La rinnovata Terrazza dei popoli
di Mauro Giustozzi (foto Falcioni)
«Terrazza dei popoli, transizione culturale dal secondo al terzo millennio, ovvero dal senso del luogo ad un luogo privo di senso. Io non ci sto». È l’affondo dell’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi all’indomani della conclusione dei lavori nel sito che si trova accanto ai giardini Diaz (leggi l’articolo).
Iommi non lo nomina mai, ma è evidente che nel mirino finisce il collega di giunta Andrea Marchiori (e non è la prima volta) che ha seguito in prima persona i lavori di rigenerazione della Terrazza dei popoli avendo la delega ai Lavori pubblici. Non si tratta del primo episodio di un contrasto aperto tra i due assessori in tema di lavori effettuati in città.
«Parto dal presupposto che bisogna sempre conservare il buon gusto quando si interviene sul decoro della città – dice Iommi a Cronache Maceratesi – e la trasformazione fatta alla Terrazza dei popoli, con la cancellazione dell’area verde a beneficio di una anonima pavimentazione e soprattutto la colorazione con un grigio fumo di Londra o grigio topo, stravolge tutto quello che c’era prima. Questo luogo all’epoca era stato progettato con un’idea, mattone a faccia vista, poi la questione delle scritte, degli sfregi e dei murales fa parte della cultura di una popolazione o il degrado delle persone, quelli vanno rimossi e siamo tutti d’accordo. Che poi c’era da abbattere il muraglione perché non piaceva o c’erano questioni di sicurezza e questo non lo contesto. Contesto invece che si dipinga il mattone faccia a vista che nasce per essere appunto montato come esce dalla fabbrica e soprattutto che lo si vernici poi con questo grigio topo come appare adesso questo luogo. Inoltre vengono eliminate due aiuole, due macchie verdi che contribuivano a dare un carattere ad una zona dove prevale il verde, al di là del parcheggio sottostante, sostituendole con una pavimentazione anonima. Non conoscevo il progetto, ma quando ho visto le foto sono rimasto negativamente colpito da questo lastricato bianco che stona completamente».
Silvano Iommi, assessore all’urbanistica
Nel mirino di Iommi finisce anche la scelta delle colorazioni con cui si è ristrutturato questo spazio vicino al centro città. «Le colorazioni adottate per la Terrazza dei popoli vanno bene se si utilizzano per il Centro Fiere, lontano dall’abitato dove si possono azzardare colori e linguaggi architettonici decontestualizzati – sottolinea l’assessore all’urbanistica – qui siamo negli ottocenteschi giardini Diaz, dove c’è la Casa del custode, c’era anche una piccola scuola in legno degli anni Trenta poi demolita, un luogo ricco di storia e di memoria. È vero che sotto c’è un parcheggio, ma sopra ci si può mettere della terra come era prima dove far crescere prato, cespugli o alberi. Il disegno di questo progetto deve avere una sua qualità anche estetica, nel rispetto dell’ambiente e del contesto. Far diventare due aiuole due semplici forme geometriche non mi pare una soluzione che si possa dire bella. Non è stata aggiunta qualità rispetto a ciò che c’era prima. Dico soprattutto che ci sarebbe stato bisogno di una maggiore attenzione in relazione al fatto che quello è uno spazio riconducibile al centro storico, una pertinenza del centro, in quanto fu costruita come belvedere Puccinotti tutta quell’area. Non è un semplice solaio di copertura di un parcheggio ma qualcosa di più. Non a caso la precedente sistemazione era stata pensata e progettata dall’architetto Alfredo Lambertucci, una personalità nel suo campo».
Andrea Marchiori, assessore ai lavori pubblici
Peraltro se il problema iniziale era quello legato alla impermeabilizzazione della Terrazza dei popoli, con l’acqua che penetrava nel sottostante parcheggio centro storico, il problema non sembra superato, in quanto le infiltrazioni persistono e non a caso l’amministrazione comunale ha deliberato un incarico alla ditta Edil Europa per individuarne l’origine. «In casi come questo o simili si sarebbe dovuto costruire un progetto diverso consultando esperti in materia – afferma sempre Silvano Iommi – magari costituendo un’apposita commissione dell’ornato pubblico che io propongo da tempo. Onestamente faccio fatica a dire che a livello estetico quello che c’è adesso è meglio di ciò che c’era prima. Magari è stato pensato in funzione di una più facile manutenzione dello spazio rispetto al decoro urbano.
Però non possiamo brutalizzare in questo modo i luoghi solo perché poi è più facile farne la manutenzione. Non sono mai stato informato sul progetto e neppure del suo avanzamento, non ne condivido certamente l’esito finale. Sarebbe importante attivare una commissione dell’ornato pubblico composto da persone di esperienza, perché il centro storico ed il suo perimetro hanno bisogno di cure più attente, sulla scelta di qualunque cosa: dal cestino portarifiuti, alla segnaletica, all’insegna pubblicitaria. In Comune non esiste un ufficio che si occupi di questi aspetti e bisogna quindi trovare modalità alternative: che ci sono in città, coinvolgendo l’Accademia di Belle arti, l’Università di Macerata, l’istituto d’arte Cantalamessa che era il centro vitale del terzo futurismo. Il decoro ha avuto una grande attenzione ed è stato un punto di riferimento per Macerata da sempre: altrimenti si tende a scivolare in un attimo in cose banali come le lucette installate in centro che sono da festa parrocchiale quando invece abbiamo un progetto di light design, una ricerca di luce architetturale, che abbiamo già visto e apprezzato in città».
