Sottopasso di via Roma, Marchiori:
«Ridurrà di molto l’inquinamento.
Gli ulivi li spostiamo a Villa Potenza»

MACERATA - L'assessore ai Lavori pubblici fa un punto sul cantiere («Verso metà maggio ci sarà l’avvio dei lavori effettivi, ora stiamo svolgendo quelli preparatori») e risponde alle critiche sul taglio degli alberi («E' un’opera green perché il transito delle auto e la fermata al passaggio al livello determinano un incremento dell’inquinamento da CO2 notevolissimo»)

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Gli ulivi da tagliare

di Luca Patrassi

Sottopassaggio ferroviario di via Roma, l’assessore comunale ai Lavori pubblici Andrea Marchiori fa il punto della situazione del cantiere e replica anche ad alcune critiche arrivate sul fronte dell’annunciato abbattimento di una cinquantina di piante. La premessa: «Procede tutto per il meglio e secondo il cronoprogramma: è stato fatto l’esame delle terre per lo scavo, gli affidamenti per le indagini archeologiche, stiamo portando a termine la pratica ambientale e l’indagine sul rischio bellico che sembra una banalità ma richiede un approccio particolare, operazione questa ultima che inizierà stanotte con una squadra di tecnici specialisti. Nel frattempo i verificatori stanno ultimando l’esame del progetto esecutivo: per la prima settimana di maggio lo porteremo in approvazione in giunta e dunque attorno a metà maggio ci sarà l’avvio dei lavori effettivi, ora stiamo svolgendo quelli preparatori».

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Il sopralluogo nella zona del futuro cantiere

La questione ambientale, le piante da abbattere e da trasferire. Marchiori aggiunge anche un altro particolare: «Ci sono due considerazioni da svolgere. La prima riguarda l’uliveto che è ora all’interno del cantiere, un’area che era di proprietà privata e che è stata acquisita dal Comune. Sono una cinquantina di ulivi non di grandi dimensioni: li abbiamo tutti potati e saranno trasferiti nel parco di Rotacupa a Villa Potenza. Quindi gli ulivi saranno estirpati e ripiantumati. La seconda considerazione. Fa un po’ stacco quando a commentare l’operazione di abbattimento delle piante è uno specialista del settore. Peraltro gli ambientalisti professionisti hanno fatto due considerazioni, la prima è che è uno scempio tagliare le piante per il sottopasso, la seconda è che non ci sarebbe un progetto ambientale per un’opera di tale portata. In verità lo studio ambientalista risale ad aprile 2022, quando ancora si era al progetto preliminare: agli atti del procedimento c’è tutto lo studio ambientale e le autorizzazioni. A parte il lato amministrativo, quello che mi interessa veramente è che quest’opera dal punto di vista ambientale, tralasciando il fatto che è un’infrastruttura necessaria, è un’opera green perchè il transito delle auto e la fermata al passaggio al livello determinano un incremento dell’inquinamento da CO2 notevolissimo».

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Gli alberi nella zona del cantiere

«Due elementi scientifici – continua Marchiori – Il primo è uno studio condotto dal Politecnico di Milano e da un ateneo inglese che dice che un’auto ferma al semaforo (o al passaggio a livello per similitudine) produce per chi è nelle vicinanze un  inquinamento aereo 29 volte superiore a quello di un’auto in transito. Immaginate tutte le auto che si fermano per 12 volte al giorno con le file che arrivano dalla rotatoria di via Mattei alla Pieve quanto inquinamento produce per chi abita o transita nelle immediate vicinanze, peraltro il bambino sul passeggino è quello che assume la quantità maggiore degli scarichi. Facendo una proiezione delle 12 fermate al giorno, si stima vengano prodotte 300 tonnellate di Co2 all’anno che dovrebbero essere proiettate per i 50 anni di vita prevista per il sottopoassaggio. Se ci si aggiungono i precedenti 30 anni con auto più inquinanti di oggi, i numeri diventano devastanti. A mio parere gli ambientalisti si sarebbero dovuti muovere anni fa per sollecitare la costruzione di un’opera di questa portata. C’è un altro studio che quantifica il numero di alberi necessari per abbattere 2.4 tonnellate di C02: sono migliaia. Quelle 50 piante che vengono abbattute saranno compensate con il doppio del rimboschimento. Quindi nessun pregiudizio ambientale ma anzi un netto miglioramento. Se poi si aggiunge l’inquinamento acustico, con la realizzazione del sottopassaggio c’è un beneficio anche su questo versante».

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