo caro alla comunità – ha detto il commissario sisma Guido Castelli durante la cerimonia per il taglio del nastro – ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato, dal Presidente della Regione Francesco Acquaroli con cui lavoriamo ogni giorno per il bene del territorio all’Usr fino ai Frati minori cappuccini che hanno realizzato una ricostruzione di grandissimo valore. Vivo profondamente il valore simbolico di questa chiesa: un luogo che ci ricorda l’importanza della bellezza, della luce e dello sguardo rivolto in alto, come insegna lo stile gotico. Nelle Marche ci stiamo occupando di ricostruire oltre 600 chiese e negli ultimi due anni abbiamo svolto 188 conferenze dei servizi. Lavoriamo a testa bassa perché sappiamo bene che una chiesa che riapre è un tassello della nostra storia e della nostra identità che torna al suo posto».

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Il ministro della Provincia picena dei Frati minori cappuccini fra Sergio Lorenzini ha parlato di «una giornata meravigliosa per tutta la comunità dei Cappucini, per tutti i parrocchiani, l’occasione di poter riavere finalmente il nostro luogo di culto, di incontro per tutta la comunità, che è stato rimesso a nuovo, è stato anche direi trasformato, cercando di recuperare quella che era l’intenzione originaria dell’architetto e che oggi viene restituita ai fedeli. Una chiesa bella, luminosa, accogliente, calda e certamente la gioia di tutti i parrocchiani è grande perché l’attesa è stata molto lunga e per cui oggi siamo veramente felici di questa opportunità».

Il sisma aveva provocato gravi lesioni alle murature, agli archi e alle volte, con danni strutturali accentuati dall’interazione con il corpo annesso al convento, anch’esso lesionato. Le criticità riguardavano anche il campanile a vela, che presentava profonde fratture orizzontali sui montanti. L’intervento ha previsto un importante lavoro di consolidamento strutturale e miglioramento sismico: realizzati collegamenti con tiranti in acciaio, rinforzi con reti in acciaio basalto e geomalta, consolidamenti delle volte e delle murature, oltre alla demolizione e ricostruzione del corpo annesso per interrompere le interferenze statiche. Sono stati eseguiti anche lavori di restauro estetico, con intonaci e tinteggiature a base di calce nel rispetto della sobrietà storica dell’edificio. La prima messa è stata celebrata dal vescovo di Macerata Nazzareno Marconi: «Fra alcuni anni le persone potranno affermare che si è andati nel verso giusto della ricostruzione dopo il dramma del terremoto – ha rimarcato Marconi – potremo dire che da quel male è venuto un bene che oggi celebriamo qui alla chiesa dei Cappuccini, dove c’è un evidente spirito di attaccamento da parte della comunità, grazie anche alla capacità dei frati di stare in mezzo alla gente e di ribadire sempre una delle loro qualità migliori che è l’accoglienza».

La chiesa dei Cappuccini riapre, era chiusa da nove anni

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