Scontro in Giunta anche via social: Iommi bacchetta Marchiori sull’area archeologica
Fanno tutto da soli. Poi si faremo finta di crederci che l' assessore all' urbanistica non era informato di un progetto simile, meglio perché se così non fosse cari maceratesi in che mani ci avete messo.
Proprio bruttino assolato e anonimo....
Che squallore
Grigio topo state of mind
La barzelletta continua
È bene ricordare che quello sgorbio urbanistico nasce dalla necessità di impermeabilizzare l'area dalle infiltrazioni. Abbiamo lo sgorbio ma le infiltrazioni a quanto pare sussistono.
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Caro Iommi i panni sporchi si lavano in casa..mi sta bene che quanto sopra lo dica il Sig. Patrassi o il Signor Cambi ma non mi sta bene che lo dica lei.
La vera brutalizzazione è stata fatta nel centro storico, altro che pertinenze. Una piazza ridotta a misero parcheggio, un corso in cui le auto in continuo transito impediscono ai pedoni di passeggiare, piazze appena rifatte già piene di auto prima del rientro dei pedoni. lo spazio fuori dallo Sferisterio a metà tra paesaggio metafisico e cantiere autostradale… il tutto sotto il beneplacito della giunta. Non basta dire non sono stato informato, lo scempio è sotto gli occhi di tutti basterebbe avere a cuore la città per bloccarlo
Caro Iommi…cosa ti aspettavi ? Quando si è troppo supponenti, si pensa inevitabilmente di decidere sempre al meglio…e questo è il grigio risultato
Un plauso all’architetto Iommi. Sembra che all’attuale amministrazione il verde dia fastidio, meglio abbattere e cementificare.
Mancanza di fantasia. Ci sono città che fanno a gara per decorare con murales i loro edifici, noi li eliminiamo dando una passata di grigio in uno spiazzo di uno squallore unico .
Bravo Silvano, stavolta sono proprio con te. Lo scrivo da tempo: un intervento insensato, con un livellamento spaesante e una cementificazione da centro commerciale che toglie il verde preesistente, con un’unico scopo ingiustificabile e colpevole: togliere il verde dove ancora resiste. Se si può ancora intervenire, facciamolo subito.
Segnalo che i muri del lato est sono pericolosamente distaccati dal muro di contenimento, non capisco come mai non sono stati interessati da intervento, speriamo di non dover vedere la terrazza chiusa di nuovo a breve.
Ma è lo stesso assessore Iommi che vorrebbe costruire un parcheggio di 3 piani sotto Rampa Zara, devastando irrimediabilmente anche il versante nord, gia massacrato dai palazzi di via Trento? La realtà è che, come dice perfettamente Marco Ribechi, a tutta questa amministrazione che parla sempre di decoro, della bellezza non gliene frega niente. E noi dobbiamo subire questi dispettucci che non portano a niente,se non a sfogare il loro protagonismo.
Vorrei ricordare infine che questo intervento alla Terrazza dei Popoli ha rovinato inesorabilmente il monumento ai bambini vittime della Shoa, quel roseto che doveva essere curato con la massima attenzione per il suo valore simbolico e che è stato trattato come una semplice aiuola
In fondo, lo ammetto, ci avevo un po’ sperato che Iommi avesse avuto un piccolo risveglio d’insieme, invece no, oggi dichiara (sul Carlino) che lui pone solo una questione di “estetica” e non più di “senso del luogo” e di aiuole verdi soppresse … In effetti che ci si vuol aspettare da un’intera amministrazione che quel verde lo sopprime in ogni progetto di ristrutturazione di luoghi storici, dagli ex Giardini Mazzini in via Don Minzoni a Fronte Agliana … Coraggio Silvano, un po’ più di coraggio.
Caro assessore,
ma quando venivano prese queste decisioni lei dov’era? Se c’era stata una decisione in merito da parte della Giunta, lei come si era espresso? Sul punto non ricordo suoi interventi contro l’assessore al PNRR. Oppure lei era troppo preso dal fondamentale recupero delle fonti maceratesi, per futuri itinerari turistici dì cui non si vede uno straccio di progettazione.A proposito, il suo collega assessore al turismo è a conoscenza del recupero delle fonti per finalità turistiche? Lo sa? Lo ha avvisato?
Caro Alberto Cicarè,
pensavo anche io al roseto per i bambini vittime della Shoah (ed anzi grazie per averlo ricordato). Mi chiedevo se per caso i progettatori l’abbiano assimilato al muraglione abbattuto (questo coprente la delinquenza e quello coprente “forse” il panorama…).
Adesso abbiamo quest’immensa area di servizio. Ma mi domando: a che serve? Che ci si può fare, in uno spiazzo d’asfalto così, sotto il sole cocente d’estate o con la biribina invernale?